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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Le 1860 poesie in esclusiva dell'argomento "Satira"
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attraverso il Natale
e scivolo sul gelo
la paura degli abeti tagliati
e delle renne
in fuga dalle slitte
mandano a monte
soddisfatta
i miei piani
l'amore pattina
su fiume ghiacciato
e dal declivio di una festa
se ne va
lontano da inni
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corazzato scarabeo sacro,
dritto cammini senza guardare
spingi all'indietro senza ali sei terreno.
con gran lena spingi il tuo ammasso.
Tra sbarre di piombo, nessun raggio
nessun messaggio
nessun ludico momento
indefesso spingi e
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Tra un caffè e un cornetto
subito l'adocchia.
Spudorato la fissa,
l'apprezza, la sveste.
Raddrizza le spalle
rientra il suo ventre,
le lancia la sfida.
Possibile preda,
s'è destata la fiera.
forse... chissà...
se ci
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| Scarabeo mezzano arranchi
tenaci spinte, digerito il pasto,
bottino putrido che rotola in ascesa
sisifeo sforzo erculeo vano
e la meta è molto lontana.
Tomi impolverati ingialliti posano
mostra stanca di sguardo indifferente
evaporata
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| L'orologio
ha ucciso le ore
Ha usato le
lancette come arma
Ha fermato il tempo
per avere un
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Vi regalo la maglia azzurra
rimango nudo,
ma con lo Stivale!
Quattro danari per mia nonna
mani tremanti che han visto miseria,
la paura negli occhi di chi visse la guerra
seduta sulla sedia
non dondola più
apre un conto corrente
senza
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Eppur mi manca
quell'ottimista tua voglia di sorridere
nel meriggio
della giornata italiana.
Quella tua voglia di cantare
della nazion il bene
e su impervie strade in salita
il tuo amato gregge in transumanza condurre...
solo il tempo sbagliando
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Compraci
uomini di legge
che da tempo
siam economici...
Non siam facili
rispettiam
le sacri leggi
bibliche...
Non derubiamo
mai
ma togliam
gente losca
dai guai...
Avanti ai nostri
posteri
sicura è la
velluta poltrona
mai ci
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Orme in giacenza
d'arzilli vecchi irrassegnati ma sconfitti dall'età
sui ripiani impolverati
al monte di pietà
non trovano rimonta
se non scalando gli anni verdi
che più gli saran dati
di chi sa ben gestire angelico
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Semini sogni a verdure
germogli non trovi
neanche per suture
Ti affanni a cascare
su solchi di vita
un frutto da amare
che non vale una cicca
lo trovi fra mille
e poi hai fatto cilecca
Prendi in mano la zappa
come fosse un trofeo
se scavi
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| Appese
all’albero
di Natale
tre palle
di neve
vere
sfere
una serpe
verde
due nastri
d’argento
cento
vento
Scalfite
nella stella cometa
una cetra
cheta
meta
Sussultano
luci
sospese
attese
contese
vilipese
Note stonate
alle
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| In quel pregiato tino che l'artigiano bottaio
con un colpo al cerchio ed uno al legno
a regola d'arte, crea a mente e divino
ribollirà il mosto, maturerà la gioia del vinaio.
Un colpo qua ed uno là, seppur con mani
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Adesso ch'è cambiato
governo e maggioranza
mi sono svegliato
in questa cupa stanza
ora apro la finestra
per capire dove vivo
mi riscaldo la minestra
dacché col mutuo io convivo
sulla pasta io ci metto
il salario zuccherato
un
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| Ai margini,
scosse dal vento, le tife,
tra i giunchi, gelido s'insinua,
piega sull'acqua la tenace resistenza,
chino, il mio volto nel fiume, narciso rifletto.
Godo mirando lo scempio,
nello Stige canea azzanna le carni
i più scorrono
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Trasudano i pensieri
di quel tempo
oltraggiato
da sentimenti impropri
indeterminati
sfumati...
E avallati d 'altri.
...Accreditati.
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Abrasivi, allusivi
scolpiti in arenaria
assorbente fluidi
pruriginosi, ustionanti
emanati
per bachelor
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| Alla fiera della vanità,
s’una bancarella
vidi là per là,
ovvietà e banalità
magnificar e millantar
per dotta poesia.
