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Gli ultimi 5 iscritti: PostScriptum - Daniele Alimonda - Gaetano J - Malena - Die
♦ Fiammetta Campione | |
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Le 7851 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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| Sete di consumismo
disseta bocche arse da raggi
d' ipocrisia.
S'ignora la ragione
vacuo parlare cancella il coraggio
dissolto in amarezze.
Senza più norme
nella normalità si ricerca l'effimero,
l'equipararsi
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Si consuma l'aria,
nei polmoni alla terra
l'acqua limpida
di fango umano si traveste,
alberi violentati rami,
che abbracciate d'aria il mondo
che abbiam dimenticato,
nelle città della non memoria
abitati siamo di niente,
a consumare
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Figli primordiali
d'un consumismo esasperato
come burattini ci muoviamo
allacciati al filo d'un telefono.
Fragili frammenti
d'una complessa società,
microatomi impazziti
in una sfera di rumori,
rincorriamo l'attimo nel caos
a rischio
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| Pensieri come fili di luce
soffiano all'orizzonte
in una notte
struggente di quiete.
l'alba di una mano tesa
si perde tra dischiuse labbra
In una lacrima senza parole.
Corre la mente
su un bianco foglio
A ritrovare le pagine
di giorni
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La fortuna del mio lavoro
si moltiplica negli anni
ore su ore
domeniche senza partita
prive di una scampagnata con la famiglia
persa in una foto ad ogni pranzo
ove il tempo è poco per mangiare
nell'orario continuato da eseguire
ordini
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Il mio sogno è pieno di idee
la mia frustrazione si può
acquistare
prendo oggi e pago
domani
Se avessi questo
se avessi quello
dalla vetrina basta capire
cosa mi manca
e ciò che puoi offrire
prendo oggi e pago
domani.
Mi
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dall'altar del mondo
urlar senti solo i media...
impregnati di volgarità,
nel corpo
e nella mente,
esaltano
solo spirito individualista...
caricato e drogato
da modi
oramai consueti
continui a saziare il tuo essere
d'inganni e di
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È catrame
questa sigaretta corrosa dal tempo della città
È aria nera
quella che respira mia sorella
ha otto anni e non va a scuola...
È fame incolore
che prende le piume alle rondini
per il solletico delle
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Come può il cielo così etereo
raccontare storie di miserie umane
di perdite e immane dolore
senza il lusso di lacrime amare
immortalate su fessure di nuvole sparse
a piangere le ceneri di un popolo disperso.
Come può la
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| Provare ad indovinare
Qual è l'uscita imposta
Poiché l'interna scatola
Fa buia una risposta
Bastasse un solo tatto
Che aprisse quel coperchio
Così che possa evadere
Per arrivare al punto
Nel trarre fantasia
Medesimo
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| Kabul, il cuore
nello stomaco,
lo stomaco sotto ai piedi
Tuoni e lampi
nel cielo stellato
odore di mattatoio
nel giardino dei lillà
l'emozione non ha volto
non ha voce la paura
Guardo occhi
che mi guardano
non riesco più a
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| Il fumo denso e nero
si innalzava
verso il cielo,
e non era carbone
quel che bruciava,
ma donne,
bambini,
vecchi infermi,
che un mostro nazista
senza alcuna
pietà umana
odiava e sterminava.
Soltanto
una coscienza
turpe e disumana
i
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Stille di dolore
piovono
dal cielo grigio di Auschwitz
a riscattar la nuda terra
intinta dall'odor di sangue inerme.
Reciso è il cuore
da chilometri di filo spinato
nel segnar triste calvario
dell'umana sofferenza
spoglia della propria
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Volge
consueto travaglio
squarci lieti
passi lesto calpestio
Artiere
muove
senza tempo
Ruota su se stesso
spasmo intenso
Flebili
mormorano
esili piume
languidi pensieri
Lontano
carezzano
ancestrali lidi
raffinati rioni
Distinta
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Tenebrosa bufera
chiamata sterminio
Un carico di paura
nel campo di notturne
speranze
Con mani
scavavano pozzi
di acque intossicate
Morivano pregando
con i respiri
dei pallidi volti
Spargevano la foga
dai suoi cuori
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a volte ci sono albe
di nebbia a fari spenti
come velo ammantano le quote che ho scalato
mi accecano improvvise sotto fiori
che un tempo regalavo alle utopie
e voci aldilà di varchi nuovi
non vedono gli occhi senza sole,
come sassi
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Madre sono,
ma non come le altre,
perché nel paese
in cui mi trovo
le madri piangono
prima di nascere.
