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Le 5286 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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Mentre i balordi allevatori di polli
palpeggiano contesse in reggicalze
e lo spread si mangia il futuro dei figli
io non riesco a parlare d’amore.
In questo universo dove sono caduto
dove uomini ridicoli osteggiano la cultura
dove si parla di
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Voglio una poesia
che accenda il mio sangue,
una parola scavi le vene
e una rima nella carne.
Voglio un silenzio che dorma
attraverso la pioggia,
che copra il pianto.
Voglio un bacio
che mi ricordi qualcuno.
Voglio una tempesta di piume,
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quanto pensi
quanto bruci pensieri
quanto piangi t’illudi
e forse sorridi
sorridi per nascondere delusione dolore angoscia
non vedi il domani
...è una rincorsa il vivere
tra una lama e l’altra che trafigge l’anima
...e t’avvicini con
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Lui aveva la testa tra le nuvole
però non credeva più alle favole
così un giorno prese la sua chitarra
e partì per combattere la "sua" guerra
Cantava le storie smarrite nel vento
"per chi non le capisce sono un lamento"
e non denigrava nessuna
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Povero il mio paese!
Quando arriva l’inverno
tutto diventa un inferno
e il disagio è palese...
Allagamenti e frane
case distrutte, dispersi,
in questi giorni avversi
niente di buono rimane
Ogni anno è sempre peggio,
la Natura si ribella
e la
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Vi riconosco dall’incedere zoppo
lontano dagli occhi
approfittando delle distrazioni...
Agite risalendo dalla terra
leccando e ripulendo
ogni cosa immonda
pur di arrivare in cima
a baciare il sole
scavando sotto lo stelo
per indebolirlo
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 | La menzogna
è una modalità del cuore:
uno schema, una prassi
consuntiva.
L’esperto
sa far credere l’opposto,
smascherarlo è complesso,
vien più facile
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Cantami una poesia
che scorra le mie vene
giungendomi battito del cuore
ritmato all’autunno in cui nacqui
e dove ora
in silenzio muoio
M’estinguo piano
in silenzio e senza strette di mano
nel vago ricordo dell’ubertosa primavera
che giunta colma
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Je ne suis plus enchainée,
au poids d’avoir aimé,
aussi intensément,
au travers du virtuel.
Je ne suis enchaînée
au regret d’avoir tout perdu,
dans ce deuil impromptu,
qui me déroba ce songe de vie .
Je ne suis plus enchaînée,
à l’opinion
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 | Si! Vivo e sostenuto saldamente
dalle radici poderose mie
conscio che il grembo da cui mi alimento
pur mi condanna a eterna prigionia.
Si! Vivo ed avvinghiato al ventre creso
della tremula terra dannunziana
robusto cerro ancora acerbo offeso
di
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Le mie ciglia stropicciate di lacrime,
appesantite da una cascata di pianto,
svengono esauste,
sulle me pupille vitree ed inebetite.
La tua storia al mio ascolto profondo,
ha indossato i panni di un guerriero infame,
che con scudo e spada
ha
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La pecora nera di notte si salva dal lupo
perché lui scorge solo quelle bianche nel dirupo.
Non uniformare il tuo pensiero
Non sviare il tuo vero
Non accodarlo a quello
omologante
dominante.
Tieni desto il tuo proprio ragionare,
il proficuo
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Il sangue delle vittime innocenti
un giorno inonderà l’intero mondo
e tutti i guerriglieri e i delinquenti
ne pagheran le colpe sino in fondo!
La guerra è il primo capo accusatorio
che mette a rischio tutti i cittadini
contrari ad ogni sorta di
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Là dove urlano le scimmie
un lamento sordo può spezzare l’inedia.
Non sono ancora nati uditi per sentirlo
e non ci sono chances per il ricordo.
Il vociare annulla le increspature:
è un vomitare parole e azioni
il costante bisogno di
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Ho venduto la mia anima
al diavolo per scrivere
i miei perfidi versi.
Ho venduto la mia anima
al diavolo per indossare
la maglietta rossa.
Pur non essendo
un garibaldino.
Ho venduto la mia anima
al diavolo per rimanere
un uomo
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Io non rincorro il tempo
né metto i piedi sopra le tue rose
e tanto meno ascolto il divenire
acciottolato invano
nell’ombra che mi attende premurosa
accanto al ponte in basso sul destino
tra il picco inconcludente
e il saggio intrappolato
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Perché cara sorella a quindici anni
Lasciasti questa terra ed io a settantotto
Ancora la calpesto? Qual merito mio
Qual misfatto tuo? Si dice è il destino!
