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Gli ultimi 5 iscritti: Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum - Daniele Alimonda - Gaetano J |
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Le 7851 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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| Oggi il tempo ha un giorno nuovo,
ma immutato a te rimane.
E cammini per capire,
Ma non hai tempo per pensare,
Devi correre a guadagnare.
Non fa eccezione il calar della luna,
E il tramontar del sole,
Per te che cerchi le forze,
Per tenderti in
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| Discorsi che sostengono interessi
privati sotto maschera del bene
comune: sono tanti, ed i riflessi
di essi fanno a noi le menti piene.
Così pian piano quello che conviene
agli altri scende dentro dei recessi
individuali, dove ciò che avviene
mai
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| Il volto era freddo,
E guardava altrove,
Segni di tristezza,
sul quel viso,
Gocce che scendevano,
Ma immobili,
Non smettevano.
Guarda lo specchio,
Non prova nulla,
Lui non sorride più.
Pensava e non riusciva,
a fermare il sussulto,
al
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| Ti trattai con dolcezza
ma questo non bastò
e l'amore tornò
ad essere rabbia.
Troppe volte hai alzato
la mano al cielo
e non per toccare
l'arcobaleno.
Troppe volte mi guardavi
come un ombra nel letto
e cercavi risposte
in
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| E, quando il mio tempo sarà avaro di raccolti
me ne verrò, come vecchio viandante,
tra i tuoi filari, o terra.
Me ne starò pensosa sulle tue rovine,
come dinanzi a cattedrali disertate dalle rondini.
Piangerò sulle tue
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| C'è un vicolo
ner quartiere mio
ripudiato dal sole
e confonde
l'intonaco scarmigliato ai marmi.
E i graffiti son d'unghie,
urla appese al muro.
C'è un vicolo
ner quartiere mio
dove Cencio divide la mollica dal pane
per unire
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| La grinzosa ruggine lacera il maestoso rapace
Artigli già pronti e affilati
Sono ora arsi da meschina brace
E le argentee piume consumate da lamenti indemoniati
Petrutia elevò l'onore del Fato.
Tra mare e opulenza verdeggiante ecco
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Non permettere a quel crudele demone
di trasformare il tuo dolce sorriso
in una smorfia di dolore.
Ama la vita
nella certezza dell'unico bene.
Un giorno un soffio lieve
entrerà nel tuo intimo romitaggio
e tornerai a rivivere con
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Al chiaror lunar di quella sera infausta
Ella iva beendo da soave coppa guasta,
mentre con sguardo malandrino
celavasi nell'ombra Colui ch'attendeva
l'effetto di siffatto vino.
E con audacia disogliea quei veli
in bramosia d'amor
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Ferrari parcheggiate
con il freno tirato:
furono progettate
per altro risultato.
Nel traffico intasate
non hanno alternative:
le grosse cilindrate
non son competitive.
Si fanno superare
da tante Cinquecento:
sempre in coda restare
è per loro un
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Sabbie mobili
mafiose consuetudini
oltre il tempo
al di là di politici conati...
tutto si muove
e niente cambia
nel valzer nascosto
dei medesimi volti.
Lavorar
di cuore e d'anima
soffrendo nella carne,
ma tutto è
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| Grandi dal nero illimitato
crescono vite oscurate
obbiettivi schiariscono l'essere soggiogato
colorando rossoverde vite organizzate
Muri costruiti per semplici persone
amanti del fare, antagonisti dello stare
trame intricate di viaggiatori in
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| NI LA ASTUCIA DEL MONO, NI SIQUIERA
LA AUDACIA DEL LEON EN LA FLORESTA
RIGEN EL MUNDO.
PERO LA FRECUENCIA
DE CIENCIAS NECIAS Y ARTES MILITARES
SOBRE LA TIERRA MUESTRA LA PRESENCIA
VACUNA DE LOS DIOSES.
Tento una possibile versione
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| Colpiscila, calpestala, bruciala.
Lei non ha voce per parlare
Non lamenta mai le ferite
Da noi causate,
allunga le mani
vita offre a tutti.
Nel suo petto ci imerggiamo
Caldo, come di una madre ritrovata
Che non maledisce mai
Che ospita
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| Terra promessa
un giorno ha gridato
da sordi rancori
il cuore irritato
accecate pellicole
in un'arida terra
di rocce altere
bagnate di lacrime
ciuffi di foglie
libertà d'amare
raccogliamo sassi
da scagliare in mare
narriamo
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| Un boato e poi più niente.
