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Le 7855 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Oggi il mare è molto triste. È grigio e malato
da quando gli uomini lo hanno sporcato.
È un mare tradito, un mare inquinato
plastica e veleni lo hanno devastato.
Limpido e trasparente sogno il mare, con mille
sfumature. Verde quando risplende
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La memoria
è il giorno dopo
che insegue un cammino,
la memoria è un'eco
è un sasso lanciato nello stagno
con i suoi infiniti cerchi,
è il grido straziante che dice NO!
La memoria
è guardare il presente
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| Affranto nei suoi pensieri.
Solo ricordi addolciti dal lenire
di smielate sensazioni
nell'essere di un tempo che non c'è più.
Lui è lì curvo, raccolto intorno
al suo essere, sospeso alla vita
come un ramoscello
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| Per la vergogna della razza umana
eternamente
resterà
nella mente l’olocausto,
orrore da
non
dimenticare,
inciso nella
memoria per un
eccidio truce, inumano.
Nei forni crematori
tutte le indelebili
impronte sono testimoni del
campo di
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| Circondato da consumati colori
grigi profumi usurati dal tempo
e dalle nebbie che la vita divorano
prosegue la strada senza un perché.
Non ricorda o forse non vuole.
Prigioniero d'un mondo egoista
fatto di aridi petali che si chiaman
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| La follia è uno spettro
che s'allunga ombra famelica
sulla stazione deserta
dove la morte si accomodava
crudele compagna di viaggio
sui vagoni piombati
Binario ventuno, solo un numero
finché non scopri che la partenza
è
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Sabyr |
27/01/2017 18:31 | 700 |
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Grembo fecondo sei materna terra,
sei sangue e carne e fremito di vita,
eppure tremi per questi figli folli,
madre ferita, mille e mille volte .
Lo sguardo attonito il cuore in mille pezzi.
Eppure ci perdoni
e scorrono ai nostri piedi
i tuoi
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Erano orchi, che divoravano il bene
e piranha,
che sguazzavano dentro uno stagno
divorando ogni cosa.
Orchi dalle luride mani
che spogliavano l’anima e vestivano il corpo a strisce,
bianche e nere, come la vita
ora ricoperta di sogni, ora
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| Amava il taciturno pianto dell'erba
che non si scioglieva alle carezze della neve
ma si spezzava, sotto il peso d’ogni passo
come le sue ossa, irrigidite dal dolore
Amava le introverse danze degli alberi
la loro nudità
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Jibi |
27/01/2016 08:15 | 1416 |
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| Persino il vento
in questa triste notte
onora la memoria,
ostentando silenzio.
Nel lutto che si ripete all’infinito
grida disperate
hanno forza d’esistere
ancora e poi ancora.
Non possono tacere
ciò ch’è stato,
non devono estinguersi
nel
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| Confrontate le foto!
Non vengono dalla notte dei tempi.
Osservate il sorriso
della giovane ariana!
Considerate la stella
verniciata sulla vetrina!
Guardate le braccia alzate
del bimbo nel ghetto!
Andate oltre il filo spinato
ai resti dei vivi e
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| Nei campi di morte
seccano i fiori
in guerra non ci sono
lacrime giuste
ma canti
di mille avvoltoi
che consumano un pasto.
Tra montagne e colline
il pianto
bagna la morte,
non nuvole che annaffiano fiori
nei prati non cresce più l’
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| L’ora è incline al tramonto
parla di chiacchiere fuori
tra la ruggine curva del porticato,
l’odore sfumato dei caffè
sulle giacche pesanti e i giri di lana.
Oltre il fiato che si condensa nel bavero
aborro gennaio e il clima suo
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Sono molto diverso
vengo spesso ignorato
mi sento maltrattato
da un mondo avverso.
Ho la mia opinione
un’altra religione
un diverso colore
ma lo stesso cuore.
Io sono nero, tu bianco
lui è indiano, lei cinese.
Noi formiamo un puzzle
un
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| Si tú supieras a cuantas cosas
he debido renunciar
para que otros pudieran ser felices
¡Si tú supieras!
Pero, tú no sabes nada
¡No, no lo sabes!
