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Le 7855 poesie in esclusiva dell'argomento "Sociale"
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Io canto a primavera il nuovo fiore
coi voli di uno splendido aquilone
che gode del suo vento pronto all’uso
nel bianco cielo pavido e camuso.
Io canto la sua estate trionfante
festosa nei colori chiari accesi
sull’onde e sopra i monti
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| Salta e canta marionetta
che la vita tua è perfetta
ben gioconda nei suoi giri
che più apprezzi e più respiri.
Canta e salta marionetta
non avere troppa fretta
tanto il tempo non si ferma
se sei bravo con la scherma.
Respiri con il sole e non
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Come smorte foglie, intrisi di sudore
gli anni lentamente si dissolvono
nel crogiuolo del tempo
spegnendo coriandoli di desideri
che illuminano i miei giorni.
Su un greve palcoscenico,
ogni grondante sogno
eterno ristagna
dentro ataviche
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Come faccio vita mia a respirare
se mi tormenti a sbafo e mi consumi
tra rami rinsecchiti e acri fumi
che spezzano il mio tempo ed anche il suolo
con la tua faccia ricca che avvelena
su questa terra vinta e mai serena?
Come faccio a donarti un
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Mosso dalle brezze
il mio pensiero si solleva
fra il cielo e il mare.
Veleggiano i ricordi
raccolti in fogli di carta.
Mi corteggiano odori
di giorni spensierati,
di pomeriggi docili
di tiepida pace
e di lunghi sonni...
Oggi,
mi
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Aria di veleno strugge respiro.
Quanta delusione e amarezza
nel nido della sofferenza,
volti aggrovigliati di sguardi uccisi,
respiro d’affanni al passar del tempo.
Foglie essiccate,
sbriciolate al mutar di stagioni,
eventi d’un cupo
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| E questa vita mia
legata a te
non cambia
anzi tende a misurare
le tue stagioni verdi
e maturare
col cieco impossessarsi
del suo re.
E questa vita mia
chiede i perché
dei tuoi passaggi acerbi
nel tagliare
le pallide radici
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Ombra cinerea,
a distanza dei grovigli
galoppa sul mio cervo.
Tsunami divastatore,
lasciami respirare
per falciare i tuoi rovi.
Ogni goccia di sangue
che approda nel mio vivere,
rimargina quella lunga ferita .
Ora vieni pur da me,
Incipit
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C’è qualcosa di vero e ci tocca
adesso che, non vediamo più niente.
Qualcosa di grande
come la pioggia perduta dal cielo
incastrata ad ogni betulla.
Febbre o follia, nei solchi profondi affondati dal tempo.
Non c’eravamo... eppure, (l’eco
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C’era una volta la città di Panormo,
anche da Goethe conca d’oro chiamata!
Un tempo ricoperta d’aranci e limoni brillanti,
ora in mano a ladroni, mafiosi e furfanti!
Dagli abusivi violentata e stuprata,
da tante genti odiata ed amata.
Dai
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E’ l’Iberia un uccello, ed ha due ali:
da un lato c’è quell’ala portoghese
che in tante si tuffò marine imprese,
con perizia e coraggio senza uguali;
dall’altro esiste l’ala catalana,
verso Francia ed Italia ben rivolta,
un’ala commerciante e
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il giorno posso non pensarti
la notte io respiro te
nel buio siamo sommersi
maledetta notte, ma respiro te
ma se tu metafora sei
di reale carenza di luce
mai più vista nel fondo
del tunnel della notte profonda,
sempre più buio
respireremmo
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| Idea grandiosa guida al cambiamento
conosco, ch’è gestione al cittadino,
dal basso parte e a noi richiede impegno
non facile da attuar, di punto in bianco.
Tra errori ricercare sempre il meglio
complesso il decollare tra devianze,
contrasto a
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| Seduto sulla soglia dei giorni
in compagnia della mia ombra
distesa qui accanto... vaga e burlona
a scrutare un deserto d’anime solitarie
ove m’aggiro viandante per la via di un destino
contro il male freddo di un vento amaro.