Un dolore insopportabile
che divora la vita
perché il mio bambino vola via
mentre mi stringe le dita.
Per questo lo
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Non c'è memoria
senza i conti con la storia
noi siam buoni
siam buoni ed ospitali
siam simpatici e cordiali
allegri e solidali
nella nostra memoria
non v'è che bella storia
ambigui e schivi
nell'agire crudeltà
ipocriti e
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| Dammi la mano, papà,
non mi lasciare.
E’ buio e fa freddo,
qui dentro.
Sento i fischi, le urla,
i latrati dei cani,
oltre i vagoni piombati
al binario 21.
Ricordo l’appello,
al quinto raggio,
il mio nome sulla lista
dei deportati,
come dalla
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È morta la colomba bianca
nel fragore del metallo
lavorato a morte.
Corpi accatastati bollati a sangue
volano tra rotaie privi di vitalità
incapaci di sollevare le ali.
È morta la colomba bianca
nel candore di una stanza
come
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Sono crollate dallo scossone della terra
le umili case,
come fuscelli
al soffiare impetuoso del vento.
Non trova ristoro né giaciglio
il mio pensare,
come il bambino abbandonato
a sé stesso
al bordo della strada.
E si rompe il
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| Luce
inondò la stanza
al tuo vagire
di gioia incontenibile
e speranza
e agli occhi di tua madre
balenò certezza
d'un futuro sfolgorante
da poterti offrire
e Luce fu
anche il nome che ti porti
da quel lontano luminoso
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Il gelo polacco
è ancora lì
tutto intero
pronto
a colpire di nuovo
la nostra indifferenza
le nostre distrazioni
il nostro impegno civile
sfumato
ho ancora
nel naso e nella bocca
l'odore di carne umana
bruciata
sento
rimbombare
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Sussurriamo
mentre il sole
ci tramonta addosso
invisibili ombre
Voci, senza un'alba
stretti nel nido caldo dell'angoscia
del nostro ventre vuoto
della solitudine, delle nostre grida
in quel purgatorio rovente
Fissando, da lontano
un
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Il sole del mattino nel ferale lucore
tra le marce macerie ricava il cuore
di spogli cristi inchiodati a Favara,
alla gogna, sotto razza padrona avara.
Razza bara in pubblici investimenti,
girati di colpo in privati arricchimenti.
Da quella
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La vita non finisce
in quel dannato giorno,
ripetevano tutti
fuggendo ai miei sguardi.
Ma occhi menzogneri
coprirono gli specchi
con la dannata voglia
di infrangerli tutti quanti.
L'esistenza è molto sola
quando una persona
ti strappa
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| Fiotti rossi
Nelle stria aperta che squarcia
Il volto
Floscio è il corpo, riverso
Strapazzato a terra in un
Lago di sangue che si stende a fianco
Frotte di mosche a succhiare avide al festino,
sole abbacinante
A confondere questa
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| Donne,
acchittate, le mano rifatte
co' l'unghie finte
sempre chiuse
dentro a li centri estetici
per mettese er butulino
fin dentro l'orecchie
Sospensori nelle chiappe
perché la ciccia cede
e nun se rendono conto
che co' tutte le
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| Porgetemi un po' d'acqua
anelo dissetarmi
regalatemi un po' di sonno
non so dove voltarmi
proferitemi chi sono
per arrivare a cercarmi
ho dissipato tutto
anima, corpo
pure le scarpe mie
incapace di fare a meno
di siffatta mania
tris di re,
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| Respirano quell’aria dalle fasce
certe persone, prima che la luce
possan vedere, e affrontare ambasce
cui vita presto o tardi li conduce.
Inchini fanno seri e riverenti
a quel dio del denaro, al simulacro
della ricchezza; sono assai contenti
di
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| A voi,
coro infinito di copioso pianto,
volge il mio cuore...
Ed ogni mia lacrima rimasta.
Per voi, piccoli germogli impauriti,
strappati alle macerie d'un dramma,
che di sangue, cosparge sulla fame,
aggiunto dramma...
contrito, il mio
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7851 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6901 al n° 6930.
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