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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’090Autori attivi: 7’474
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Le 2872 poesie in esclusiva dell'argomento "Uomini"
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E' un venerdì,
di un mese che non so,
di un anno che verrà;
e resto qui,
sulla terrazza di fronte al mare,
una scia di nave se ne va,
la vita tramonta ormai,
la falce è la padrona,
il gabbiano riposa sulla duna,
l'anima mia
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Un giorno mi pentirò
d'aver perso l'equilibrio
e imparerò a pilotare le infradito
quando i sogni partiranno
tatuati da albe e tramonti
affitterò le stelle e
attraverserò i monti
cammino in un astuccio di vetro
un
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Nebbia la mattina
dentro la testa già china,
le braccia pesano sul cuore
per un mancato amore
mentre il sole, dentro una goccia
alle spalle muore.
Intrappolato il dolore
in un canto muto
dal ritornello taciuto,
il matto sulla
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Soares io t'amo anche quando
non hai voglia di niente
e gabbiano ti cerco
nelle tue grigie mareggiate
di nebbia calante e risacca salina
Son crepitìo di fuoco le tue parole
Rischiarano la notte e mi scaldan le ossa
Brezza di ponente sono
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hy ju |
24/05/2011 14:24 | 1734 |
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| Nell'io turbato dal dubbio
quello sguardo inquieto
che tutto sembra aver veduto
non s'incontra chi porga aiuto
ovunque vada e ovunque cada
fuggo e mi ritrovo
con la baldanza ignaro
anche se sento
che non comprendo
...o forse
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| Doble juego en el terreno
como todo un futbolista
invencible en el campo
con estrellas que lo aplauden
.
-Mentiras, amor y acción-
.
Dice ser toro, pero es liebre
cuando mete un golazo
fulminado en la cancha
a quien le va en
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| Faccio la conta
delle occasioni perdute,
quelle che potevano
cambiarmi la vita.
La mia compagna preferita
mi guarda allibita,
gli ho dato una bella botta;
è già quasi vuota.
Tutto uno schifo
in questa cazzo di vita.
Tutto
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Tra le ombre della notte
uomini senza volto
vivono la vita
solleticando il piacere
solo per compiacer se stessi
E' una nenia che si ripete
come una giostra
roteante su se stessa
mentre la solitudine
li inghiotte nella morsa
Uomini avidi
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Nei globi stanchi dei tuoi occhi
sorridono ancora sogni puri e bianchi
come quelli dei bambini
a rispecchiarsi nei colori dei tuoi palloncini
forse
neppure ti chiedevi se quel grande singhiozzo
che stringevi fra le braccia
fosse l'intimo
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Correva
l'uomo con la penna
correva in cerca d'una storia
frugava a mani nude nella melma
colma d'orrore era la giungla
si beava d'un nuovo clamore.
La trova la sua storia
l'uomo con la penna,
fantoccio di una bimba
bambola sdrucita
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| Tu, contrabbandiere
di sentimenti vari
credi di aprire brecce
e spalancare porte
masticando parole
sorrisi e frasi fatte
vendendo sensazioni
in offerta speciale
donando sguardi languidi
carezze a buon mercato
a compensar
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| Se non fosse per quella mano al cielo,
di fragile speranza
Nel mondo senza amore,
un greve respirare di pallide sembianze
L' azzurro d'un pensiero, ove tuffar sollievo
Ove idear veggenza che scorga oltre, quel muro,
quando viene sera, quando
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| Bevo,
non whisky dry,
ma calice d'amaro fiele,
per questo sogno che sa di fine.
Canto,
non canzoni d'amore,
ma melodie antiche che fanno male.
Piango,
non lacrime di gioia
ma gocce di sangue rosso vermiglio.
Vedo,
non esistenza serena
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| Nel bianco
compare una lingua di fuoco
poi si spegne.
Le parole
scorrono veloci
inseguite dal vino.
Cerco di capire
ma gli occhi
ribelli alla mente
si chiudono.
Per favore
passami le pecore calde
e vai via.
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| Empaticamente sicuro,
di coinvolgere ognuno,
plagiava con fatti e parole,
l'altrui pensiero.
Osteggiava, opprimeva, uccideva,
il popolo pecora che
ribellarsi non osava.
