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Le 5058 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Non ti ho cullata
quando la terra si apriva
e quando il vento
portava via il profumo
Della primavera
e della tua pelle malata
di un dolore sconosciuto
e privo di compassione
Non ti ho amata
abbastanza per morire
di crepacuore
e andarmene
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Una pietra per il ricordo
e un respiro per il vento
che ha portato via
il profumo dei dolori
Una lacrima di fiume
sulle gote ancora pallide
e i cristalli di speranza
lucidati dall’aurora
Una preghiera per il mare
che ha cullato i sogni
e
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Spera nella luna accesa
e se questo giorno trema
io ti penserò
fra questo mondo e l’altro
Non avrò paura
di oltrepassare il respiro
strappato da un vento
di morte inattesa
Nessuno ha avuto pietà
e le parole sussurrate
non sono state
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La terra è madre
tutti accoglie
giovani e vecchi,
se la peste imperversa
sarai come un orfano,
per
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Mi tolgo la cenere
che avevo sulla pelle
l’odore di rovina
è la carezza delle ombre
La sera avvampa
in una danza di nuvola
e non so perché
qui ci sia solo silenzio
Io scivolo sul mondo
il buio non mi vuole
fra le sue lune
ed il cielo
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Se morirò di nostalgia
potrei tornare come un’ombra
in uno di quei mattini
dove la luce è solo un vento
E il bordo delle cose
è confuso fra le foglie ed il cielo
con le nuvole scure
che disegnano dubbi all’orizzonte
Se morirò di
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Mi hai sentito bussare?
Ho gelato l’aria
nel silenzio della strada
e il grigio di questa candida luna
Non riflette la mia ombra
né il colore del cielo
ora che la sera brucia
come il fiato dell’inferno
Mi hai sentito tremare?
Eppure la mia
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Sento il filo teso
tra questo mondo e l’altro
le stelle spente
bruciano il veleno
Leggo nere pagine
e mi manca il respiro
di un sole pallido
che batte nel mio petto
Sento il fiume del silenzio
scorrere nel gorgo
la notte sarà breve
e il
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Se morirò
fammi bruciare
laddove i sogni
hanno un altare
e spargi i semi
del mio corpo
quando la terra
bacia il fiume.
Se soffrirò
fammi adorare
il Dio dell’ombra
e la sua croce
figlia del buio
del non ritorno
la grande luce
di un
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Il cielo di marzo
vola quest’oggi
di vento e petali
dentro schegge
rosate di larga luce.
Scioglie in un abbraccio
di rami e timidi voli,
la scorza di gelo
annidata sotto pelle.
Sfila via attimi
di buio sospeso
duro a morire,
si fa strada
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 | La conosco,
l’ho vista
la morte.
E la scorgo vicina,
immancabile,
tragica,
decisiva e banale
che di me,
a saldo,
ogni cosa
incassetta e disperde.
E a ridare valore
soffierà un po’ dovunque
lo spirito,
ancora,
laddove io sono stato
meno
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Fammi morire prima del tramonto
perché la notte non si accorga
del mio ultimo respiro
e della solitudine del giorno
Fammi svanire in un momento
perché non soffra queste ombre
senza una carezza
e con il silenzio degli sguardi
Di gente che non
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Presso le fronde dei salici
mi son seduta, e ho pianto.
Piansi,
perché il tuo ramo
di pesco
troppo presto fu spezzato,
mia rosa dolce,
e amara.
Gioivi, e i tuoi canti
tra le rose in fiore
si udivano,
ricordi?
Correvi
tra la sabbia
del
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Un sole dopo l’altro
sono arrivato qui
e se tu potessi vedere
quanto è diverso il mondo
Dietro al filo teso
di mille promesse negate
e di qualche malanno
sconfitto e mai domato
Molti giorni sono morti
e poche stelle accese
hanno
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La morte non è la fine
di tutte le ombre
non è una sera malata
dove ogni cosa scioglie
I tuoi baci non saranno
gli ultimi ricordi
e la poesia dei sogni
di qualche carezza finita
Forse sussurrerai stelle
fra le ali di una nuvola
verso
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Cosa vuoi che sia il dolore
non è il tempo o la memoria che schiva la verità
è il soffrire della carne che non è più tra noi
dentro un ricordo
una casa
una fotografia
noi ombre di un nulla che non ritornerà più
esuli senza patria
orfani di
leggi

