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Le 7758 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Pettinata e abbellita
dalle mani sapienti della notte
si desta la Natura
Una striscia rosso fuoco
abbaglia e
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Valle d’Itria, terra incantata,
terra soave di antichi sapori
che custodisci con orgoglio
tra vecchi casolari imbiancati.
Mi perdo con lo sguardi nella tua valle
tra quei viottoli e quei prati selvaggi
ove un tempo pascevano pecorelle
che il
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Percorrendo questa strada
di tornanti in salita
sotto cieli che tagliano,
ascolto la meraviglia
del fruscio del vento
tra i rami delle mie querce.
Abbraccio ogni giorno
con fatica
queste radici gelide
aggrappate alla mia terra.
Le abbraccio
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E quando l’ultima vela
abbraccia il vento di levante
solo il grido d’amore
dei gabbiani desolati
rimane sospeso nell’aria
a fare da eco
a qualche scampolo di antica memoria...
Ricordi mai sopiti
di estati già lontane
rumoreggiano superstiti
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Grida pensieri scarmigliati
questo cielo imperioso,
mi ricorda certe intemperanze
mi sovviene la volubilità dei giorni
e certi ripetuti momenti
vissuti con altri animi,
sospirati e forse cancellati.
Quanti passi calpestati sotto i piedi?
Quante
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Sul colle mio odorato
cresceva il fieno ordinato
in campi freschi e piani
nei più belli dei miei anni
la pace del cuore era piena
anche se lavoravo di schiena
mietendo il frumento biondo
vera bellezza del colle rotondo
dei poveri panni che io
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Le prime luci velate,
tenui, amorevoli
sono sorrisi stagionali,
tinte dorate
delle giornate.
Nei boschi,
il frusciare dei rami
si fa sentire,
talvolta,
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La vecchiezza del mondo
sgretola le montagne
antichi fondali
sospinti
nel tempo infinito
sino al punto più alto del cielo.
Si eccitano le pietre
nell’acqua lussuriosa
del torrente
che addolcisce spigoli
e crea pertugi.
Il
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Cade silenziosa tra le fronde
supina si pone al suo arrivo
par schiaffeggiare quell’inerme ramo
nell’insinuo leggiadro e felino.
Par lacrima scesa dal cielo
cristalli di luce a bagnare il viso
lembi di cercata speme
tra le foglie a sigillar gli
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Vorrei essere la tua luna,
maestosa e solitaria,
regina incontrastata
di libero cielo.
Padrona del nero pece,
sentinella dei sogni,
complice degli amanti,
silenziosa testimone
di segreti sussurrati,
di desideri di zucchero
di angeli
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 | Mentre il tramonto si dilegua
nell’apparizione d’una pallida luna
apparentemente di rara bellezza
come una visione irreale,
appare con dei colori
che emozionano dolcemente
in una notte tenebrosa.
Il vento fregoroso e incesssante
trascina con se
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| Ma è tutto un consumare luce con questo tempo
non puoi nemmeno lasciare uno spiraglio
che pioggia con tal violenza rovina sui vetri
bilanciare il costo diventa sempre più difficile
cosa conviene un vero dilemma
arriverà pure la primavera anche se
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| Sarò sempre albero
radice a fittoni
nel greto macilento,
fronda di sollievo
nelle ore di calura,
tronco da abbracciare
nei momenti schiaffeggiati,
frutto da mordere
quando la presa cede.
Sarò sempre albero
tu mi dicesti
e io non capivo
la
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Il mio domani s‘abbiglia dell’autunno
che abbandonando smeraldini monocromi
veste d’accesi e cangianti policromi
quanto è destinato a cadere al suolo
Non v’è lietezza nello sgargiante divenire
ove l’acquerello si fa allegoria d’un svanire
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 | Quando il sole abbraccia l’orizzonte
tutto cambia e tutto tace
mentre il vento si porta via i ricordi.
Piove su un abbraccio di case
ed anche su i tigli in fiore
impregnando i vasi intorno
ed anche sulle tenere foglie.
