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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Gli ultimi 5 iscritti: Daniele Alimonda - Gaetano J - Malena - Die - vorreichiamarmigreta |
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Le 7851 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Siam morti di fame, pezzenti co’ stracci,
serviamo’l balivo d’impavido re.
Le piaghe all’ischiene, sul collo gran lacci,
il feudo baciamo che servi ci fè.
Siam preti… siam dotti, pensieri d’Atene,
i nostri doveri danaro rubò.
Siam
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A goccia a goccia
scende
il picchiettar sui vetri
L'autunno dello stare
in linea retta
dove società propone
A goccia a goccia
inietta labbra al silicone
e di due mani
una
uccide l'amore in vie perverse
e l'altra di
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Veitla |
26/10/2011 11:29 | 1435 |
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Vagabonda con la pazzia,
quella rimasta,
era ieri il suo domani.
Non avverte chi guarda,
chi parla e si rattrista,
vaneggia a briglia sciolta,
cosa importa.
Cilindro magico:
quella pattumiera!
C'è di tutto…
per uno che non
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Spieghi le vele al vento,
navighi, scendi in profondità.
Spezzi la monotonia,
porti sogno di
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| Rimando ogni discorso a domani
alla fine, nulla è irreparabile
tutto è fittizio, irreale e falso.
Non è che sia stato sempre così
forse un giorno, lo hai visto
i nostri erano occhi diversi
nelle oscurità delle
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| a peppino impastato
A trenta km da Palermo
nell’aria omertosa di Cinisi
viveva Peppino Impastato.
Era a cento passi dalla morte
con pochi anni di vita
eppure non lo sapeva.
Passava le giornate in redazione
e nella sua Radio
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| Nessuno parla
della mano di Enrico
dimenticata nella pressa
forse per la fretta
o per troppa sicurezza
Nessuno parla
del tuffo di Francesco
dal terzo piano del cantiere
nella piscina del giardino
quando l'acqua ancora non c'era
Nessuno si
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Ore ingrate
usate e non vissute
è un macigno
il tempo
speso a cercare
ma ti sentivo
ancora
ma non sapevo
ed eri li
e non ti ho visto
infida notte
a nascondere il fatto
ed è un lampo
esplode la voce ribelle
urla il
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| Maschere di sorrisi celano
mani imbrattate
e coscienze nero pece.
Nel fumo dell'apparenza
nascondono da anni
la cruda realtà.
Potere e avidità
alimentano col sangue
protetti dall'omertà.
Oltre confine favoriti
da
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| Trovare il proprio
senso di esistere,
lottare.
Combattere la mafia,
la criminalità.
Lotta politica, lotta sociale.
Ideali, proteste, credere
in una vita nuova,
nella bellezza.
La bellezza di un piccolo paese
siciliano...
purtroppo
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| A far cento passi
ci vuole un minuto o un'ora
a secondo delle velocità.
A cercar di raggiungere quei valori di civiltà
che ogni giorno vengono calpestati
ci vuole coraggio e determinazione
perché nella logica contemporanea del
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E non si arresta
nella via deserta
un grido solo
paese in festa
porta aperta
spalancata sulla tua ombra maciullata,
hai parlato, scritto o solo pensato?
Una fiumana,
tenacemente cattiva e violenta,
una fiumana scalpitante e lacrimante
germoglia
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| Oceano senza rive né sponde
i figli di terre desolate
succubi d’abusi di potere.
Ali ferite senza cielo,
prigionieri in roveti di spine,
a raccoglier briciole di pane.
Mani legate d’antiche catene
ad oscuri vincoli di prepotenza
e
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| Evanescenze di pensieri
fioriscono tra i miei passi
tarlati di solitudine
e sensi di colpa.
Prigioniero del suo ricordo
m'illudo d'aver fatto tutto,
ma quel tutto è stato niente
se ora lui sta con Dio per colpa mia.
