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Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum
♦ Angel Borda | |
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Ottobre 2024 |
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Le 7697 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Il mio cielo cobalto
armato da nembi possenti
romba remoto
di guizzi fulminei
sull’orizzonte abbassato.
Sventaglia
minacce elettriche
sulle colline inermi,
incupisce
l’argentea chioma
di ulivi centenari,
muove l’aria
carica e gonfia
presagio
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Il cielo ci emoziona ogni giorno,
ci unisce, ci meraviglia,
indossa i suoi colori all’intorno.
Al mattino si veste da sposa
come una fanciulla
col suo vestito color rosa
attende timidamente
il suo innamorato
Poi si veste d’azzurro,
si
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| Piccolo con tante zampette
riesce a far volare la fantasia
con quel suo modo di fare indipendente
girando le spalle a chi
con cautela vorrebbe con lui dialogare
onde imparare l’arte del tessere
pazienza desiderio amore per la vita
sono loro i
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| Novembre si veste piano
raggela gli stanchi passi
cammina a bocca chiusa
taglia la nebbia densa.
Novembre brumoso vela ancora
abita le sere tristi
disperde le ombre mute
aspetta le foglie cadere.
Novembre ci chiude dentro
tra i sensi
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Abbraccia l’immenso mare l’orizzonte
intensa luce emanata al suo imbrunire
le barche in circondo giungono a fluire
come pedine orchestrate da scacchi alla fonte
Leggera increspatura accompagna tra i silenzi,
il giardino della pace è lì che felice
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| Ora dicono che il mondo,
sia una nave che va a fondo,
siamo in troppi ad inquinare
e non ci si potrà salvare.
La plastica che ora butti
ce la mangeremo tutti
dentro a quello che hai pescato,
in un mar tutto inquinato.
La benzina che
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Forse perché son nato di traverso
una mattina presto un po’ distratto
a modo mio con sulla lingua un verso
nel gioco degli arrivi e del contatto
con l’urlo dedicato al vecchio patto
in un crescendo a tratti foscoliano
mentre che il sangue mezzo
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E poi fu Novembre
sui fianchi della collina
tra le zolle smosse della maggese
nell’incavo rugoso della corteccia secolare.
Il tempo del sole
rotolò muto oltre il limitare del cielo
tremò la nebbia
stritolando tra i vetri appannati
i malumori del
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Non ho più parole
solo silenzi...
sono cadute tutte
all’ombra della grande quercia
tra le foglie macilente
e la polvere terrosa.
Sono andate di schiena
insieme all’eco leggera
delle mie risate.
Indosso la mia solitudine amica
la sola che può
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Senza far rumore
le foglie cadono
volano come il vento vuole
da un angolo all’altro della strada
allo
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In trasparenza il sogno brilla,
fra egocentrici vuoti e goccioline di brillanti,
mirabile e perfetta,
lavorio d’artista a bava di ragno tratteggiata,
gioco di parole scritte con amore
estesa fra un stelo e l’altro scultura ambita.
Lo sfavillar della
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Odore d’autunno
di funghi e castagne
c’è bruma nell’aria
silenzio nel vento.
La foglia sbiadita
è pronta a cadere
e con leggerezza
si stacca dal ramo.
Adesso che il sole
diventa un miraggio
arriva novembre
si nota l’assenza
del caldo e
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Lascia che ti racconti la luna
tu che dormi al riparo dal mondo
scosto la tenda per te
svelo il mistero
e ti sussurro dolcemente
il sorriso delle stelle
il solfeggio del vento
il candore dell’astro d’argento
il bacio dei sogni
l’incanto della
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Vieni,
entra nel mio sogno
di latte e sangue
di muri sfondati
curve assiepate
doni scarlatti
e cammini polverosi.
Mi faccio da parte
per farti posto
nel pertugio
di ombre e paure.
C’è silenzio da respirare qui
e fili di stelle
per
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| In casa sempre e all’improvviso quasi
cessato il caldo, il cielo divien scuro
e il vento da gentil reso importuno.
Emblema di stagione proprio in fine
quei mesi con inizio in sette e in otto.
Troppo opprimente sole ora mi manca
e c’è tristezza in
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| Attimi fluenti a vezzeggiar la luce,
fessure impertinenti a divenire vita.
Cos’è questo sentimento a premere nel petto,
vivacizzare l’ambiente e rendere eloquente il cuore?
