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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 360’902Autori attivi: 7’473
Gli ultimi 5 iscritti: Daniele Alimonda - Gaetano J - Malena - Die - vorreichiamarmigreta |
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Le 7851 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Quattro ragnatele sulla scalinata
e pomi di legno sul corrimano
le piante asciutte
da un piano all'altro
la casa dei disoccupati
non ha luce per le piante
solo polvere per le ragnatele.
Al terzo piano un legionario
violenta echimosi
di
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Cento passi al sole, o sotto l'ombra d'un cipresso
anche il salice che piange porge ombra al cimitero,
sono impronte di vergogna mal celate da se stesso.
ecco il popolo omertoso, figlio del futuro nero.
Cento passi d'inquetudine, e uno sparo
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Passeggiano sulla strada,
dentro la nebbia,
nella città,
vendono il piacere
senza dare sentimento,
con il tormento
di non avere la libertà...
Legate a una catena,
come cani
non possono parlare,
pregano in silenzio
il loro
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E' un vento freddo
che lascia solo il gelo
le picche dalle punte affilate
sono pronte per noi.
Ma c'è un sole, su ogni voce
l'eco di mille profumi intensi
gli occhi sono stelle
le mani lorde dei crudeli
non arrivano a spegnere
luci
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| Lì
in quel quartiere del degrado
disperate anime
in balia della droga
periscono nell’estasi della morte.
Come iena
in cerca di carogne va la morte
per sfamarsi di maledetti corpi.
Poveri esseri corrosi
dall’insidie della strada
come
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| Una foresta è la mia città.
Cento passi, una piazza,
altri cento, un'altra piazza
e poi l'altra e l'altra ancora
a dirmi che tutto è foresta.
Nessun saluto, né un sorriso,
una stretta di mano,
una pacca sulla
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| Squittii nella foreste
ruggiti nelle tane
topi con la criniera
leoni spelacchiati
-Rivendicano troni
iene in frac
-Mosè con la flotta
dal cielo salva le razze
-Cantano tre volte i capponi
a confessioni sterili
-Sepolti i ricordi
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Sua Signora Ipocrisia
non ha tempo per guardare
oltre il proprio naso
ha già la coscienza a posto
con un'Ave Maria
Si ama spesso per circostanza
si volta volentieri la schiena
lontani solo pochi passi
di piedi che calpestano
e mani
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Fortuna vuole.
Anche oggi
cento cose da fare,
metri da correre,
passi da ricordare,
parole da scrivere.
Sempre più di cento,
sorte nemica e complice,
bocche da sfamare,
ingiustizie da affrontare,
vite da salvare.
Contare fino
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| Di quel tempo remoto
mi porto addosso
il grigiore delle strade
spazzate dal vento
l’odore degli abiti
intrisi di pioggia
il freddo così
intenso e sofferto
le pietre sul sentiero
che bruciano i piedi
malamente calzati
le ombre simili a
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| Ragazzo che vedi,
guarda bene questa valle
annusa i suoi puzzolenti ostaggi, e vomita
rifiuti e corruzione non fan pari con l'idee sacre
Percorri e danza
i cento passi dalla gogna, di tuo padre
dalla morte, dignità putrescente
quel
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Conto fino a cento
ma non vedo nessuno
la distanza, cadavere in putrefazione
è sottrazione di dignità
i passi varcano il confine
comprendono vicoli ciechi
altri muri invisibili
M’accorgo di te
nel tratto mancato
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Apri gli occhi
è mattina!
Sguardo velato
sulle sbarre di ferro si è posato.
Sole appena alzato
riscalda
questo letto oramai consumato!
E poi in piedi,
il solito caffè,
aprono la cella...
in visita c'è tua
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| Passo dopo passo cerco di
avvicinarmi sempre
più verso il tuo mondo
dove l'amore voglia
non ha di ritorno.
Tanti passi verso
questa vita tua
dove quel fremito
non trova più dolce avventura.
