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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’080Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Le 7698 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Oh Ermes, ti ascolto,
oh tu che mi inviti
a svestire l'arroganza.
Bacio in ginocchio,
divieni
nelle vene discorri energico.
Languido e saggio,
tiri le fila di ogni errore
per lavarne l'onta.
Non più a parole,
si sfogano i soffi
di
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Son Castore, son Polluce:
io sono entrambi, sai.
Non so nemmeno io
chi adesso sarò mai...
La Verità si scinde,
pei due fratelli è vera,
anche se a tutta prima
ci sembra una chimera.
Nessun dei due è falso,
ognuno
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Scaltri riflessi
di umide luci
immote voci fluenti
e nel muto registro
ammiccano suoni di bronzo
come isole in un parco silenzio
istanti presenti
ancora distanti
un'aurora di lontane premure
preme il suo allure marziano
sulla notte
mentre i
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Come mi è o furia o sprezzo questo vento
che dal mattin che va a risoffiar sento,
mentre gelida grida una Tempesta,
che urla funesta!...
e come mesto mi sembra il suo sguardo,
d’eterne guerre invincìbil baluardo,
con il suo labbro che
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L’uccelletto ne la veranda è entrato
che l’uscio sta aperto più de la metà
forse qualcuno di chiuder si è scordato
oppur s’è aperta con lo vento chi lo sa.
Or l’uccelletto appar disorientato
et va sbattendo
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Ti solleva da terra ti mormora dietro
or ti schiaffeggia or t'accarezza – inaspettato -
Sibila piano riprende fiato ... fischia
e il legno macero di vecchie casupole fa risuonare
disperde lontano il ciangottare sommesso sui rami
pasce le nubi ed
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| Mare
culla dei pensieri
che s'intrecciano
come stelle vaganti
nell'universo profondo.
Ora s'affacciano all'orizzonte
bianche spume
ora s'increspano
le vele ombreggianti
che di notte sconfinano
sulle reti ingorde
di marinai
in cerca di
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Ïèri era l’inverno, ‘ve io vidi e ghiaccio e neve.
La nebbia prepotente copriva di ombre i miei occhi,
e sepolcral silenzio mi si schiudeva. Lieve
mi era il giorno, sì corto, debolmente. Rintocchi
di funebri campane portava la
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e dentro senti vibrare
il cuore
che mentre batte si colora
e nell'aria, si respira un'aria nuova...
Il freddo inverno é solo una scia
che in fretta lascia il posto suo
a piccole pennellate di calore e vita
che esprimono la nuova
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Coperta di vento e nuvole
aria sbarazzina
sull’impigliata rete del pescato
antiche mura di pietre a secco
fiori di pesco e glicini pendenti
fan eco la campana con lo sciacquii delle onde
ed il vento suona i suoi violini
rombanti di
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S’affaccia oggi sul calendario Marzo
pronto ad aprire la finestra del tempo
alla Primavera saran con rito antico
e nuovo rondini in volo e
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Gran movimento qua attorno.
Farfalle impazzite riempiono spazi
via vai di laboriose api
altri insetti volano frenetici.
Esercito di formichine rosse
esplora un vecchio mandorlo
che sfoggia primi fiori
e boccioli in quantità.
Tutti a
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| La pioggia di Maggio
rinverdisce
l’immenso parco
e un mantello di nuvole
opprime aceri e tigli.
Il tempo persiste a inveire
ad ogni contrada:
la fanghiglia
sorprende l’erba
in un crescendo
di melma paludosa.
