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♦ Gerardo Dadamo ♦ Marcella Usai | |
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Ottobre 2024 |
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Le 2871 poesie in esclusiva dell'argomento "Uomini"
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Come un Pierrot,
imparerai a scrivere
quella lacrima d'inchiostro,
ed il tuo volto sarà come
un foglio di carta
a cui restituire l'anima
che malinconica
si sazierà di metafore.
Ed ora vecchio poeta
vivrai
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| Ti disegnerebbe così anche un bambino
per figurare una montagna generica
il profilo appuntito, magnetico
esercitante fascino indiscusso
sui pionieri dell’alpinismo romantico,
sull’uomo, che del suo limite
si ritiene indegno.
Inaccessibile
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Un po’ perso
nella sua memoria
un po’ perso
nell’oro del tramonto
firma la sua eterna giovinezza
trascinando la penna
sul filo del suo sguardo
nel brillio dei ricordi
I suoi occhi sorridono
a fatica
mentre il sole se ne va
per aver visto
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Come foglie caduche al vento
son le ore del tramonto, che attendono lo scorrere del tempo
per rinascere a primavera;
e mentre scrivo seduto su questa nuda roccia
scruto oltre la sera quel che è stata vita
in questo mondo di frontiera
perso
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Davanti a quella soglia
lui si è fermato
la lontana eco
del primo calore
come sola fiamma
non ha lasciato
sempre era altrove
camminando nel tempo
con sgomento
tutto guardava
tanto era incredulo
che di se dubitava
non sapeva
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Spesso, ti cerco
ma, gli occhi incontrano
solo inutile dolore
e un via vai di anime perse.
Spesso, non odo il cuore
e le parole dipingono il vuoto
negli apatici raggi solari
senza uscita, tra mura di silenzio.
Spesso, mi nascondo
dentro fogli
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È pensiero
scrivere della vita,
la penna al dire
intinge sogni al raggio della luce
copione della storia,
intrisa e abbandonata, vola.
Ogni battito d'infinito essere
recluso ad ogni spasimo.
Vivere
come un antico sentire
alle
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Poveri morti abbandonati
in un afoso azzurro
tra gl'irti rovi
oltre il cancello rugginoso
di questo cimitero di campagna
Lapidi dirute e solitarie
di una folla anonima
Piangerò anche per te
vecchio poeta sconosciuto
da tempo confitto
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Tentenna la mano
annichilita da dolore intenso
e nello sguardo languido del tempo
remora a mostrar la sua fede
Ma grigi pensieri abbagliati
da un coro d’eclatanti stelle
tra diafani raggi di palpitante luna
abbracciate
S’affrancano a mostrare
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A volte
la vita invidiosa
vorrebbe slegare le nostre scelte,
cancellare i nostri sentimenti,
mortificandone l'azione.
E se si è deboli,
non ben corazzati,
si finisce come i sassi
che l'onda bagna
ma che sconoscono il senso del
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Morir prima di morir
non è servito
nel concepir misericordia
ai popoli
Barca di balsa
che va alla deriva
nel prima o
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Hai percorso
un lungo sentiero
lastricato
dalle tue umane vicende
e hai vergato
su candidi fogli
tutto il tuo sentire.
Ora osservi
con laconico sguardo
il tramonto
pienamente consapevole
che caduca è la vita
e il tuo cammino
sulla
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Poeta o poetastro e chi lo sa
io sono il gran vecchiaccio della rima
ermetico lo ero tempo fa
più o meno andavo a zonzo in libertà
quando che zampettavo con la musa
e colma zeppa era la cambusa
di versi col non senso
puntati sulla
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| Scriveva canzoni d’amore
per quella sua donna lontana
di cui contemplava nel tempo
di lei sconvolgente bellezza.
E spesso tornavano in mente
gli abbracci i sorrisi e i suoi baci
che adesso sognava soltanto...
Ma il vecchio poeta suonava
per lei
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L’animale che il suo sguardo stanco
non poté mai vedere
adesso è fiero al suo fianco
quale miglior amico
che inutilmente cercò
tra presunti umani
interessati solo alla polvere
e non alle parole
che lentamente lo
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E Saffo mi ha passato il suo mantello
con Maria amante del bordello
e Sylvia stretta unita alla Delmira
armava con la penna la sua ira.