Con goduria sovrana
sedeva sul trono gaudente,
il dittatore
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Non sarò solo
mai
Non temerò mai
il buio
Non piegherò la Testa
mai
Mai sarò indifferente
al sorriso d'un bimbo
Non porrò Mai tenda
nell'orto del potere
Continuerò in eterno
a credere
e a sognare
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| Polvere di
madre terra
sotto il sole
e vivi nell'aria
tutti figli.
Moto incessante
il batter del cuore
nel tempo infinito
mai nulla
fu cambiato.
Guarda oltre
la finestra
si uccidono
senza tregua,
fame e sangue
terra bruciata.
La
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Fil78 |
06/05/2011 05:26| 1269 |
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| tolgo la spina
dagli occhi sfuggenti
nessun emozione traspare
tiepido abbraccio
anche se il sorriso trema
dentro
vulcano inespresso bolle
brucia ogni illusione.
fermo, incredulo
incassi il colpo
forse qualcosa non torna
nel disegno
eppure
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| La benda cercasti di levare,
negli occhi volevi guardarli,
non ti facesti domare,
riuscisti ad umiliarli.
Alla schiena mirarono,
togliendoti la vita,
in una fossa ti buttarono,
chiudendo la partita.
Adesso vi faccio vedere,
come muore un
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Sommesso il grido
diffuso nel petto
sommesso l'urlo
silente e feroce
sono viva!
La notte colorata
movente lacerante
di un attimo
gli alberi guardavano
le luci illuminavano
un botto inspegabile
le mie mani immobili
il mio cuore
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Ti cammini accanto,
enfio di solitudine
ma senza rabbia,
ti vedi lontano
nel turgore perso
ululare per i dolori al vento
nelle notti di luna piena.
E silente è la tua voce
mentre si perde in sussurri,
non canta più l'amore
parla
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| Un tempo
il mondo fu composto da tre regni
i Re di tutto il mondo
discesero da Sem
Re per designazione divina
Salomon di sapienza e giudizio
per governare un popolo
nella grandezza.
Notti dolcissime
tra le braccia di Makeda
tentatrice di
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| Imposizione,
quel che di te è marcio,
placido e nuotante
nelle cicatrici d'occhi,
sepolto all'apparenza.
Superficiali inchini
alla presunta norma
e già ti rifletti uomo
nella piccolezza
della tua mancata fantasia.
Non
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Lieve il vento
accarezza la pelle
un soffio d'amore
mi tende la mano
Stretta è la presa
d'uno spirito nobile
che ha le radici in un
lontano passato
Incarnato
in un corpo
dalle atletiche corde
ma che è stato trafitto
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| Sole e vento
l'asfalto
mi porta lontano
via senza sosta
dal solito cielo
grigio
lontano dalle
solite faccie
amiche,
oggi è tempo
di star solo
nel mio silenzio.
Così dolce
il gusto
di un'amara
sigaretta
nel parcheggio
ma
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Fil78 |
01/05/2011 04:58| 1347 |
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| Un relitto di cristallo è nello stagno
l'anima vede e sente
solitaria nasce e solitaria tace
il sasso muove l'acqua nel ristagno
l'amore è per i poeti
una fede che muore
dal balcone le ultime scene
in una platea di Montecchi e
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| é un lamento in grigio deserto
dietro un alto muro
nè cielo né terra
solo nera pioggia battente
un nuomo seduto
sconta vivendo
in un pianto
che non si vede.
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| Si pensan tante cose
durante questo nostro viaggio,
ma in fondo noi non siamo
che un piccolo avamposto
di gente di frontiera
che nulla sa dei mondi
a cui si trova in mezzo
e sempre all'erta deve stare,
attenta, al limine, al confine
che
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Ora per l'onore ora per il popolo
dinanzi a me tutti,
tralasciando gli ideali
erano pronti alla morte.
Quanto sangue
hanno marciato questi stivali,
per generazioni che
vivranno di pace.
Rimangono a noi le lacrime,
forse troppe,
di uomini
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| Prostrati in preghiera
donne e uomini nel mondo
a milioni invocano Dio
implorano grazie ed amore
ringraziano di stare con loro
aiuto chiedono per il dolore
e sui nemici malvagi vittoria.
Li guidano i sacerdoti
interpreti della Parola
per la
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Stanco d'avventure
mai più mangiatrici d'uomini
jungle misteriose
pirati terribili
mai più nemici da affrontare
il rasoio con atroci tagli
Sandokan ha ucciso infine
ma tu resti Salgari
nelle letture immortale.
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2872 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2071 al n° 2100.
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