Tardivo
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Lontana la meta
per seguire una strada infinita
chinando fronte e ginocchia
all’aspra vena del vivere,
stanchezza di uomini
e cose
mormora il fiume vicino
ondeggiano intorno gli ulivi
risplende il monte di sole,
prosegue il tempo
dopo le
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urlo di vita
tirata giovane
cuore di sud
ucciso di mafia
sorriso ribelle
sprezzante di mafia
profumo di Sicilia
terra di dolore
di morte la denuncia
giustizia d'uomo
calpestata di potere
d'un urlo la vita
la mafia è una montagna di
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| Disobbedisci al padre
se mente
osa
uccidere l’illusione:
la mafia
è prima dentro e poi fuori
immagina il
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| Poche centinaia
di persone,
di metri
ti dividono
dal mondo:
- da quel mondo -.
D'apparente favore,
non è equo
il
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| Scorgo cento nomi assenti
alle prime luci dell’alba
dove è rimasto solo sale
il sole
genera incerti raggi
ma devo andare
Vorrei che il tempo tornasse
in quei cento passi finiti
e diventassero infiniti
Il vento gelido del
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| Cento passi e una veranda
poi il muro alto e nero
e di là il mondo rumoroso
che canta per le vinte guerre,
mentre lei, violentata
da un soldato in ritirata,
rinchiusa in manicomio
per nascondere la vergogna.
Il suo ventre
le aveva dato
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| Del sangue
che porto nelle vene
non voglio saperne
il colore
No
Le mani
come quelle
di mio padre
non serviranno
l’umano oblio
del male
Sono
un uomo
E libero voglio
rimanere
La voce
sulle eteree onde
parla ancora
alle
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| Anime in attesa
chissà di cosa
occhi vuoti
distrutti dal gelo
s’interrogano
radici ormai disperse
si materializzano
forza sovrumana
solo per poco
vince il primo round
un ritorno al passato
onde capovolgere il presente
fatto solo di
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Politicante
d'altisonante dire
d'eccesso vive
in viali lastricati
nettati da lecchini
addomesticati.
Provasse cento passi
per cento giorni e più
nel quotidiano letame
in scarpe d'Italiano
medio o basso
cittadino o
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Tutt'intorno i rumori
nel buio si attenuano
sovrano che tutto sovrasta,
dispersi pensieri in movimento.
Il ritmo dinamico scandito
da agile incedere costante,
in ricordi sommerso
di un romantico tempo che fu.
Segugio vivo l'attuale
estremo
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Lascio alla mente, il ricordo di chi,
ha impresso il sangue in macchie d'inchiostro.
Umida terra e pietra bianca,
binomio mortale,
dimora perfetta di eroi,
i cui anni grigi non vedranno mai.
Lontano dai fatti,
vivono emozioni in lapidi
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come si può, continuare a guardarsi negli occhi
se i nostri occhi, si chiudono in un battito di ciglia
i topi sono i veri padroni del mondo: vivono lì, dove
la luce non abbaglia... dove la mano dell'uomo non
tartaglia nuove
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| Non fermarti su quella casa
e non guardare da quella parte,
ma solo innanzi a te.
Non pensare, non dire...
non manifestare rabbia o controllo
e mai fatti trovare su quella strada,
dove egli vive.
Eppure...
Mi dici, è lì! A pochi
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Ho chiuso a chiave
La porta del mio cuore
Ho buttato la chiave
In un pozzo senza fine.
Ho nascosto tutta la mia vita
In quella porta serrata.
Ho lasciato fuori
Alle onde del vento
Trasportare i ricordi
Sepolti negli abbissi.
Mi irrito se chi ho
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Le tue promesse sono la mia condanna.
Le tue promesse ed un burrone per me.
Le tue promesse e lacrime calde per me.
Le tue promesse e l’inferno per me.
E non ti accorgi del male che mi fai,
e non vedi i passi indietro che muovo,
e non pensi alla mia
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Cento passi,
tanti o pochi
li conto mentre migrano con i pensieri
tra il cuore e la mente,
riflessioni di vita
mi accompagnano nella sorte
e vivo urlando ribellione nell’inconscio
di far sapere.
Cento passi
li ho compiuti in un
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Quattro ragnatele sulla scalinata
e pomi di legno sul corrimano
le piante asciutte
da un piano all'altro
la casa dei disoccupati
non ha luce per le piante
solo polvere per le ragnatele.
Al terzo piano un legionario
violenta echimosi
di
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7851 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4801 al n° 4830.
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