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Con altre una piuma bianca
sta giungendo a Dio
a metà tra buio e luce
quella che ho guardata io.
Ma ancor prima l’ha vista Lei
confidandomi i segreti suoi
mentre oggi lacrimava al sole
rivolgendogli le sue parole.
Non riusciremo ad accettare
con
leggi

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Finché non asciugherò questo inferno
non potrò guardare il cielo
come se fosse una distesa di stelle
appena accese dal fiato di Dio
Finché non potrò baciare la tua luna
non saprò se le nuvole sono nere
o candide come la neve d’inverno
quando il
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Cos’è la morte
se non un passaggio
dal visibile all’invisibile.
Non si muore mai!
È una gemma
che si chiude e si schiude,
un fiore che si trasforma.
È l’amore
che mai muore
e resta nel tempo,
un soffio di vento
che ci segue
cammina
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Un virus mortale
invade il mondo
avanza rapidamente
uccide ferocemente,
fa tremare tanta gente.
Difficile sconfiggerlo
è forte virulento
aggressivo
schivo,
molto infetto.
Sconfiggerlo dobbiamo
questo killer maledetto
che Dio ci aiuti
a
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Nel di della memoria
ai deportati ebrei
il mio pensier vola.
Povera gente
umiliata e sola
trascinata via
dalle loro famiglie,
col dolor nel cuore.
Costretti ad andar lontano
chieder pietà invano
senza saper dove
sul treno fumoso,
della
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Chissà se ti fermavi a meditare
il funesto giorno prima di volare
oltre i mondi del cielo
col tuo spirito fiero!
O svegliarti nel perpetuo sereno
dal profondo sonno terreno
durato in realtà un momento
dopo il trapasso lento.
Immaginar di morire
a
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Verrà un tempo
- a tutti noi -
ove il vento della vita
ci lambirà in ascesa
verso la luce
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Il buio ha dimenticato
ma non io
e sarò il corvo nero
sulla tua spalla levigata
Dall’ombra dei sogni
e sarò la tua ira
forgiata dal dolore
del tempo inesorabile
Il buio ti ha accarezzata
ma non io
ed ancora tremo
il primo graffio di
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Potesse credere vero
che la osservi
in una realtà lontana,
come è impotente
l’altra dimensione!
Un atroce silenzio
accompagna
ogni sua parola
col suo sguardo,
le disse:
abbiamo fatto
quel che c’è piaciuto.
Cosa resta di un’ intera
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 | Bravo dottore egli è
Pur tanti suoi pazienti sono spenti
passati a miglior vita, ormai defunti ...
Gentile e appassionato a sofferenti
qual dio pietoso ma senza arroganza
insieme nel consesso dei parenti
decide che si curi, oppur si spenga
E
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Ti scrivo ancora
perché non amo lasciare
pagine vuote
fra le mie ombre di carta
Ti piango ancora
perché so che c’è sempre
un tramonto
che non abbiamo visto
Prima di qualche notte
e prima di qualche mare
da naufragare
fra le lacrime di
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Ti ho tenuto un posto
nel mio buio
qui dove il cielo è scuro
ed il tempo scorre
Lentamente
mentre le stagioni perdono
i loro colori
fra la pioggia ed il veleno
Ti ho tenuto la mano
nel silenzio eterno
con le nuvole
sbiadite dal vento del
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Hanno detto
“Natale con i tuoi” ma io
non ho nessuno
che mi stringa la mano
Dicevano
che se il cuore non mentiva
qualcuno mi avrebbe
chiamato amore
Ma il cielo è troppo scuro
per sentire
le mie parole stanche
scritte col sudore
Hanno
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 | Un vento gelido, sul mio viso
si scontra con i miei occhi stanchi
ferendoli e facendoli lacrimare.
Sento un brivido di freddo
in tutto il mio corpo tremante
e un senso di paura mi chiude il petto,
come se una grossa mano opprimesse
fino a togliermi
leggi

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Avvolta nel sudario bianco
sembri una luna velata
nelle notti d’autunno
quando il sole è un ricordo
E le nubi riempiono il cielo
di lacrime e silenzio
nell’attesa di un inverno
che tarda a sfiorare la terra
Le labbra così pallide
sembrano
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5058 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 811 al n° 840.
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