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♦ Luciano Vacca | |
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Le 7758 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Nevica nevica
la neve dal cielo,
come sempre s’allieta a scender sulla terra,
fiocchi di tenerezza intrecciano allegrezza
nel cammino.
Portaci novità di grazia
dolce neve,
cumuli di carità ai bordi del dolore
pioggia di piume;
inondaci di novità
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 | Ride la vita dentro un chiostro di gioia.
Ride, danza, inventa e crea.
La vita grida vita.
Esige leggerezza.
Ali d’innocenza.
Mani aperte nel prendere e lasciare.
Tenerezza.
La vita non ama cerchi chiusi in cui le onde
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| Una sola farfalla volteggia
sul verde giardino, sola,
non chiama, ma cerca
fanciulli per farsi rincorrere,
sembra che se ne vada,
ma torna più decisa,
mi cerchia, va sulla siepe
solo per guardarmi negli occhi,
strappo un fiore, allungo la
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Ricorda quando
le tenevi la mano,
per trasmetterle
quello che pensavi:
Tra un po starai meglio!
Quanto l’amavi!
il suo star
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Sospirano lievi
i giaggioli fedeli,
attraversano la luce
dell’acerbo aprile.
La neve lontana
ha fatto posto
al tappeto verde
srotolato d’un tratto.
Ritorneranno le rondini
al loro nido implume
tra voli di api
e la frenesia di
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In questi giorni di tristezza
Di dolore non solo le due
Tortore che tubano su del
Pruno l’alto ramo invitano
Alla speranza a nuova luce
Veder in questo mutato molto
Dal morbo viver quotidiano
Lì i primi bianco fiori
Rossi delicati lì tra
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Lascia che sia
adombrato eppur nitido
questo corso
ineluttabile
intriso di nodi e lacrime
su sprazzi di gioia pulita.
Lascia che i giorni
si dipanino tra le dita
senza affanni,
lascia libero
il domani
scivolato giù
da un cielo slavato
o
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Se ne stanno lì ferme
nel mio ombrggiato giardino,
attente e pronte a girarsi
verso il sole che ora non c’è,
ma come lo vedono, ecco
che allargandosi mostrano
tutti i loro bianchi petali.
Le margarettine, povere,
hanno abbellito il
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La tenera sera
ora ti culla
e ti avvolge
nella sua curva blu.
Le luci occhieggiano
alle stelle addormentate
e preparano la strada ai
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Quest’anno i papaveri
tardano a fiorire
Le distese di petali
ricordano il mare incendiato
al tramonto
Delicati e
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Rivivi vita
ogni nuova primavera
ogni nuovo inizio
ogni rinnovato tempo.
Rivivi nei voli
delle rondini
graffiti nel cielo disteso.
Rivivi nell’aria
accesa di suoni conservati
nella memoria glabra
di albe tiepide.
Rivivi nei
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Il silenzio
ha chiamato la neve:
quatta quatta
ha steso il suo velo
confondendo
fantasmi di ombre,
il lento andare,
il senso smarrito.
Nessuna festa
per questo candore
nessuna risata al seguito
nessun richiamo.
Presto sparirà
più in
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 | La primavera brucia
il silenzio della notte,
cerca luce nei fiocchi di neve.
Aspetta che il vento plachi
la processione di spasmi
nell’aria gelida.
Crespato afrore di fiori
muore sul parapetto
delle umane paure.
Urlo di madre terra
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| In questa luce di marzo
svuoto lo sguardo
sul mio cielo di vetro,
resto dentro
il verde che attraversa le zolle,
guido i pensieri
su cammini di nubi,
canto il mio sogno
come soffio di vita,
coloro le labbra
per i baci perduti.
In questo
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| Silenziosa questa notte
è arrivata la primavera,
si è stesa nel mio giardino,
l’astettava da tanto tempo
si era lavato tutto
dalla testa ai piendi,
un tappetto verde e soffice
ha appoggiato sul terreno
ogni sua forma di vita
bramava per una
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Sfuggente la memoria
dei pensieri
nei passi
di vita ormai andata.
Provo ad afferrarla
dentro una foglia,
una crepa d’asfalto,
una lacrima di rugiada,
un petalo di calicanto.
