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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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♦ Michelangelo La Rocca | |
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Ottobre 2024 |
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Le 2871 poesie in esclusiva dell'argomento "Uomini"
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| E vedo
solo un mondo
di cartone
che con la pioggia
svapora e scompare
nel vuoto del tuo cielo
che mi ignora
col
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| Osservo, ascolto e chiedo
con gli occhi di un bambino,
scruto, vedo e condivido
la risposta che mi dà:
"La sera mi è sempre festa,
guardo, aspetto e spero
di avere due abbracci
uno più forte dell'altro,
poi io
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| Anche in una giornata
dove foglie accartocciate
sospinte qua e là
da un vento leggero
si perdono in pozzanghere d’acqua
e la malinconia s’annida
come un tarlo nel legno
gli occhi di un bimbo
sanno vedere un mondo
che pare
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Guardo il buio che scioglie
le nubi nella valle
mentre mordo le mele,
tutte quelle marce
con sapore di zolle
odio i sogni
la loro saggezza,
le cose che non agogni
un'acqua di purezza
che al risveglio
si trasforma in miglio
perché
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Finiva il sentiero di sdruccioli sassi
ai cigli rocciosi i noccioli fioriti
pronti a spargere i primi pollini.
Finiva il sentiero di selci da calce
in uno slargo di pietrisco ed erbe
con un elleboro di doppio fiorire.
Era un miracolo fra piante
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| Se vuoi vedere il mondo quello vero,
con gli occhi di un bambino puoi godere
il sole del mattino dentro l'alba
la neve e il suo candore delicato
del mare impareggiabile profumo
della natura e il cielo il suo splendore.
Nessun colore eguaglia
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| Di me un grido vedo
come se non avessi visto
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| In questi occhi
leggo il mondo tuo
i sogni le tempeste
e i dolci affanni
che vivono nel cuore
con gli inganni.
In questi occhi
brilla il mio domani
in volo all’orizzonte
della vita
che il cielo più sereno
in alto addita.
In questi
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Quanto è alto e forte il mio papà!
Non so chi sia mia papà ...
Mamma, mamma, mamma non rompere, mamma!
Mamma tienimi vicino, proteggimi ...
Ti sparo! Giochiamo alla guerra! Muori!
Scappa! Nasconditi! Ho paura, aiuto!
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Prendemmo il ponte
che non m’era ancora chiaro
e, durante il viaggio,
negli intervalli assolati,
tracciai i contorni delle spalle
di colui che mi stava innanzi
e della donna al suo fianco.
Nonostante le burrasche e le nebbie,
dolcemente mi
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E gli occhi miei
non sono che il tuo mondo
nascosti dietro i sogni di un bambino
mistero incontro al volo del domani
nei giochi vezzeggiati dalle mani
che stringono un presente riccioluto
nei salti dietro il tempo mai vissuto.
E gli occhi
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Osservo quella luce
che lontana pare seguirmi sul mio cammino...
Non so cosa troverò oltre la svolta
di un'età disillusa dal domani
dove so perderò l'innocenza mia di bambino.
Guardo ben oltre l'incongruenza di un addio
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Negare, c’è chi continua a negare ancora all’infinito
che quel triste periodo sia davvero mai esistito
poiché troppo sarebbe stato il dolore
e troppa la stupidità dell’uomo.
Eppure tutto è lì
dietro quell’angolo
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Mostrerà l’astratto suo confine
e sulle mezze misure
tingerà il numero infinito
son egregi eroi
penetrati negli avelli
abbracciandone la terra
su fatica e pianti
son antiche ombre
di vedovili cipressi
Cassandra si aggrapperà
sulla
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| La pace copriva ogni piccolo respiro
la notte scura e ovattata lasciava l'illusione
il cuore fremeva per le emozioni nascoste
la pelle vibrava come fosse lenzuolo al vento
ogni cosa aveva un sapore diverso
le dita cercavano un appiglio
tutto la
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| BATTESIMO SGRADITO
“Grizzly47 o Stranger28.”
“Scegli il tuo nome in codice.”
Entrambi mi fecero sorridere.
Optai comunque per il primo.
“Da oggi dimentica le tue generalità.
Tra due giorni partirai per ...l'inferno.”