Mi incammino in cerca
di quel sole
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| Fondevano l'asfalto
lasciando impronte miracolose
la storia ha protetto i suoi passi
come una madre
che attende i primi
e li insegna l'amore
il rispetto, l'onestà
solo pochi in quei passi vivono
e nutrono il mondo
di quel sangue
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| Il vostro sguardo
rimasto nel sonno
senza aver mai ascoltato alcuna ninna
la sordità vi fu imposta
e quel gridare muto
di parole mai pronunciate
han fatto si che l'anima
rimanesse mozzata
ma ora che siete morti
dopo cento anni di vita
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| No
Non scendo a patti
con l’oblio
disfatto
di questo
esiguo
Uomo
Un
passo incerto
vale più d’ogni
possibile
umano
compromesso
E
mi
fa luce
la notte
tra le ombre e il buio
del sonno
Quel vago
senso di
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Nell’etere prostrato
Cerco di afferrare la luce
di ferruginei passi
Ma insaziabile piovra
affondando
dietro un solido scudo
di profonda omertà
il fiore dei miei pensieri
Avvolge nella morsa
dei suoi acuti tentacoli
infausto
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Chiudi gli occhi
e conta fino a cento.
Non fermarti e
non abbassare lo sguardo,
non distrarti
perché saranno i cento passi
più importanti della tua vita.
Chiudi gli occhi
e conta fino a cento.
La stessa distanza che separa
il
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Ti vidi madre
china a pianger figlio
lasciata sola
in quel giorno di maggio
si fece sera
e tu volgesti sguardo
pudicamente
al corpo nudo
livido e freddo...
Cascava da parte
come quello di chi
nei vapori artefatti
della sbronza
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| In questo tempo
di pensieri che si
rincorrono una nell'altro
Come incastri senza alcun nesso
struttura e forma schiancata
Frasi senza abilità e dote
espresse in muto di fogli
a non saperli concigliare ad altri
Incastro friabile
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Nel buio della via
la mente giovane
il corpo esile
adolescenti proiettate
nel futuro
Cento passi e ritrovarsi
ad ascoltare l'amata musica
cuffie alle orecchie
esplorando di fronte allo specchio
il corpo che danza
nel mutare del tempo
Muta
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| Di quelle notti
ricordo solo
l'orrore ed il dolore
soffocato nel silenzio
Le crudeli visite
nel buio della stanza
il fiato del mostro
sul mio collo
La luce sempre
spenta come volesse
nascondersi perfino a me
eppure sapevo il suo
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| Cento passi
e sarò in fondo
alla fila di stelle
che ogni giorno
si spengono
davanti alle promesse
Magari un sorriso
potresti darmelo
qui seduta
guardando il mare
che m'ha portato
via dalle mie strade
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| Come macerate foglie
che ogni riflesso all'acqua toglie
ed è splendore il giglio
ed ogni affondato orgoglio
Come confuso quel
giorno di carta
stampata e stracciata
La mente spacciata
di un esile giorno
che vuole la morte
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| Tanta umanità
in acque "civili"
attende,
affamata,
infreddolita,
al confine
delle nazioni.
Tanti i dispersi,
gli ultimi,
i numeri,
quelli che anche
se muoiono
è uguale,
gente in meno
da sfamare.
Cento,
solo
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Cento passi non son bastati
per osar guardare il cielo,
per sfuggire alla vergogna
di quel fatal legame,
per sfidare il mondo
nell'intento di cambiarlo.
Legato alla sua terra,
con umiltà e coraggio,
urlava la sua rabbia
per denunciare il
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| Smarrita la strada per l’eden
solcò la pioggia sporca
senza nessuna paura del fuoco
avvicinando l’anima alla rabbia
mentre la realtà sconfessava la poesia
con visioni oniriche di libertà
Riluttante alla violenza
coperto da
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| Scoraggia guardare
l’esaltazione di una società
che si effonde,
senza capire la crisi che
ha di fronte.
Veder spingere un
muro ch'è diventato gomma,
quando la gente è senza
lavoro, scoraggiata
e stanca.
Quanti
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| Il ragazzo dagli occhi di cielo
sognava... vita migliore
ogni sera seduto nel viale
suonava...
la chitarra era tutto
il pane la vita l'amore
alla gente faceva piacere
udir melodie che intonava
qualche spicciolo per ringraziarlo
il ragazzo dagli
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| Un corvo calò a picco sulla testa
e rubò la parrucca lavata a festa
al Cavaliere Veccia Tempesta
Fulmineo il commendatore Frasca Aniello
si levò una scarpa e la lanciò all’uccello
che colpito mollò gracchiando la
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7851 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4831 al n° 4860.
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