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Poesie pubblicate: 361’101Autori attivi: 7’473
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Le 7701 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Ti sto bagnando,
fors'è di quest'ombrell l'impugnatura che stai sbagliando?
Abbaia, la pioggia, accecandoti l'udito,
letargo della mente t'isola dal ruggito.
Esondan raffiche di bisturi marini
che trafiggon carni tremule d'inermi
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Mia terra lontana
ariosa e lucente,
il vento dei ricordi
mi porta il tuo profumo
e tutto ha l'imprecisa vaghezza
dei sogni.
Suggestioni e incanti
di una terra senza eguali,
magia di paesaggi incredibili
e sono albe chiare, tramonti
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Di fretta anche oggi il giorno
Guardo
celata al di la degli sguardi passanti
Osservo
nella frescura mattutina
Mi ferma
un lieve rossore su candidi petali da bianco manto sbucati
S'avvicina allor d'incanto il tempo dell'esser bambina
il
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Il faggio che ascolta, e il mio cuor non l'inganna,
mi guarda passare, di spalle al sentiero,
si fa con i rami, vicino a una spanna,
e sa che i miei occhi gli mentono il vero.
Tremando m'implora di farmi seduto,
lo sa ch'io non posso più
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Io me la ricordo Belluno
dolce e tranquilla
con il Piave sotto la gonna.
Ricordo la birreria
e il teatro
piccolo signore attempato.
Mi ricordo il ponte degli Alpini
e la mia casetta sotto l'arcata.
Le montagne innevate
e quel
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Colò in una notte
quel vivido azzurro
e l’alba rinvenne,
a corale sconforto,
di piombo vestito
un livido cielo,
agli occhi già morto.
Smarrito il vigore
e in bruma celato
il sole s’affonda
distante e fatale,
la luce ormai fioca
e scarso di
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L’immensa natura rinasce dal sole,
ormeggia
ogni ora tra mille colori,
rimembra la vita gioia, dolore,
rinasce l’umano all'ombra del sole.
Viaggio eterno tra fasci lunari,
rispecchia l’orma d’astri stellari,
volteggia l’aria, massa
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Vento che fuggi di fretta,
e voli dai monti giù al mare,
chissà dove giunge il tuo corso,
chissà dove puoi rifiatare.
Io so dove ha fine il tuo viaggio,
oltre gli eterni confini,
dove sboccian sentieri di luce,
fra mille
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Che di alte acque
calore straniero
fosti scontro
trasformata in geometrie
inumane
cadenti
sui nostri corpi
nel far nulla dell’ozio
osservando nembi irascibili
sciarpe scozzesi
pettirossi cercatori
fin all’appoggiar gravoso
nell’ammantare i
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Bianca neve fiocca
colora d'intorno
arbusti e foglie di questi
d'un tratto coperti
ma scioglie all'istante
sfiorando la terra.
Dei bimbi le voci
son pieni gli spazi
speranza nel fiocco
che duri parecchio
per riporlo
tra cose
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Lo sguardo corre lontano, cerca invano.
Il cielo bigio rispecchia il mare d’inverno,
tra spuma che invita a danze ribelli.
Folate ricche di sale, doni preziosi che regala
il mare, mondo che eccede in albe trasognate
e spazi di tramonti velati.
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Ed or d'augelli il dolce canto s'ode
tra le foglie dipinte di smeraldo
ove pria s'annidava solo il gelo
ed ora il sol s'insinua coi suoi raggi.
Con le sue zolle fuma la campagna
che nell'aer raduna ogni suo licor
per nuova linfa di novella
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C'era una casa sul colle,
della gente felice,
ed il ponte che saltava sul fiume.
C'era una scuola dove i bimbi
disegnavano amore,
il giardino
con dei mandorli in fiore.
C'era il sole che scaldava quei dolci momenti
E la piazza coi suoi
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| Stamani l’alba era spenta,
il paesaggio grigio,
non c’era il sole ad illuminare
i prati umidi
a far brillare la rugiada
non c’è più traccia di vita umana
né nei campi, né per i sentieri
e non soffia più il
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L’aria odorava di zagara
annunciando l’arrivo della primavera
germogliavano i ciclamini
ed una brezza ventosa vorticava
portando con se del mandorlo nuvole di petali rosa.
Madre natura ridestava ogni cosa
e gioire faceva l’anima
incantata dai
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| Ascolto la pioggia.