La natura sembra
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I nuovi inizi
entrano in silenzio
nella pelle
nella profondità degli occhi
nell’abbraccio
delle ore che avanzano
velate di nebbia
non c’è freddo che fermi
né ragione che logichi...
apriamo la porta
a questa luce
che chiama
alla vita
ad
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Nuvole mute
amiche volubili
con i giorni nelle tasche
e le notti sotto il bavero,
io come voi
gonfio i miei attimi
tentennanti o decisi,
io come voi
scoloro e trasmuto
in certo cielo abbassato
in certo orizzonte disteso,
io come voi
preparo
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scende la sera
su questo giorno immoto
di tempo dilatato.
È una luce scalza
che taglia il cielo
senza grigi,
nuda e vitrea
pronta per la notte.
Il vento ha spazzato via
pensieri e parole
e nell’imbrunire
di solitudine
solo i tonfi delle
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Nel buio inerme
del crepuscolo di novembre
un guizzo di vita come folgore
accende i miei sensi
con tutta la sua lucentezza.
Ancora una volta
il tuo cielo madre terra,
assorbe e dissolve
i miei affanni
in modo imprevisto e inatteso.
Vorrei
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Sono qui
tra quadri di mareggiate
e velieri che attendono il porto
questa stanza mi gira intorno
nel silenzio dove ascolto la mente
dove s’apre l’abisso del niente
c’è un’intimità che colma ogni distanza
ove si percepisce respiro e voce
di non
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Tra i laghi azzurri del cielo,
plumbeo color sovrasta
l’ifinito,
dilagano chiare sfumature
nell’orizzonte senza luce.
ma... natura
madre fatata, lancia nell’aere
polvere di sole,
trasparente magia
trasborda nuvole
d’amaranto,
nuvole
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Soffiava il vento
nella camera alta
là sotto il tetto
nel lungo inverno
il freddo faceva
battere i denti
ma venne mia madre
prima di andare a letto
si levò il vestito
e lo stese
sopra la coperta
che copriva
io e mio fratello
il vento
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A rifocillar suol di terra
la pioggia si diffonde
ad inondare ogni dove.
Svenevole mistura di acqua e
miele in seduzione d’anima.
Consueto memorial a
scendere dal cielo e bagnar il mondo,
piove e siedono le famiglie intorno al
focolare ad union
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Scorre sul monte
fra le verdeggianti sponde
l’acqua del torrente.
La sua voce si sente gorgogliare
mentre il vento sibila
tra gli alberi in fiore.
In primavera sui ghiacciai
innevati
la neve si scioglie
il torrente è in piena
rompe gli
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Annotta ancora.
Nella luce sospesa
aleggia il respiro della terra,
rotto, crudele, scomposto.
Nessun giorno
ha più il suo nome,
nessun sentiero
custodisce tracce indelebili,
nessun grido
è appoggiato
su labbra ferme.
Le case mangiate dalle
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E intanto piove
su zolle e asfalto
sopra le fantasie e i pensieri.
Piove ma non mi bagno.
Siedo paziente
ad aspettare uno squarcio.
Un’attesa via l’altra.
Nel grembo della terra
scrollo le gocce
per smarrire la memoria
e concedermi la
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 | Il mondo vive a stenti
aria consunta
polmoni sfibrati
occhi lucidi per le lacrime
apocalisse di un pianeta!
La Terra pallida icona del Pianeta
stende la criniera per assorbire il male
Un tronco nudo e nero conserva i doni dell’uomo!
Senza tregua
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Mare nostro,
liquido ancestrale
dei sempiterni flutti,
respiro della terra,
coacervo provvido
di taciturni tormenti,
culla antica dei popoli,
linfa vitale di un ostinato andare,
mare fedele,
eco serena di battito cobalto
in te mi espando
come
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Scorre il fiume sotto il ponte
l’uccello dal becco nero
plana leggero
nell’acqua melmosa,
si bagna le piume
sbatte le ali
si alza in volo,
nel cielo nuvoloso.
La barca a motore
crea onde spumose
olezzo si leva
nell’ala velata del
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Come fiaba
tra monti innevati
sei caduta dal cielo
e ti sei fatta fiore.
La notte ti copre
di coltre argentata
gioiello diventi
agli occhi del sole
timida e impavida
il gelido vento tu sfidi
t’ergi sul tuo piccolo stelo
e
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 | S’appoggia
l’ultima ombra
sul finire del giorno
e muoiono i rumori
al sortir della sera.
Piena la luna risorge
al fiorir della
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7758 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 661 al n° 690.
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