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♦ Thomas Rivolta | |
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Le 7862 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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| Da lunghe ore
giace nella china
questo mite silenzio
che sul foglio assai mi pesa
come d’inceder lento
A scandir i lunghi attimi
del sordo battito del tempo
inerte attende
il divenir mattina
Respiro la notte
e mi porta via
quel dolce
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Respiro nebbia
nella notte insonne e beffarda,
pensieri sparsi a galleggiare
sul mare,
onde avvolte di mistero
infrangono gioia e volo
di gabbiano.
Scivola il cuore,
va in dispnea,
mentre l'ansia ammanta
bagliori della sera.
Uomo appare
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Il profumo dell'erba
aiuta il respiro del buio
che trasuda di chiaro nel velo
che la
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Che vuole questa notte un po’ bugiarda
artatamente stesa al davanzale
mentre la morte indossa vecchie scarpe
segnata dal suo essere normale?
Chi cerca questo cielo blu assassino
alacremente preso a mascherare
le facce sconosciute da epurare
con
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| Ha fretta questa notte da vetrina
terribilmente ottusa
dicata a far da paggio al mio mattino
contenta di strapparmi cuore e luce
felice di vantarsi
nel gioco delle vergini in attesa
sprovviste di lanterna sulla strada
nemiche del dolore e della
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| C'e' la luna innanzi l'alba
a consolarmi,
un diamante dentro il cielo blu cobalto
nella notte ch'ancor dorme il sonno cheta
e che aleggia sopra me e sui miei pensieri.
Tendo piano la mia mano
per sfiorarla,
sembra qui ma irraggiungibile
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Io gioco con la notte e coi suoi inganni
senza pensare al rogito dei danni
e indago dentro il buio della mia mente
col sole contrastato e incontinente.
Io la rincorro come un ragazzino
sul bordo scivoloso del mattino
e la tormento anche se la
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se la solitudine ti porta alla gallina
ti può fare mille volte l'uovo d'oro
ma tu non saresti mai una volpe
se l'insoddisfazione ti fa far l'americano
ehi paisà, comme stai? come uno stronzo
diresti tra schizzi di sangue e inset
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Non saprai mai
quant'è crudele il mare
né quante onde
lo attraverseranno nei giorni
Se da ogni molecola
e particella d'oro
non ne trarrai insegnamento
Il passaggio inesorabile
e la velocità di un gesto
non
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Qualcosa andato storto nell’infanzia
si ripercuote sulla gioventù,
e poi su tutto il resto della vita,
impedendo la quiete e l’armonia.
Nei luoghi dove gli altri come pesci
nuotano con freschezza e abilità,
noi, gli inferiori, quasi estranei
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Tu Sei il sole
quando illumini sentieri d’ombra
Sei la strada, tutte le volte che dimentichi la meta
e nelle mani accogli carte topografiche diverse
e Sei, il portafoglio sacro delle longitudini.
Il coraggio, dove tutto è perso sparpagliato.
E’
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Nessuna parola mai
va a questa terra
con un sogno fragile
spezzato nel buio
Scura la zolla
e fredda la roccia
senza una dimora
a far da preghiera
Nessuna promessa
a questo mare
perduta speranza
fra abisso e tormento
Un cadere di
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Non è l’atto
a spaventarci
ma
l’arroganza
la sua crudezza
la sua ferocia.
Nei miei occhi
una bestia rabbiosa che sbava odio
Che rincorre
anime indifese
Che azzanna
sbrana
lasciando scia di brandelli di carne umana
e
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Il gatto a volte mangia pesce
teste più che altro
il resto va al padrone
il gatto si accontenta
non si tormenta
Tutto inizià da un caffè pagato
qualche chilo di cemento in meno
due gambe da sballo tra l'ortica
e un filo di
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Al numero dieci
del palazzo di fronte
c'è una piccola donna
che sogna l'amore.
Mentre cade una foglia
nel suo giardino,
il vento la culla,
la porta lontano.
Vola la notte,
cattura una stella,
dorme la donna
in un sonno
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| Si ode quella voce che parla di coscienza
oggi sempre più spettatori alla finestra,
pronti a saltar sul carro del vincitore
senza idee e ingegno di proposta.