No lo sabes, porque el sufrimiento
no muestra su silueta a las
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Mani che si stringono si cercano, volti increduli,
pura follia, abominevole pazzia, crudeltà umana
che non ha eguali, marchiati a fuoco, senza più nome
da poter chiamare solo un numero da ricordare.
Mani che si stringono in campi
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| Non piangere dentro
passerotto assopito
che triste colori
oggi il mio viso
ma vola leggero
leggero lontano
perché le speranze
non brillino invano
e porta nei nidi
il seme di un fiore
che ancora stringe
il suo sogno d'amore
E ora
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| Tu sappi che
non è da me
delle scuse farmi scudo.
Guarda, il mio pensiero è nudo.
Non illudo e non deludo.
Mi chiedo se
tu come me
le certezze te le sudi,
se lo sguardo non eludi
o in silenzio in te ti chiudi.
In pochi
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Darà fastidio il nostro amore tra il vento,
agli occhi secchi di amanti schedati
negli elenchi della purezza,
dove i figli saranno più amati
nelle liti che uccidono persino la rabbia.
Al sicuro dall’errore vorranno bestemmiare
l’orrore
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Ho udito una stilla di gelido ghiaccio
precipitare giù e cadere nel vuoto,
mai più, rivedrò le gaie banchine,
l’antica strada e la vecchia muraglia;
me ne andrò via, a cercare lontano
quel pezzo di cielo stellato,
nel
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L'inverno del mondo
ha il cuore già spento
dal rumore delle guerre
ed il veleno nelle parole
Mille lacrime perdute
senza il segno della luce
in un passo troppo vuoto
il cammino della gente
Questa terra di dolore
non conosce
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| Questo è il tremendo tempo
del silenzio muto
l’abbandonato uomo
si scopre tremante e nudo.
Solitari lupi in lontananza
ululano alla mattanza
contro l’attimo lungo e grigio
che brama in sacrificio
innocenti vite
anime straziate
dal sisma già
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| Per esser bene accetti in società,
chi sa deve far finta che non sa,
e chi non sa mostrare qualità
da lui non possedute in verità.
I ruoli si confondono: chissà
dall’accozzaglia cosa nascerà,
se più felice il popolo sarà,
pure se prevarrà
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Dorme la via
nel lembo di terra
imbiancata dal sisma
del dolore,
Letargo nelle baracche
del destino congelano
gli astri della notte
che scambiano anime
su nel cielo, in attesa
di un intervento naturale
per puntare
alla ripresa
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Mi raccontavi allibito
di lunghe stagioni segnate
dal letargo della comprensione.
Ma più dell’attesa fu lacerante
l’infausto realizzare del certo
inatteso.
L’abile maestria del puntare
alla facilità di
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Ayah non sa più piangere
perché questa notte
hanno rubato la luna
ed il fuoco cadeva dal cielo
Ayah non ha più lacrime
perché la mamma
è scesa in strada
per raccogliere le stelle
Non è più
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Dolore e sangue
quante macchie di sangue ancora vive
narrano
ancora di un mortale gas e terre bombardate
tremano quei figli deceduti al primo pianto
mamme con le mani in alto urlano forte
come di arresa alla vita stessa
E uomini a
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Abiti lisi
in un corpo scalfito
dalla sofferenza,
Clochard attende la sera
nel silenzio della solitudine.
Rovista cassonetto mano
dolorante,
e' triste il suo volto
truccato di brina e ghiaccio
scintillante.
Un cartone è la casa!
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| Dove va quel briciolo d'umanità
in questo labirinto di regole
che strangolano sempre il più debole?
Lasciato all'addiaccio nelle sue miserie
da un falso potere che umilia e divide:
in quegli esempi d'odio e terrore.
Disegnar nuove
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| Il gatto disse al topo: “Se ti prendo
di te ne faccio un unico boccone! ”
Rispose il topolino: “Sei tremendo,
ti senti più feroce di un leone!
Mi vuoi mangiar, ma dimmi che t’ho fatto?
Appena che ti vedo scappo via,
giochiamo a fare il
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Lividi nel cuore
macerie sulla testa
lacrime strozzate
di sogni cancellati.
Vaghiamo nell'Universo
di folgorazioni frammentarie
nelle infernali tempeste
dei social- media.
Circuiti sparsi
nella cultura schizofrenica,
consumati
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7855 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1261 al n° 1290.
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