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Le 590 poesie in esclusiva dell'argomento "Vacanze"
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Intorno dove il verde smeraldo
si fa stemperare nei toni del muschio
di campi e d'alberi fieri d'ospitar
una corale d'uccelli allegri,
su di una gobba di terra sta Urbino poggiata.
Ancora accarezzata dall'urbinate maestro
e in salite e discese
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| Onda che mi bagni a momenti alternati
mi accarezzi e mi ricordi estati passate
quando a sera in questo mare
andavan le lampare!
Operosi marinai dai corti calzoni
tornavan su questa spiaggia al mattino
vociando contenti
per il pescato
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| Sopraggiunge
il caldo,
abbraccio armonico
al sapor di malto.
Infesta le voglie,
tratteggio
d'imminenti
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| Immagine restia
ruvido il fluido
manca pur l'aritmia
L'anonimo in spiaggia
fantastica di taluna
che si concede
e pur lo massaggia.
Fa la scema la crema.
L'anima non rema,
braccio sinistro
che trema.
Supino col calzino
il sandalo
ma
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Sotto raggi cocenti
Melodioso sottofondo coperto
Di vociar indecenti
Quell’accarezzare dell’onda incerto
Spruzzi di bimbi nel giocar
Di vucumprà frequenti passaggi
Genitori nulla osservar
Sola ispirazione, i suoi raggi
Nel loro
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| Sabbia di mare
soffice e bionda,
alcova di piaceri al sole,
trillo ridente
di morbide voci
di suadenti figure ondeggianti,
accaldate al sole.
Sabbia sottile,
che il pugno dell’acqua sfida,
e trattiene a guscio,
come una figura arresa
ti
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Tergiverso nel tenue universo...
a canoni inversi
sarei un bel fringuello
di quelli cinguettanti
dai colori scioccanti
dalle piume odorose
dai voli icaranti
ma son solo me
circo- spetto
dal volto inetto
dal sillabario altalenante
dallo
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Un’arteria di tempo
separa i nostri occhi.
I miei ammarrati
su scorci di paesaggi sconosciuti.
I tuoi estatici,
in quella dimensione lontana.
Momenti di vita
che colmano la valigia.
E stille di emozioni
da dividerci,
al ritorno da un
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Veo lagarto que al sol se calienta
con sus ojitos que dormir parecen,
lunares chiquititos lo embellecen
como pepitas tierna de pimienta.
Está su naricita muy hambrienta
de aires frescos que su cuerpo mecen
y los rayos del sol no lo
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| Passeggiando in riva a un mare,
a me sconosciuto,
tra i flutti delle calme onde
cerco granelli di una sabbia antica
setaccio con le mani questa rena
come a cercar qualcosa
di prezioso e lontano
ritrovandomi dentro un ricordo:
le mie estati
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Io incomincio " cu 'e bruschette "
poi mi prendo le orecchiette,
o gli assaggi, sempre quelli,
ceci e lagane, o fusilli,
qualche volta " 'e taratelle "
con il sugo od il porcino
" cu nu bell'quart' 'e vino
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Malleoli afro e disiaci...
nel quartiere in disuso
(molte persone necrofore)
il tram non desidera
il pretestinto
non perdona più
la chiesa sfrattata
somiglia ad un sorriso verde
i bimbi
-diomio quanti erano-
sono diventati adulti senza
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Venezia affonda nei miasmi dei canali
riemerge e svetta tra lo sfarzo marmoreo dei palazzi
si contorce nell’angustia delle calli
sorride alla sorpresa dei campielli asimmetrici
Persino il meticoloso disordine dei colombi
amplifica il completo
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Eppure sto sempre dalla parte di Swann...
deambulo
eppur mi smuovo
fiancheggio il vivibile
sorseggio il commestibile
farnetico il leggibile
-Myskin mi strizza l'occhio di continuo!-
faccio sesso connaturato
l'amore ogni trentuno
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| Ha infiniti occhi il notturno cielo
e le valli lunari si stagliano scure
sul suo sferico volto.
Stanno di guardia i leoni appostati
lanciano richiami d'amore e di morte.
Attendono immoti,
occultati fra sterpi
l'animarsi della caccia.