Nessuna risposta:
solo frammenti
discontinui e logori
di un
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Furioso fischia il vento e va sul mare,
sui monti e su pianure e tutt’intorno,
ma poi si ferma e lievi, al nuovo giorno,
le braccia allarga allor per carezzare
le nuove gemme della primavera;
si incanta ad ammirare quei colori
e dolcemente
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Radici, poi sassi,
poi greto e fogliame
e fiori d’incanto
sui passi ormai grevi.
S’accende
il mio ocra
di bianco sentire
s’illumina il senso
di ogni mio andare.
Potessi ora
stringermi forte
sino ad avere paura
di uscire in frantumi
su
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Cogli questo piccolo fiore
annusalo a occhi chiusi
sii grato alla vita
respira con essa
nelle spirali di vento,
negli sbuffi delle nubi,
nei guizzi di luce,
nei chiaroscuri
vulnerabili e preziosi.
Sentiti parte della terra
dignitosa e
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Nel vortice di petali
arresto l’anima
di roseo profumo.
Concedo
un margine
di innocente gentilezza
ai bordi del cuore.
I tuoi occhi bambini
catturati dai miei
carezzano
il buono che ancora
mi abita.
Un respiro profondo
e scendo
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Anche gli alberi in primavera
sussurrano parole invisibili,
nelle ore leggere
cariche di voli,
nelle ore vellutate
nel nero della notte,
sulle labbra gentili
di rugosi anni,
sulle gote di pane
dei bambini distratti.
Anche gli alberi in
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L’alba mi sveglia
è bella come mai,
ha il volto della primavera
ed il sorriso che mi contaggia
scende come una regina
dal trono della luce,
mi saluta con dolce voce,
poi se ne va giù in valle.
Io la cerco, la voglio,
così bella... non mi
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Fatti avanti primavera
sotto i tetti e nei giardini,
porta i petali e le rondini
e tanti canti fra i bambini.
Rinfresca l’acqua delle fonti
ed il verde là sui monti,
chiama alla festa le margherite,
e sveglia tutti i nuovi boccioli.
Bella come
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Come un mandorlo
le tue labbra a cuore
soffiano baci
scalzi di vita appesa...
saranno cenere e pula
al cospetto del tempo,
petali stanchi
vestiti di bianco
nuvole in viaggio
nell’aria liquida
della nostra primavera.
Senza legami
andiamogli
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Cantava il cuculo sul colle,
colorato il cielo
costringeva a lunghe corse
le grige nuvole,
ma a nulla valse quel vento,
il baccano arrivò
con un bruttissimo temporale,
corsi subito a casa,
sotto i coppi del tetto rosso,
ripresi a scrivere poesie.
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Il mio giallo
ingoia l’asfalto
sulla curva logora,
mastica ripetute primavere,
sfacciato e solare
saluta l’inverno
girato oramai di schiena.
Di lato
la quercia paziente aspetta,
graffia l’azzurro di trame,
guarda in silenzio lì sotto
sicura
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Oreto caro
timido serpeggi
lungo la Conca d’Or
fino a baciar il Tirreno mar
Argentina la sorgente
alla foce graveolente
da troppo tempo
lì giù a soffrir
A Parco aspiri
verde bandiera
per tua Panormus
d’innegabil beltà
Luogo del
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S’ergeva maestoso quel secolar,
d’autunnal doni nascosti generoso,
il vecchio castagno là sul curva
che alla ripida discesa poi portava
ad abbracciar laggiù con l’occhio
l’azzurro fiume il mio “canal”, il mio
Ticino: strada ripida sterrata
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Fammi primavera
uccello che canti in fondo
al mio campo rotondo.
Felice mi hai svegliato
all’alba stamani,
un po’ ti ho invidiato,
e mi sembrava giusto,
ora no‘, godo
della tua felicità.
E’ sera e ancora canti,
per ascoltarti ho visto
che si
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La semplicità unisce i giorni,
la naturalezza ne è il richiamo,
lo strato interiore
si rigenera a novello vigore
Dove si pronuncia il paesaggio
il valore aggiunto del cuore
arreda l’intimo
con genuino istinto.
Intinto di consapevolezza
dona alla
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Si scioglierà la neve
sulle zolle impazzite,
porterà a valle
gomitoli di affanni
greti macilenti
arbusti senza vita
foglie macerate.
Si scioglierà
arresa e crudele
di fiotti sudici
nelle paure recondite.
Non basterà
il sole di marzo
a
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7758 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 601 al n° 630.
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