Non mi piacque tale
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| Il buio della notte copriva misfatti atroci
un tedesco dagli occhi di ghiaccio mirava e sbavava
nessuno osava parlare
solo ghigni di riso per assassini ignobili.
La pelle della dolce ragazza di Davide
vibrava ad ogni pugno e calcio
gli occhi vivi
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| Furiosi si diffondono
i venti dell’odio,
sotto l’oscuro manto
del nazionalismo.
Si esaltano le masse
vomitando pregiudizi,
crescendo il tornado
del segregazionismo...
E la terra trema
emettendo presagi
del veleno incubato
che han
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| Lunga è la strada
che mi porta al domani,
si perde sopra le siepi
all'occhio mio stanco
al mio fianco il nulla,
né mi spinge, né mi frena
ed io salgo come il ferito
della guerra non vinta.
Né strette di mano,
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Nella stanza a me accanto, c’era un camino
i più grandi dicevano ch’era spento
a me però tanto calore mi arrivava vicino
che quasi non riuscivo a respirare
tanto che facevo fatica a crederlo spento
e lì dentro avrei voluto
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Aveva un che di stantio,
se l’avessi guardato meglio
e non l’avessi divorato come un cane
avrei prima spazzato via la terra,
poi lo strato verdognolo di muffa
i grumi duri che in bocca erano sassi,
infine sputato via l’anima per il disgusto
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Carne di un carnefice da giorni vegetariano
sembra malato in realtà è un poeta cui hanno abbagliato la sintassi;
la sua ultima raccolta tiene
fermo benissimo un bellissimo bicchiere
le sedicenni che sullo schermo giocano a palle di neve
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| Ora che balla ancor la zolla
in quel cratere straziato,
dove l'uomo a fatica cerca
spossato di riavviare la storia.
Mentre gli armenti arrancano
sotto un cielo burrascoso
e la tormenta ha tutto imbiancato
il paesello arroccato e
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| Deportato dal cielo
nasce nella valle di lacrime l'uomo.
Gli occhi offuscati non guardano
il sole, la luna, le stelle.
Urla la fame del ventre
nell'esistenza greve di pene.
Arde la sete della carne
desiderante il perdono
alla vita per
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Silenzio...
Ascoltate...
son voci di chi non conosce pace
rumori
mormorii
pianti
Son burattini di ossa
buttati al macero
scalzi nudi
la neve brucia loro e soffoca il sangue
Ruminano come mucche
il sapore amaro della morte
la lor pelle
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Son campi bianchi
sull’avanscoperta treccia
passi di danza
su trapunte lerce
son mantelli rappezzati
su un’eleganza mistica
merletti di cristalli
muti sull’acqua stesa di veli
vernice bianca
"la natura ve li congela"
Sotto sotto la terra
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Fiero s’aggira nell’arena
con la sua splendida muleta
Joselito "El gallo"
figlio nipote e fratello di toreri
da tre generazioni sivigliano:
"Andaluz tan claro y rico de ventura"
La sua grazia nel toreare
era così naturale e proverbiale
che ogni
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Fummo militari
in vita figli et padri
ma difender i nostri cari
ed in onore de la patria
moriamo in gloria
assiem ai partigiani
sopra esta rocca.
Siam fieri molisani
et cinti alla bandiera
cadremo combattendo.
Or il cuore va battendo
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Impastati ibridi e soli
scolpiti dai venti
siamo pensieri plasmati
levigati e scritti
lussureggianti oasi e miraggi.
Volano granelli e atomi
sparsi e confusi
mimetizzati al sole
tra croci Ankh
nel perenne ciclo di vita.
Conserviamo la
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Amo la tua innata eleganza
composta di rispetto e dolcezza
come indossassi sempre un borsalino
(al modo di mio padre o dei miei zii
settimana trascorsa a lavorare e nella vigna,
domenica mattina con cappottoni e cappello)
rimesso all’uscita dal
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Praga Ponte Carlo ove lenta sotto scorre
la Moldava e il ricordo corre a quel
battello che lento sull’acque scivolava
nel silenzio della sala dall’armonica
da rapida man vibrata escon di skoda
lasky rapide forti in sequenza le vibrate
note poi al
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2871 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 481 al n° 510.
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