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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’085Autori attivi: 7’474
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Le 2872 poesie in esclusiva dell'argomento "Uomini"
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Incontrerai Fortuna
là,
nel deserto degli eroi,
tra le più alte dune
e sarà quando il sole
già comincerà a calare
scendendosene lieve
dal blu del cielo al mare.
Incontrerai Fortuna,
sì,
tra le
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Gli uomini
ad un certo punto
ti viene voglia di farci l'amore
specie quando loro guardano dormendo
la televisione
E ti ci accomodi su
senza pudori
e loro dimenticano anche la partita
o il tempo che fa fuori
ma con la stessa verve
ed allo stesso
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Ombre nella notte
sotto il tabarro
una mente che spazia
Ampie strade vuote
dinanzi ai miei occhi
agnostici
forse un tuono
forse un limbo
composto da
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Fiocchi di pastello sperperati nell'aria
stridono, inducendo le Nobili al pianto
e al Piagnisteo codardo.
Difatti scolpii io
i non più vergini assetti
della luna astratta, bugiarda:
slanciato con l'eleganza
di un "Eterno
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Pallida luna
bianco chiarore
ceruleo
illumina fioco
tumuli di macerie,
si ricompongono
miseri resti
smunti assetati
svelti predatori rapaci.
Notte nera
lampeggia fredda del neon
la luce,
sul nero copale riluce,
all'angolo tetro
d'una
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| sarebbe successo così
avrei preso quel bel visino
e l'avrei accucciato dove dico io
infine
non era quello che voleva?
era lì e pulsava...
e ubriachi tutti e due
sapevamo bene
dove s'andava a parare.
La luna nel
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EnzoL |
05/03/2012 19:29 | 1923 |
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*
Nani ‘ Nani’
Perché così…
Il Cuore senza nuvole
Come l’azzurro
Di un cielo riflesso
L’ Anima
Che in alto vuol stare
Nell’ l’infinito
Che non può
Toccare né vedere
Vuole entrare
Con parole alte
Chiama l’
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Ai piedi del letto
un continuo rosario
nel tentativo ipocrita
d’una dipartita che
a colpi di spugna
levi un indelebile alone.
Ma credete davvero
che avremo tutto perdonato
una volta lasciato
il mondo,
dove gravitan pesanti e perpetue,
le
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| Sulla sabbia bianca
fiorita di coralli
un tralcio rosso
respira
*
tra onde ovattate
si culla
*
sulle corde d’arpa
che la mano calda
sfiora
*
il mare tace
*
Marzo sorride
congiunge profumi
colori e verdi prati
*
note si baciano
sfociano
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Julie |
01/03/2012 18:10 | 1827 |
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Ore intere ad osservare il niente
sperando che quelle sbarre
non rimangano per sempre
in quelle quattro mura
rifletti più del solito
durante il lento scorrere del tempo
inchiodato da questa indomita giovinezza
ora, vorresti capovolgere
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Sei crudo uomo
come carne allo spiedo
s’una brace spenta
Sei arido
come oasi in un deserto
senza sole
dove goccia alcuna di sudore
solletica la sete
che non si sazia
di sale e parole
Sei l’ombra
s’una parete bianca
che ondeggia
al
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| Aurora al vespro
loquace silenzio
ho fretta
rallento
scegliere una direzione
nel poco nel tanto
inseguendo sfumature.
Ho sceso le scale per incontrarti
sopra il mare
al di là del mondo
senza divenire:
gli opposti
cadono sulle
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| Sbalordita,
eccello in fascino latino...
Ho un cervello dotto
per me,
stai sotto!
D'arbitrio pio,
son tutto il tuo brio.
Una titubanza
resta la tua costanza,
non stati sentimentali,
ma
chi mi diede i natali.
Non dubiti d'affetto,
non
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Pulviscoli d’uomini
in un’aria intasata
d’un’assenza d’armonie.
Son come spore,
arriva il tempo
che poseranno
corpo e anima
sulla consistenza dei fiori,
contaminazione.
E nasceranno
petali nuovi,
senza la solita
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Sempre nell’intimo fragile,
fosti poeta, guerriero, re.
Tu, astro nascente, fallo potente,
sulle spalle sostenevi la vita.
Or non sei che una vacca da mungere,
sacca vuota a cui attingere.
Il tuo onore: le carte di credito,
Il tuo oracolo:
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Corri
e corri ancora
là dove la terra
stupita ti guarda.