Allora come oggi a consolare vengon
Della Sapienza, queste le parole, “ Chi muor
Nel fior
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Ieri ti ho vista salire sul podio di marmo
e poi ti hanno appeso una medaglia di latta,
tra il ventre e l’aorta. Ridevano gli inetti
mentre affogavano cent’anni della tua luna.
nel pozzo già morto degli smarriti desideri.
In un attimo senza pena ti
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 | Nato nel silenzio in pieno possesso
mio miglior amico
un connubio perfetto
un bambino è nato nel pensiero
nei versi del poeta
imbratta ed inietta il siero
ospite sgradito
scomodo invitato
da menti eccelse bandito
non è un mostro
sotto il
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 | Dunque è così,
che ancora vedi il mondo
e le donne!
Le tieni strette per i polsi,
ma non le avrai davvero.
Piccolo homo- bestia.
Piccolo inetto,
che ami trincerarti
dietro la codarda e infame
forza bruta, così da sentirti,
un grande, un
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| Più lontano del cielo
vive un angelo nero
le sue lacrime amare
trafiggono il cuore
Nel mare lui vede
morire i suoi fratelli
la sua mano non può
arrivare a salvarli,
muoiono a centinaia
a nessuno gliene importa
lui grida e si dispera
e nel buio
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| Ti negano il diritto di curarti,
il diritto di vivere,
quello di istruirti.
Del lavoro vero
solo quello in nero!
Per via dei tuoi natali.
Sui lettini sdraiati,
della tua presenza
sono infastiditi.
Per contro mani di cuori inteneriti
porgono
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Faire de vos différences,
un poème vivant;
faire de vos différences,
un jeu d’enfant;
faire de vos différences
une douce célébration;
faire de vos différences,
un parchemin de sentiments;
faire de vos différences,
un amour sans pareil;
faire de
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Sono incagliato
nei contorni
della macchia
italico/europea:
turbonazi sbraitano
nascosti
dal troppo lontano
ricordo,
formichine industriose
che non considerano
altra dimensione
del lavoro,
negano la realtà e ordiscono
trame
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Pezzi d’anime,
sepolte sotto le macerie,
del triste oblio,
si affacciano al sole,
come girasoli,
in cerca di luce.
Ci son semi calpestati,
che non si arrendono mai.
Sbocciano come fiori,
lasciando di stucco,
ogni essere malvagio
che richiama
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Passiamo oltre
alle grida, allo stridere del ferro,
al cadere pesante
della realtà sfracellata senza pietà
non trema ne grida
ne guarda incredula
il tempo che ruba gli occhi
alla vita.
Scorre ogni giorno la linfa vitale
nelle scatole di
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Ecco come bussò la sorte,
per quell’insipido miraggio:
smagliature dentro anime affini
spinte in un dolore blando.
L’atroce tua malattia,
che ti suggerì quella via,
del virtual tradimento,
per sciogliere i tuoi tormenti.
La supplichevole
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Dedicato a te
che adori fregartene
un po’ più di tanto...
impunemente.
Resistere non sai
alla piacevole tentazione
d’ogni preziosità terrestre
rovinare facilmente.
Sentirti infallibile
padrone del pianeta
convinto di fare ogni cosa
con umani
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 | Ti cercherò
nell’aspro talamo di Maja
dentro le lacrime del volgo montano
dove pallide aurore
si confondono a tramonti
negli occhi opachi d’un vecchio frentano.
Ti cercherò
sulle lapidi anonime
tra i secchi fiori sotto croci ossidate
nel nome
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| Mi accompagna
muta la solitudine
senza farmi domande
si toccheranno luoghi di
una sola isola bruciata
lasciata a riposare
Spade e lame incartate
da maghi immortali
Un tornado di freddo metallo
un anello di ghiaccio
un dono vivente da offrire
le
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| Oh, che onore essere qua adesso,
con la mia maschera rossa fuoco
e dimostrarti che hai vinto ancora
Non Guardarmi mai piu‘,
ho benzina negli occhi, ho fuoco
che brucia il mio volto.
Non volermi bene,
non so cosa sia il bene.
Non guardarmi mai
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5286 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 451 al n° 480.
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