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Le 7862 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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L’urlo della tua anima si è perso nell'etere.
Ti ha devastato la stanchezza
di inerpicarti,
giorno dopo giorno,
su per le strettoie di un imbuto
che ti risucchiava giù.
Quante dolorose risalite,
mentre il mal di vivere
ti scavava
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Addio Italia, solo addio.
Me ne vado, deluso e ramingo
senza una meta e senza una lacrima,
senza bagaglio se non il dolore,
senza speme, né fede alcuna
per le lontane e gelide lande.
Passo leso e sconfitto dove chi
prima di me passo da
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| Come possiamo sopportare l'insolvenza
di questa società, e sfregarci le mani per i sogni mancati.
Come non possiamo renderci conto dello squallore
di anime false e in pena della loro ambiguità e scelleratezza.
Non possiamo
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| Ho passeggiato, quando il mondo
chiude di notte le sue imposte,
e tutto mi sembrava più freddo,
quando scendono le nebbie
d'intorno e dentro al cuore!
Per vie ho camminato e per cortili
che odoravano di povertà:
dalle porte
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L'ultima moda pazza del momento
più dei jeans stracciati oppure il piercing
i capelli blu ghiaccio o chi fa jogging
maschi coi risvoltini: che tormento!
Bambini ragazzini e gran signori
mocassino con tibia depilata
si atteggiano a
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Sotto la pioggia, l’impetuoso vento,
vagabonda senza luna il solitario volto
non c’è ombrello a contenere il sommerso mare,
non c’è sole ad arroventare l’asfalto
tutto è così relegato solo nei pensieri
con la speranza a
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Alla volta di una via senza fuga,
dentro un’inaspettata tempesta.
Illogici pensieri ti imbroglieranno
alla ricerca di una luce ormai buia
spinto da un’insensata vitalità
incantato da un demone seducente
ti ingroviglierai in una catena
di
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Non facile comprendere
cosa si nasconde tra quei muri
palpitano cuori alla ricerca di amore
piccoli incompresi
alla ricerca d’una famiglia
senza fare distinzioni
respirano fiducia
ma per quanto non si sa
manine si arrampicano
sorride
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In questo mondo beffardo
dove sei vetro
e per vincere rifletti
In questo mondo di specchi
dove sei cristallo
e se ti distingui ti spezzi
Di
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Mai limite ci fu
nel raccolto
ricorrente disputa
al bieco riarmo
del portafogli proprio...
lussurioso e flaccido
sistema dei sistemi
sfrenate le orge
in sudore d'ambrosia i rivoli
riesumati a dovere
e scalpore...
imprimitura
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| Non ascolta il mare,
il male,
da questa realtà sommersa
dall’inquietudine.
L’onda
porta con sé la vita.
Tace la notte,
quando il cielo smette di sognare
e il fiato d’urlare.
Conosce la paura,
ma non qual è la retta
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| resistenza dei fiori che avanzavi a passo di danza
canzone dei miei vent'anni scesi sulla strada del sole
pallida Ankara madre di mille poesie che urlavano pace
trema soffio del mio silenzio nel sorriso del mio fratello di strada
festa di piccoli
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| Ti ho perso
nel silenzio delle donne
violate
negli occhi dei bambini
abbandonati
tra le urla mute dei barconi
affondati
ti ho perso
tra i pensieri dei giornalisti
torturati
mio povero fragile io
come ti ritrovo
per restituirti
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| Sono immagini sbiadite quelle di un oggi
che lancia proclami e sistematico disattende,
tutti alla mangiatoia disposti a bocca aperta
ma a troppi invece di biada arriva pula.
Nelle querelle di parole a tutta voce
paga sempre dazio la limpida
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| Parlami ancora e ancora,
poeta, che sai scegliere
parole delicate e raccontare
come soffi d’aprile,
come fiori sbocciati
lontano!
Non lacrime nasconda
il tuo cuore, o poeta;
scegli giorni sereni,
se pensi a donare
e diffondi parole
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| vivo dentro la carne scomposta di mille tormenti
brandelli d'un filo spinato che strozza i miei giochi
c'hanno bastonato di tempeste perché siamo diversi
bestemmia d'un mondo di ugole stonate d'amore
pianto nell'abbraccio d'un dolore
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Da qui a lì,
a vista d'occhio,
fino al ripostiglio delle scorte
dove sono stipati,
anche i sensi di colpa
di un'umanità
che demanda e rinonima.