Emerge
dai fondali del
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| Tu tienimi,
io donna ancorata alla terra
io maga, angelo, demone,
io strega, ho mani pensili di scimmia
Non c’è polifonia che mi rappresenti,
ma il monocromo è impossibile.
stringo ancora a mucchi la terra
ma il mio cuore è tutto per il mare
e
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Lineare ramificato semplice
potenza frattale fiorita
esplosivamente bianca
a riporto zero verde di foglie;
segmenti anulari divergenti
e convergenti ricoperti di stelle
pentagonali, occhi solari
sorridenti petali di cielo
azzurro concavo
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Risalendo la corrente
Estive giornate al torrente,
generose piccole sorgenti
scorrono dal monte
per donar sorsi d'acqua
a chi scalzo
con piedi dolenti
prosegue su ciottoli gelati
il suo cammino,
a catturar con nude mani
trote e
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allontanato vento foresteriero e malvagio
raccolti i miei pezzi sparsi
composi
in un intreccio di tessere dorate
il Sole
mio perenne amico
che scalda
e spazza via ombre funeste
dall'anima spoglia
stesi i panni infradiciati
dall'umida e
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Giorno nebbioso di febbraio
vuoto è il nido lassù sotto
il cornicione lo guarda
il bimbo e scruta l’orizzonte:
è presto lontana è primavera
al venir di questa lì tornerà
il rondone e su un piccolo
viso si
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Avanza il vento
col suo passo furioso,
vorticando nell'aria
alle prime luci del mattino.
Un corridoio nel tempo, infinito
quasi come l'eterno,
dove naviga la fragilità
spinta lungo la via.
Nuvole si rincorrono,
a passo del
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Perla nera
che adorni
il collo degli alberi.
Becco giallo
ti sfili dalla
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Quando all’imbrunir la sera si distende,
ombre sbiadite vagano nell’ infinito e,
fantasie di suoni fra cielo e terra irrompono nell’aria.
Notte calda, umida di brezza, notte sognante accarezzami,
impercettibilmente donami il tuo ardore
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| C'è
un fiore bianco,
tra il rovo.
Lo vedo, vi passo accanto, lo colgo.
Una goccia
di
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| Allo sgrondare
di muschi addormentati
divelti da becchi
stanchi d’elemosinare
un roseo viola
accompagna le nuvole
il sole tropicale scivola
risucchia muri
di foschie polari
più che gelide
da tormente gonfiate
nella repentina
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| La ragnatela
tesse il ragno paziente
-aspetta
ricami vellutati, fili argentati
iridescenti
abbaglianti come brillanti
-trappole
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Fioriscono d'oro il sottobosco
precoci al ciglio le primule
sguardi al cammino pensoso
ché non puoi fermare le ore
a trattenere gioia all'animo
cacciando altrove il dolore.
Sbocciano allo scorcio d'inverno
con l'epatica e il
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Nel tuo fertile grembo
esultò il mio tenero germoglio,
fremendo
come debole fiammella
che nel buio anela a fondere,
per poi riaffiorar tra braccia d’aurora.
Silente, umile ruota sei, o madre,
nell’equilibrio cosmico
in cui tutto ha
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L'auto mangia l'asfalto,
pian piano,
senza alcuna fretta.
La selvaggina
m'attraversa davanti.
Gli occhi lucidi dei gatti,
le zampe veloci delle volpi,
le spine dei piccoli ricci.
Tutti sembrano felici
d'indicarmi la strada.
Cammino
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Vaporosi sospiri di nebbia
penetrano lame di sole sbiadito
sulle corolle d’un topinambur intorpidito
sbucato per caso sugli argini del fosso.
Mentre segue il frenetico volo
d’un’ape inebriata dai mosti in fermento
per copulare, nello spasimo
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Nella giornata azzurra
col cielo di cristallo
a bacio di lago
all'altra riva si va
nel battello lento
ed i monti si guarda.
Nitide creste di neve
all'orizzonte in disegno
il febbraio ricordano
di giornate ancor fredde
pur fiorite
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Aspetta, attendi
ancora un momento ti prego.
Lasciami il tempo per ricamare le stelle
poi soffia il tuo alito nero
così che io possa baciarti di brame
cadendo d’amore, senza più fine.
Un patto ci attende da sempre
tu bevi di me tutti i sogni
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Que’ primi fior azzurri che si schiudono
in questi dì di febbràiö pe’ i dossi
della campagna, e illudono
l’onde dei fossi,
è da piccìn che li sento chiamar
occhi- della- Madonna, tanto sono
delicati e pii, un
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7698 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1411 al n° 1440.
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