Semina il tuo grano
ma solo dal tuo sacco
germogliar
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| Un fruscio nella
mente e lo sguardo si
posò in un burrone, solo il
capestro? Si sono sfamati
lupi e leoni.
La notte si abisso
nel cuore con la faccia
scarna, all’alba pallida
visione…lo scheletro
alla gogna.
Nel silenzio
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| Vorrei esser
quel vecchietto
che cammina lungo
la strada
con un ombrellino
tutto sgualcito
nella pioggia fitta fitta
con lo sguardo
un po' trafitto
Vorrei esser
quel vecchietto
con le rughe nelle mani
lui le porta a passeggiar
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| Ogni minuto,
sangue che verso
e tra il respiro
corro,
vago,
meta senza punto.
Ti vengo a cercare
per sentirmi uomo
per scoprirmi debole
umile.
Ogni minuto,
dimenticare passi e sentieri
lunghe scale
marce senza senso!
Stringimi la mano
che
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Pioveva ancora,
l'acqua raccolta nei bassifondi
aveva intriso ogni cosa,
cosi come la nostra dignità ...
Giudicar cosa sarebbe se,
non curanti delle regole affidavamo alla scure
la nostra giustizia era semplice,
l'immediatezza della
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Cerca la fine dei tormenti
Non sprecare il tuo oro
per vincere la guerra
Si salverà anche il tuo sangue
se dopo tanto freddo
arriverà una scossa di sole
che cancellerà il brutto dai cieli
lanciando suoni d’armonia
Sollevati
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| Ti rividi un dì con i monelli
in quei soliti gesti snelli
giocar in mezzo al prato
rosso in viso e trafelato
ti vidi poi in quel successo
dimostravi fiero di esser te stesso
sotto quel velo di tenua vernice
eri contento o ancor più
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| spesso ripercorreva
le radici del suo male
e l'odio s'imponeva
tra le note più alte
delle sue braccia ramificate
accarezzando cieli
- quale povertà -
sfiorava vagine letali
e fredde isole
d'acerbi genitali
dove affondava
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EnzoL |
03/02/2012 18:00 | 1786 |
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Il dubbio,
assurdo sembiante,
insinua certezze rarefatte.
Lui,
mieloso burattinaio,
imputridisce pensieri
lacera vesti intatte.
Il dubbio ama rivolgersi
ad astanti preparati
già predisposti
ai suoi andirivieni sull'anima
curve senza
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Guarderemo le viti
ed i loro germogli
o il loro pianto
quando saranno ferite
e da esse comprenderemo
quel grido che si leva
da una, cento, mille voci
e faremo leva
sul cuore della terra
per portare un pensiero
sulla tomba dove
dimenticata
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| Io sono Giuda, colui che si negò al verbo
avendo in serbo,
solo un momento, per far parlar di se.
Ma ora, maldestro che sono
come ve lo spiego…
no, non lo nego il Maestro ho tradito,
ma certo, non per trenta vili denari
non credete a
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| Eran quattro grandi amiconi,
all’apparir quattro beoni,
coll’unico scopo in questa vita ria,
di spassarsela ogni sera all’osteria
a bere e mangiare, poi giocare
ed ancor bere e fumare
fino a tarda ora,
fino al giunger dell’aurora.
Sempre in
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eppure aracnide
accorto al dettaglio
al taglio degli occhi ingegno
cupo all'interno
all'inverso bramoso
bramato quel pungiglione ricurvo
d'Orione sporgi, scorgi
oltre orizzonte mani all'insù
felice
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| Nella tetra città del dolore
un silenzio rumoroso
echeggia nell'infinito
un silenzio grondante di sangue
che copre di rosso la terra del Mondo.
La memoria che vive di uomini
massacrati e divorati
sorge nel buio di una ricordo
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Neppure una scintilla era scampata
a quel martirio
catatonico lo sguardo
troppa fatica lo stupore
troppo tardi
spezzarne i catenacci arrugginiti
quel tremore
era quanto restava
di chi si trascinava ancora in piedi
la libertà
marciava
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| All’occaso il demonio avvolge esacerbando l’addebito
mentre l’attore non regista sottomesso all’altrui spocchia
abbassa la vile scure a spezzare l’ultimo tremito
Il lercio floema degli atti compiuti volteggia attorno al glabro cranio
con pagine
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2872 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1801 al n° 1830.
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