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Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum
♦ Ferny Max Curzio | |
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Ottobre 2024 |
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Le 2872 poesie in esclusiva dell'argomento "Uomini"
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Ma noi,
noi non abbiam nemmeno
la libertà dei gatti
che mai è orfana di affetti.
Tira a folate il vento
ed il tigrato è
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No, non qui
e non altrove.
In nessun luogo,
in nessun tempo.
Partecipi e distanti,
completi e
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Poeta inquieto
di spazi bianchi
e di endecasillabi,
genio
di terra aulica e crudele,
simbolista ermetico,
troppi mari
nell'uomo
e troppo solo
l'uomo,
esistenziale
incerto.
Nella solatia isola
c'è troppo sole
per
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La morte, che ossessione!
Che cosa temi, verme,
tu che strisci lercio
tra sudicie fogne chiamate città?
Pregherò affinché tu muoia,
ché potrai dacciò
trovar sol che di gioia!
A te, illuso re leone,
a te,
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Questione di feeling
giocare con i colori primari
combinarli in sistemi aperti
Ti spiego negli occhi
che io non reticolo nulla
non incasello nessuno, né te, né me
Punto d’accordo
il cicaleccio ordinato
delle mie efelidi al sole
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e, ridi pagliaccio ridi sempre
dietro quella maschera che non è cartone
ma volto imbellettato con rossetto e farina
che sicuramente avrà un cuore ed anima, e
ridi di noi che ti applaudiamo contenti
delle tue smorfie e dei tuoi
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Profanando
il suo intimo con veemenza,
sentivo espandere la mia potenza.
Lei, Ama!
Io, acuminata lama,
colpivo e colpivo.
Affondavo, solcavo
scop... piando
...in mente
laceravo, violentavo
sadicamente
...l 'anima.
Lasciandola senza
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| Cosa sognano le pietre
quando il cristallino fiume le accarezza
chissà
cosa pensano quei sassi
quando l’infuocato sole lo prosciuga
a tristi presagi forse
o urlano lamenti in voci disumane
parassiti dell’anima
i gemiti
Massi,
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| Titanic una magia della scoperta
una grandiosa fantasia
sul vello umido del mare oceanico...
Corpo imponente dell'uomo potente
moneta suonante sulle mani avide
corpo dinamico di un sogno assassinato...
Lo scontro fu micidiale
l'iceberg, corpo
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| se
hai saputo imparare
la vita dal soffiare del vento
sapendo ascoltare senza parola sortire
respirando nel tempo il forte dir del silenzio
che t’ avvolgeva deciso, fino a farti morire
*
sei capace a sognare, tra tanti che non lo san fare
ovunque
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Io, mi guardo e penso,
viso triste e consumato dagli anni
un povero uomo
sono niente, mi sento un niente!
Le mie tasche sono vuote,
cammino nella notte a piedi nudi sulla riva
nutrendomi di sogni che trasformo in poesia,
ed aspetto,
aspetto
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| Ti illudi che possa capirti
quando il mio cuore
lo rendi infelice.
Ti illudi che possa non reagire
quando il tuo modo brutale
rende tutto intono
triste ogni istante.
Mi guardi stupito,
senza renderti conto
come sei bravo
a ferire il mio
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In fondo ad occhi di verità
dimensione- anima
nell’unità di misura che li quantifica
amore
dolore
Il tuo sangue nelle mie mani
il mio sangue nelle tue mani
facce profonde, di un odio senza edificazione
Farfugliano parole
mentre scavano
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come sempre
il savoir faire è
il tuo forte
le bugie hanno le
gambe corte
l'innocenza
di quel sorriso
inganna
le parole sono
il dolce suono
che nella risata
resta
il lupo perde il pelo
ma non il vizio
riesco a leggere
nel tuo
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Adesso che si è spenta la luce
dirai che rappresento il buio;
quando il faro era acceso
ero la sirena,
le onde del mare...,
la vita...,
il vento...,
l'istante di felicità
che fluttua leggero sul cuore.
Adesso sono la cera
di una
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Doron |
22/04/2012 22:12| 758 |
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In perenne movimento
il pensiero nella mente,
proprio come l’onda
quando danza
dentro al mare.
