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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’079Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Le 2872 poesie in esclusiva dell'argomento "Uomini"
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| Coltre d’ammassi fitta e forti venti,
il sole allontanato malamente
umiliato e vinto è all’occhio assente...
E infin scoscio assordante ed improvviso
rimbomba per le strade e vie d’intorno,
e fulmini, e saette e tuoni e lampi ...
In chiuse mura
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Stanno in attesa dell'evento
ma non lo scoprono dentro di loro.
Perché con il tempo
hanno dimenticato come intervistarsi
e brancolano nel buio.
Sono ciechi di parola
e non ascoltano le loro immagini,
diventano riflessi di uno stagno
e
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nel frastuono,
tra luci e ombre,
osservo il silenzio
ha le sfumature
di un suono in sottofondo
il calore di un abbraccio
lo sguardo di chi
guarda oltre il mare
nelle parole la forza
di un guerriero
negli occhi
tante verità
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| Non basta l’immensità d’un silenzio
quando a parlare è la delusione.
Scivola improvviso un clamore arrogante,
nell’attimo che precede il baratro
e dignità s’arrendono ad un dio minore.
Ecco apparire confusi frastuoni
mentre, madidi, si cerca un
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| Ho visto ardere pelle umana
nell’orrenda finestra dell’universo
come pioggia ho pianto lacrime
su fiumi e mari di sangue
Ho urlato come disperato elefante
a questo cielo ch’è ancora grigio
da quel giorno che spense il sole
A cuor squarciato
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| De noches y de días
perdidos en lo absurdo
tras mustios paisajes
de sueños silenciosos
que bañaron recuerdos
de sombras y martirios
que como vagas efigies
ensancharon la muerte
entre lagrimas brotadas
en arpegio de un
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| Benedetta sia l’iconoclastia
di giorni irriducibili
a sé stessi sfuggiti
verso quel memore sempre
che mai s’infrangerà
in bugiardi e flebili rimpianti.
Spenta la luce da altri riflessa,
avvampa il calore
che bene conosce il leone
o
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| Ho perso il treno una mattina
Oggi lì alla stazione
l’ho visto avviarsi in lontana
Ho fatto ancora tardi
non ho avuto il tempo
Solita frase già detta e ridetta
Era bello con quei caldi colori
Aveva un suono dolce
come il canto di un
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| E sulla croce bianca del martirio
c’è il verbo tormentato del mio io
che semina speranze coltivate
sul trono delle vittime immolate.
E sulla terra misera si espande
il verbo del tiranno e le sue bande
marciando nella furia del
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Se anche il vento riesce ad entrare
nelle baracche dellla nostra anima,
ancora oggi ci chiediamo perché di tanto odio.
La notte non fu più notte
il giorno non fu più luce
quando la pattuglia russa arrivò nel
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La mia anima è
donna
celata in questo corpo
che non conosco,
che non mi appartiene
Disperazione esser ciò
che non sono.
Interiori tormenti
nell'incrociare occhi di padre,
gridare la mia entità,
tacere
Sono
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Tra noi
e l’orrore abissale
solo il Vostro
sacrificio totale
L’inenarrabile "Shoah"
che tutto include
e ci trattiene
dal ripetere abomini
d’un esecrando
passato
Non trovi assurdità
ai dì presenti
così spaventose
ed
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Con che cipiglio fiero,
in groppa al suo destriero,
quell'uom, ch'era di Tarso,
correa verso Damasco.
Quando il Cristo apparve,
la faccia nella polve
si trovò premuta
a cagion della caduta.
Udi allor la voce
di chi era morto 'n Croce
e
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E’ capacità l’evoluzione, la memoria
di una capriola verso il sempre
che si sposterà a domani nel grigio di un’azione
elegia in lontananza dove s’è dipinto il cielo
nel contagio umano, duecentomila e, fa
ceppi Sapiens nel deserto
scaglie anfibie
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Di quei corpi
non è rimasta
che la polvere
dispersa nel mare
nel cielo
sulle zolle.
Di quei visi
solo immagini sfuocate
da percorsi di celluloide
o da carte fotografiche ingiallite.
Di quei sogni
di quelle
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| Vivo in un mondo ereditato da mali oscuri
vivo in sogno che sembra reale
ascolto voci in sordina
mi vesto di stoffe intrise di naftalina
piango sommesse lacrime
prego preghiere a me note!
