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Ottobre 2024 |
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Le 7702 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Dal selvaggio roseto
superba s'ergeva ai raggi del sole
la rosa di rosso incarnata
...vidi quel fiore
e lo colsi per te
di un dolce colore
le mie mani dipinse...
viva, minuta, smarrita
stella terrena
di rara bellezza
le mie dita
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| In languido abbandono
leggiadre rose, ondulano
al vento il loro intimo ardore
inondando il chiaro mattino
di effluvi accattivanti
E offrono al cielo azzurrino
il sospiroso palpito dei loro
petali gonfi della gioia più pura,
scrivendo
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Paradisiaca visione, l’erti verso il cielo
sprigionio di colori sussurrano vitale aspirazioni,
accarezzano nei versi impazienti ambizioni
e donano freschezza in dondolio tra i verdi in velo.
Il sole s’intrufola all’ognun capolino sguardo,
l’amore
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| Ci sono emozioni
che non si possono descrivere,
sfiorare con lo sguardo, orizzonti remoti
voltandomi sono confini
fra terra e mare,
scorgere una stella che cade
nel mentre pensare un sogno,
ricevere un messaggio improvviso
che porta il
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| Lentamente
sole e vento
toccano
il verde cristallo
abbracciano
il sereno cielo
e al grido di
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| Adoravi il tuo giardino
amata madre,
e le tue stupende rose
splendevano
al sole di maggio
espandendo nell'aria
un delizioso profumo
ammaliando
eteree danzanti farfalle
inebriando i miei sensi
in un magico incanto
che mandava in estasi il
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| Le cascate
i giorni
l'erba tagliata al mattino
la parte del vissuto
che già ci appartiene
come una pietra tra le tante
ma di colore differente
La tua mano
già tesa al mattino
a trasportarmi lungo il sentiero
Il dolce profumo
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| Occhieggia tra il verde una rosa
appare e scompare alla vista;
poi nitida appare smagliante,
fiammante regina tra i fiori.
Intenso profumo si spande
nell’aria
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| Esplode alla vita il bocciolo
che della beltà declina i colori
linfa nel turgore dell'essenza
sigilla l’incanto dei sensi
scorre il calore del sole
sfiorando dei sepali il cristallo
gravido di profumo il calice
s’espande alla danza del
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| Inopinate distese, agli occhi diafani
si aprono all'orizzonte
dove una rosa svetta, silenziosa
nel raggio esiguo di un mattino.
Zinzilula la rondine all'avanzar del giorno
e pratoline ondeggiano tra i fievoli ricami
di campi rampicati al
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| Come una ballerina.
Le gambe sono lunghe.
Il tronco inverdito.
Ospita due piccole lumache
sulle sue braccia.
Il vento le soffia contro.
Quando la guardo,
un
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| pungente è l'aria
profumo di zagara a oriente
odore fruttato scompiglia
la chioma sul viso
respiro il petto sollevo
farfalle in volo
sui fiori di arancio
profumo agrumato
si spande residuo di luce
che avanza
si apre la danza
si tuffa
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Nella sera lo spicchio di luna
è sul mare come carezza
di brezza che culla
ogni frammento d'acqua
che arriva dagli scogli,
bianchi denti sulla costa
intenti a cercare di mordere l'aria
e mescolarla alle onde rifratte.
Della loro
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Fredda tu, oh la Tempesta, che t’innalzi
a tante vette e ai valichi, or lusinghi
quel che ‘l soffiar del vento ne sobbalzi!
Strilli e vai e alle vallate emani ringhi,
e l’eco aguzza in te s’ammutolisce,
‘ve ‘l ciel se’ tu che spietata
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Con i colori tuoi d'arcobaleno
la rugiadosa sfiori erba del prato
e col tepore tuo di primavera
d'un soave canto la natura adorni.
