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Le 7861 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Io non ho paura
di cineree nubi
oltre l'infinito Oceano
né delle vostre veementi orazioni
nel soffio eterno dei giorni nostri.
Io non ho paura
dei vostri omertosi silenzi,
delle vostre intimidatorie scie di sangue
in cortei di
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Non ci saran padroni
non ci saran ladroni
dove voglio andare
non ci saranno muri
di palazzi, voci di persone
urlanti, miserie di vergogne
e lumi di illusioni.
Non ci saran motori
non ci saran rumori
vuote storie di passaggio
e non servirà
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Un mare di ricordi
nascosti nella mente
che sembrano tornare
più vivi nel presente!
Un mare di soggetti
che vivon solamente
per violentar le donne,
è triste, è deprimente!
Un mare molto vasto
di debiti insolventi
che
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Alleluia, Alleluia
E' nato nostro signore
ma che bello il natale!
tante luci nelle sale
metton allegria fra la gente
tutto brilla tutto splende
ma, nell'angolo della strada c'è un clochard
nulla chiede, un tozzo di pane
una monetina
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| Qui si parla di un arte antica
dove l'aratro entrava lento
e i buoi ansanti dalla fatica
a testa bassa senza un lamento,
il contadin avea l'anima amica
per lor che erano il suo vanto,
anni belli di natura parchi d'eccedenza
era il regno di
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Era una luna innocente
quella che ci guardava morire
e fra le gocce sfiorate
quasi nessuna preghiera
Nessuna nuvola
ad impedire i pensieri
gli ultimi silenzi dimenticati
prigionieri della terra
Forse era un cielo
stanco di troppe parole
che
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Perché quèl volto in croce, il bimbo in culla
piànge? perché?
Il vïàle si allieta alle vetrine,
e come a festa, màschere serene
dànzano le gavòtte risonanti
delle fèree monete, e
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La nebbia in Val Padana
è causa d’incidenti
e gli automobilisti
si sentono impotenti!
La nebbia verso sera
diventa minacciosa
e quando è troppo fitta
è più pericolosa!
La nebbia di mattina
induce ad andar
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Nell'accumulo
del moral consenso
passa il dissenso.
Batte al cuore
l’ignoto bottone
allaga la via
del giorno immorale.
Cammina nave
oltrepassa scia
profonda nell'arsura
Della bizzarra fiamma.
Grida gufo
nella notte oscura
lupo
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Collega, mi dissero un giorno
siamo in allerta tieniti pronto
prepara la borsa e provviste
e raggiungici al solito posto.
Collega, non essere triste
forza e coraggio devi aver
che la paura non puoi tener
quann ci son in este situazioni.
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Un tempo avevo un’ottima salute
e maneggiavo soldi a sufficienza,
la fiamma del benessere era accesa
e tutto si svolgeva a meraviglia,
Però appresso al giorno vien la notte
e se si arriva in cima alla montagna
bisogna ritornar di nuovo a
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| Vola in alto mare
del futuro la visione,
troppe sentinelle allerta
coalizzate con ogni deriva
sono una missione
zoppa assai ardita.
Svegliati uomo
il nuovo non morde
e il nostro film
non si può fermare
solo al dopo guerra.
Ogni epoca
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| Armadio a quattro ante,
travolgi i giocatori azzurri
nella fatidica cornice del Neckarstadion
Petruzzu sgomita
ma è battaglia persa in partenza
e neanche l'arbitro ha pietà
quando pure Szymanowski lo butta a terra
Con quel
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| Parlami di te
del tuo paese
senza orizzonti
del vento caldo
che scioglie la luna
sui monti
parlami di te
c'è ancora la brace
nel camino spento
ci sono ancora le stelle
tra le foglie degli alberi,
tra le tue mani
parole di carta
sanno
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Qui intorno
ci sono favole morte
e la terra esita
a ritornare germoglio
La gente non esce
mai verso sera
e scambiare una parola
è ormai ricordo
Eppure c’è stato un tempo
in cui si beveva insieme
e si rideva
quando le stelle
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Stelle comete ...
luci suadenti d’ oscuri presentimenti
appese a pletoriche persuasioni,
addobbano vetrine
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Il cielo in ottobre aveva strani bagliori
lampi che non erano fulmini
rombi che non erano tuoni.