Osservai con garbo
e cortesia
l’insano ed inutile
lodar tale schifezza.
Ma
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| Rimane come immobile
all’alitar delle sue attenzioni
fermo e chino
nonostante le sollecitazioni.
El mi fa sosprirar
sui reconditi sentieri
che mi condussero ad amarlo,
è come perso nei suoi pensieri
e a rianimarlo, proprio non c’è
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| Credevo il Comunismo
comunasse le persone
e mai si comunisse
al comun senso del potere
Occhettando per il nome,
e Dalemando guerre,
Veltronando un "si può fare"
per poi finir Bertinottato.
Fù da quando
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| S'anima a stento
e non dura il turgore;
procede rilento
e manca il fervore.
Lei va propalando
ora a dritta e a manca
ch'ella ti lasciò
ché di ciò era stanca.
Devi sol constatar,
però non lo dire!
Non serve e
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| Il banditore diffonde la notizia:
il re abdicherà!
Venderà addobbi alla sua corte
ammantati d’oro e d’argento
premiando con decoroso inchino
il saggio giullare
ai nababbi giunti da lontano
sarà dato in pasto la moneta
e
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Sono un gatto tra la frotta
scivolo silenzioso
fra passanti imbambolati.
Annuso istintivamente
la scia del tedio intrappolata
in casse armoniche
di una musica delirante.
Assaporo un odore d’astio
di inveterata ricetta
un misto d’arte
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Gola che dicono più forte della spada
davvero estendi il tuo poter nel tempo
e ogni corpo in tua balìa tieni tiranna.
Sì che delizie tue sono peccato
di cadente salute a chi se ne compiaccia
vizio donde purgarsi debba il
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| Ti dimenticheremo presto
ti dimenticherà il popolo italiano
ti dimenticheranno i tuoi amici
ti dimenticheranno i tuoi elettori
ti dimenticheranno le donne
le giovani le giovanissime le anziane
ti dimenticheranno i nani
ti dimenticheranno le
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| Ho indossato
il costume da bagno
infilato la cuffia
ed ho fatto un tuffo
nella piscina del passato.
Ho sentito subito
che il fondo
era pieno
di ricordi allegri
e tristi
ma su quello
del nostro amore
per poco
non mi rompo
l'osso
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| Giorno greve e tempestoso
S’è spento di colpo e senza piglio
Un piccol cavalier sì generoso
Il re sovran del buon consiglio.
S’affretti or dunque imperatore
Non si trucchi che non v’è televisore,
Come è trista quella
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Ultimo grido della moda
ergersi a Vate
tra plausi e connivenza
sfoggiando aria viziata di parole riciclate
venite, gente
si vende a saldo griffe tarocca d'arte epistolare
in fiale d'artificio,
si compra a poco da eminenti robivecchi
illusi
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| Sei tutta scena
eroe della parola
linguasporca mezzasega,
t'atteggi a tigre e sei gattino.
Strilli
novello Che Guevara,
ma non ti vidi nella giungla
che lì ci son zanzare,
disagi e malattie;
al massimo t'aggiri nel boschetto
a far
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| Nato dal nulla,
signori del già dato.
Inutile l'effetto comparato
(nel mentre si rulla).
Vocazione a vincere
stanca parola:
il sociale,
meglio fucilar
il fiscale.
Riconteggio di voti
contemperati
da primordiali moti.
Un dolce
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| Adolescente, andavo da un barbiere
soltanto per il taglio dei capelli:
s’ostinava a lavarli, nonostante
già avessi provveduto alla bisogna;
tornato a casa, immancabilmente
la scarsa qualità della lozione
imponeva il lavaggio nuovamente
dei miei
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Imagazzino immagini
lente
sbiadite
a forma di grisù
il lavastampelle,
nell'angolo nord del quartiere,
urla strappatemi la pelle...
un vecchio seduto sul dolore posticipato
sghignazza annunciando la fine imminente
delle risa dei suoi
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In quest'epoca di pazzi
si, dico bene ... di sfarzi
qual poeta è degno
cimentar le sue fatiche
coll'altrui priorità
sia soldo o vanità
Forse 'che non ragiona
tutt'al più almeno sprona
Ma fiorente ormai è il
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1860 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1141 al n° 1170.
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