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Le 5287 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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 | Sangue
occhi sbarrati,
terrorizzati,
carni strappate
sanguinanti
e corpicini,
ormai immoti,
lacerati
deturpati,
arti monchi.
Corpi e anime straziate,
piccoli angeli martoriati.
Quale la loro colpa?
L’essere umano
si è venduto il
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| Don’t look for me
when it will be too late,
when I’m old and tired
and the light in my eyes
will be turned off.
Don’t look for me
when my heart has closed every entry,
when there will be no way out for us
and every remembrance
will have
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| Mi sforzo di trovare un argomento
per un sonetto o altro da inviare
ma dentro al petto sento sol tormento
perché nessun motivo so trovare.
E allora mi rivolgo al sentimento
che sempre qualche idea ti può portare
e ne approfitto proprio sul
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| Morire? Ma perché dobbiam morire
e dopo che nel corso della vita
abbiamo fatto tanti sacrifici?
E’ questa una sentenza assai sgradita!
La decisione non mi sembra giusta,
perché se una persona ha lavorato
per quarant’anni merita il
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| Omertoso silenzio
in aperto dissenso.
divieto alla bocca,
occlusa per forza.
Inespressiva voragine.
in cui ricade il marcio sommerso
dal malcelato cinismo di convenienza.
E poi, non muove un ciglio,
né si scompone una ruga sul viso.
Ampio
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| Si libra sulle ali il mio sonetto
e vola intorno al mondo per guardare
l’umanità che faccia, ed io l’aspetto
perché egli mi deve ragguagliare.
Ritorna a me e sembra un poveretto
che nulla ormai può più desiderare,
è spento, affaticato, assai
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Salvali questi giorni incatenati
legali bene al polso
stringi forte il filo
sospendi il fiato e legali. Stringi.
Appuntali sul bianco
girando in tondo alle caviglie
soffia sull’opaco. Quadrante statico di niente.
Salva me
da tutte le
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Sento nell’aria fumo denso, egoismo e viltà
involuzione reazione, marchio di fabbrica
dio denaro carta straccia, illuso segno di onnipotenza
l’inevitabile pensiero si chiude in me
Strade vuote strade piene
L’illusione che conviene
prova a parlare
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Poi domani chissà se un altro giorno
sarà come quest’oggi ed altri tanti
di già passati e se farà ritorno
con lo stesso andamento e stessi pianti.
Ed alle stesse ubbìe certo io torno
di quante già ne ebbi con rimpianti,
ragionamenti strani di
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Dentro mi scorre questa incongrua terra:
terra di gheppi e di ingenui fringuelli
di cicale arrochite e di formiche
terra di sterpi e di tralci pregiati
di guardie e ladri e naviganti e vati
del dolce canto e dell’urlo di guerra
di lupi improbi e
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Capire cosa manca, ecco. Forse allargare il cerchio,
sentire le pareti. Trovare l’esatta provenienza:
l’ipotesi cambiava luce,
oppure era un colore finito in un altro
e poi in un altro ancora.
Finita la parola rimaneva il suono
e dopo il suono
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Riandare con la mente
a luoghi fatui e indefiniti,
innalzare nuovamente palizzate
o confidare ancora totalmente
in ancestrali miti riadattati
Ritornare sui banchi di scuola
dove non fu messo il nesso
tra quello che si disse
e quello che si
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si ha uno spazio
e la terra accoglie piangendo:
qualcosa non è andata, che si è rotto?
spazio registrato, un peso un viso
il bisogno che consuma
ciò che manca per desiderio cerca
come l’ape nel fiore, autocoscienza
schiavitù
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 | Rimasti a cicalare ormai ben pochi,
tasse su su laterizi e su ogni cosa;
d’oscuro tunnel mai vedrem la fine,
spero sicura e basti la pensione.
Sotto a un mattone, in caso che ne resti,
ma casa o cosa mai più avrò che alletti:
è meglio nudo al
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| Si stanno sciogliendo i ghiacciai,
ci affliggono troppi alluvioni,
le scosse telluriche inoltre
danneggiano tante nazioni!