Tutti professori in parole di circostanza
in quel parlare sterile senza
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| Città dai mille specchi
tu che conosci il mare
ed ascolti sommessamente
il canto dei pescatori
al largo, sulle loro lampare.
Sulle tue piazze assolate di vita
schiamazzi d'innocente fanciullezza
accompagnano i ricordi di estati
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Discende dall'infinità del cielo
sfiorando agilmente l’orlo dei sogni,
foriera del perenne mutamento,
australe, bianconera; la rondine.
Nel corpicino il simbolo piumato
di due impetuosità complementari;
l’inverno sfuma e torna
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C'erano una volta
tanto tempo prima del diluvio
c'erano i comunisti
brutti sporchi e tristi
che mangiavano i bambini i preti e i mandarini.
Erano tanti
alzavano il pugno al cielo
e Dio non se la prendeva
anche se non accendevano mai un
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Ricordi di un passato sfuggevole alla ragione
in queste immagini che viaggiano nell'etere
come fossero l'ennesima prigione
di un pensiero tardivamente compreso
e un filo spinato steso sin oltre l'anima
dall'essere uomo...
Un filo spinato
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Un grido irrompe impetuoso,
disperato, straziato di dolore.
Il vento tace, colmo di risentimento,
bruciano le membra,
mentre corre sangue sulla terra.
Grida, la piccola foca e,
la mamma piange,
il suo amore non può bastare,
a fermare
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Sopra muri di pietra, l'indifferenza
il cielo color cenere ignora primavere
nell'eco di una tragedia chiedono gli occhi.
Potenti del mondo dove siete!
L' attesa, nella ruota della caducità
quasi traluce sui ciottoli
la riva su cui si
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Fiorisci speranza perduta di abbracci
in germe dimori e pianti ti servan da
pioggia che tanti oramai ne abbiam fatti,
ma tu seme piantato nel cuore dell’uomo
non trovi mai strada
millenni in cammino e rovi di spina
e rovi cresciuti da mano
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Uno ad uno vagan pensieri,
oltre, alberi di mele,
colori, parole, suoni, silenzi ed ombre a
macchiar di vino rosso.
Acque putrefatte di veleno,
bombe ad esploder e perire.
Anima bianca, ghirlande,
crisantemi a fasciar testa.
Cannoni, mitra a
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Siamo
come castelli di carta
in un gioco di mani che tremano al buio.
Senza torce o Jolly
sequenza amara di una realtà.
Divini accattoni straccioni vagabondi
nicchiano all’ombra dei Re
come giullari scaltri: ma indubbiamente senza superbe
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Come la mano che il mare
mi pone sul mento, sale
con le sue dita d’acqua
spezzate d’aria, di sabbia,
mano d’acciaio
del vostro Poseidone,
mi entra nella gola,
nei polmoni, nel respiro...
Latte e sangue,
fiore che è cenere,
e mio figlio
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Tante coscienze si prendono
per mano, gridano al sole
pace e amore.
L'aquilone popola l'universo
costellato di stelle, giorno
di tante aurore sostiene anime a colori,
s'abbracciano alla vita sereni
al cordone del cuore.
Siamo
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Grandine di sorrisi s’abbatte
su sognatori di gioie semplici.
Hanno un pelo d’armonia
che assomiglia quasi a niente,
eppure se lo guardano ammirati,
tenendolo stretto sul cuore.
Un giorno di pane guadagnato,
tra mille con le braccia
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Bianche ali
piume ovattate
cingono cuori d'immensi colori,
s'aprono corolle al bacio di zefiro,
nell'aria sventola
bandiera di pace.
Pensiero unto di libertà
e speranza,
scivola sul pentagramma d'amore,
melodia accende note di
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| Gridano i bimbi nella grande piazza
schiamazzi di vita aprono le braccia
mentre la vita ruffiana impone la sua traccia,
in questo quadro impiastrato alla rinfusa
noi che abbiamo sognato d'ideali
al confuso banchetto non siamo invitati.
Vai vita
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Nel rifiutar la vita, t’abbandoni
a l’umile sgretolar della mente,
lasciandoti abbracciar dall’attimo fuggente,
e, oltrepassando ogni realtà,
trascini anima e corpo,
in un mondo riprodotto,
da fantastiche sensazioni,
e, vuoto incolmabile
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7862 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1711 al n° 1740.
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