Il suo cadere è un ritmo
dalla voce suadente
una melodia di note
altalenanti.
Una goccia
dietro l'altra
sulla mia pelle scivola,
destando i sensi
tra mormorio di tuoni
ed energia nell'aria.
Assaporo e
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Risplendon le stelle
nel cosmo infinito,
sole riscalda grigia aurora,
svanisce l'era dell'oro,
l'asse trasforma ciclo di vita.
Acque cristalline scendevan dal cielo,
oggi, lacrime ceneri inondano la terra,
cambia rigoglioso colore del
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Sono tornata qui
dove le nuvole avevano il sapore del pane
e i sentieri rossi come l’alba sul mare
cantavavano in mezzo alle gonne.
Qui, ora, il sentiero mette giù il mento,
dorme arrabbiato come uno sciame d’api.
E l’ortica, volge lo
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| Di questo vento
che scuote e rompe
la cresta delle onde
e si insinua tra le crepe dei muri
spezzandone l'incerto l'equilibrio
non riconosco più la voce
e della pioggia
che si gonfia
in fiumi di paura
soffocando di melma
la bocca
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| il riccio si fa la permanente
mio figlio ha due palle di neve in fronte
tu non disperare se ti crescono i cannoni nel cortile
nulla è più come allora
ci si odia dal tramonto all'aurora ci si spara in ogni dove
la natura ci ha
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La solitudine ha un suono
molto più potente
del silenzio, compone la sua
melodia sullo spazio
tra le fronde della sera,
sul mare spento delle onde assorte.
Si susseguono gli istanti
appoggiati alle corde
filiformi degli anni;
sulla
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Io solo sono
quel che ero
io sono il vecchio padre.
Sono quel che immaginavo allora
quando le fragole erano altri profumi
il latte era aroma
il pane profumo nella via.
Io sono il vecchio padre
siedo ancora su quella panchina
mentre la villa
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curvi i rami verso il cielo
come mani in cerca di certezze smarrite
attorcigli il tronco
attorno alla terra che più non ti nutre
ma che si dissolve portata via dalla pioggia
scarnito il volto
di compagno vento
impazzito
non trova
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| E l’uomo ti ha spezzato
il cuore dentro
lasciandoti da sola
in questo cielo
col sole insofferente
e malaticcio
col vento che ti stringe
al suo capriccio.
E l’uomo ha tramutato
ogni tuo frutto
sporcando il volto
un tempo il più
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Non salire
su quella montagna,
lassù c’è tanto vento
e fa molto freddo.
E’ così alta:
potresti facilmente
toccare il cielo
con la punta delle dita,
come potresti pure perderti
nel mezzo di una bufera
di neve.
Osservala
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| Se ne stanno gli alberi d'autunno
in silenzio
quando la voce si perde e scocca l'ora,
la dissolvenza del verde fogliame.
Implorano le foglie
le parole di un tempo e l'ombra
quando nelle braccia protese
si frangeva il vento sui lembi delle
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Spettacolare il cielo
di un rosa azzurro
caldo e circolare
coi suoi tramonti
a toccare il mare
con le sue nubi
fresche e rugiadose
e le sue piogge
terse come spose.
Straordinario il mare
di un verde giada
tronfio da ammirare
con le sue
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Nei margini di istanti
ormai nella storia di chi
i ricordi non svaniscono mai.
Di chi un tempo,
adagiati ai piedi di un albero
respirava l'energia positiva
della terra,
il profumo e ossigeno emanavano vita,
Gli innamorati amoreggiavano
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| Eri una terra tutta latte e miele
con le mammelle gonfie d’ogni bene
e il solco maturato dal tuo sole
offriva eccelsi frutti alla sua prole.
Eri felice ricca e sana dentro
coi tuoi poderi pregni di fatica
che con le braccia l’uomo
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Apro la mia finestra che dà sul cortile della vita
e niente di ciò che appare mi consola
dove un tempo regnava incontrastata la natura
ora si espande a dismisura
quella discarica chiamata progresso
e non posso che pensare se davvero ne
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E sognavo di te prima che gli occhi
ti cadessero dentro
sublime veste indossavi
al ripetuto appuntamento di ogni giorno
dal finestrino della corriera.
Eri un mare di verde umido
prato sotto il noccioleto
senza macchia o grigiori di cemento
solo
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7701 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2641 al n° 2670.
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