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Le 7861 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Miliardi di parole
scorrono fra le sponde
del torrente
che lento
sfocia
nell’oceano
dell’ormai
sprofondato
credo popolare.
Schifati
lasciano
scorrere
senza nessun intento
di trattenere
almeno il senso.
Erano altri tempi
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La grandezza del genere umano
divulgata nei libri di storia
sta perdendo il suo pregio man mano
che nel mondo si afferma la boria.
L’arroganza con il fanatismo
stan prendendo possesso del mondo
per gettarlo col loro cinismo
in un baratro buio e
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La sveglia ha suonato alle 5, 40 anche stamani
avessi dormito sei ore, ma le ho contate
tra un pianto di Giulio e l’ultima poppata
l’odore già scontato del caffè nel caos della cucina
i ricci mai domati di Clarissa, il brontolio di
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| L’estate m’è venuta addosso
improvvisa quanto attesa, uno scroscio
di sole, il bagliore accecante d’una lama
sulle nude città dai vetri a specchio
e noi, pesci da salotto, a boccheggiare
inerti spettatori di manipolazioni mediatiche
a
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| "Precipitevolissimevolmente",
se ci facciamo caso, è parola
che può formar benissimo, da sola,
un bell’endecasillabo splendente.
E’ essa una strettissima parente
dei tanti dittatori, o dei campioni,
di quelli che non sentono ragioni
altrui per
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| Attraverso gli occhi di un bambino che non ho mai visto,
vi racconto il suo passato nascosto dietro dei sassi.
Racconto di padri che mietevano un magro salario sui campi,
di giovani donne che sapevano amare il poco e n’erano felici,
mentre solo i
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"Dove vai, giovinetto, co' i mustacchi
per il mulino e la campagna mia?"
la fanciulla pregò "Mi porti via?...
Mio padre m'è un tiranno: non vorrà
la mano mia concederla alla tua.
Dove vai, giovinetto mio?
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| Nessuna differenza
io con la forza della mia impazienza
tu col coraggio della nuova vita
che hai scritto sempre in punto di matita
io sullo schermo ricco del presente
legato ad un domani incerto e assente.
Nessuna ostentazione
tu con lo slancio
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| mi svegliai col sangue intatto
nella forma che diede
il sol montava,
spazi di visi ariosi
occhi di neri e chiari
frontoni e cattedrali
bar di bevande al cuore
sciolsero parola,
coniava nuovo verbo
e già cristallizzava: .
perché la scena è
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Mondo ti desti sdegnato ripudiando
l'affronto incessante di falsi profeti
genesi di tristezza bagnata dal sangue,
è dolore che non dà un senso al poi.
Ti ribelli per riportare la luce sulla Terra
far sì che l'amore trionfi
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Il vento del dolore porta con sé la stanca mano
ripugnante e sprezzante, penetra la vena di sangue
tormentata e nell’improbabile gioire, perde l’amore.
Il sentimento offuscato e represso suda, dai pori della pelle
la paura, confusa
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Esplodono i corpi
ch’erano giunti
per lo stare insieme
cadono a terra
ortaggi non ancora maturi
fuori stagione
quel sangue linfa ch’ora non serve
straborda senza esser soluzione
qualcuno ha deciso
con il suo
di finire la vita
come se potesse
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| Entro nel cuore di chi sta combattendo
la sua battaglia... non so nulla di lei!
Indosso le sue scarpe allora e... cammino,
cammino la sua strada guardando con i suoi occhi
L’empatia; imponiamola per legge!
Quella del cuore, però, o quella
che
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Adila non vuole morire
e allora stringe la mano
di sua madre che sussurra
le parole del mare
Per non farla sentire sola
ora che il cielo soffia
i dolori di un'altra terra
e la barca stride di urla
Adila non vuole sognare
perché
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È come stare in bilico
sul margine
di un dirupo
In attesa
che chiunque sia
venga
a sollevarci
di peso.
E’ come
se ci avessero
svuotati l’anima
ammutoliti
annientati.