Solo il fumo che s'innalza
a disperder la speranza
dell'italiaca e pia gente.
Le interviste alla TV
ed i corpi ancora sparsi
e gl'incerti sul da farsi.
Ma quel fumo è andato su.
Maledetti e vil
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| Questo continuo gioco d’equilibrio
pone sempre al ribasso le sue mire,
per non esporsi al pubblico ludibrio
cercando delle nuove alternative.
E giorno dopo giorno si svilisce
il campionario di mille inventive,
in questa società che
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sesantaquattro caselle
confinano l'immaginabile
frazionando di due colori
spazi di liberi intuiti
dove duplici tempie
incontrano duplici ideologie
germogliosi e indecifrabili lumi
seminano orizzonti mai visti
aspettando la
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| Giornale fa notizia...
I Pupi Siciliani
non hanno più
una voce.
Son stati denudati
di orgoglio ormai privati
han solo
cieco dolore
a far da scudo al cuore...
Il colpo ahimè
è arrivato
gli han tolto
anche il teatro
adesso
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| Ho il sole sulle pelle
la luce mi sfiora
novella seduzione del mattino incipiente
Quel calore mi sembra
un palpito divino
che venga dal Mistero,
non celeste,
dell'umanità che quieta si desta
M'arde il volto forse
l'amore di
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| Con la pioggia
la neve o il sole,
negli incroci
c’è sempre lui.
La sua voce
si sente echeggiare:
"fammi lavare i vetri
signore, per favore".
E’ il fratello arabo
che viene da lontano
a lavare vetri
e a vendere i suoi sogni
intrisi di
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| Non hai fatto in tempo
ad affacciarti alla vita
che ti sono state sbattute
in faccia le persiane
della violenza
e della crudeltà.
Sei nato in lacrime
e solo quelle ti hanno
accompagnato all'ultima stella,
illuminandoti il
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| Mia madre mi diceva
non alzare gli occhi
e lui passava sopra i miei sogni.
D'alcool e fumo si nutriva
e a noi che mangiavamo ci odiava.
Poi all'improvviso si arrabbiava
e allora molte volte mi violava
e allora molte volte mi colpiva
e quando si
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| Sola fra
Milioni,
assordante
silenzio
preme
alle orecchie,
sconvolto è l'equilibrio,
vertigine
di terrore.
Sola fra
Molti
Non più
Volti amici
Non più
Suoni familiari.
Milioni di automi
Nel grigior
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| Sabrina è tornata.
L'ho vista mentre ero al bar dei delfini.
Aveva negli occhi canestri di dolore
e le braccia svuotate di affetti immortali.
Sabrina era come accecata
non vedeva al di là delle sue lacrime
e tra le braccia
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| Ad un attento esame di coscienza,
dov'è la scuola vera,
non delle riforme
e le ordinanze appiccicate
su franose terre?
Le carte assurde,
i tediosi corsi,
la privacy e la sicurezza,
ma la scuola, oggi,
è una certezza?
Gli alunni,
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| Quegli alberi che a Napoli fioriscono
hanno spesso veleno sopra i rami;
sono pieni di foglie che ingialliscono:
difficile che arrivino a domani.
Tutti i buoni pensieri imputridiscono
in uno stagno colmo d’acque morte:
i secoli passati
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| Atterriti sguardi
spenti i sorrisi
risposte negate a quei perché
stampati sui loro visi,
piccoli uomini
dal futuro senza colori
nè profumi.
Nell'ombra
immobili
dietro la porta chiusa
il cuore in gola
sovrasta
lacrime e
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| Lui guarda tutte
tranne me,
mamma e papà litigano,
divorzieranno.
A scuola mi regalano solo
quattro, mi bocceranno.
Buca la bocca dello stomaco.
Ho fame,
fame di vita, fame d'amore
fame di considerazione,
fame... divoro ciò
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| Grida, pianti, urla
rimbomban nell'atrio,
un appello del cuore...
...una richiesta d'amore.
Come a invocarti
chiedendoti aiuto,
ad esser salvato
e quindi adottato.
E' in cerca di amore...
...ed un posto nel cuore.
Innocenti occhi
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| Scorre il tempo e non ricevo
più parola che sia bella;
passa un anno ed il sollievo
non mi porta alcuna stella.
Certo anch’io sono incapace
d’altra gente assecondare,
d’instillare un efficace
buon motivo per campare.
Siamo tutti
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7851 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 7261 al n° 7290.
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