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Le 5286 poesie in esclusiva dell'argomento "Ribellione"
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Non mi par riguardare
quassù il mondo
ove lì perso vieppiù valore
- scevro Amor - precipitando.
Coronavirus tanti a contagiare
ma invasati malati ci son già
cupidigia ancor più grave
dei grandi ignobili con indegnità!
Auspico inversion
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 | Presto, portami via da qui ti prego!
Il punto è questo:
sotto il peso di tanta notte io potrei
non sopravvivere.
Non c’é una vita
non c’é una via d’uscita
ho sulle spalle montagne di tenebre
e un secolo di sonno.
Io non vedo una luce!
Non vedo
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| Non sono tutti pronti a dare amore
e neppure a riceverlo
e comunque non sono tutti pronti
a corrispondere e con lo stesso entusiasmo.
Lascia pure che vadano pertanto
lascia che si allontanino
come tutti coloro
che disagio procurano e altra
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Nefasto!
hai rubato
quella vita
all’essere
molto cara
ma... quella
prepotenza per
spazzarti via
mai viene meno.
Non ci sono più
gocce di pianto
per tergere
quella solitudine
che tu hai portato.
Oggi
più che mai
anche
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 | Se fossi un Dio, soltanto il vostro Dio
vi servirei una vita meno ruvida
se invece fossi Re
il mio giardino e ogni angolo del regno.
Però non è così:
un Dio non sono e manco sono re
neppure sono un mago
o l’uomo atteso della provvidenza.
Perciò vi
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| Come si può essere così incoscienti
da non prendere spunto da quanto circonda
nel bene e nel male
sempre dobbiamo arrampicarci
affinché niente debba ripetersi
a discapito di altri
l’egoismo non dovrebbe mai salire sul podio
vero nemico da
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 | Non date retta agli snob che vi ignorano
e neppure se sparlano:
lasciate che si nutrano dei trilli loro
e che senza pudore se la suonino
e se la cantino
mortificando gli altri;
pazientate e ammiccate e con finezza
accennate un sorriso
come farebbe
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Pur dal nostro io
lasciamoli fuori
rimasti senza Dio
noi esser migliori?
Fredde chiese vuote
"No frontiere!"
sento gridare
disumano fragore!
Falsa carità
di chi sta bene
nessun giungerà
ai figli delle pene?
Cielo incolore
confini col
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E poi arriva il dissidente.
Quello che non crede.
Quello che Il virus
possa contagiare non ritiene.
Quello che se ne frega
se l’altro per natura
non sta bene,
ché le sue fragilità
non gli consentono di vivere
una vita spensierata e
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 | Persiste un odore di morte
sulla loro sorte.
Han lasciato i loro
morti, i loro paesi
e camminando per mesi
son giunti alle frontiere a piedi.
Bloccate nel freddo
e nella neve famiglie intere,
chiuse per loro le frontiere,
dalla razzista
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Povera bambina
qui non puoi entrare
Europa latrina
falsa solidale.
Fra bombe di poter
hai perso genitori
confine puoi restar
basta che stai fuori!
Quasi nulla da mangiar
tanto noi a volontà
vestiti puoi sognar
nessun ti porterà.
Coperte per il
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Spilare la vita,
sull’onda della sventura,
per riafforare silente.
Svuotare il fiele,
sotto la pece,
per mutarla in terriccio.
Spegnere l’astio,
con una cisterna d’amore,
e volgerlo in ossigeno.
Sfrattare i vuoti,
dentro l’umano,
e
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Sono un lampo nel buio
un effimero fiato
come in autunno la tremula foglia
o una viola sul prato.
Sono soltanto un fremito
e non desidero
sprecare tempo respirando polveri;
gli occhi li cedo alle cose più semplici:
ai "gra, gra" delle rane
nego
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Dei corsi inarginabili
quello più travolgente resta il lutto;
esorcizzando il peggio
ognuno tiene accanto la sua notte.
Viviamo il provvisorio
godiamoci spiragli:
se dal futuro non si è ossessionati
lo avremo presto in pugno.
Benediciamo il
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 | Le urla di divise grigie
con la svastica stampata,
i mostri... le violenze atroci
i cani che ringhiavano feroci...
Il pianto di terrore d’un bambino,
un tenero fiore
che di primo mattino
nelle docce fecero entrare
e uscì nel fumo d’un
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Due ragazzi ridono e si amano
si guardano negli occhi piano piano
camminano felici per la strada
perché l’amore è tenera armonia.
