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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 360’894Autori attivi: 7’473
Gli ultimi 5 iscritti: Daniele Alimonda - Gaetano J - Malena - Die - vorreichiamarmigreta |
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Le 7851 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Madre
tra pace e imbrogli
di anni
tarli al silenzio
Capelli bianco stanco
neve su spine
e rughe solchi calcolati
da filo spinato
al vano tentativo
di fermare
fuoco invisibile
in un campo che brucia
Gli occhi
piccoli laghi
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Benvenuti
ENTRATE SIGNORI E SIGNORE
LA PAURA LASCIATE FUORI
SOLLEVATE GLI OCCHI E L’ORGOGLIO
APRITE I SENSI E ASCOLTATE
LE PALPITAZIONI DEL CUORE
NON ESISTE LABIRINTO
SE NON QUELLO COSTRUITO DALL’UOMO
IN NATURA TUTTO E’ CIRCOLARE
SI ENTRA E SI
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Un esempio perfetto sei, Sanremo,
dei danni di quel voto popolare,
che il meglio non riesce a individuare,
e promuove chi d’arte è meno pieno.
In politica pure, qualche volta,
bisogna far ricorso a decisione
superiore, perché la situazione
non
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Uno di quei giorni è!
In cui posso parlarmi pure da solo
seduto qui
come uno scoglio solitario
dolce questa calma in me...
la sera,
profilassi austera,
s'avvicina lenta, quasi sgonfia...
veleggio verso l'eur
prigioniero tra marmi
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Si dipingono il viso
le mani
incastonano quel naso rosso
e quelle scarpe enormi
che non rimangono orme
mettono in risalto
il mare che hanno negli occhi
la mente,
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Il fiume del tempo
dilegua i giorni
porta via con sé l’eterno
in un istante.
Il suo corso leviga il confine
e di rado la solitaria
e luminosa goccia
osa raggiungere
la terra ignota.
E non ne fa ritorno.
E si sta come prede
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Anche tu giovinezza
volteggiando lentamente,
nascosta in quel groviglio di nuvole
adorno di paesaggi sconosciuti,
mai incontrati, ardentemente desiderati
ti levi in volo.
Lasci il passo
a questa nuova età
che incontra sempre
la stessa gente
e
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Tagliate pure tutto
ma non tagliate me,
le idee, la fantasia
i soli colori che so rendere,
pensieri che so consolidare
fin tanto le mani mi seguono
finché traccia di me sarà dono.
Non so navigare un mare di ferro
e voi m'avete
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| per non impazzire in un nulla di fatto
è questa la guerra del terzo millennio
ci siamo distratti è bastato un iPhone
gli uni agli altri assoggettati, un po' assopiti
rossi o neri e chi più lo ricorda sotto questo grigio
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| Colloqui particolari
dietro lo schermo
prendono forma
susseguirsi d’emozioni
fanno sì che il peggior nemico
s’involi verso l’infinito
planando in quel deserto
ove la solitudine
amica acquisita
depuri contatti
un tempo
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| Italiani
popolo di Bravi e Don Abbondio
in metamorfosi Azzeccagarbugli
Sognano d’essere Don Rodrigo
bastonano il loro asino
sorpresi questi raglia e non gorgheggia
dimentichi che poco prima
hanno arrostito il canarino
definito pollo
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| Stridon le spranghe
I chiavistelli di ferro,
non splendono le celle
di fregi dorati,
l’anima nel sospirare
geme e si domanda:
felice o ingannata dalla vita?
non grado sociale,
non tesori,
son tutti uguali
nell’isola deserta,
una remota
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| La giovane pianta d'ulivo
s'accascia
sotto il peso d'un cielo
di polvere e pece.
Il vento avvicina
le nuvole;
il sole
che la pianta
e le foglie da decenni
attendono,
fugge senza promesse.
Dai rami d'ulivo
non cadono più
foglie
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| Quanto mal si cela
dietro una sola parola
quale sofferto delirio
empio si ribalta
sulle andature degli dei
s'arresta il volo
- d'angeli incarniti -
che appesantiti
raschiano lacrime
dietro le coltri amaranto
e d'odio si percuoton
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EnzoL |
16/02/2012 18:15 | 2060 |
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| Un giorno il fiume
s'incominciò ad alzare,
si gonfiò fino a straripare,
ad un tratto...
tutto sembrò mutare.
Al suo passaggio
ogni cosa fu spazzata via...
L'esplosione del torrente
ha travolto molta gente
sconvolgendo
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| Esiste rispetto?