Le scimmie ubriache sul fico in giardino
cantavano le loro canzoni
senza mai sporcarsi i pantaloni.
La ragazza ebrea giocava in giardino
con il suo
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Udìr sì tante chiàcchiere e menzogna,
a che, itàlica Corte, è questa noia?
E nulla è la päùra e la vergogna.
Sol che è il volèr del Pòpolo dal boia:
niente è
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Non posso scrivere di croci diverse
conosco la mia
Le lacrime non sono mai uguali
Non posso accettare le piaghe
inferte e le vite spezzate
gli sfregi sigillati nel filo spinato
Non posso capire devianze della mente
e le umilianti carezze di
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Il sogno si dissipa
con la tua fine
Il Rosso si addormenta
il romanticismo finisce
la speranza nell'uomo svanisce
Il Rosso diventa nero,
il sole tramonta,
ma l'utopia rimane,
In attesa di un altro sognatore
in attesa di un tuo
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Oh negretta! negretta! Dove vai?
È presto per raccògliere il cotone,
càndida neve della piantagiòne,
prima v'è il fiore rosso della guerra,
e v'è l'Amòr;
prima, devi danzàr a ignudi piedi
i
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Sono lacrime di pietra
ancorate a trame livide
cucchiaiate a raschiare
tiglioso dolore
fisico e
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| Il buio seduce la sera
nella fretta, le voci a rincorrere i passi
sperduti nel colore della nebbia,
fiati sporchi di fumo e catrame
storie a mozziconi, svuotate d’un fiato
mentre i tram sferragliano nella foschia arancione dei lampioni.
Storie
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Come può un’immacolata veste bianca
rendere sposa una bambina,
e un bianco Giglio ancora in boccio
essere calpestato da chi si crede uomo
solo perché ha strumenti del piacere
mentre non conosce nessun senso dell’onore.
E come può quest’assurda
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L'inferno è ovunque
cammina su due gambe
con passi certi e misurati.
Tra arabeschi di rugiada
sfavilla un sole
insanguinato,
raggi taglienti
fendono origami
di sabbie celate...
un sole rovente
liquefa avido
la porta
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Il tempo scorreva
in balìa degli eventi
nell'Italia avvilita
dei primi anni venti,
oziavo disteso
sui gradini di casa
con la mente confusa
e dai pensieri pervasa,
lo sguardo esitante
si perdeva nel vuoto,
il futuro era incerto
il
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| Batte il tempo l'inciampo,
ideali di comando rompono
il senso ombroso di natura,
in quel superfluo che inonda
e noi schiavi dell'ultima fregatura
dove la felicità arranca.
Sempre più tesi nei territori
ognuno nel suo pezzettino
a
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| Non appena l'onestà intellettuale diviene cosa aliena
intorno a sporadiche reminiscenze suburbane
la gestazione del proprio bagaglio culturale
sforna senza compromessi di ritorno
malgrado la tendenza al servilismo condizionato
e i rami
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Guarda fratello l’Europa
quella linea lontana di luci
mentre qui una foglia, su uno stelo di terra
senza spazio per occhi di ali.
Se guardi le stelle senza bocca né voce
le coordinate del tempo ricoprono e asciugano
ogni pianto di patrie
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gratifichi la stima
di te con un éclair
insieme le ingoi
quelle morti per acqua
tutto già visto già ingerito
pure
cos’è che d’irreale
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| Se incendiaron las palabras
las bondades, las querencias
se juntaron con la rabia
el lamento y la miseria
Se agruparon en remolino
queriendo abatir al tirano
que sordo en su ratonera
no escucha a la metáfora
que entre balines y
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7861 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1351 al n° 1380.
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