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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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♦ Michelangelo La Rocca | |
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Ottobre 2024 |
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Le 7697 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Passano le nuvole
sulle albe e sui tramonti,
il vento spalanca
sentieri infiniti tra esse
tracciano solchi
sui cieli di spuma.
Anche i ragni operosi
ricamano spazi invisibili,
strade d’argento
tra i rami esposti
nell’ora in cui
si dischiudono
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Vorrei fosse ancora
profumo di pane
tra le zolle riarse
e un nuovo inizio estate
coronato come un interminabile do
dopo una battuta d’aspetto.
Vorrei rivedere le lucciole mute
sulla curva della collina
che cammino da anni,
stupirmi dei loro
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L’armonia con la natura
quando di buon mattino m’incammino
su per il sentiero per conquistare la meta
che anzi tempo mi son prefissato.
La trovo nel cielo del mattino,
nel vociare del vento,
nel sordo rumore del bosco,
nel canto degli
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E venne l’Estate
con il suo ridente aureo sole
ardente e grandioso nell’immenso cielo,
con le giornate accese di vita e passioni.
Fin dal mattino
brillavano maestose
le vette smaglianti,
Nei nidi i cinguettii si alternavano
con trilli e
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Io parlo tu straparli lei conclude
la voce scende e sale per le scale
coi verbi che si sposano col sale
col vento che di andare non si illude
dove il pensiero s’agita e dischiude
il suo sapersi muovere e bestiale
si adopera e par fenomenale
con
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Nessuna stella
è all’appuntamento
assente
stanotte.
Fulminee
guizzano
sotto il mio
sguardo
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In un battibecchi di silenzi si apre la sera.
In uno svolazzare di ali e frinire di nebbie.
Il cielo è una tavola rossa.
Presto
imbandita di stelle.
Freme ogni cosa
ed ogni cosa arde di luce, sfumando.
In ombre e occhi di terra s’addensa il
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| Passando sopra un ponte
all’imbrunire
l’orizzonte pare svanire.
Ma la campagna resta
piena di cose vere
sull’altra sponda una foresta.
Comincia a
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| Nella giornata in quel di Sestri,
mischiando l’alito allo Scirocco,
nella serata, grata è l’offerta del Bargonello
che ritaglia il suo spazio tra i lembi dei varchi
a levante prorompenti.
Dalla vetta del Treggin
si domina il circostante,
la
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| C’è uno spazio tra un’onda e l’altra,
uno spazio d’infinito che respira.
Una culla di quiete,
che se chiudo gli occhi versifica:
suoni, sussurri,
guizzi, spruzzi.
Una gocciolina giunge
assaggiare le mie labbra.
La salinità
il sapore
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| Or rimbomba il tuon in cielo
ridondante di nube tuona
or s’acquieta e si ritira
ciel di fulmine s’appressa
Or Natura fugge via
al ciel tetro che s’appresta
grigie nubi in disarmonia
ora d’impeto s’appressano
Ecco un arco ch’or compare
che nel
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| Seppur celeste
com’è triste il cielo questa mattina
non s’ode più quel garrire
che tanto teneva compagnia
in quei voli che facevano sognare
solo tristezza nel prendere atto
che l’autunno è alle porte
previdenti rondini non vogliono
“rimanere
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| Guardo seduta su uno scoglio,
onde che si dimenano e,
nella spuma bianca portano a riva,
conchiglie e sassi.
Da lontano,
occhi seguono quell’andare frettoloso,
pensieri si mescolano e,
di salsedine e sabbia
profumano.
Non c’e solitudine,
si
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| Corre lo sguardo nel tempo in cui
si perde il pensiero mio,
nella stesa di un dolce panorama
di boscaglie dal verde cupo e brunito,
mentre il grano è del colore smeraldo!
In tale armonia fantasticare è ameno
dall’alto della torre di Aliforni
si
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Petali bianchi di
candor vestiti,
gocce di pioggia a
sospirar su verdi foglie.
Sboccian ricordi e
nel cuore goccioline
trasparenti a scoppietar di
pianto e volar nel mondo.