Su questo foglio bianco
scrivo il dolore mai provato a
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| Levati da lì
Parlami
E guardami negli occhi
Creiamo un contatto
color pelle
Dai
Dammi la tua voce
Me la conservo
Per un bel po’ di tempo
E se vuoi anch’io ti do
la mia voce
Ne potrai fare quello che vuoi
Levati da
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| Innesco l'occhio mio
Nell'esplosione dei tuoi colori,
Arcobaleni sfuggono all'oblio
Dissipando tutti i timori.
Muore anche l'ultimo fiato
Talmente è accecante
L'impetuoso torrente dorato
Della tua anima danzante.
Tutti avvertono
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| Avido di promesse, il nero
s’addormenta
all’ombra della luna.
ed è qui
tra i nontiscordardime e l’altrui ragione
qui
a un passo dal nulla
le mani
(sull’acqua son miniature)
nutrono voci
le nostre
sul davanzale
accarezzano quel
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| E’ fuoco che s’alza dal plumbeo,
è come l’anima indomita,
che d’incontrollata irruenza, s’erge.
E’ un vago ricordo,
c’attraversa l’anima, ormai stanca.
E’ un sussulto di freschezza,
ed d’un forte desio d’amore,
c’anelo ancor’oggi.
È l’alba
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| Ulula il lustro nautofono.
Lupo di scoglio
in veglia del suo marino gregge.
S' infuria il brontolo di legni
nel bussar di pingue onde.
Nelle piaghe del salmastro telo
svigoriscon le virtù.
Delle paure s'afferran le mani,
dagl'occhi
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| Sirene spiegate
in questa nera notte,
tra contorte lamiere
vite spezzate
intrise di sangue,
prego Dio,
bevo lacrime
mentre grida riempiono
il silenzio
corpo morto
giace
tra erba e brina,
consumati i giorni
in fiumi di
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Incontri per strada giusto la storia
del semplice senza retorica
e dello zelante arricchito
di buone maniere non condito,
sul piatto poggia il soldo
e ti lascia nello scosceso profondo.
Incontri gentili buone maniere
e chi ignorante affoga nel
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| Nude idee rivestite
di disperata ribellione.
Scampoli di tenera
incompresa dolcezza
che ancor si riverberano
su pergamene
ormai consunte,
ove il tempo ha dissipato
il suo crudele incedere
in una notte infinita,
accompagnato da
un odor di
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| Non ho niente
Solo gli anni
che urlano
per scappare via
stanchi di ascoltare
le mie bestiemme su di loro
Non ho niente
Solo qualche effluvio
scampato alla tempesta
degli orridi pensieri
Non ho niente
Solo i rumori
di una mente
che ha
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Nel vortice si fa sera,
in stato e gretta miseria
di valori dispersi
l'amor perde la strada.
Non amo l'eclatante gioco
sotto i flash puerile moda,
un giorno li metti in vetrina
e poi stacchi s memore la spina.
Viandante... tu sei uomo!
Nel
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Dell'esteta aveva
parvenza
ma non anima
né cuore.
Egli stesso
unica rarità
donato al mondo
unico, solo artistico,
privilegio del bello
in sé e per sé.
In quell'ovattato
vivere gli giunse,
flebile un
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E' vero!
...Intrecciò collane di stelle
ma fu un domani senza terra o cielo:
né al dolore né alla sofferenza,
e andò,
con nelle tasche neve e gelo...
Ora dimmi deciso
occhi che danno al cuore il tempo
della tua
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Quella pelle nera,
la tua sola identità
quelle mani forti,
che parlavano di schiavi
e quegli occhi stanchi
viziati di tristezza,
con la voce del coraggio
chiedevi libertà.
no, tu no,
non hai covato l’odio
come un cane bastonato,
hai
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C'è lui, assalito dalla barba sul mento
Ha una nuvola per cappello
E baffi che sbuffano sul cemento.
C'è lui, accanito fumatore
Con un miracolo nel cuore
Sedotto da un pensiero decadente
Trova un fiore nel deserto della mente.
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E’ accaduto
nell’antica parabola di un’ipotesi
modulata nell’ascolto su stormi d’erica
emigrando alla vita
un sempreverde
dove solo ieri
moriva il tempo nella tesi
riconoscendo e scrollando ceppi ardenti e innesti nuovi
nel centro di codici,
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2872 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1201 al n° 1230.
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