C’è l’aria ch’è sempre inquinata,
si vive in un clima di guerra,
malvagi che stupran le donne,
sciacalli che vessan gli
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 | Sopra i mari
sopra i monti
sopra alle cime più alte
si ode un grido,
una parola sola:
Pace!
pace implorano i bambini
soli e senza padri,
Pace!
gridano le madri
rimaste sole, a mani vuote,
Pace!
urlano i popoli,
affamati e
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| Il cielo è limpido
Ho chiamato a gran voce
La voce si è persa
Chissà dove sono
Le nuvole la luce la voce
E gli altri
Seduto
setaccio con lentezza
i secondi trascorsi
filtro l’inverosimile
nel reticolo del tempo
Non serve
sperare
nella
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| Appena al bordo della discarica
tra residui tossici
e lamiere di eternit
hanno gettato limoni spremuti.
Non guardateli
non giudicateli
il padrone del circo
ha finito la sua cocaina.
Stanno distesi
in oscena preghiera
le donne con la gonna
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| Attonito,
prigioniero di un buco nero,
da cui esonda l’oscuro.
Malevolo circostanziale di un pensiero sfatto
riproduce il nulla.
Biforcazione di scelte difficili,
a piè d’un’erta montagna
ristagna il fosso scivoloso.
L’equivalente della
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| Quel sasso lanciato in un tragico inverno
dove anche la neve ne ha pianto piegata al dolore,
un urlo sgomento perché frantumasse l’oblio,
nel silenzio aberrante intriso dal sangue innocente.
Poche parole vergate tra i capanni stipati di
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| C’è puzza di cipolle
al circolo delle bocce
le flatulenze di certa gente
non si sopportano nemmeno all’aperto.
Un gatto pensa sia un rivale
e alza il pelo,
poi li guarda giocare a carte
e va via a coda ritta.
La ragazza del bar ha paura,
sa
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 | Mi chiesero dei versi, ed io: "Qual campo?
"Sul gioco", fecer seri ... ed io smarrito
lor confessai completa incompetenza.
Basiti ancor di più restaron quelli
essendo nota e praticata scienza
dell’universo lor vitale essenza.
Sol io, con pochi
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| Beati voi
che siete sempre contenti
non conoscete malinconie
e non sognate tradimenti.
Beati voi
che siete illustri poeti
addobbati come alberi di Natale
che scrivete versi come costruite presepi
e credete ancora alle fate.
Beati voi
che vi
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L’anima mia non è più disposta ad ascoltarti
a sentire le tue vuote promesse
sempre le solite, sempre le stesse.
Così devote solo alla causa tua
mentre il cuor mio non comprende il senso
del tuo combattere il dissenso
usando solo la diabolica
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Più non strimpella la chitarra mia
e giace spenta in un anfratto triste
dove la posi con malinconia
quando appresi di cose giammai viste.
Nel mondo c’è una grande confusione
e una violenza senza precedenti,
è davvero una triste situazione
che di
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 | Sorvola limite spirito ribelle,
ostile sentimento,
induce pensiero a declamar
atto eversivo
contro il destino,
reo d’ingiusta condanna.
Deluso,
sopporta con
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La maiuscola ingoio
non mi fermo mentre scrivo
virgole e punteggiatura
conosco a memoria.
Disperse nell’uso quotidiano
giammai le fisso
in ogni frase, saluto, commento,
o nel racconto d’una storia.
Comunico a modo mio
per sentirmi
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Sussurra coi pensieri
il vento
e li scompiglia!
Combatti per dargli assetto
e regolarli.
Ulula,
per non farti umiliare
dal rombo delle contraddizioni
che non riesci a quietare
e a rabbonire.
Infin si quieta...
qual carezza
e tutto
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Come granelli aridi di sabbia
scivolano via i giorni dispersi
in una clessidra del tempo gabbia
senza sussulti o moti diversi
in uno spirito senza domande
nella pianificazione immersi
senza stupore deserte lande
di indifferenza e banalità
come
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Un pensiero
delicato e dolce
dal mio cuore nasce e vola...
chi non ha voce
non può usare la parola
timido e insicuro
senza reagire l’amaro ingoia
mentre l’arrogante, con il suo complice,
si traveste da "pecorella"
emette la velenosa
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Sentita e risentita
tra le pieghe infangate del sospetto
col dolce incanto tra le due navate
così come conviene
ribelle la mia anima respira
il fumo acre tra l’incenso e l’oro
e le preghiere alate
s’ammantano di fredde stilettate.
Raccoglierà i
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5287 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 541 al n° 570.
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