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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 7859 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Mi porto dietro da parecchi anni:
un ulcera, la sciatica e l’artrosi
e poi ci sono ancor tanti malanni ...,
citarli non si può, son numerosi!
Ma l’invalidità non me la danno,
il medico, alla visita, m’ha detto:
“I soldi non ci son, siamo in
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C’era una volta
un principe senza coraggio
e le ombre che piangevano
una nuova alba di sangue
Il mare tremava
sull’orizzonte carico di morte
e le piaghe dell’indifferenza
aperte dalla sabbia
C’era una volta
un popolo senza più terra
che
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E si andava in Chiesa
tutte le domeniche
col capo chino
e cinto di fiori
accesi dalla vera bontà.
Giocavano a palla
sul sagrato
bambini biondi e ignari
di chi vedeva marcire
la propria pelle scura in mezzo al mare.
Avevano per cuscino
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| Scende su uman lo scroscio e a contemplar io assorto:
aduste selve innaffia e in giù sbarbate dune.
Se terso pure il cielo, qui non resta aperto intorno:
ovunque insiston ville, e case un po’ distanti,
antichi vicoletti ... catapecchie
con pochi
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| Cegarán mis ojos
desnudarán mi cuerpo
arrancarán con odio mis carnes
mientras con maldad y mentiras
me despojarán
del tesoro de mi sangre
¡Y callare!
Callare, pero nunca
nunca podrán quitarme
el honor y el inmenso amor
clavados en el
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| Se si fondasse dell’odio un partito
in parcondiscion "con quello dell’amore",
ti ruberebbe
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| Di nebbia
che lenta si leva,
che asconde
alba già tarda;
di tetti adusi
al tempo
e fremiti di cielo,
è il mattino.
Giorno di campi
arati, che
segnano presenze
e silenzi
immacolati di pianto,
corsie preferenziali
di domati tumulti
sopiti
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| Di queste strade che puzzano
cibi diversi da casa mia
cammino ma vorrei essere invisibile
sento su di me il disprezzo.
Ma la fame e non la guerra
la fame mi ha spinto a passare il mare
la fame di un lavoro che non avevo
e un domani che era sempre
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Ogni mattina
a guadagnarci il pane.
A litigarci il sale
come una vecchia foto
tirata dai lati irregolari.
Non basta
scrivere canzoni d’amore
per poter
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Chi sa da dove vieni
figliolo
avrai camminato per ore
senza mai sostare
pur di assaporare
la libertà
la ricchezza stampata
sull’immaginazione
Libertà da cosa
figliolo
In queste terre
inzuppate di esasperazione
sentirai un
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| Scrosciante la pioggia
inonda la via
e un brivido freddo
disegna una scia
sull’umida pelle
del cieco viandante
che lento trascina
quel passo pesante
Il cielo nemico
coperto di nubi
piangendo a dirotto
affoga i profumi
di questa
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Tuonano al mondo i cannoni
sommersa da una valanga di morti
il male della distruzione
finisce all’ombra di una repubblica.
L’espansionismo dei potenti
la Germania rasa al suolo .
domina sui fantasmi miti
All’Italia libera vota “la
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Madre
dal cuore di quercia,
scorri su pietre
levigate dal tempo,
chiedi pane
per sfamare i tuoi figli,
cammini
con passi pesanti,
ma
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| Pace ...
questa semplice parola
composta di quattro lettere
tanto difficile da ottenere.
Nasce nell’animo di tanti
ma combatte con l’egoismo di molti,
un ideale che ognuno anela
ma che nel cuor si cela.
Il violento par che impazzi,
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Questa città è scura
non ha un cielo suo
e sotto la terra
muore il perdono
Questa gente è sola
non ha un cuore
e nel petto batte
il vento del male
Qualcuno è stanco
e prende il primo
treno per l’inferno
dove cresce l’ombra
Più nera
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era forse quell’embolo
ad allagare di visioni la mente
tutto quel rosso
come un mare di sangue
e il grido a salire
dalla vertigine del sogno
-e se sogno non era?
trovarsi diviso
tra reale e irreale -
nelle vene del buio una danza
di
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nel cavo del grido
deflagra rombo di tuono e
scalpitano nella testa
destrieri impazziti
egli non vede
più il corpo della madre
solo cieli capovolti e
accovacciato in un angolo
della parete che separa
vita da vita
trascorre le ore vuote
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Non lasciarmi morire
ancor prima di nascere
Potresti, poi
pentirti
La mia vita
vale quanto la tua
Mamma.
