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Poesie pubblicate: 360916Autori attivi: 7473
Gli ultimi 5 iscritti: Daniele Alimonda - Gaetano J - Malena - Die - vorreichiamarmigreta |
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Le 7851 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Tangibili sguardi
s'appressano
dalla prua di una nave
evolvendosi in
molteplici fluttui
e gioie recondite
d'un tempo già scorso
fanciulli consacrati
al naufragio
tra balocchi infranti
e sogni mai avverati
di una rotta
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Il buio infinito
nei miei occhi sanguinanti.
La luce è un miraggio
sepolto nel fiume dei disperati.
Città dopo città
la mia anima è una speranza
che vaga solitaria
alla ricerca della libertà.
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| Così tu come del resto
nessuno di tutti gli altri
la tua storia da raccontare
non ha niente di speciale
Nessuno avvolgerebbe mai
le nostre stupide bare
in bandiere e nessun onore
per l'essere troppo proletari
Che ci hanno sempre
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| La luce trema
e nessuno corre
a soccorrerla
Il sangue si perde
nel grande mare
E' il nostro sangue
dell'intolleranza
I bambini volevano
salvarlo ma sono
morti anche loro
Le donne hanno
lottato per salvare
l'innocenza del mondo
ma sono morte
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Oh, belle époque, con la gioia di vivere
che da Parigi andava per il mondo!
Chiudo gli occhi e mi pare di vedere
i giochi seduttivi nel salotto
i teatri con l'opera e le danze
le occhiate assassine dal ventaglio.
Felicità per
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La folla è pietra con cui non poter parlare
il mare è ghiaccio da non poter navigare
la terra polvere da non poter fermare
il sole calore da non poter spiegare
l'amicizia è desiderio da non poter avere
il mondo della solitudine
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Qui giace
Luigi Ronfa
impiegato Statale
vincitore del:
Ponte d'argento
Ghiro d'oro
Talpa di platino
Lepre di bronzo
Camaleonte d'0ro
Vischio di giada
Scavalcato disumano lavoro
dormì a piattaforma
d'altrui sogni
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Soffia la speranza
in lacrime d'aria
superstite
di onde spaurite
in riverberi di sponde
per soste sconvolte.
Sconfinata è la distesa
dove l'anima sprofonda
stasera
non sempre la rondine
trova l'Aprile
né vola leggera.
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Lia |
06/04/2011 21:25 | 2227 |
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Seduto sul ciglio della strada
mani tra i capelli
piango
Disperazione infinita
lacera l'anima,
tre figli una moglie
senza lavoro
scuoto la testa
non mi do pace
per arrestare
questo fiume in piena
che mi travolge
che ossessiona
A casa il
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Ali di nulla come cenere
di radici di fiori carnivori
Silenzio che sale
come acqua nella stiva
Imprigionati topi nella scatola della televisione
Imbrigliati i lacci dai denti alle labbra
per finti sorrisi
Non guardarmi
come la colpevole dei
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Quanta gente incontrai
e sempre mi promisi
di non dimenticarla
man mano il tempo passava
e non ebbi voglia di ricordare nessuno
ogni faccia pareva segnalibro
tra tanti capitoli dolorosi
e così inseguendo il futuro
archiviai i
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O dolente umanità
stretta
da refoli di speranza
di albe lontane
nude di vita
cadaveri
nella tomba del mare
cadaveri
nelle nostre indifferenze
uomini
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Eroe moderno
o antico,
egli è sempre un mito.
Eroe classico,
combatte contro i mostri
fondando città
o addirittura civiltà.
Eroe mascherato
che sfidi il destino
senza mai
il tuo volto scoprire.
Le tue gesta
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| Bicchiere vodka e lemon sul tavolino
tovaglia giallo chiaro con riflesso
le dita tamburellano
sguardo perplesso
maledetta tentazione spinge a fondo.
Io non ti berrò
sono più forte
non guardarmi con quei cubetti
stai attento
tintinna
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| E' un'altra goccia cadente dalle mie braccia,
non è sudore e né speranza...
è il salmastro e dolce sangue che casca...
non è dolore, è pura liberazione
Tagliarsi per piacere, lasciando uscire un urlo
Un urlo di
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| In quella terra dimenticata da Dio sono andato,
per ritrovar valori che forse avevo dimenticato.
Le ossa scarne di quei bambini affamati,
mi fanno chiudere gli occhi sempre bagnati.
