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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’085Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Le 1860 poesie in esclusiva dell'argomento "Satira"
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le tue gambe intrecci di gigli
i tuoi seni come giacigli
i tuoi glutei morbidi appigli
il tuo viso la gioia dei figli
...ma ti volevan magrissima e così...
le tue gambe stecchi secchi
i tuoi seni due brufoletti
i tuoi glutei vuoti
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La Ronda è Legale
nei parchi di Roma
già fa da baluardo
all'oscena marea
dei barbari nuovi
senza fede e onore
capaci di compiere
indicibili infamie
Soprusi e violenze
con stupri e rapine
per smania di orge
e bramosia
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Calca la scena
con piglio sicuro,
tutti pendono
dalle sue labbra...
grande la bocca,
piccolo il cuore,
sguaina la spada
della (sua) giustizia.
Fa molte promesse,
stringe le mani,
chi ne accompagna
i suoi movimenti?
Forse un inciampo,
o
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| ...affidi al vento cantico d'amore,
alla musa di turno
lanci pazze idee
ti dibatti tra nuvole in affitto,
sogni nel cassetto.
Vivi d'amori
pagati quattro lire
per spegnere carnali desideri,
ogni madonna per te
Sirena
fingi affanni
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| Possente consistenza prioritaria
Di un placabile angelo solitario
Arde aguzzo e gelido
Come un vuoto offeso da sussulti
Viscidi i rancori che esso emana
Fra le brame di un'ansiosa ira
Quanti roghi d'alberi fruttiferi
Distrutti da ingrata
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| Noi vecchi siamo spesso imbarazzati
perché questa cultura ballerina,
che cambia dalla sera alla mattina,
ci trova, quasi sempre, impreparati.
Inoltre siamo becchi e bastonati
perché chi non accetta di burina
il nuovo che col vecchio
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| Nel nulla si spargerà il corpo
dopo che sull'urna avrà soffiato
l'alito dell'anima che migra.
E finché vivi, all'anima t'inchini
devoto ed obbediente,
perché tu non sai niente,
del nulla sta in quello
che
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| Zìzzola, ti ricordi che ceffone
mi mollasti, una sera, sul Pontino
perché t’avevo dato un pedatone
da rompere la suola al mocassino?
Che tempi belli! O quando sul Voltone
ti detti col sinistro un cazzottino
e tu, che per tirarmi anche un
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| Ancora morte, ancora distruzione,
ancora odio, ancora inquinamento...
Bimbo, ti fermi? Pensaci un momento,
ricordati dell'uso di ragione!
Ti senti furbo invece sei coglione,
guardi per terra, ignori il firmamento,
ti dai alla carta straccia e sei
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| Son cresciuto in un paese del Sud,
era piccolo, non ci stavo più;
mio fratello che fumava laggiù,
aspettando che arrivasse Gesù.
Si parlava di sogni e lavoro
e il mio amico intanto rideva:
"ci vorrebbe il Santo
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| Sono andato al mercato degli uccelli
ed ho comprato uccelli
come piacciono a te
amore mio!
Sono andato al mercato dei fiori
ed ho prenotato una corona
per tua madre
amore mio.
Dopo sono andato al mercato della ferraglia
ed ho comprato
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| Occhiali dondolanti
tra dita curate,
autocompiaciuto sorriso
da esperto divo analista...
poi erompi
melenso e zuccheroso,
un vuoto banale
tortuoso e tiranno:
solo io,
o umile inferiore,
conosco bene
i problemi tuoi.
Rarefatte
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Andirivien di sillabe
la penna che s'abbatte
su questa e quella coda
e'l pianger disperato delle rime
e'l bacio colla colla o colle corde...
andiam per versi? Vieni?
come pei campi le sardine
per fila in sette tutte accavallate.
Come
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Dicon che l'amore è cieco: non è vero
ci vede bene, meglio d'un falcone
se vede un culo bello sul sentiero
subito si volge in quella direzione
lascia l'anima, i canti e la poesia
corre stordito dietro a quelle curve
certo
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| "Tu che hai studiato e sei più intelligente
mi dici un po’ cos’è questo "conflitto"?
Se me lo spieghi bene il sottoscritto
vedrai che ti sarà riconoscente!"