Mi nutrirò di te
sarò la tua
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E’ un mondo ipocrita
fatto di regole
che condizionano
il nostro vivere.
Le spese e i debiti
del suolo italico
ci rendon vittime
d’un gran malessere.
E certi uomini,
con fare cinico,
coi loro simili,
mal si dispongono.
Se siamo
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Ci sono cirri di parole
che sorvolano come onde
in un mare che non risponde
a cicale - verso - al sole
sono le oche starnazzanti
nella loro competizione
scandiscono vari commenti
sempre liquida espressione
sono bandiere senza vento
hanno
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Ho chiuso bene con lo spago
tanti sogni ho messo dentro,
qualche lacrima è caduta, poi
un sospiro di ritorno, la paura
del domani.
Quanta strada ho fatto a piedi
ho le suole consumate, il binario
così lungo sembra non finire mai,
sono partito alle
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Nubi addensate oscurano il cielo
Timida luce s’intravvede all’orizzonte
Legami esistenti tra cielo e mente
si fondono, si condizionano.
Al solo vedersi affannano
l’alba dei tuoi pensieri
per il crescere del tuo germoglio.
Madre sfiduciata
dal
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Messa al bando la tristezza,
ho adornato, con pazienza,
vuoti spazi di bellezza,
infondendo la sapienza.
Chi ha voluto a piene mani
ha attinto dalle fonti
ma per altri sforzi vani,
han tagliato tutti i ponti.
Scarsa comunicazione
funzionale
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Scarpe,
ne vedo passare tutti i giorni,
ombrelli colorati,
aperti,
chiusi,
neri,
come la vita.
Un angolo di strada,
un cartone caldo,
finché la pioggia non lo porta via.
E la fame...
quella di un profumo di pane caldo,
di dolci,
di
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Siamo nati per voglia degli Inglesi,
e dagli Inglesi e dagli Americani
poi certo sottomessi e vilipesi
siamo stati, noi poveri Italiani!
I popoli del Sud i Piemontesi
frequentemente incolpano, ma i piani
di forzata unità furono stesi
dai
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Alla fine arrivarono i barbari
passarono i confini del Paese
invasero le strade piene di voragini
cacciarono i senatori e misero le oche.
Povera patria di Mazzini e Garibaldi
in mano ai buffi signori incapaci
vestiti con il sorriso delle
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È l’urlo di anime innocenti
che muore nella notte buia
son duecento piccoli angeli
annegati nel nostro mare.
Negli occhi c’è l’ombra del gelo
nel cuore un’immensa paura.
Finalmente sono liberi
di correre dietro ai miraggi.
Volano lassù tra le
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vedi l’allodola planare
il suo volo un immaginario arco
lascia nel cielo
"l’albero lo riconosci dal frutto"
pensi
come curiosamente ti sorprenda
quel detto dei Vangeli
e come
il dimenticato aspetti solo
come pane un sorriso
-ti
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Fermarsi per riprendere il fiato.
Non esiste solo la smania del tutto
ad ogni costo.
Esistono spiazzi luminosi nell’anima,
respiri pronti a trasformarsi
in sorrisi con gli occhi del cuore.
Siamo poco o nulla dell’Umanità
e ci crediamo il
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In strada il terrore.
La polvere si posa sugli occhi,
la paura nutre cuore e mente,
mentre il bacio di una madre a suo figlio
diventa l’ultima nota,
di un pentagramma d’odio
Non mi rimane che il ricordo,
di un viso poggiato su un letto di
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Sguardi insensibili prima del gong,
passi smorzati per colmare il gap
udivo epiteti come: “King Kong”
e piedi pronti ai ritmi del tip- tap.
Anime strafatte, dall’uso del bong
esaltarono un nefasto “clap clap”
come fosse un torneo di ping pong
col
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7859 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 841 al n° 870.
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