Garruli gli augelli sui rami in festa
girando a frotte con le lor compagne
un tango ognora cantano d'amore
il
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Lì dove soffia ancora il vento
non si è mai spento l'orizzonte
né il respiro acceso del mattino
quando l'aurora esita un colore
Ed ogni spicchio di nuvola attende
quel limpido verbo di destino
bagliore che non tace
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Presto al mattino
il mare calmo
affacciato alla finestra
sopra un giaciglio
una corda arrotolata
il fruscio del vento
una calda folata
nell'attesa aspetto
tra un istante e l'altro
l'attimo di una fiammeggiante
alba da una parte
e la
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Sento l'aria più leggera
con il fresco della sera,
che trasmette quell'ebrezza
come fosse una carezza.
Ecco il sole sorridente,
su nel cielo più splendente,
con l'inverno ormai passato,
il bel tempo è ritornato.
Sta
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Serena galoppi
fra le linee dei monti
e delle stelle. Troppi
i corsi che affronti
senza stanchezza ribelle.
Selene, come Narciso
affoghi nei
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| Rose nei giorni
profumi di inverni
nelle tasche del tempo
steli e poesie
di verdi foglie mie
e son carezze
le mani tese
parole appese
in perse certezze.
Fioriranno alle stagioni
parole di vita, e amori
libro aperto
a ciel
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| Scivola lentamente
la notte sopra i monti
oscuri nebbiosi
il tempo è lontano
i nostri ricordi scivolano
nel buio più profondo
l'aria tiepida mi fa ondeggiare
come onde del mare
ascolto il suono
di una conchiglia che
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il grano rado
prima della stagione
di sogno e sole
Non fosse altro che il passato vento
a conservare ancora i pensieri e i vespri
o il moto di un pentimento sovrano
che trovasse un impero nel suo sogno
E lucide carezze da riporre intatte
in
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Dolce m’è - e poi che quieto - al core ‘l bosco,
‘ve l’aure spirano ai sensi smarriti,
e vammi all’alma l’orizzonte fosco,
e anco vienmi un seren di stel fioriti
l’occhiolin che si schiude al Sol primiero,
e veggo rade, e calli, e querce e
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| Come gabbian, che avvisa al nido giunto,
si fa sentir di primavera il grido;
ma con fatica, al suo ritorno arranca,
tra ininterrotta pioggia e freddo estremo.
Leggero fu un Natale, di micragna,
e il freddo al carneval dà un po' colore;
nel
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| La selva si vestì
di immane colore
foreste vergini
s'aprirono
all'ambra del sole
s'intiepidì il giorno
e lupi accerchiarono
prede piangenti
e tremanti
ululati nel branco
Guaiti di lupi saziati
padroni
nelle terre
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| La piccola lumaca.
Struttura la sua corazza.
Nella musica del vento.
Si lega con la bava al tempo.
Quasi di vetro, l'armatura.
Fragile.
Resistente.
Lentamente
scivola sullo stelo.
Si aggrappa.
Preferisce
la foglia verde di ogni
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Sotto ad un albero, seduta,
guardo ammirata i rami
nell'affacciato loro parto di gemme,
magnificano la vita
sull'apparente desolazione e
nella mia mente
piccoli si fanno i tristi pensieri,
sbiadiscono al bagliore intorno.
Quell'opale rugiada
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Onde di un mare
che puzza di orina e acido
onde grigie
frammenti di vetro che raschiano il cielo
onde
taglienti rimasugli di un amore.
Bottiglie galleggianti
nubi viola di un'impossibile giorno
grattacieli vuoti
sul mare delle
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| L’ inverno, ogni giorno
la fredda coltre allungava
e la pigra primavera gli occhi
si stropicciava tra lacrime
di pioggia, sbadigli e lamenti
di fragorosi venti.
“Svegliati, bella fanciulla,
le sussurrava una rondinella,
è ora di
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Stringimi dolce vento di marzo
nel soffio dei tuoi profumi
nei dialoghi delle rose
che schiudono i loro petali
al chiarore desunto
di un baglior di vita.
Cullami come foglia
che ritrova la sua realtà
sugli alberi impazienti di
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Forme dissociate
si ricompongono per poi sfaldarsi
complice il vento
che le aduna giovani
e le abbandona grigie e pesanti.
Guardano in giù.
Scoprono cani e delfini
seggiole vuote
cappelli sfoderati.
Poco ci osservano.
Solo
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7702 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3181 al n° 3210.
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