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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 360’925Autori attivi: 7’472
Gli ultimi 5 iscritti: Gaetano J - Malena - Die - vorreichiamarmigreta - Lorenzo Vecchia |
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Le 7855 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Ha un volto il presente
e un luogo dove stare
sarà l’io del tuono
e il forte alito
del lampo
a rimestare nel cielo
l’ordine cangiante del mondo;
i piccoli, sulle strade
nel frastuono dei bastoni
con suono d’arpa
battono il
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Sospinte da deboli venti
nuvole senza luce
fanno neri i pensieri
Disposizione dell'animo
di questi giorni in affanno
attraversano l'inverno
Inganna la speranza
annuncia tempesta
la folla mormorante
In silenzio tanta disperazione
cresce intorno
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E ti stupisci ancora
se il sole che oggi ti acceca
è lo stesso che ti scaldava il cuore.
Occhi smarriti dietro occhiali scuri,
foto sbiadite sopra stanchi muri
e di aspettare non è mai abbastanza,
Morire dentro, mentre il mondo
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| Parole sdrucciolate
scivolano nello stomaco,
ancor prima,
strozzate,
si fermano in gola,
stretto un forte nodo
che soffoca,
miste a lacrime amare,
van giù di traverso
fino a toccare il fondo
della solitudine.
E' un cocktail
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In quest'aria di ricorrenza la piazza impazza,
dar fuoco al violento malumore con la mazza
per riprendersi i diritti di un popolo di sconfitti
dal maremoto affogati in sogni rubati e afflitti:
or che la pentola sbotta la rabbia dei giusti
il rumore
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Nel teatro degli orrori
vanno in scena
olezzi putridi, miasma
di rivalità e criminalità
plagiati dall'avidità
di poteri occulti.
Attori, Comparse,
sotto la maschera,
umiliano diversi
esigendo
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Nel mondo in ginocchio,
implacabile, torna Natale.
La solitudine rumorosa delle strade
penetra la pelle, invade le case.
C'è chi prega una sorte propizia
all'ultimo seme,
nutrito di neve e morti di mare.
Al rintocco delle sesta
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Le folate di vento ruggente hanno
sparso le tue grida di libertà, ed ora
il tuo popolo è orfano del tuo canto
d'amore.
Hai seminato la tua passione nella
tragica culla dei cuori prigionieri
della vergogna dell'apartheid, e
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Supera l’ostacolo con attenzione,
Rendi vigile la mente e il cuore.
Salta in alto; non far cadere l’asta
Che della vita ne è possanza.
Non chiudere gli occhi
Guarda la distanza
Un confine da cancellare
Per arrivare alla confluenza
Della
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Siamo legati
Da vincoli inossidabili
Lungo le arterie intasate
Dalla precarietà
Di chi dissolve certezze
Paure, sentenze, sconcezze.
Non riconoscere le attese,
Demolire le speranze
Con ritmo altalenante,
Separare e non unire
Per
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Porge la mano il buon mattino
nel far della vita pellegrino
misurato il più e il meno
di un oggi parecchio insano
dove l'avido e ingordo suono
distoglie anche l'uomo buono.
Per il futuro che sfugge di mano
è depresso anche il
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Non ero bello,
Grassoccio e balbuziente,
Tanta fatica a parlar con la gente.
Pure ripetente
Per non intralciare
L’altrui apprendere.
Quanta sofferenza internamente.
Raccolte le forze
Attinte dalla mente
Per sconfiggere
Le ataviche
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Le mani nude contro la violenza,
parole di pace oltre le sbarre,
perché per tutti ci fosse
un posto sotto il Cielo
Ora resta
il coraggio
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Mavec |
06/12/2013 18:09 | 525 |
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campi minati
di giovani inferni
spenge un boato
la voce dell'innocenza
l'occhio non può tacere
lacrime
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Midesa |
05/12/2013 18:23 | 2654 |
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È in assenza di valori
che si posa sul niente la parola
solo rabbia
e titoli espressi a tutte l’ore
idee confuse
lanciate con disprezzo in ogni dove
tanti cani
rabbiosi alla catena
pronti ad azzannar chiunque
comandati a distanza da un
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Turan |
05/12/2013 13:41 | 526 |
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Oscurano il tempo occhi neri, camminano a piccoli passi
contano sassi lasciati su orme di ieri
seguono quelli che ancora non conoscono
seguono l’arcobaleno
Guardano, sentono, ascoltano
parole straniere
e, si chiudono nelle loro
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Terre del vino
erano le terre
che calpestavo
io da bambino
vino bianco
vino rosso
vino rosa
che faceva
allegri gli uomini
e nascevano bimbi
belli biondi e neri
con l'allegria nel sangue
la mente fragile
la fantasia ben radicata
e
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Ci sono anime che non hanno visto il volto di un sogno
non hanno mai sentito bussare alla finestra dei giorni
...l'amore...
