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Le 7861 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Velato resta l’affannato respiro tra le ombre della vita,
il fiato è smarrito nella solitudine dell’anima che brama
nel turbine d’una realtà celata alla gioia che reclama
con bagliori accecanti d’un sole nascosto alla vista
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| Miraggio di pace
arrampica scalzo,
nudo corre agli albori
e vagito sopravvissuto
nel gelido mattino
lusinga la mente...
Ascende la speranza
astratta e irrequieta,
baraccone itinerante.
Fantasma silenzioso
d'alone vestito sorride,
varca
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| Il primo gennaio
non è un giorno qualsiasi
fa eccezionalmente freddo
il sole è torbido,
l’aria troppo frizzante
Solo il cielo
sa che cosa m’aspetta
e cosa io possa avere dentro
Vivo sott’acqua
dove tutto sembra
attutito,
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E’ un bene sociale
a volte esistenziale
un bisogno compreso
tra il buio
e un faro acceso
nel campo della vita
signora indefinita
caligine del giorno
ieratico contorno.
Si attiva e si accapiglia
col cuore
e non si acciglia
sommessamente
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Polvere sui muri
sulle strade, sui capelli.
Panni stesi, puliti
lavati dal sudore
di padri muti
che hanno finito di capire.
Anziani che non sanno dove andare
fermi, immobili
ti guardano negli occhi
capiscono
ma non sanno come fare.
Bimbi senza
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Vi sono giorni in cui
una immota agonia
ritorna e trionfano
gli sterpi, in quel
luogo remoto, dove
s'era posato un sogno.
Il vento dell'inverno
non riconosce la vita
e spinge dentro il gelo
ogni fiore che tenta
di sbocciare.
Alcuni
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Sono andato di sera nel buio.
Avevo l cuore che ballava,
non so, non lo capivo,
vestivo l'abito della luce
mi accorsi di essere seguito,
gettavo sguardi, carichi,
ma non mi fermavo.
Una voce mi sussurrò: "Fermati
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In quale accento pronuncerai il tuo nome
memento deriso e spezzato dalle tue uguali sponde
suggellate al
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| E mi sorride
e al dubbio fa le fusa
carezza il mio presente
e poi scompare
per riapparire ancora
risplendente
nel bianco immacolato
d’ogni dente.
E mi promette
mari e monti immensi
nel gioco inascoltato
dai miei sensi
facendomi toccare
il
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Vaga nella notte
di martirio e supplizio
di bottiglie vuote
di buchi sulle braccia
di follia dagli occhi allucinati
fatta di fantasmi
mostri che mordono la vita
assetati d'una morte
lenta ma sicura.
Vaga come un mendicante cieco
fra i
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Parole col fango,
mani col sangue,
straniamento gli sguardi.
Noi quelli lì,
d'insieme,
come questi fiocchi di neve.
E stiamo insieme,
al mondo,
per riuscire a starci.
Così gli altri,
"l'inferno",
significano
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| La Luna
sospesa nella notte
illumina le coppie
che si tengono strette
Non vivono il sesso
come una libertà
ma come la
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| Incombe il passato
minacciosa nube nera,
ma tutto scorre
come fiume in piena
in un'apparente serenità,
solo nello sguardo
una luce diversa
un senso di precarietà,
paure occulte,
pensieri angoscianti.
Passa il turbine,
torna
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| Abbraccia e tiene in pugno la tua vita
con ali deformate
e mentre ti prospetta il cielo a rate
ti lascia con la sola via d’uscita.
Contiene il mondo intero e i sogni a schiera
nel vano tuo illusorio
e appena accende e mostra l’ostensorio
tu
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| "Or è bel tempo, ma stasera forse
venir potrebbe a piovere: lo vedo
dalle nuvole in cielo, che cominciano
a mostrarsi un pochino minacciose. "
"Io convengo con lei, caro signore,
anche se credo un poco più probabile
l’arrivo della pioggia per
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| Una comunicazione
così detta non verbale
può essere un rituale
un segno o un’azione
la mano è un attore
a volte il principale
le dita son il segnale
un forte trasmettitore
il mignolo con l’indice
che sbottano in
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| Silenzioso il pachiderma
solo soletto abbandonato,
ora che la sbornia è passata
lui ripiomba nella noia.