Paradigma di futuro,
lungo cieli oltre la storia,
il compasso che disegna
in un cerchio assai preciso
il succedersi del tempo
e il domani
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| Dardi d’invidia
scagliamo sul marciapiede
di fronte,
quell’uomo pieno di cose
passa fiero, felice,
balzelli par fare da un raggio
all’altro d’un sole tutto suo.
Folgore d’odio
plasmiamo incessanti
per chi ci nascose il cuore,
anche solo con
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| vita d'un giullare
baciato dagli occhi
d'un amore contadino
riflesso d'una verità
amata di silenzi
sommo poeta
stropicciato d'un volto
imbruttito d'uomo
cantico di maschere
d'umanità sconfitta
l'Inferno
Amor d'un
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| *
pure
il soffiare del vento
a fronde confuse, può recare dolore
nell’ appassire dei fiori
*
anche se pioggia col sole, si ferma negl’ occhi
socchiusi, d’ arcobaleni mostrare colori
pure se il sole si scorda, d' illuminare
il pensiero
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| Quella smania di riempire il giorno
parole superflue si confondono
brocche d’incenso volano via
grigio tepore invade
lambendo parte di noi
arrovellandosi fluttuano pensieri
come girini scodinzolano
in cerca di una mèta
appigliandosi con
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| S’accompagna alle bestemmie quotidiane
Surrogato di una minestra che non c’è sempre
l’icona di una miseria che non era attesa
ma è arrivata sul calesse del fallimento
dei messìa della nuova economia
Tutti lo guardano e nessuno
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| e, mi arrovello la mente,
al pensiero sempre presente
della tua immagine su di me china
ad assaporare attimi d'amore, e
mi dispezzo ancora ora,
per aver distrutto tutto
in un secondo farabutto,
dalla ragione al torto passando,
l'evidenza vera
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| Tra polvere d'un campo,
dentro scarpini colorati
a pochi anni
a discutere sul genio,
tra farsi bene e farsi male
e ritrovarsi già più grandi
imbellettati di potere.
Strapazzando parole
come prostitute
dopo l'ennesima notte
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| medesima,
ti ho visto amare in silenzio
degluitire puntine da disegno
stringere spalle al maltolto
masticando orgoglio e pane quotidiano
chiudere ciglia
ti ho visto piangere di gioia
vomitare disprezzo,
asciugarti di rabbia ingerita a
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| Perché scrivo? Non importa...
Riempio simboli, parole,
d'acqua sporca,
d'urla d'animale;
la mia ragione è morta,
morta è la sua prole,
condannata ad una forca,
ed io, qui, che scrivo "Male":
Male, certo. Non
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| Poco più in là
sugli scogli cercava tracce d’amore
aspettava di cogliere sorrisi
fissava l’orizzonte in cerca di risposte
senso di vuoto
occhi lucidi di rimpianti
scarni discorsi
lunghi silenzi
il tempo pareva essersi fermato
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| Ho segreti nel mio scrigno
Son tante le mie gioie
Le mie ansie particolari
I miei dolori
Sogni infinitesimali.
Il mio essere sopra il vento
Il mio sguardo oltre il tempo
La fame
E poi l'inferno
L'eloquio mai normale
Refluir d’un di’
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| Le mura sembrano parlare,
occhi a scrutar fratelli
in ripetitivi giochi...
Fra cianciane
e frasi banali,
cresce il seme della verità,
s'impone con forza
in rovente discussione,
la ragione...
La caffettiera sbuffante
a infonder ottimismo
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| E' sempre buio il ciel, quando al mattin gli tocca
tempo d'uno stiracchio a raddrizzar le ossa
e via di corsa.
I denti la barba il caffè, non sa cosa far prima.
Sul lavoro di corsa timbrar il cartllino
veder le stesse facce d'ogni
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| e, un giorno figlio mio capirai,
quando la mia vita sarà ecclissata,
ed un velo pietoso sul mio volto calerà,
su quel marmo freddo e solitario,
che tuo padre non ha vissuto invano, e
la sua vita con gli sbagli e le vittorie,
con i
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| ho nascosto la terra nel fango
per non guardare
la vendetta mi spinge a non muovermi
che crepi! e con lui tutti coloro che son lì!
imparerà il padre del padre a non offendermi
che sia dannato e con lui tutto il suo parentado
sono un
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2872 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1741 al n° 1770.
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