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♦ Ferny Max Curzio | |
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Le 7855 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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| Dall'acqua
un vocio di nude labbra
sbiadiva all'orizzonte.
Impermeabili occhi
stavano a guardare
gli strappi di una vita consumata
tra le fauci del delirio.
Solo la luna
spettatrice del mondo
udiva il grido della notte
tra i denti stretti
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Giaci lì, su quella spiaggia deserta,
dove il mare che ti aveva rapito, ti ha
restituito alla terra, come fa con le
conchiglie che da lui nascono e per lui
muoiono. Tu, piccolo Aylan, bambolotto
inanimato, gettato lì da un destino
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Se non credi
apri la valigia, nell'angolo tra il ferro
due calzini rammendati
un rivolo di cielo,
tante mani vuote
strette ad abbracci abbandonati.
Senza segni di dolore
nella terra senza pane
sotto piedi senza scarpe:
un orologio rotto
fermo
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| L’ orologio scandisce il ritmo
di vita esasperata, sopravvivere
diventa irraggiungibile meta,
lo Scirocco asciuga lacrime
sulle coste tempestose.
Dalla natia terra
uomini stremati, salpano
tra le onde migratorie,
diventa tormento il
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Volto di solitudine
di verità celata
in pugno di mosche
dolenti occhi interrogano
che in asfittica gabbia
di scherniti sogni
voraci mani comprimono
a soddisfare sadico pasto
di corrotte menti
che di bugiarda
accoglienza si fan
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Sono io l'evoluzione
né passato né nazione.
Laureato a pieni voti
non ho santi miei devoti
e nel cielo dei rifiuti
né commesse né gli aiuti.
Segnalato dal destino
sono il seme disgraziato
e tra tutte le
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Emigrante della Terra
con la brama che mi afferra
di violare i suoi confini
tra la gente disperata
maledettamente nata.
Emigrante della vita
di una sorte intartarita
che rinnega questo tempo
la sua trama e il suo dannare
tra i veleni da
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| Non ho che questa strada e la mia vita
un cielo vuoto e assurdo di tempeste
un desiderio immenso
per bagaglio
e la tua terra ambita
un falso abbaglio.
Non ho che questa faccia e il mio calvario
l’essere donna ad un destino avvinta
la forza di
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| Guarda il cielo e fissa una stella
sarà la tua strada, il tuo cammino
nel sole
guarda il mare che disegna
il confine
che ti separa dai sogni
nella solitudine del dolore
con occhi profondi
a mani vuote
sfida la sorte.
Un fiume senza
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| Abbandonato, il volto nella sabbia
la bocca aperta all’onda
salata, come il tempo morto della speranza
gli occhi chiusi
gli altri, i grandi, li hanno aperti
e guardano morire mille angeli come te.
Ti accarezza il mare
ti chiama con voce d’alga
la
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| Ti ho guardato bimbo
mentre il mare smerigliava carezze.
Ti ho guardato come le mamme
quando corrono tra i binari della morte
e non trovano più pace.
Ti ho guardato bimbo,
le onde ti strappavano le dita
e il tramonto annegava tutti i
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Niente o tutto,
un libro senza titolo,
terra senz’acqua,
identità perse oramai
nei rivoli di una vita
che maledice se stessa
Brutalmente,
s’ impreca e la fede si avvicina
come se la blasfemia fosse
viatico per nostro Signore.
Fame ed
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| Dormi dolcissima creatura, così
il mio cuore vuol ricordare un bimbo che riposa
lungo l'arenile, carezzato
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| E ti capita un pomeriggio per caso
mentre stanco a piedi torni a casa
ti capita di incrociare qualcuno
che sa più cose di te.
Avvolto nei pensieri del giorno
senza pensare al torbido della notte
quel tipo parla con i figli
e grida
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Un respiro spezzato dalle ali del vento,
l’ultimo bacio della vita
ammantato dalle onde.
Un’esistenza svanisce, mentre cuori aridi
s’ ingrassano come maiali, con lauto pasto.
Arrivano al cuore,
urla strazianti di dolore per le tante ferite
e
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Ho un figlio addormentato sulla spiaggia,
che l’onda sfiora e poi torna,
ma il suo sonno è greve e non sente
le urla strazianti di madri d’ogni colore.