Si... ogni tanto le coppiette
di strafogo nei paraggi,
in quel mordi e fuggi galeotto
gli fan salir le febbril voglie.
Poi ripiomba nel
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Sogno la libertà...
sento la voce del dolore
penetrare nelle mie ossa
Mi prende mi avvolge...
mentre il silenzio mi uccide
Taccio nella solitudine
e in quel tacere
dialogo con Dio
Tu o uditore di preghiera
aiutami
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Signore
sono un bambino cieco,
ti scrivo una letterina
te la porterà la mia fatina.
È una lettera speciale
forse scritta male,
è una lettera in braille
ma dentro c’è il mio cuore.
Non vedo il colore
ma vorrei un po’ d’amore.
Non vedo la
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| Non piove da giorni nel campo
e la neve
s'inaridisce
riversa
sotto il peso dei passi
un carretto fatica
si ferma;
alcuni viandanti, stretti nei baveri,
s'accostano
e nello sciogliere quel vincolo alla terra
si emancipano dal
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Sepolcro e malinconico solfeggio
di anime sparse
che cavalcarono onde di speranza
abbandonando terre natie
e pascoli di fuoco.
Anelito di libertà
s’infranse nello scoglio
di un destino avverso
sprofondando nell'abisso
da cui non ci
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Per qualche giorno
avevo creduto al cielo
nessuna nuvola
sull’orizzonte antico
Poi il sole
si è spento ancora
e le mie catene
d’argento si sono strette
Poche parole
disegnate in gola
ed un graffio
sulla pelle pallida
Qualche
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In piedi, sedimentato
un uomo predica, solo...
negli occhi risonanze
mosse pensate
rigurgitate
gli porterei parole
ma non sa che farne...
nell'aria, ferita
riecheggiano tarli
si muovono come ombre
sdegnose
recalcitranti...
e la
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| L'oggi si frantuma inquieto,
assurdo parlottio,
nel volto di quel che fu uno specchio d'acqua;
ossa
dal ritmo sconnesso,
echi
d'un parlare lento...
E fila il vento
ancora,
insiste;
il vociare, sommerso
attende...
Nessuno osa
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Ad Aleppo, Nizza e a Berlino,
da Occidente ad Oriente
ogni giorno muore Babbo Natale.
E anche gli Angeli in cerchio
senza un'ala e respiro di cielo
stasera -piangono soli-
sulla terra sanguinante e riversa,
dal largo sorriso strappato
alla fiaba
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Un'altra stagione
inverno di lune scure
complice l'aria
fredda e impietosa
annuvola il pensiero
di anima ansiosa.
Si annusa nel chiuso
di porte in letargo
un sollievo di casa
mentre un vento d'abuso
sembra un padrone
con la spranga
e tu
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Un nebbiolo messer
ch’io possa godère della prugna cotta
o quel tanto che mi rammenti la viola
o la rosa fresca
Un barolo dico
lorché risalendo per san Lorenzo io lo riveda
fra la Langa Albese e il castello di Serralunga
(so di
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Lupo solitario
azzanna preda
che le sta accanto,
ferisce tutto ciò
che plasmò creato.
Non pensa
al malcapitato
d’altrui sangue
sazia casta.
Questo mondo
oggi si vive,
quando uno stato
diventa incivile.
Tratta
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Dal mondo nauseata
l'anima stanca
respira la notte
tra politiche vergognose
tra religioni ipocrite
l'anima arranca
anima soffocata
da false ideologie corrotte
da ingiustizie evidenti
anima affranta
vive di stenti
dal male
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Per le rovine di Aleppo cammina scalza la morte
Ha suono di sparo, colpisce a casaccio
basta che uccida
La storia scriverà pagine e pagine sul sangue versato ad Aleppo
per ora si tace
mentre un altro innocente muore
come se non ci
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Io non ho paura
di cineree nubi
oltre l'infinito Oceano
né delle vostre veementi orazioni
nel soffio eterno dei giorni nostri.
Io non ho paura
dei vostri omertosi silenzi,
delle vostre intimidatorie scie di sangue
in cortei di
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7861 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1321 al n° 1350.
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