Piango per quei popoli dalla fame decimati,
in balia di potenti
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| Guardami,
ragazzo
spaventato.
Vivi
di espedienti
di espressioni
di spaventi.
Gridi,
ti ferisci,
il cielo piange,
io piango.
Il tuo dolore,
lancinante
trafigge
i miei pensieri.
Ma ti condanni,
sparisci dal sole,
dalla luna,
da
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Susy |
04/04/2011 21:30| 1195 |
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| Distesa lungo un fiume di fiori
affermo i miei pensieri
scolpiti, indelebili nella mia mente,
tra nuvole e tempeste.
Con violenza lì imprimo
su un foglio,
bianco, rugoso distante da me.
Affido a lui tutti i miei segreti,
sogni,
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Suona il violino
ubriaco di dolore
tra le strade fredde di Auschwitz.
Anime risucchiate dall'odio
marciano traballanti
con le ossa dei piedi scorticati;
un solo lamento, tanti cuori spolpati,
un solo suono, metallico,
freddo,
e poi...
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Vecchi
con negli occhi
ancora il ricordo
di una straniera
terra di confine...
dove il glaciale
vento
accarezza
il rovente fuoco
in uno sterile ventre,
all'ombra di un giorno
senza sole.
Occhi
con dentro ancora
la speranza...
di una
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Andavo spedita,
seguendo la riva.
Cantavan le onde,
la canzone antica.
Carezze di vento,
sulla mia pelle,
e in mano, la mia vita.
Pace di sole,
su ogni ferita.
Un rombo nell'aria,
un'ombra, sul capo,
d'uccello con ali d'acciaio
e
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Cumuli di rifiuti
di carne nata in terra lontana
stendardo di popolo
che ha bruciato
tutte le sue valige di cartone
Noi eravamo gente che sorrideva
Noi siamo gente che si dispera
e mostra le sue ragioni senza ragione
Urliamo il nostro inno
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Nel cimitero di Scummara
paese ove Dio fece prototipi
ci sono tre tombe di arroganti
La prima, sfarzosa del Cavaliere Arraffa,
ricco con tre figli eredi al potere
-ci sono sempre manifesti elogi a compianto
La seconda, dell'avvocato
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Se dietro ci fosse un po di Cuore
dietro tante Parole
dietro tante Promesse
Se ci fosse l'Anima
se ci fosse
Epoca infame la nostra,
è per questo che saremo ricordati.
Proni al Potere.
A fronte del personale Interesse
indifferenti,
di
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| Lavorava la terra con mani rugose,
piegato sul raccolto che pesava
come i suoi duri anni.
Si era disperso sul confine imposto
dal congegno diabolico della razza.
Chiedeva un pezzo di pane
e un letto di paglia
per un pizzico di vita.
La sua
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| le mie domande combattono in un mare lontano
ma in PRIMO PIANO-
Tutto questo finirà
Dove il silenzio pianse
Finirà la politica
Le funzioni di un onesto prete
L'importanza della povertà
A modo mio e in altre
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| Piccolo dannato,
offeso
ferito nell'identità
dall'orrore della guerra.
Disturbati i tuoi sogni
da colpi che mietono
vittime.
Odore nauseabondo
di polvere
e sangue
e morte.
Si combatte senza sosta.
Inferno
maledetto
mandi
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Ho gettato una poesia in mare
ha fatto un buco nell'acqua
non l'hanno letta i pesci
e nemmeno
gli amici miei a Lampedusa
era lunga dieci secondi
al terzo era già morta annegata
non ce l'ha fatta
era malata di buon senso
e
troppo
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Bella
alta, snella
seno abbondante,
mostro al mondo
ciò
che altre coprono
Esibizionista,
sadica,
masochista,
sono ciò che vuoi
Son
Porno diva
Mani del direttore
sotto la gonna
da segretaria
Sguardi vogliosi
al
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Le bombe uccidono
Uccidono le bombe
e io scappo via
ma io non sto là
Una due tre bombe
e io continuo a scappare via
ma io là non sto
Dieci cento mille bombe
E io chiudo gli occhi
e non scappo via
perché io non sto
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Morti di guerra in tempo di pace.
Fieri pastori eredi di tradizione nuragica
sognavano una vita libera e sana
nelle verdi brughiere isolane.
Panorami imperdibili,
sapore fresco di mirto
odore forte di dura pastorizia.
Giacciono ora
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7851 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5491 al n° 5520.
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