Grandi maestre mitiche compagne
dei miei trascorsi dietro le lavagne
bruciando con i sogni di Wislava
il
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Nessuno, sapendolo prima,
sogna di diventar poeta:
ma struggersi ‘l core
al tramonto del Sol che senza clamore, more
mettere in versi i colori,
dar vita alla carta
con soni, silenzi, romori...
Alleggerir l’essere
e prendere il volo,
quasi
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| Ricordo che era piccolo
e deciso
amava il verso
rapido e conciso
e mi ha trasmesso
il sole della rima
con una gioia immensa
fresca e prima.
Ha scritto versi a mille
sol per sé
me li leggeva e poi
li cestinava
in un cassetto della
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La mia paura,
solo lui abbatte la mia paura
solo lui...
Gocce su un cucchiaino
per premere sul freno
dei battiti di un cuore
che vola invece di pulsare.
Poi, il tempo di una sigaretta
e va meglio
lentamente lui si fa sentire,
e hai voglia di
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Volevo narrarti
la storia di quel giovane
che guardava le stelle
con gli occhi già in volo
Volevo raccontarti
la storia dei suoi sorrisi
e le sue risate.
Avrei voluto farti vedere
le radici del suo cuore,
sballottate dal vento,
ma
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Guida solitari lidi,
in strategie di un ragno attente.
Aree di burattini dal sorriso d'ottone,
una farfara percorre il filo dell'incertezza.
Chioma di bianca schiuma,
in un mare estivo,
aurea d'acqua ossigenata,
da spruzzi di voci
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Io sono un Più
né mai vorrei
francamente
stupidamente
essere un Meno
perché ho coraggio
durante la tempesta
o a ciel sereno
d’amarmi proprio
come Dio m’ha fatto
e d’amare insieme
tutte le persone
decisamente belle
che mi
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Sentiero senza nome
scavato nella selva
e di fianco al terrapieno
ferite aperte al cielo
Tragedia delle lance
piantate a cuore marcio
nel putrido dolore
di un argento maledetto
La spada che riluce
nell'alba del tormento
e colpisce dentro
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E’ quasi il meriggio e gli scogli
sono percossi e dirupati dal sole
infuocato e ruggente
che per i seminudi bagnanti
trasforma il suo abbraccio in un morso
arroventato. Ragazzini abbronzati
corrono urlando la loro inconscia gioia di vita.
Come
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Venne arso vivo
il tuo corpo
nella Papale Roma.
Non era ammesso
il Libero Pensiero,
soltanto menti ottuse,
corruzione e inquisizione
reggevano le sorti
del Mondo
nel tuo infausto Tempo.
Non vi era spazio
per il tuo Dio Infinito
e
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Le sue rosacee grinze,
custode la sua barba,
tra gli spigoli sottili,
il corpo non sinuoso,
mascolino, ambiguo,
dalla toppa appare.
Non tanto diverso
l'amore che provo,
se dietro la tenda
si nascondesse
una donna.
Le sue mani,
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| Smarrito il pensiero felice
specchiata virtù non fu ricordo
che sfacciato divenne sordo rumore
e del resto il nulla profondo...
alla difesa del bello si erse bagliore
dalle tremanti mille bocche socchiuse il clamore
nel conforto si spense
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E ad occhi chiusi contai fino a tre
poi,
non avvenne il miracolo, non fu ritorno il respiro
e il mio cuore si disse convinto e ormai vinto...
m'allontanai da speranza e insistenza che ancora spingevan
come chi mette da parte una parte di
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Fluttua leggero il corpo nella milonga,
l’invito al passo così misurato, aggraziato
conduce con grazia la sua compagna
nella sala illuminata da luce armoniosa.
Tanghéro, incrocio di gambe in ghirlanda,
affusolati movimenti con braccia
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Si teme il fuoco della sera
dentro le sagre paesane,
il jet lag si affatica
sulle piste ciclabili del mare:
se rallenti, la senti
la sabbia fredda sotto ai piedi.
Certe volte, se ti sforzi
vedi anche Venere brillare, atteggiandosi con
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Abbraccio la controfigura di un uomo che enuclea un sorriso
desueto, nel crepuscolo rosa di un tramonto [di vita] increspato,
mentre il treno veloce dei suoi pochi anni rallenta la corsa
e il suo corto fiato,
diviene sconfitta nella galleria della
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2871 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 841 al n° 870.
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