- Ne ho sentito parlare vagamente,
è roba complicata di Diritto,
comunque se mi ascolti e
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| rapidamente la tua mano
mente, mente, mente
rapida la tua mano
nel mentire
mentre mente
la tua mano rapida.
cosa nella mente?
forse la tua mano
rapida nel mentre.
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| In una stanza in una data
in un posto che non ricordo il nome
fingevo di sentirmi sicura
e non mi accorgevo di non portare gli occhiali.
Dietro scrivania non interessata manichino
a giudicar la mia vita
con fare lucido, grasso, studiato e
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| Ogni tanto bisogna rammentarsi
che l’uomo è solo un essere mortale
invece di star sempre a domandarsi
che rendita può darci il capitale.
Meglio sarebbe, invece, consolarsi
pensando che non va del tutto male
e aprire un po’ le tasche per
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| D'ogni folle, amor mio,
si può tuttavia dire
sia creatura del buon Dio;
ma d'un imbecille non si può ardire!
Società lo deformò
in maniera sì riuscita
che può dirsi creò
nuova forma di vita
di
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| Staccato dai muri
per falso rispetto altrui
...ma "altrui" ci rispetta?
Eliminato dai media
per qualunquismo e paura
...ma "paura" ci domina?
Sostituito nelle immagini
per inopportuna omologazione
...ma
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vertigini ventricolari
al cardine dell'universo
che spezza e che miscela
si impiccano le stelle
ai moncherini rugginosi,
sul braccio dei lampioni
sospirano le fronde
nelle riserve ritagliate
al freddo dei balconi
sconfitto il
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Vorrei far televisione
diventare un'illusione
per confondere la gente
sulla casta appariscente;
non importa d'esser dotti
basta aver cervelli corti
tanto chi ti sta a sentire
non ha più niente da dire.
Emozioni ormai perdute
delle
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affannato ad annegar la mente
in menzogne che per lui son verbo
si ritrova a galleggiare
in un brodo di primordial follia
atterrita osservo il nulla deambulare
che sia vita?
...anche un tenia od un ossiuro vivon...
nell'intestino
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Quel messere posticcio,
coperto di terriccio,
è l'uomo più gentile
per stalla e per porcile.
Adora i suoi cammelli
che alleva molto belli
e gioca coi canguri
che tiene nei tuguri.
Gli piace coltivare
paludi per zanzare
con gli
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Sono una battona,
non fui mai
una gran signora,
se signora definite
chi non fù mai meretrice.
Mi promisero lavoro
e mi diedero ristoro.
Non per scelta
o per passione;
fui costretta
a vocazione!
Mi disprezzo nell'aspetto,
cambio
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sai, ti ho vista da vicino
sei sempre più di pixel,
esci da un camerino
che hai cambiato sesso.
sai, ti ho vista da vicino
non mi puoi più mentire,
lo chiamano destino
ma tu sei virtuale.
dimmela qual è la password
il
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Per una mela si va in galera,
"chi ruba tanto deve far carriera".
L'innocente per dieci anni carcerato,
"il falso pentito creduto e incoraggiato".
Genitori massacrati,
"ve lo siete meritato". (così ha
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Sul muro bianco
ombre impazzite
in figure allungate
s'agitano senza posa
riflesso arcano
di rituali ritornelli,
d'esoteriche danze
a supplicare la divinità.
Ma urla gutturali
tradiscono la speme:
non mangia
non vuol mangiare
il
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Sapienti mani
levano dal ventre
il nero che prelibato
al palato appare
mentre
bulbo ed erbetta profumata
oleati
al calor del rame
lusingano
le narici
Nel soffritto
or pronto
prelibate seppie
pronte alla pari sorte del pomodoro
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| L'adagio calar della notte
Silenzio straziante di morte
Campane suonano sconvolte
Scocca in punto mezzanotte
Risveglio di creatura che riposa
Lasciando l'abitacolo" una bara"
Cercando poi la preda da succhiare
Assumendo le sembianze di
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| Tanti auguri a me
E la torta a me...
Mentre tutti son fuori a festeggiar
Io son qui la mia torta rimirar
Come mai?
Son nata il giorno delle megere
Mentre io festosamente esulto
Alla mia porta giungono a trillare
Apro, c'è tumulto.
Dolcetto
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1860 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1741 al n° 1770.
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