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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 360’925Autori attivi: 7’474
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Le 7851 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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E qual mai Dio
accogliere poteva
di tanti l'Olocausto?!
Solo belve brutali
(perdonino gli animali)
rigurgitanti odio
nutrite di veleno
lo sterminio potevano
vergogna di ogni umano.
Nel giorno dedicato alla Memoria
davvero è colpa
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| bruciano i polmoni
nel freddo della notte polacca
la neve volteggia lieve
bianche farfalle in cielo
il cappottino rosso come
un fiore scarlatto visibile oltre la rete
mentre il respiro muore tra scapole alate
di angeli senza nome
piove cenere
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Lamento
immenso
perdurante-
vuoto ampio-
sofferenza
odio
silenzio-
quale raggio
di sole può
oscurare?
miseria
rovina
segno
svenimento-
non c'è tempo
che potrà
cancellare-
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Diversificate idee scorrono
binari paralleli
che non s'incontrano
eppur pensiam stessa cosa
ma sol uno
osa
osa il ragazzo
che urla al corteo
sin a sembrar pazzo
osa l'uomo
a denunciar strozzino
nessun di ciò
chiederà
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Un cammino verso cumuli di cemento
in mezzo a foglie grondanti di sangue
sgomenti di madri e di figli
sono volti ormai sepolti di fango.
Uomini che cambiano nome
bimbi fra sogni fendenti
inganni che sembran bastioni
stride ancor l'odor di
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Greve la quiete fa tacere le grida
di cuori lesi dall'avverso invasore,
che, di rosso macchiò l'amica terra
costellando campi di corpi vessati
tra singulti, d'innocenti giovinetti
e madri, dal viso vestito di lacrime
alla ricerca di un
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Non so, cosa o chi
ti spinge ogni giorno
ad accompagnarmi nel viaggio
che può divenire, senza ritorno
Dimmi, dove trovi la forza interiore
per lottare contro ogni male
io che qua dal vetro, tutto vedo
e del responso soffro
...e ne ho
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Sotto questa terra sono ammassate
le puzze di mille diavoli venerati
come santi
Sotto questa terra sono sepolte
le ossa di male e le loro voci
di disperazione
Sopra questa terra s'inseguono
i passi della verità cercata
nelle viuzze dove
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| Il vento
portava quel denso
sapore di niente
che viene dall'uomo
sepolto dal vuoto
Il ricordo
di fili spinati del tempo
sono spine nel fianco
del nostro costato
Le lance
si sono trafitte alla
corteccia del cuore
Umano
che d'umano
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| Nauseabondo
Il fetore si alza;
E nei palazzi idealizzanti;
urla soffocate,
Corruzione allo stato puro.
Purulento letame di false dottrine indottrinanti.
Veleno cospicuo annienta di giorno la notte del giusto,
che con mani piagate soffoca la propria
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EnzoL |
24/01/2011 22:19| 2102 |
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È vuota la cassa!
In pochi ancor suonan grancassa!
Tremenda penuria mi colse,
che insieme all'affanno
sorprende un po' tutti,
all'inizio dell'anno.
Ci vuol prevenzione!
Ma come,
se manca poi sempre
sostanza all'azione?
Il
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Una lapide all'ingresso del lager...
Ora.
E li t'hanno ucciso
in un freddo mattino di marzo
un grido troncato in gola
come un ramo spezzato
nell'alba.
Angeli lentamente attraversano
quei campi di luna
dove ombre scheletriche
in fila nelle
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| Il fumo delle feste sui comignoli,
il caldo e l'affetto intorno ai camini,
festoni e auguri ballano gioiosi.
Non mi manca niente,
nemmeno il pensiero
per chi brinda con le lacrime.
Curiosità delle sorprese svelate,
tanti ringraziamenti
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| Non posso cullare ancora i tuoi sorrisi
tra le braccia sento le tue ossa rivestite di sogni
gli occhi han smarrito le stelle inseguendo chimere
gigantografie a colori di un corpo grigio
il sangue scolora in pianti di fallimenti e dolore.
Ho
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| Oggi il sole,
non vuole farsi vedere.
Vergogna?
Paura?
Tristezza?
C'è solo buio
nei vicoli.
Solo buio in questa terra,
le speranze si sono spente.
Il Mondo piange,
il suo cavaliere
è caduto in battaglia.