Il viso riverso sulla sabbia,
gli occhi privi di sogni
i giochi abbandonati tra onde
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Ha visto che gente,
dottoressa del piano di sopra,
ha visto che coraggio,
far vedere bambini morti.
Mio figlio non ha finito il secondo,
dire che era filetto di manzo,
a sprecare il mangiare
dicono sia peccato.
Lo vede signora che tempi,
con
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La prima luce
che tu vedesti, piccolo mio,
furon gli occhi
di tua madre.
Ella ti baciò, e ti amò
d'un amore disperato...
Fosti
la speranza di vita
per tutti i bimbi, che, come te,
cercavan casa.
L'ultima luce
fu la spiaggia,
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| Il salto fu di piombo
e come tutte le speranze che cadono nel vuoto
scese il silenzio
dove regna la nebbia
non c’è posto per il futuro
o forse ha un altro nome
s’arrende alla polvere l’album dei ricordi
niente più memoria
solo
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Le dita incrociate ad altre dita
all'imperscrutabile cielo rivolte,
come se fosse treno l'esistenza
ed il tempo,
un fazzoletto d'amarezza.
Oggi,
uomini a galleggiar sulla speranza,
speranza di raggiungere la meta
mai vista semmai, solo
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E’ proprio finita,
ma su con la vita!
Mia Stirpe tradita
di geni ed eroi,
ormai come noi,
più avanti negli anni,
votati al compianto,
fra ambasce ed affanni...
Italiani di nascita
o di adozione,
non è questo il punto
val ogni
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La libertà ha un abisso sulle spalle, però
l'ho vista, prima d'addormentarmi, sulle rive
scambiare palme in conchiglie e onde.
La mia patria ora ha ventre d'acqua e sciabordii di sogni
squame d'anima e schiume di storia
e
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Lia |
30/08/2015 20:34 | 4583 |
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| Tu amica luna che limpida porgi il viso
sei testimone attenta dell'umana sciagura,
imperterriti i barconi sfidano le onde
zeppi di migranti nello sfidar la sorte,
criminale commercio di nuovi schiavi
dove gli scafisti sono gli ultimi
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Come pupazzi di pezza
che vanno impietosamente a fondo, siete voi...
figli di uomini e donne senza alcuna speranza
senza nessuna libertà di sorta o possibilità di scelta
viaggiatori in un mare d'intolleranza
che accoglie le urla di chi
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| Sono sola...
attorno a me silenzio.
Un treno è fermo
in un binario morto,
mentre la mia anima
cade nella vergogna
per la terra distrutta.
Volgo lo sguardo indietro...
vedo miseria e degrado.
Non trovo più speranza
per il pianeta del
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| Non si meravigli
di questo piatto vuoto
e dell'inutile posata,
potra' la sua fantasia
riempirlo come vuole,
con tutte le leccornie dei suoi sogni,
e' tutto
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Mavec |
28/08/2015 18:45| 664 |
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Intrisi di veleno
ci siamo corazzati di modernità
dimenticati sul ciglio della vita
stiamo per cadere nel flusso dei giga
chippati dal sistemo politico
annulliamo il fattore umano
rimaniamo uomini senza anima
bendati a dare ordini ai nostri
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| Un attimo ed è già attesa di qualcosa
un raggio scuote l'emozione sul volto
pallido e teso
lentamente come lieve carezza
la pelle si accalda e vive... si sei tu oh Donna!
Sulle mura secolari sei seduta come una adolescente
occhi
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| Venimmo tutti da altre terre o mari,
in passati recenti oppur remoti,
per dar vita all’Italia, che mai fu
sempre uguale a se stessa, chiusa in sé.
E’ tempo di rimetterci a pensare
a ciò che i nostri avi un giorno fecero,
se nuova linfa noi
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Si muove il mondo controvento,
lontano il sogno di pace,
parole, semi e frutti acerbi resteranno
a volteggiar nell’aria.
Brusii indistinti
di tormentose note stonate
di disprezzo, tra genti confuse al sorger del sole.
A rialzato la sua torre
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Si spengono i giochi di bimbi nel prato davanti casa
e nei campi più non s’ode il rumore di zolle rubate ai sassi,
neppure le massaie chine sui fornelli si sentono più.
Solo grida e secchi ordini nella rude lingua dell’oppressore.
C’è chi chiama il
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7855 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2071 al n° 2100.
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