Fra valli, boschi e
prati a scivolar su nubi stanche
van i ricordi
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Assorto, pacato, a meditare resto
rimembro natura, l’estasio spesso
contemplo l’assemblo lo sfondo fisso,
lo sguardo donando il riporto lesto
Oziato l’osservo il riparto, questo
l’essere vicino gli apparve il nesso
collina il colore vivace
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Irsuto, grigio, viscido e un po’ matto
creato forse in fretta, un po’ di getto,
la coda a punta, di indole é abietto;
e non ha predatori, tranne il gatto.
A scorribande e furti più che adatto,
veloce come un fulmine o un proietto:
per questa
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Come sentirsi grandi essendo piccoli piccoli
lassù tra vette innevate
sensazioni che riescono soltanto a far sognare
chi da tempo questo desiderio ha cullato
pronostici vanno e vengono
ma niente che possa realizzarsi se non in sogno
verrà pure
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La luna fa capolino
dall’angolo dei due monti
Stria di bianco sfumato
il dondolio dell’acqua.
Immagini riflesse di argento
prendono il mio spirito.
In
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Vortice a colorar umore e mente
colore a scalfir ombre oscure,
giallo girasole e rosso papavero,
rosa tulipano e bianco gelsomino
verde pratolino e felci a
spuntar nell’adiacente bosco.
Tinte a decorar tratti di vita,
azzurro cielo a
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Su una vetta guadagnata
si rallegra la compagnia.
Sembra che nel momento
il tempo, non abbia consistenza.
Solo noi con la montagna
e, il cielo da contorno, tutto intorno.
Visto dalla cima, il fondovalle
cambia prospettiva
proprio come nella
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Molecole di sogni ad aprir ali, rondini in amore.
Spighette di lavanda profumata a
riempir narici ed abbellir prati e giardini.
Giugno a pelle nuda ed aria a gonfiar gonna.
Vibran all’aria la briosità dell’anima e
nel ciel il pensier è tessuto di
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Peonia
profumo naturale
vive dappertutto
al cuore è,
fiaba agli innamorati
sul tuo raggio speciale del sole
immenso
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Mi abiti da sempre,
vibri silenzioso
nella fulgida
costellazione delle idee,
ti offri nel tabernacolo
mistico dell’anima,
assurgi inviolato
a ogni tempesta del cuore.
Tra le crepe di parole disperse,
sotto le ciglia umide
di lacrime venute da
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Vorrei scrivere dell’estate,
della sua luce
che grida energia,
dei voli incessanti
al limitare della notte,
del linguaggio segreto
delle lucciole
mute sentinelle
nel fragore delle stelle;
vorrei scrivere
del profumo di pane
custodito in ogni
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E flebile il canto risuona
nel mentre già cala la sera,
ché il cielo lampeggia e rintrona,
com’eco che porta bufera.
Nel nido s’acquatta e dispera,
ammanta i piccini ed intona
la nenia che fughi, leggera,
la pioggia che il vento più
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Passa il bimbo e si ferma ad osservare
vede oltre i pesci che guizzan nel laghetto
pigre tartarughe che si riposano su pezzi
di tronchi dalla furia del vento lì gettati
che ancor le lor ferite offrono gli alberi
che nell’acqua si specchiano dalle
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Ti copro a braccia aperte
ma non tentare di ferirmi
con la tua punta, scalfirmi...
il mio tronco è inerte.
Apprezzo anche tuo figlio
ma digli che l’amo anch’io,
vorrebbe raggiungere Dio...
m’assale, come un coniglio.
Vi riempio i polmoni
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Un campo di papaveri vermigli
cuce il cielo
sull’ennesimo strappo
di fragile velina,
lo cuce
all’orlo di quest’alba
morbida
e zuccherina.
Lo cuce per non far fuggire
questa luce adamantina
e la possa serbare
in un pugno
per i giorni torvi e
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Senza attesa, paziente
moderato e vigile,
soffermo l’infinito
perpetuo ripersi
di ogni carezza del mare.
Timidi sguardi e parole taciute
orme sulla sabbia,
sabbia infinita
percossa dal vento.
Il tempo si riempie
di un vuoto assordante
placato
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Miscela di musica e colori
S’apre un concerto d’acqua e fiori
Canto del merlo è chiaro paesaggio
Sguardo dolce istante di passaggio
Tocco di campana raggiunge sera
A capo chino raccolgo preghiera
L’Ave Maria l’ultima luce scioglie
Onda vagabonda
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7697 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 481 al n° 510.
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