Lo vedi arriva la sera
il cielo commosso ci lascia
un quadro di luce preghiera
L’attesa ci porta angoscia
di buio seguendo il tramonto
e il sole piano s’accascia
Un rosso gagliardo è pronto
ad attraversare il cielo
un’aria frizzante
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Sento l’odore della cera attesa
e la pace cerca posto in me,
un presepe povero, ma ricco
di sguardi profondi e pii,
mi abbraccia, mi veste e sogno
d’essere nel deserto di un vivere
che contagia tuti,
come contagia me,
esco, e ascolto un gloria
il
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E c’è una stella dietro questa porta
ben appuntata nel suo firmamento
ambasciatrice viva di un portento
promessa vagheggiata. Fa da scorta
a quel messaggio ricco d’ogni sorta
di un volo sconfinato alacre accento
del bimbo preannunziato
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Sento l’odore della cera accesa
e la pace cerca posto in me,
un presepe povero, ma ricco
di sguardi profondi e pii,
mi abbraccia, mi veste e sogno
di essere nel deserto di un vivere
che contagia tutti,
come contagia me,
esco, e sento un gloria
il
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Nel cielo vedo prove:
luci, colori, stelle
sembra che mi cerchino,
perché mi devono dire
qualcosa che io non so.
Ma il mio cuore, attento
mi prepara: in volto sorrisi,
nella braccia abbracci,
nelle gambe, passi decisi.
Mi faccio aiutare
dai
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Il bue e l’asinello
il campo arato
quello del mio cuore
dove io semino
i miei desideri,
di esserTi vicino,
e questi germoglieranno
alla luce del tuo amore,
che in Te sgorga,
per me e per tutti gli uomini.
Poi, le stagioni del sole
con quelle
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 | Celestiale giorno quest’oggi
al quale non possiamo che aggrapparci
sicuri dell’aiuto che non mancherà
rimembrando quelle occasioni
che nel tempo hanno invaso il vivere
dietro insegnamenti sempre in auge
delicatissime parole fanno sì
che il
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| Lassù nei pascoli alti
pietre rosse formano croci,
croci coperte dal muschio,
preghiere nei miei vivi ricordi,
lampare di luce nel mio essere,
è notte ma non dormo,
nel cielo che vedo, da secoli
fioriscono stelle prive di muschio
l’anima mia si
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| Saranno i sentieri
quelli delle Ave Maria
a darmi la buona notte
e la pace dei sogni.
Erano belli, là
nei maggi lontani,
si inchinavano al nostri canto,
oltre ai rovi anche i spini
e la brezza della sera
mai mancava e soffiava
lentamente sul
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| Camminiamo con passo deciso,
la forza ci viene dall’amore,
l’amore che ci cerca e aspetta
per far sì che la nostra vita
sia la strada che porta l’uomo a Dio.
Noi, nulla lasciamo cadere nel vuoto,
la grandezza che il Creatore ha plasmato
l’uomo come
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| Nella magica corte
di un fanciullo poeta,
non solo gli uccelli
volavano più alti dei tetti,
Pure il mio piccolo pensiero
dalla corte saliva al colle
e dal colle volava sopra
l’eterna mia città.
Là, i campanili
chiamavano Dio
e Lui prima di
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| Le strade che portano a Te
sono sempre in salita
e tutte hanno una siepe
di spini sempre verdi,
che a me fanno paura.
Così non mi siedo
all’ombra e non riposo,
mi sento nullo,
cerco una mano,
una parola, un sorriso.
Nella notte fonda,
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| E di là ancora vedo...
l’uomo pellegrino,
stanco e povero,
di nuove certezze,
immolarsi su strade buie,
una luce nuova,
quel cercatore non vede.
Arriverà ancora il Natale,
con la stella e mille addobbi,
e lui vedrà sempre
quello che cerca,
un
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| Lenta passa l’ora
nell’alba amica mia,
il profumo di un caffe
si sposa con quello
dell’ultima sbocciata rosa
e già il mio cuore
è in grande festa,
la presenza di Dio
me lo dà la campana
ed io orgoglioso
attraverso la corte tutta
e vado nel
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| L’aria limpida e fresca
risciacqua il mio vivere,
la campana a festa
nutre il mio spirito,
il saluto dell’amico
mi dà la misura
del mio essere uomo,
mentre il sorriso dei bimbi
mi porta a fasci
una nuova gioia,
ed il buon giorno
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| Rosa la sera
ammanta di colore
il colle che l’aspetta,
la guardo, la vivo
il mio cuore cerca
un suo simile, per vivere
nell’intensità di questo dono.