Notte
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Provo a deglutire l'ansia del momento...
il dondolio
anarchico e sorgente
dei sensi
accompagna le mie cinque giornate di passioni
io
golgota inespresso
deambulo su pensieri da rifare
disfare
diluire nei marimorti delle incomprensioni
che
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Ah Rio Claro!
Ogni estate tu rubi
il mio cuore!
Il sole picchia
sui tuoi alberi,
sui tetti delle case,
ed il vento porta
l'odore del mare.
Nel meriggio silenzioso
odo un frinir di cicale
tra stormir di fronde.
E tutto invita
al riposo
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| Serata che invita alla delizia del palato
pomodoro e mozzarella
basilico e savoir faire...
le mani veloci del pizzaiolo
spianano con maestria la massa lievitata
tonda e ben liscia
si prepara ad incontrare il suo innamorato
...il fuoco... per ardere
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Trieste, graziosa ed estroversa,
mia culla e diletto porto,
diversa oggi, come me nel tempo,
grembiule di mare con nelle tasche
pietre di spiaggia e carso,
sei un abbraccio in uno sguardo,
sospiri e incanti
fra eterogenee genti,
altera a gotate di
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Riflessa nel cuore
in quest'algida giornata
sull'altura spicchi San Marino,
corona storica le rocche di mura merlate
sfumate d'antico le grigie pietre
di torri e di masti fra vicoli lastricati.
All'ombra di chiari vapori
perimetri di paesini
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Rimarrà nel mio ricordo
la tua grande fantasia,
i falò lungo la spiaggia,
le canzoni, l'allegria,
il richiamo malizioso,
invitante suggestivo,
le risate insieme a noi,
col giochino aperitivo.
E quel tuffo al naturale?
Ma che
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| Forse nuvole scintille nel vento
sabbia gialla arrivata per caso
sopra parole stanche nel freddo inverno
in regalo c'è il mare
e la musica che
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E tu Lisboa
avesti cura del nostro amore
che alimentava fuochi nei passi
persi tra vicoli antichi
che salivano contorti
all'antica Fortezza specchiando torrioni
e ulivi curiosi nel sonnolento ampio seno del Tago.
Salotti le piazze si aprivano
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| Il dito indica il rosso della festa
Sul calendario impolverato
Dal vento caldo di quiete in siesta
La spiaggia rimanda detriti artificiali
Umane gesta.
E la mente vola
Ed illumina la grande città mercato
Illusa di bontà
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Ricordo quell'argento degli ulivi
che ondeggia al vento su per le colline
e poi rivedo il verde dei declivi
che dolcemente scende fino al mare.
In te ritrovo quasi la mia patria
nel clima dolce nel sole tuo splendente
nelle vestigia antiche, nella
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Figlia del sogno terra delle acque
inabissata al magico e al destino
come un miraggio resti ancora a galla
pavoneggiante al magico festino.
Venezia
ricamata tra i palazzi
dai gotici barocchi
i tuoi merletti
che investono
i portoni e le
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Col calar della luce
si risveglia la vita,
si dilatano primitivi richiami.
E' un carnale cercarsi
un perder coscienza,
uno stordimento voluto.
S'accende la notte di ritmi e fragranze,
da agili dita zampillano arpeggi
che s'offrono schiavi a
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Descrissi
orbite convergenti
paesi di viaggio
sguardi di lontananza
stralunati.
Comparsi in luoghi
nel francese inverno
di forestieri accenti .
Affascinarsi sospesi
or fronte agli occhi
...pensieri.
E la davanti
tra i confini del
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A narrar tornare
ciò che abbiam vissuto
e forse cambiare ciò
che mai vivere potremo.
Se nell’anima permane
il freddo avvolgere l’inverno
geme il ricordo vivo
monete e metropoli
sui fiumi in apparenza
scorsero i
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| Allerta come vedetta accorta
sta Populonia in cima all'irto colle,
imponente a specchiar l'etrusca storia;
dall'azzurra distesa abbracciata.
Quei passi nel Borgo per ritrovar il passato:
il Castello e la Rocca da secoli a mostrar la vista,
una
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| Stagione parca di limpidi scenari,
perdute eccitanti mete usuali
in azzurre e rigeneranti oasi,
dal clamore e frastuono abbandonate.
Sole offuscato da nubi in circolo,
lui furbetto gioca a nascondino
e ogni tanto fa capolino,
rendendo dolce e
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590 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 271 al n° 300.
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