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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’066Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum
♦ Marcella Usai | |
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Ottobre 2024 |
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Le 2870 poesie in esclusiva dell'argomento "Uomini"
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Abbiamo idee originali che fugano le vie
da altri percorse - sparpagliate come sulla tela -
sicuri che chi è più sapiente potrà comprenderle
Siamo perle serrate dentro scrigni per chi la mente ha ottusa
non parliamo di noi -
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| Nati d’aprile
fratelli del glicine e del vento
con quei sorrisi dolcissimi
fioriture improvvise di parole sussurrate
folgori
temporali covati nei cumuli di cieli
limpidi
e poi ancora a spiovere, sorrisi
disorientanti
le bussole e il cuore
nelle
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Dimmi, adesso dimmi uomo
se mai potessi aver la forza...
essere un essere che non dà perdono
essere uomo duro, di me, dura scorza.
Dimmi mio Dio, tu la tua croce
ed il tuo spasimo finale...
lo raccogliemmo in pochi,
molti di più
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Per il potere di altri,
per il profitto di altri.
Per aver posto l’umanità
seconda al danaro.
Ecco l’inganno che li ha portati
ad essere qui,
ora ricordati solamente
da una data sul calendario
Scempio, raggiro,
narrato
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Strane strade di periferia
due carte di un biscotto
scatola di latte intero
quattro cicche consumate.
Strane vie accanto ai palazzi
dove il poliziotto sta con il matto
il matto con la figlia di vita
e il violinista sta con un cieco.
Lui
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| Incontro di storie
tempi ridesti,
dove la vita colora
cammini diversi.
Parlar di percorsi
mutevoli momenti,
lungo il sentiero
ognuno porta il suo peso.
Flash che filmano
essenze e momenti,
di lunghi viaggi
o percorsi corti.
Visi belli e
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Fili d'acciaio
tessono coperte
di rame
da finti silenzi scortate
su muri laccati
e macchie di vetri
opachi.
Steli
di grigio fiorire
rubano l'acqua
ad un amaro
fermo inseguire.
Stille di buio
accendono laghi
d'amianto,
ribollono
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Sempre scompiglio lui gettò in arte,
assai potente era nell’ardire
che non garbava a nessuna parte,
sì, dipingeva ma per suo piacere.
Nel mutar stile era lui solerte,
sregolatezza, senza mai sfinire,
per inventare mutamenti
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| Dalla finestra semiaperta
in strada scorgo il suo aspetto
trascina la sua ombra poco esperta
è proprio tanto malridotto.
E, riconosco in quella figura
chi, in anni giovani, ha ben saputo
tenere sotto scacco popolazione intera
sopraffazione
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Andrà via con la sua carovana
Sono come zingari in lidi presi a prestito
rimarrà il trono - più o meno ambìto-
a segnare altri destini
e folle che acclamano
e sognatori ribelli
in balìa d’ alte maree
ma traditi
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Celere fu il naufragio mio
tirato da una manetta verso l'oblio
cercai, invano, di lasciare la mia foglia
in
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"Hey you! out there beyond the wall
Breaking bottles in the hall, can you help me
Hey you! don’t tell me there’s no hope at all
Together we stand, divided we fall."
Hey tu! Là fuori dietro il muro
che rompi bottiglie nel vicolo
puoi aiutarmi?
hey
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Una vittoria onorata
peana si innalza magica
gli dei s'incantano
del pensiero si orna
quel vecchio giovane
la saggezza costituita
s'adombra nella pietà,
fine ultimo denota vigore
carattere volitivo con sale.
Ecco! Egli è ed ha
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Slegata è l'otre - nel vento di primavera -
di sogni confusi tra lo sciame dei petali
dispersi oltre tenere fronde oltre il filo di luce
d’un orizzonte che muta allo sguardo
or più misero or più generoso
padre inesaudito
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Cerco di entrare nel tuo cosmo
ma mi ritrovo naufrago per le tue ritrosie.
Non so comunicarti Il mio sentire,
non capisco le tue parole.
È come chi non sa leggere
eppure sa che in quelle impalcature
si custodiscono le emozioni, la vita,
la
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| Riemergi dai ciuffi di corallo,
godi e soffi al vento, danzi,
che la selva era piena di fiere.