Esiste onore?
Domande tuonano nella mente
tortuoso intelletto
sentiero perverso
gioia e dolore
figli di un’unico pensiero.
Padri e figli
sconfitti
rimorsi accatastati nel silenzio
negligenze
nelle false sentenze
sentenze
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| Rigido invernale tempo,
allunghi impavido lo sguardo
su inermi umani scenari
imbiancati,
messi sotto da tentacoli di gelo.
Vite...
soggiogate in tribolate sfide,
popolazioni su se stesse ripiegate,
cumuli d'ingombranti presenze
dal piglio
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É vero che il cervello si è annebbiato
troppa televisione
di quella che sempre il meglio ci propone
di sogni fatta, presunta la saggezza
gioia e bellezza, la compone
Così che il quarto potere
si è manifesto, creando
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| Cuor mio piangi
dinanzi visi scarni
corpi scheletrici
anime affrante
dimmi
perché taci!
Sorrisi spenti
svuotati e violentati
straziano i pensieri
abbattono resistenze
affogano nelle incertezze.
Cerco una via di fuga
ma i sensi di
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E l’inverno sai? Sta per finire!
Con fredde mani è giunto
e sopra i monti ha lacerato i rami,
sulle vette ha deposto i suoi fiocchi
rivestendole senza rumore di bianco candore.
E l’inverno sai? Sta per finire!
Gelide mani adunche sono
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Io nacqui qui
dove finora ho vissuto,
anche quando ai molti
tutto, si mostrava perduto
in un crescendo di falsi ideali,
da chi si aggrappava
all’ancor più becero dei mali.
Sotto questo cielo
di libertà assai cupo,
fui gettato con
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C'è un popolo nel popolo
nel nostro Bel Paese,
è quello silenzioso, che dà
con amore senza chieder.
Giovani di notte svegli
non in locali annoiati
ma tra barelle e medici
pronti a soccorrer malati.
Volontari per
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Come grandi gocce di cioccolato
scrigni di una natura misteriosa
si ripete da millenni.
Frutti in cambio di sudore
con grandi gocce di speranza,
sopravvivenza di un popolo
un miracolo e
si ripete da millenni.
Occhi grandi senza
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| Inquieti, gli sguardi vagano
silenti, dispersi, in balia
nella reclusa attesa
dell'aria che odora di morte.
Si tormenta l'anima
tra le grida atroci
ride e gode il carnefice
delle lacrime di madri e padri
nel cammino senza ritorno
verso le
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Son urla di una spodesta
madre, che inerme
rimpiange il piccol
pargolo,
che al gelo mena.
Al gelo di un cuor
avaro di parole,
rimaste misere ad
asciugar all'ombra
di un vecchio e
logoro Sole.
Son urla di una madre
senza nome,
che per
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nata il dieci febbraio
occhi di cielo
così vicino così lontano
occhi pieni di nostalgia
occhi sorridenti velati di malinconia
occhi fuggiti dalla guerra
ancorati come vele a quella terra
ci separava l'azzurro dell'adriatico
e un
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Haò
ma che cià messo
dentro er latte stamatina
è rancido
come sto giorno
che da quanno te s’è arzata
m’hai scaraventato addosso
manco fosse mia la corpa
che se volemo mannà a scola i ragazzini
se semo dovuti
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Turan |
09/02/2012 16:50| 505 |
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Convitati di pietra
indugiavano
sulla soglia del tempio,
lividi
come il sol che muore
ingoiato dai monti,
statici
come lancette
d’un orologio rotto,
muti
come sepolcrale silenzio
imbevuto di pianto.
Qualcuno chiese,
qualcuno
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Anime dannate,
governano il mondo dei sogni;
Oscure altalene,
accompagnano soavemente
bambini morti;
Martiri di guerra,
cercano la rivincita
con gli angeli.
Volti disperati di donne,
accarezzano
i freddi e pallidi
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Agli alti Dei
canto il profondo
dolore,
che brutal dimenò
il mio trasandato
cuor.
Degli irascibili
peccatori,
mai provai umana
compassione,
cosicché dannai il
marcio operato
al vostro temibil
giudizio.
Delle impure
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brezza di parole
alzano un sorriso
scivolano le mani sulla pelle
come sogni ad illuminar la notte
Alice dimora tra le nuvole
tra pareti di sole
casa dell'amore
il bacio di Giuda
solo il prezzo della vergogna
i lupi fiutano la
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Midesa |
07/02/2012 13:44 | 3926 |
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7851 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4441 al n° 4470.
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