Vedo ben
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| e viene dalla fatica
ogni zolla della vigna
ha lavorato
ha mondato gli ulivi
dai rami secchi
e sa bene la lingua
della terra
e nel petto lo tiene
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| Era una piccola creatura
con un passato molto ostile
che le mise addosso la paura
perché venne mandata al canile.
Domande sulla sua esistenza
ne fece molte coi suoi simili,
perché tutta quella sofferenza?
Ci si sentiva proprio inutili.
Venne
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| Quando cammini non sempre conosci i tuoi passi
non sempre senti il terreno sotto i piedi
ma spesso non conosci la tua meta
Il tuo andare è più volte vago
come vago è il tuo pensiero sulla via
vuoto perché non l’hai
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Su stanchi binari l’infinito scorrere
d’animo triste l’incontro col destino
sferragliano ruote ansimando verso il declino
tra i pensieri d’uno smarrito sogno
inchiostro a porre.
Figli di pietra
stipati... gramigna nel più profondo
a nascondere
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Cos’han visto quel giorno
i tuoi occhi di cervo impaurito
sprofondati nel blu...?
Che cosa ti fece arrestare
nel tuo pallido soffio vitale
mio piccolo Aylan?
Tutto quello che conoscevi
nella tua pur breve vita
era fin troppo perfetto
per
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Siamo simili e contrari,
diversi però uguali.
Un punto ci avvicina
quasi a eludere la diversità.
Un suono di parole
lambisce morbide onde
per prepararmi all’incontro.
Parole portate dal vento
corrono via sicure
alla ricerca
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Ricordati di restare in silenzio
perché questa notte scorra
senza sentire il dolore
delle ombre che piangono
Qualche nuvola respirerà
la pioggia che lentamente cade
e nessuno vorrà mai sapere
quel che è accaduto
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| Busque conversar
en el lar de mi confort
-No hubo respuestas-
Solo rostros bajos
aislados en un
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Diossido eterno, e di cadmio è la Luna,
dove un lupo di ferro urla sventura;
e la Notte parrebbe più pece arsa,
o di camini ossa, polvere sparsa
che culla o scrigno di Sogni e Reconditi.
Non ti sembra, oh mio sguardo?...
D'epatite
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| Se potessimo abbracciare
tutto il mondo con lo sguardo
superare ogni barriera
pur rischiando qualche azzardo
quel deserto senza
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| Fra una bimba ed una bomba
tuona la malvagità dell’uomo intanto,
sirene spaccano una quiete
sempre più in quell’equilibrio appena.
Fra lacrime ed echeggianti urla,
le strade rispondono con l’acre odore
di funerei fior deposti
e ormai marciti dal
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| Questo non è un mondo perfetto
ce l'hanno detto da giovani
quando contestavamo
per dei domani migliori
ma certo abbiamo sbagliato
dato che vinto hanno altri
cantori del loro successo
padroni di media e avvocati
e ai giovani d'oggi
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| Compito difficile governare
tenendosi ai sondaggi
cercando il favore dei media
in tempi continui di crisi
quando riformare è tagliare
sul resto di stato sociale
dicendolo inevitabile e giusto.
Compito ingrato governare
gravati dal peso
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| il mendicante
fa il giro
e tiene basso lo sguardo
oltraggi riceve nelle palme
le mani tende a chi lo scruta
raccoglie un cibo aspro
amara è l'acqua
che attenua l'arsura
per via
i piedi nudi
percorrono sassi
-cerca amore-
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| Tutto inghiotte la terra
si muove sussulta trema
manca il respiro
paura...
sospiri nel vuoto
sotto le macerie
preghi implori la salvezza
speranze infrante
vite spezzate
aria luce
l'impetuoso boato ti avvolge nel più tremendo
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È una storia breve
che non mi va di raccontare
quella delle ombre
vicine al temporale
È un vento nuovo
che non ha più parole
la ferita appena aperta
sulla pelle ormai sottile
Venuta da lontano
a chiedere perdono
e aiuto
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Ci sono mani nere
che operan nei campi,
ci sono mani bianche
che uccidono le donne.
Ci sono facce nere
che incutono paura,
ci sono facce bianche
che aiutano in missione.
E tutto ciò c’ho scritto
può esser capovolto,
ma
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7855 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1021 al n° 1050.
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