Irrequieto, vampa della lusinga,
nonostante il pieno compimento,
fosse ambire oltre l’armonia.
Fuggente, fatto remoto, rintrona
sacrificio di una banale
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Rimugino,
dall'alcol annebbiato.
Seduto allo stesso posto,
non so
quanto tempo sia passato.
Fuggo dal presente,
mi rifugio
nelle ombre di un vetro smerigliato,
quando il disagio
si fa insistente.
In immaginari tempi gloriosi,
in cui bene
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| Dimmi tu, uomo chi sei ...
dallo sguardo perso nel tempo,
dimmi qual'è quella carezza
che ancora attende di mostrarsi.
A volte si sospira ancora
attorno alle ferite mai rimosse,
ancora si cerca senza mai trovare
quella forza interiore che
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Ora ti ricordo
cogliere un fiore
lungo l’argine
del cielo sussurrato
Non avevi mai
voglia di parlare
sulla terra nuda
dove moriva il sole
Ora ti capisco
e scelgo il silenzio
anch’io a volte
per spiegare tutto
Non ho mai
desiderio di
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Toglimi quel masso da sopra il cuore
disse alla mano lo scrittore
la mano lo ascoltò ma non si mosse
facendo finta che il masso non ci fosse
Allora lo scrittore gridò più forte
macigno sarai tu causa di morte?
la pietra
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In esta città strutta da le bombe
ove anche i morti si rivoltano da le tombe,
son giunto qui con una fiaccola di utopia
lasciar fiorente sta terra prima d’andar via.
In esta città strutta da le bombe
fra rovine e calcinacci e i mezzi
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In punta di pennello
la falange di dio:
squarci sublimanti.
Trasfondere di sangue
in pigmento,
geroglifici di plasma.
Il linguaggio
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Non c'è poco di più che accademico
alloro sul percorso d'un medico;
c'è molto di più che i patemi
blanditi dai traguardi intermedi.
Oltre l'epico patto d'Ippocrate
in volo sulle guglie dell'etica
tra chiari ed
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Era luogo di frontiera
ingegno e forza del resistere
l’uno e l’altro estremo
in bilico sul vivere
la falla aperta a custodire
sepolti sogni e mancati ritorni
Era provvisorietà gnostica
nel preludio di metamorfosi
e nuova
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Des hommes s’affairent
couverts de boue
comme si nos frontières étaient perméables
Que savent- ils de la souffrance
eux qui furent élevés dans des cages dorées?
La scène est pitoyable
mais tous les
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| Alla sera me ne sto
sul mio uscio seduto,
mentre il mondo
fuori scorre
io raccatto
un tuo saluto.
Mi nascondo tutto il giorno
rivangando tra pensieri
i ricordi un po' offuscati
ombre di quel che fu ieri.
Quando giovane ero ancora
e alla
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L’uomo che si complica la vita
ignoto di ragionare e osservare la strada percepita.
L’uomo che ha sempre un limite
perché non vuole avere un sogno d’accarezzare...
L’uomo che è schiavo di se stesso
dei propri sensi e della propria ignoranza...
dei
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julia |
19/02/2017 20:41 | 1007 |
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Con una foglia appena caduta
coprivi la mano d'orrore insanguinata,
con la convinzione del giusto fare eri partito,
con l'anima dannata e spezzata tornasti a casa
tra ricordi e ideali lontani più di mille miglia.
A stento potevi guardare
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sapevo di te ogni cosa
ne conoscevo il respiro
l'odore
mi hai tradito
la mano che stringe l'argento
mi ha venduto
trenta gocce di sangue
hai bevuto
il bacio sulla guancia
mi ha ferito
sapevo di te ogni cosa
l'hai capito
quando sulla
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| Nella mia stanza resto... sola
nella mente il peso di un'inutile essere
sento l'aria rarefatta togliermi il respiro
mi sdraio e scelgo ciò che potrà prostituirmi
si per non pensare all'angoscia che serpeggia
come un boa pronta a
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| Intrecciati
alle malie di perversione accesa
da desideri inquieti di possesso,
bramano
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2870 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 421 al n° 450.
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