T’ammiro e miro bel vedere espanso,
miriadi di colori ad armonizzare lo
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| Fermo mi stai di fronte
col tuo manto verde
nei tuoi fianchi scoscesi
il mio sguardo si perde
nelle valli nascoste all’orizzonte
si ferma il mio andare oltre.
Solo quando il soleggiare
è delle giornate radiose
lasci il mio io fantasticare
allora
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Ecco la primavera risvegliata
con le sue gemme e coi suoi splendori,
ha la graziosa fronte inghirlandata
d’un verde vivo con altri colori.
Da tempo se ne stava addormentata
come sognasse aurore e miti albori,
in attesa sí docile e
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Nei miei declivi
svettano ulivi gentili e robusti
- tronchi scavati
grigie ghirlande e argentee -
Verso il cielo si eleva il sottile fogliame
sopra agli esili rami
come emblema di immenso
- complessità botanica irrisolta -
Gli ulivi
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Lampeggia e tuona,
la notte suona,
la casa brilla, di fiamme risuona.
La terra trema per l’ira potente della natura,
il bagliore dei fulmini
risplende nel buio della notte.
Lampi, controlampi,
come fuochi d’artificio,
in risposta
tuona un
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Metà ottobre ma ancor brillano di una pianticella di belle di notte
i rossi suoi bei fiori che da tempo le sorelle del giardino le loro luci
spente son state sradicate dopo aver toto dalle corolle spente
quei neri tondi per dar loro a tarda primavera
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Tremula e sospesa
nell’aria liquida
la foglia assapora
l’ultima sua brevità.
Trascolora
la piena estate urlata,
sbiadisce
ogni crepuscolo a occidente,
eclissa
ogni schizzo di luce,
sfumano
le note lontane.
Presto anche il ramo
dimenticherà il
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Autunno
Magico pianto
D’un cielo
Rabbioso di nubi
Lieve sorriso d’un sole
Che ancora riscalda.
Autunno
Rivestito di colori
Sgargianti
Sorpreso di quel
Bacio mai dato
Sereno in un sempre
Infinito.
Nella danza di foglie
Sospinte dal
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Nei vapori della nebbia
con gli stessi miei occhi
vedo per la prima volta
quello che in realtà
avevo già visto.
Vibranti di gravitazionale intensità
miriadi di vedute ai miei occhi s’alternano.
Il verde in un altro bosco mieterà,
il vento prenderà
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L’autunno con te
ha il fruscio insolente
delle foglie secche,
la delusione bruciante
delle vigne saccheggiate
lo sconcerto confuso
dei raspi senza più acini.
Mi duole questa stagione
come spina acuminata
dentro una ferita infetta
mi
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| Soffi d’autunno suadenti tra rami piangenti
strappano foglie per gioco di un caldo
colore di croco. Si adagiano leggere e
delicate su tappeti dorati.
Refolo birbante come focoso amante s’insinua
irriverente, attende il gioco del vento che
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| Era un piccolo fiore nel verde
il colore sognava la vita
un primeggiare di festa e di braccia
quel sorriso d’estate finita.
Corre il tempo in ogni suo arillo rossiccio
come un tramonto si illumina il terreno
la bellezza si accende come un
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Intanto scrivo di te
che cammini di notte
nei miei sogni sghembi
e plani come un achene
a ricordarmi i desideri.
Scrivo e arranco
sui sentieri senza luna
in braccio all’oggi
spinoso e fuggitivo
con i dubbi molesti
e le scarpe
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Dopo tant’anni ho rivisto un azzurro fiordaliso
tanto legato ai ricordi della giovinezza mia
lì in un orticello curato da due ragazze care
non so se qui piantato o nato per spontanea natura
il fior d’Aligi al cantore di Albuzzano caro
questo fiore
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Il suono di campanacci
si ode sempre più vicino
i pastori con il loro gregge si avvicinano.
Dagli alpeggi alla pianura tornano:
è periodo di transumanza.
Brucano, le pecore, l’erbetta appena nata
dalla pioggia generosa
che la nuda terra ha
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Musica nella mente
si sente il batticuore
per l’insolito ambiente
alieno dal clamore.
Arriva su alte vette
dove l’aria è più pura
emozioni perfette
di divina natura.
Sulla cima del monte
appare tanta luce
che lascia delle impronte
alla
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7697 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 271 al n° 300.
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