Qui gli angeli volano
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| Ministro di consistenza aleatoria
mai preoccupato d'una moglie
dal pubblico arbitrio alla gloria
ora vuol privatizzare
il fenomeno dell'evaporazione
che ridistribuisce acqua alla terra
-Il suo cervello asservito agli stolti
tasserà
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| Allertato dal solerte sghignazzo seriale
m'appresto all'ordinario vivere.
Spazzolo denti da russa roulette
mi cucio addosso vestiti slancianti
fuoriesco verso bus da rinnovare.
Il periglio fecale in agguato è
ma con passi
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| Balzo in avanti
ed esco dalle anguste mura
sino a superarne l'oblio.
Strappo la sobria normalità
e libero la mente
dalla schiavitù della paura
aspiro quell'aria, dolce
diversa e densa
che riempie il petto.
E nuove visioni
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| Tristezza che ritorna in queste mura
rabbia che mi porta via
dalla possibilità di credere
anima migrante la mia
in questa buia vita
Con ferite profonde
straniero percorro il sentiero
mi arrampico lungo pareti
viscide senza appigli
e uno
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| Oh! Poeti di regime sanguisuga
potrei parlarvi di uccelli fragole farfalle
e cazzeggi vari per far bella figura
giuro son capace ma c'è altro cui pensare
non posso disquisire dei fiori incerti in cima
mentre l'albero lento sotto muore
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Non solo
schiene
da poter
piegare...
chiusi,
rinchiusi,
confinati,
sconfinati,
dentro
recintati
spazi
di dolore,
umiliati,
sfruttati,
odiati,
persino
del pensiero
derubati!
Figli
di un diverso
Dio.
Schiene
sferzate
dal
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Da destra a sinistra al centro
meretrici del potere
possono andare dove vogliono
e così fanno calpestando ideali
ma angioletti ingenui, elettori
mani congiunte e mimiche a stupori
li seguono carponi ovunque
E' il popolo maitresse
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Gli olivi di Capaci piangono
improvvidi di vermiglio,
gocce acidule del'anima.
Nel giardino di via D'Amelio
la calura riscopre
foglie di metallo
nel meriggio spezzato
da apocalittico lutto.
Brandelli ormai laceri
di omertà in
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Qui giace colui che visse
povero è malandato
appiedato su sentieri impervi
ma con granitica dignità,
amante del bello e dell'arte
rifiutò in estremo appiglio
anche quando ribelle il fiato
a raffica tentò cacciar
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Mi guardo allo specchio
non condivido quel volto riflesso
no, non son io
Abito in questo corpo
ma altrove l'anima mia
vuole migrare
Uomo e Donna
non capite cosa brucia
in questo corpo
che mi insulta e deride
Barba e baffi
via questi
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Non ha risposte
come te
è fisso e lucido lo sguardo
inerte cucciolo indifeso
alla mercede
dell'incosciente gioco di potere
batuffolo di sogni
ti chiudi come un giglio senza stelo
nel guscio di silenzi colorati
profuma di biscotti
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Mai lo scalfì
nè gioia né dolore
nè passato né futuro
nè sorprese né certezze
nè mistero né conoscenza
nè calma né irrequietudine
nè freddo né caldo
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Nel sali e scendi
tra fallimenti e vittorie,
ci arrampichiamo su
tortuosi pendii
in cerca di appigli.
Raccogliamo i pezzi di una vita
senza glorie,
tra lacrime e sorrisi
tessiamo la tela
di un futuro incerto.
Siamo come foglie al
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Sui gradini delle pesanti
porte d'un antico monastero
riposa in silenzio il tempo.
Candide le mani
che tremanti
sul lastricato freddo
posano il piccolo fagotto;
lì, nel sonno della notte,
un ultimo bacio
per dirgli
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Il mio è un esilio stanco.
Per questo
scrivo delle poesiole scialbe e fiacche,
banali,
senza vita e senza effetto.
Per questo mi concentro sulle inezie
e non guardo al di là di questi vetri,
oltre la finestra,
dove lo sfacelo ormai
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Stracci,
soltanto stracci da mettere
di questo vissuto
ormai me lo son bevuto.
Ogni cosa è vana
la strada, le pinte di birra
con quella puttana
Vago qua e là
tra monumenti di carne
in giacca e cravatta
senza vergogna porgo
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7851 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5791 al n° 5820.
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