Una campana, sì
lei si presta e mi suona
con i suoi rintocchi
le dolci parole dell’Ave
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| E le stelle ci guardano
io che ti cerco
e Tu che mi aspetti,
ci fanno luce
e loro lo sanno, lo vogliono
l’incontro fra noi due,
io che cammino nel fango
e Tu che mi aspetti
per pulirmi, per abbellirmi,
davanti ai tuoi occhi
deve brillare la
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| La mano mi teneva stretta
lo spirito suo debolmente soffiava
fra i miei biondi riccioli
e diceva: "Bimbo sei mio."
Se ne andava così il nonno
sul letto alto e bianco
mentre donne vestite di nero
piangevano e mi accarezzavano
lo spirito suo unito
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| Sereni giochi
si prepara lo spirito mio,
poi si rifugia in Dio
ed in tutta la sua storia.
Spossato, ma attento
cerca un verso, una parola
di Lui, sentita mille volte,
ma ogni volta
mi è sempre più nuova.
Nel mio essere, tranquillo
una festa
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| Quand’anche si paventasse
l’oscuro
tu sei con me
nel deserto degli afflitti,
oh anima bella
che mi porgi lo sguardo
Colei che più non vedo
risiede fra le gaudenti anime
e tristo resto al pensiero
anche s’ella è lì serena
Ohimè, se ti penso
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Dischiusa è la pioggia da un otre d’argilla,
la chiave segreta dallo scrigno che brilla
e il sibilo del vento si dissipa al tramonto.
La mia calma come un fior d’orchidea,
saggia e pura, è una docile Dea,
tacita e zelante dinanzi alla marea
in
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Nella sera traspare
un velo di luce nuova,
i miei sguardi
sono deboli e assenti,
la luna e le stelle, è roba
degli amanti e dei poeti,
la campana ricorda
che le ore che passano,
mi siedo, non so, aspetto,
la terra vive di guerre,
un ragazzino mi
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Un mare d’acqua limpida
davanti agli occhi miei
ed un cielo azzurro
che si perde oltre
i miei piccoli sguardi, vedo,
ma, l’infinita pace
che mi dà lo spirito
in questa alba di primavera,
mi fa assaggiare l’esistere
in una luce, nuova,
che non
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I secoli hanno creato
l’alba, nel cielo e nell’uomo.
Il male entrato di notte
ha sporcato ogni bene
nel cielo, in terra e nel cuore
dei figli della luce.
Un Dio Creatore e Padre
in una notte luminosa
ha dato un Figlio, maestro
per il cammino
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Piange la terra
la povertà dell’uomo,
più bello si fa il sole
ma l’umanità zoppica,
esplode la primavera
nell’urlo della guerra,
sento il sangue che gela
nelle mie vecchie vene,
se il gelo arriva nel cuore,
sarò un angelo o un redento
che cerca
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A livello dei boccioli
sul verde prato
avanza lo spirito mio
che profuma,
lentamente si apre
ed esplode nella luce
di una giovane stella.
Bramo dalla voglia
di salire oltre gli alberi
del bosco che mi guarda,
ma godo nel restare
vicino allo
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Ancor vive l’eterno candore
di quel suo viso fragile e bello,
in letizia giunga e resista
il suo dolce parlare
Oh portatrice di speranza
accogli i nostri mesti cuori
che d’un canto lacrimoso
ormai giungono sopiti
D’innata aura ti
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L’alba è lontana
non sento il rumore
dei miei sandali
sui sassi e sulla ghiaia,
mi accompagnano:
le stelle, il pensiero
del bene e del male,
laggiù, la valle tutta
mi sembra assente,
dal mio volere,
dal mio piacere.
Lassù, una stella
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La notte è chiara
laggiù la città è smorta
le sue luci non brillano
se non fosse per le stelle
sarei preso dalla paura,
quassù sul colle
le luci della speranza
e quelle dello spirito
mi elevano e mi par
di essere l’atteso invitato
del Grande
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Prego per i morti
per il giorno
che finisce
nel tramonto oscuro
prima della sera
per il respiro
che spera
in un mondo nuovo.
Prego per i sogni
per la notte
che sboccia
nell’alba nascente.
Prego per il cielo
il fiato di Dio
vento che
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Il cielo vive
del pensiero dell’uomo,
ed io uomo, mai mi fermo
di interrogare
il suo Creatore,
così accorcio i miei giorni
mentre allungo le notti.
Cielo e terra vanno a braccetto...
se questo fosse il desiderio,
di chi si trova vivere
nelle
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