Demanda l'accoglienza,
rinonima casa
ciò che non è casa.
E'
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Anna62 |
13/06/2015 13:34 | 1253 |
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Al nascere della sera,
come sardine sono fitte.
Nella rovente lamiera,
come impiccati e dritte.
Umido di finta protesta,
ragazzo spinge si dispera.
Introduce la mano lesta,
nel borsone d’un’ignara.
Guardinga ma non desta,
subisce rapina la
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Domani e oggi vivi questa età
il tempo padroneggia in libertà
coltiva il grande fiore della vita
immagina che sia una margherita.
Ogni petalo colto senza freno
trasformalo in perfetto arcobaleno
tratteggia la tua tela con
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La voce che si sente è mista al pianto
ed è rivolta al cielo in un lamento.
È il cuore straziato di una donna
che guarda il figlio e vede in lui l’abisso.
Urla il figlio e cerca di trattenere
i suoi giovani anni da un velo opaco
che allontana
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Sono e sarò profugo,
dalla terra del sole
andrò nelle valli del freddo,
come un pulcino cercherò riparo
sotto un'ala precaria e malferma.
Dovrò imparare a guardare le stelle.
Spero che il mio Dio
entri nel cuore di
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Ti ho guardato gli occhi:
erano pieni di paura.
Tu non sai che cos’è la paura
non hai fatto in tempo a impararla e già l’hai attraversata
tutto il tuo mondo è paura.
Non è così che doveva andare
nascere per
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| Amico Arno che desolazione
tutt'intorno regna il sudiciume
mentre tu placido vai a destinazione,
sacrileghe mani ti sfidano anonime
e lasciano intorno la vile maledizione
offesa si grande che imbratta e opprime,
la fiera dell'ignoranza non
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| Cammino solitario
nel panorama desolante
di questo mondo senza pace
tra disastri e sconquassi
e tanta bieca inettitudine
Intorno a me soltanto
relitti del passato
e avventurieri del presente
che ordiscon trame disastrose
e non accennano a
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Batte cuor,
d' un vecchio emarginato,
deriso da sguardi che
toccan disprezzo,
eppur vive!
in quel gelido cassetto.
Mani tremanti abbracciano amico fedele,
soffre nello spazio di vuoti meandri,
cupo silenzio s'aggira, al deflagrar dei sensi,
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Dietro... tensione e paure velate,
davanti... il veleno di vie perdute,
nello strazio di una violenza subita
sarà il tango l'arma della salvifica vendetta.
Stringilo tra le braccia nell'ultima mortal morsa,
avvinghiati al suo corpo
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Pagu |
03/10/2015 10:21 | 1558 |
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| Si dice a volte della nebbia:
“ è così fitta che si taglia col coltello”,
questo detto si addice perfettamente
a questa sete di giustizia che c’è nell’aria ogni mattina
che esce dal respiro della gente
e che vi racconto con un pizzico
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| Alta tensione
sovraccarico emotivo
devasta come uragano.
Cuore sbriciolato
si disintegra,
esplode
nell'impeto rabbioso
di folate violente di parole
bestemmie
che scardinano
l'equilibrio stabile
compromesso.
Rannicchiato
come ramo
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In quegli occhi grandi e dolci
dove il pianto del mare,
prosciugato dal colore,
diventa lacrima del cielo,
hai sepolto sospiri senza terra.
Con gli errori dei grandi
hai risuolato i tuoi sogni
mentre la vita, ancorché acerba,
ha
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Ferisce
il volto sofferente
di tristezza intriso
smarrito nella paura
che lega uomini agli uomini
e fende le coscienze
tramutate in silenzi
di chi osserva e avanza
perché di parole
mai si riempì il vuoto
così
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Come il delta di un fiume
il male,
Dilaga verso torbide acque.
Un filo sottile rasenta follia,
la rabbia scuote e diventa tempesta.
Tormentata, la ragione,
derisa, abbassa il capo, ribolle e si ribella.
Ferito l’onesto,
discerne nel pozzo
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7862 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1981 al n° 2010.
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