hanno spedito lettere con il sangue del loro dolore
scritto su pagine ...mai lette
Anime che vivono nelle macerie
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Inutilmente
il pianto si arruffa
con gli spruzzi delle onde
mentre la rabbia
brucia la carne malnutrita
e malgrado gli occhi
siano colmi d'angoscia
nel cuore domina la speranza.
E pelle contro pelle
viaggiar come pesci nella rete
in un silenzio
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| Fu il male a prendere tratto
rintoccando tremulo su giovani piazze
per poi scordarne un flusso
o il semplice sorriso
Ché solitario - vagito smorzato d’amaranto
E selciato_asfalto a parlare per tutti, anche per noi che ora
dimentichiamo
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EnzoL |
02/12/2013 20:08| 1564 |
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Fuggono i figli
di terre straniere,
cercano facile pane,
un pane non amaro di odio,
lasciano una vita di stenti.
Illusi di scordare
la bellezza che ride,
vista con occhi di figli.
Il sole che sorge,
è lo stesso delle tanche e le
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Se penso a stare bene
mi fermo nello stallo
di un parcheggio di cose ovvie,
senza braccare pensieri
né strade perse.
Chi ha debiti li raccoglie col denaro
sotto gli occhi dei saggi
ed è tutto un morire per gli altri.
Di mestieri
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Dove l'Arte svelta cammina
si ferma l'uomo
nel suo quotidiano correre
e su nuovi sentieri
va a stendere là
leggero il passo
che l'avvenir suo aspetta.
Freddo l'artista ascolta
l'anima dell'uomo,
che si fa tiepida
e manda segnali
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FERMATI UN ATTIMO!:
guarda in quelle strade
quei poveri bambini
senza la felicità:
vogliono un abbraccio,
un posto in cui stare,
qualcosa da mangiare,
e fanno la carità.
Ascolta quelle voci
che chiedono qualcosa
che possa
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| Como creer que las rosas son rojas
cuando las negras cornejas te muestran
las hirientes espinas de sus ramas
.
Como creer en risueñas palabras
si corren como un ladino pincel
detrás de acuarela y joven candil
.
¿No es acaso la
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| Esile ometto pensieroso e triste,
con guardo vago all'orizzonte perso;
par mondo gravi adosso assai molesto;
qual'è l'assillo, dimmi che infierisce?
Ai bordi vivi di nostra opulenza;
vorrei mi confidassi più che manca;
su scarso,
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Sarà possibile superar indenni il guado
senza retorica e svilente affronto
se quel bene comune prenderà corpo,
lasciando personalismi e egoismi
di un incancrenito vezzo sociale
capace solo di portare a dividere.
Non si può
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Voci lontane
nella notte fonda
giungon dal mare
il cielo stellato guida la mano
ma un urlo lontano
si leva dall'onda
la mente vacilla
le forze mancano
si arrende all'oblio
la sagoma stanca
ma una mano robusta
afferra la vita
trascina
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| Oltre quel mare lacrime amare...
oltre quel cielo grida di dolore.
Piange il cuore di occhi spenti
dove il profondo accoglie il tuo corpo.
Speranza chiedi al di là del mare
senza capire e comprendere
quando difficile
sia il cammino della
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| In quell'angolo buio
ti nascondi dal mondo
sepolta da mani orribili
che han sciupato il tuo corpo
ma non la tua anima
te ne stai indifesa
chiusa nella tua paura
senza riuscire a gridare il tuo dolore
sicura che nessuno capirebbe
che nessuno
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E sul piatto,
di una donna,
metto la pazienza, il coraggio
ed il dolore muto
e ogni lacrima silenziosa,
lo sguardo
fermo e dritto sul futuro
e l'amore per
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Mavec |
25/11/2013 10:52 | 577 |
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7855 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3091 al n° 3120.
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