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♦ Michelangelo La Rocca | |
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Ottobre 2024 |
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Le 7700 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Tu che sei trama
di nuvole e vento
nel verbo del cielo
e dei tanti tramonti
Ricordati ancora
l'intreccio di un sogno
il ricamo sbiadito
su un albero spoglio
Perché l'inverno
abbandona i suoi rami
e note nere nel ritmo
di immense
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Alle prime ore di luce
il sole scalda la terra,
il mandorlo ammantato a neve
si colora di bianco,
petali si specchiano
nella fresca rugiada.
L'aria s'invade
d'un soave profumo,
il cuor rallegra, quando
fanciulle si ornano i capelli
con
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La cresta arricciata dell’onda
si rompe in una cascata di schiuma
lambisce la spiaggia sabbiosa.
Respira, leggera
trasporta i pensieri
al di là della volta del cielo
cosparso di pietre preziose.
L’ombra dell’argentea luna
con slancio si getta nel
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Aria fresca salubre
odor di mimose
cantan gli uccelli
le gemme si aprono,
tutto è splendore
mandorli già in fiore.
Primavera è tornata
con brillar di colori,
mentre un sole lucente
nel cielo azzurro
gli animi
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Incantata poesia,
è la sfera dell'orizzonte
in liberi abbracci.
Ammirare Natura
con la sua giovinezza
e canzone
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S'agita forte il vento di maestrale
adesso che l'inverno piano avanza
e non è certo la semplice danza
delle mie rose sopra al davanzale.
Il vecchio fiume giace nel suo letto
coperto da tre dita di candore,
arde la legna sotto al
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| Osservavo oscillare il pendolo
appeso nel camino di cucina
nel silenzio ovattato della sera
d’una suadente fine estate
nell’irreale quiete della stanza.
Sul filo della memoria
s’affacciò un lontano ricordo
d’una stagione umida e pesante;
nel
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| Sullo sfondo azzurro
intravedo
cristallina limpidezza,
nell'estasi della bellezza inimitabile
scolpita immagine
di paradisiaco riflesso,
intercalare di luce smeraldina,
si assottiglia nei diafani colori
del tramonto
che trascende lo spazio
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| Ho imparato a guardarla
in tanti modi diversi
la neve fioccosa dal cielo
dalla prima tanto lontana.
All'inizio era la sorpresa
magica del mondo bianco
ai candidi occhi bambini
presi dal quadro silente.
Vennero poi i pupazzi
le palle furiose
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| Fu una giornata di marzo in febbrajo,
con il suo vento, or freddo ma gentile,
e con le prime viole a sbocciàr, l'ajo
dei Sogni miei, e con un Sole d'aprile.
Ma almèn ci fu un inverno? All'arcolajo
Prosèrpina qui intesse un
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| Sentieri silenziosi
lieve neve canta il suo cadere
brillano fiochi, bacia dolcemente
il cemento dei sentieri vuoti e muti,
danzano occhi in questa notte
l'anima della natura assopita
silenti viali solitari,
viali di sogni e
spogli di
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| Oltre i rami nudi d'inverno
nel cristallo azzurro del cielo
il tridente del monte nevoso.
E' lo Zeda della Val Grande
nella vista dal Sasso Ballaro
che s'affaccia sopra il Verbano
con il corpo davvero imponente.
Guarda giù alle isole
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| Del tardo sole
l'obliquo chiarore
dà un tocco d'ambra
ad onde spumeggianti
in questo lembo di mare
che gioca con il cielo.
Velati dalla caligine
s'attardano i pensieri
avviluppati nel silenzio
rotto soltanto
dal lieve respiro del
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| A pelo d’acqua,
immobile il coccodrillo.
Non discoste dalle fauci
virgole colorate,
le vele delle barche.
Litorale di Mergellina.
Agli occhi questo appare.
Nel liquido cristallo del mare nostro,
pitturato dal velo cielo
che il tempo ogni
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Freddo e immobile
di neve ricoperto
al tuo vedere
gelano le membra
il tronco tuo
contorto e silenzioso,
impigliato e pauroso,
vecchio ma fragile.
Oh, grande saggio albero!
Resisti stanco
mentre i tuoi rami,
come lunghe braccia
quasi
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S'ergono militi filari
spettrali sequenze
d'un verde antico.