In attesa
che chiunque sia
ci dia voce
ci
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Tingo dei tre colori
quella foto grigia ma ridente
nonostante le macerie ancora bollenti
di uomini e finalmente donne
che scelgono se stessi,
che a metà di un secolo di abusi
e sangue e brame di potere
hanno immaginato figli e nipoti
verso
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| La donna era agitata
fin dalla settimana passata
chiamò la sua vicina Claudia
le disse di tagliarle i capelli
di acconciarli alla moda di Parigi
erano cresciuti parecchio
due anni in montagna lavati
con l'acqua del torrente.
A Milano
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Due Giugno 1946,
giorno natale della Repubblica,
bene prezioso di tutti e di ciascuno,
gioiello da custodire e proteggere
ogni attimo del tempo.
Repubblica
conquistata con lotte e sangue
di giovani che all’ideale han creduto,
di cuori
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Passi leggeri
e passi pesanti
sulla mia strada
ogni giorno mi trovo a fare
la storia mi ha preparato
dandomi la forza
per quelli pesanti
e la gioia su quelli leggeri
devo in cuor mio
dire grazie alle menti
che aspettandomi
hanno per me
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Patria dei padri
amor donato all’anima
acume liberal di vita.
Spirito ribelle dell’uomo
aggira moral senso
affresca il pensiero.
Barlume di crescita
concetto ribelle
denigra Repubblica,
manda con arte
la perdizione al cuore,
sfugge
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Fatti non foste a viver come gli altri
voi, gente fatta a rovescio
che per molti secoli andati
foste malvisti e denigrati,
voi che del corpo e della mente
lo scettro avete posto ad arte
dalla sinistra parte
In testa poi alquanto
così poco acume
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| Abbiamo in comune i natali
Repubblica degli Italiani
sorta a riscattarne le sorti
dopo lutti e dolori a milioni.
Hai la Costituzione più bella
su grandi valori fondata
e diritti di democrazia
per una nazione libera.
Eppure ad alcuni
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Italia, sei un incanto patria mia!
Leggiadra terra al sole e d’alti monti,
di arte, di bellezza e di poesia,
di laghi, fiumi e splendidi tramonti.
La storia tua scolpita dentro al cuore,
i tanti sacrifici d’innocenti,
sull’Alpi morti per il
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C’è un raggio di sole
sotto i tuoi piedi spogli,
c'è un mondo diverso.
“Nomade nel mondo”.
C’è la lucentezza di fili d’argento
di donna fragile senza più età.
Il cavo solcato da rughe
di mani protese a
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| Fine di maggio sul bus di città
appare diverso nel mattino
da fuori affollato di bimbi.
Ultimi giorni di scuola
vanno in gita vivaci.
Disinvolte bambine
svelte a domanda rispondono.
Seconda elementare dal lago
femminucce più
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| Italia terra magica
signora madre e donna
su questa scena tragica
non porti più la gonna
e i tuoi tesori splendidi
son prede tanto ambite
per cento cuori candidi
su maglie ormai sdrucite.
Italia viva unita e cristiana
con la bandiera
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Respiro la notte
ed odori ingoio,
lacrime mute
solcano le rughe.
A cosce aperte...
fotto la malinconia
per un po’ d’amore
Soffoca la voce
e l’anima
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Rovente mare
ove affonda
l'impavida notte
sobbalzanti anime
al rigurgito del vivere
mare d'infami,
impietose maree
fagocita destini.
All'affogar dei molti,
annegò.
L'amica infame,
roteò antica falce
poi più nulla.
Nel
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figure inconsistenti
come carta bruciata
sbriciolata d’un soffio
e
alberi che camminano
capovolti e navi
di nuvole
visioni aleggianti
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Cerco nella follia
imperterrita
nell'aurora
all'apatia
delle stelle
ingannevole luce
eleva di piacere
la notte non parla
sente scruta
vede ogni cosa
come acqua disseta
lava purifica
non eri tu il bambino
diverso
non ti conosco
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Un silenzio
assillante
dove un tempo
il da farsi
riempiva le giornate di fatica
scandite dall’acuto di "quella" sirena
Ed è
e
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7861 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1111 al n° 1140.
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