È dolcezza, bellezza tenerezza
Un sentimento che racchiude il mondo
e mai nessuno dovrà distruggerlo.
Il loro cielo
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 | Quel ragazzo pieno
di sogni e fantasie
che scriveva poesie,
il professore mutilato,
quelle giovani teste rasate
con il destino segnato,
quelle madri che
cercavano il loro bambino,
lo studente geniale
che amava la matematica
e suonava il
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 | Arriva sempre fredda e lucida
la piallata alle idee e alle congetture.
Irrequieti e proni
genuflessi o carponi
miseri esseri
squali in lattina,
al mercato non
varrebbero neanche
l’abbanniata
d’una sardina.
È soltanto
circo equestre
è
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 | Interminabili i numeri
sulla lista della speranza,
per sfuggire ai mostri
ed evitare la mattanza.
Numeri tatuati sulla pelle,
di volti ignoti, colmi di dolore,
numeri in cerca di un nome.
Numeri da non dimenticare
di anime da salvare
nella
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Bisogna schierarsi e anche sbagliare
occorre inventare un modo diverso
gettare tutto e poi ricominciare
per allontanarsi da chi è perverso.
Ci sono uomini piccoli piccoli
che senza merito sono abituati
ad agire senza avere scrupoli
sono felici
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Son fredde le ore senza il suo caldo sospiro
e muti i ricordi senza quei baci d’amore;
son solo, qui poso in triste attesa
che ritornino giorni più lieti e pien di speranza.
Ci hanno chiuse le ali,
tappati in vicoli ciechi,
ribelli abbiamo deposto
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Carthago,
terra fiorente,
mal sopportava
il nemico insolente,
l’ambito e conteso
dominio dei mari
era da sempre
una fonte d’affari
Annibale,
valente soldato,
per Roma nutriva
un livore spietato,
all’ombra del padre
prestò
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 | Irriverente poso il mio fardello
impreco al chiasso del mondo,
al rumore assordante,
che assorbe il mio sospiro
e, non mi vergogno.
Il tumulto del tempo
scorre sconsolato
nelle pieghe del rimpianto
che io non conosco.
In queste rovine
gli
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 | Bimbo del terzo mondo
non ci dovrai perdonare l’inganno.
Crescerai e ci maledirai,
perché ti abbiamo mentito.
Abbiamo costruito
armi costose,
bombe, aerei,
abbiamo addestrato
piloti assassini
senza onore,
che hanno distrutto la tua
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Ho parlato a una capra mòchena
Era in compagnia sul prato, libera.
Sazia d’erba e di affetto,
piena del sole delle Alpi trentine.
Quell’uguale belato era un belato
di dolore. Perché, perché?
Non so il perché. Il dolore c’è,
eterno, sempre
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 | Ogni volta che torno
respiro i pezzi di un tempio sepolto
e in austero silenzio
tra le lapidi scorro i nomi e i volti.
Ogni volta che torno
rincorro aurore nel grembo del borgo
perdendomi tra i palpiti
tra fragranti reliquie
scampate a scempi e
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| Dalla mia immobilità
dall’incertezza.
La paura.
Già.
Di essere prigioniero
della resa, della rinuncia.
So osservare,
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| Chiamarsi compagni.
Quel che è certo è che abbiamo conosciuto
e, ancora oggi conosciamo emozioni.
Sappiamo delle devastazioni culturali,
sappiamo dell’accentramento delle risorse
delle ricchezze, delle esclusioni.
In questa contemporanea
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| Con una pietra rossa su una nera
la scrittura dei miei pensieri
che non possono essere compresi.
Parlo con il silenzio. Già.
La solitudine, la follia,
non sono narrativa,
sicuramente poesia.
Mi cimento con l’invisibile
quando l’immoralità mi
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| Valori deformati
umiliazioni, impotenti,
per non dire degli accondiscendenti.
La storia trabocca
di giustizialisti, spergiuri,
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Se parlate d’amore
sputerò sulle nuvole
e su tutte le banalità
che credete di sapere
Se giurate amore
spezzerò la croce
l’unico orgoglio
che credete di avere
E ditemi dei sogni
del dovere di costruire
una famiglia che uccide
le parole e la
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5286 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 181 al n° 210.
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