Affiancati in alterna corsa
d'aceri e pruni abeti.
Un sibilo scricchiola
le frasche nude
e par lontano
l'ombra dolce
di lucenti lamine
al sol della stagione in fiore.
Raccolgo il
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| Il cielo scuro
con lampi e tuoni
lascia cadere
gocce d'argento
che s'abbattono a terra
bagnando
alberi, vie, piazze, palazzi.
S'ode il ticchettio
delle gocce
sugli ombrelli aperti,
il vento trasporta l'acqua
addosso a chi passa
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Fruscio d'ampolle e steli a sostenerli,
impercettibile suono ad affiorar sul fiume,
destar ascolto in fievol sospiro.
Il giorno evolve in chiaror di luce,
ombre ad affiorar ai margini del fiume.
Amplesso d'amore,
sogno in sospensione,
colori a
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In questi giorni umidi di morte
noi nudi e spogli scheletri morenti
votati verso il cielo dei perdenti
preghiamo con le ali in su rivolte.
Piagati come monaci pentiti
sfrondati dall’incuria dei viventi
alziamo mani aride e impotenti
col grido
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| Appena potato il salice
già piange con nuovi germogli.
Fuori stagione le sue lacrime nate
presto moriranno col gelo che pure verrà
fuori stagione inatteso.
Nulla più ormai sulla terra stuprata
segue i passi segnati e i sicuri
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Fu quel giorno quando divenni acqua,
scivolavo fredda, limpida ed equa,
seguivo il corso nell'intrepida vita
oh gioia mia d'immenso vestita!
Divenni acqua per voler divino
dissetai il deserto e il suo umil destino,
cambiai il volto per sembrar
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| Un pulsante crepuscolo
s’avanza lentamente imperterrito
nel settembre inoltrato.
L’estate è ancora chiusa
nelle lande inesplorate
dai suoni scordati.
Nel verde della radura
sembra decrescere il vento
e, dopo la prima nebbia
cade un diluvio di
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| Vi guardo,
e mi perdo lungo i viali spogli
delle vostre solitudini...
Vi sento così veri,
così vicini,
denudati dal vostro orgoglioso fogliame,
dalle vostre tavolozze di allegri colori.
Ditemi:
è così gelido il
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Ti avevo insegnato
a sentire il respiro
perché l'inverno fosse
meno freddo delle notti
Che piano svanivano
nel segno delle lune
e nella morte silenziosa
del nostro dolore
Ti avevo avvertita
di qualche parola vuota
sussurrata
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Sui solchi d'auto a centinaia,
dissolti nelle piogge o nello smog,
l'attesa si fa buia
e riflette dei rami intrecci e nuditá,
gelide.
È
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| Attraversai spogli viali
tra fragni a sentinella
maestosi e rosseggianti.
Mi appropinquai alle radici dell’ anima.
Il tramestio dei miei passi
mi fece compagnia.
Calciai distrattamente
piccoli sassi .
Mi si aggrapparono silenzi
e miraggi di
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| Il sole si nasconde dietro i rami
negando il suo calore a questa sera
che andando nella notte si dispera
rapita dal fragore dei rottami.
I grandi della terra coi carcami
si adagiano sull'ampia sua stadera
cercando nei meandri la frontiera
del
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| Tracce di polvere e scorribande
lungo i viali; le membra spoglie
dall'eterno sorriso, agli avventori
appaiono qua e
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| É un nudo che offende
noi
trafelati e zeppi
di cose e cose
e soffitti.
Lo spogliarsi, indecente
ricominciare da niente.
In questa povertà che ci disturba
un nido fra i rami,
una bandiera aliena,
una bacca,
un germoglio a
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Alberi inabitati
guardando il paesaggio
stanco e addormentato
cedono al pianto
e nel viale muto
dove le ore non volano
il cuore stride.
In questo deserto
d’erba inaridita
i miei occhi si fermano...
serrano i ricordi
in un rettangolo di
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Marial |
31/01/2016 16:28| 1679| |
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Il rito di spogliarmi.
L’inverno non è più gelido,
ma non perde il suo vizio feroce.
Abbandonato dalla merla,
non è un vedovo,
ma un marito
abbandonato dal biancore
che in un mito lontano
aveva il corvo.
E mi ruba le
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7700 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2011 al n° 2040.
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