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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 360’917Autori attivi: 7’473
Gli ultimi 5 iscritti: Daniele Alimonda - Gaetano J - Malena - Die - vorreichiamarmigreta |
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Le 5006 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Sento il calore della tua voce,
il tocco della tua mano,
sulla mia fredda guancia,
sento il tuo respiro,
eppur son morta!
Non vedo più la luna,
il sole, il mare, il cielo azzurro.
Son fredda in questa stanza buia,
tu piangi sul mio volto
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ed al tramonto
che tornano
i fantasmi,
di un vita
che più non
m' appartiene.
pensieri ed urla
di creature sgomente,
per colmare
le loro malvagità
tornano raccapriccianti,
non ne vorrei parlare...
le vedo muoversi
in tutte le
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Il mio cuore è strizzato
mille mani invisibili
sanguina lentamente
un colpo di ciglia
vedo un cumulo di macerie
un vissuto non vissuto
sorrisi ...pianti
fantasmi familiari
fantasmi reiterati nella retorica
di una umanità che
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Lasciate accese le luci
non facilitate il dover fare
agli artigli della morte
che si nutrono di tenebre.
Ho ancora bisogno di luce,
di poter guardare
l'ultimo guado
che mi attende,
mentre l'anima scalpita,
sfidando
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Lascio alle spalle un po' di me
come un vestito smesso
scivola a terra,
trascino il ricordo
di ciò che ero
e un rumore sordo
alle orecchie degl'altri
è ciò che rimane.
La mia veste ormai logora
e tinta di false
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Fanny |
18/02/2010 23:17| 1306 |
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| C'erano i nostri volti
in quegli occhi sbarrati di terrore.
I nostri sogni e i sorrisi ricevuti
Una carezza non data,
un viso non sfiorato
speranze che si sgretolano bruscamente
sgomento,
parole non dette
soffocate dal dolore
ricordi già
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Ha attraversato l’oceano
dentro a cavi sotterranei
Una fredda Internet
mi dice che te ne sei andato
Ricordo la tua voce tuonante
mutava
ed era di un usignolo
il canto che saliva in cielo
Era grande quel dolore al petto
ma tu hai voluto
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| Precoce l'iddio a se chiama
Nel silenzio in una assoluta calma,
volare senza poter più vedere
danzare felice la propria prole,
corpo vita reclama
che destino infame
muta in fredda salma,
su mondo distratto
sudare, pregare e non
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| Echi di primavere lontane
negli angoli già
remoti della memoria,
risuonano
sul freddo marmo.
Danzano
piccoli fiori viola
sul nero asfalto,
calpestati
da malinconici passi,
percossi
da vento ignaro
della tua esistenza
ora sepolta...
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| Quando morirò
non verrai nemmeno
a sputare sulla mia tomba.
Maledirai il giorno in cui
mi hai incontrato.
Rinnegherai davanti a tutti
di avere accarezzato
la mia pelle
e d'avermi amato alla follia.
Quando morirò
non verrai a
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| Foglie in autunno
stancamente scolorano.
L'inverno soggiungerà presto.
Tentano affannosamente rimandar il tempo
cercano ancor
presa sul rinsecchito ramo.
Poi un freddo soffio,
le fa vibrar
le scuote
le coglie;
talvolta
con estrema
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| Qualche giorno
prima di andarsene
per sempre
mia madre mi disse
che aveva preparato per quel viaggio
l'abito più bello.
Voleva essere più elegante
di una sposa.
Lei che ha portato il lutto
per quasi tutta la vita.
Se ne
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| Come la fenice
ti preparasti la tua pira
e ti desti alle fiamme,
ma non risorgesti
come l'uccello sacro
del fuoco sa fare.
Decidesti tu il giorno
dell'addio al mondo,
per vendicarti con chi
ti diede alla luce
senza il tuo consenso.
Un
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| Dietro la tela di Rashid
lacrime scolorite
avulse pennellate
feriscono il cuore
lo maltrattano.
Neri corvi frullano l'aria
la impastano.
Cambiano posizione
al nostro domani
immerso oggi
in sommesso colloquiare
nel pallido sole di
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| Notte bianca
sul paese adagiato al crocicchio dei colli,
tre colpi risuonarono per la via
rimbombando per gli erti acciottolati,
viscidi vicoli di sasso e muschio,
rari lampioni ad allungar ombre
cupe sulle sudice piccole porte
serrate nel vivo
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Una lieve brezza estiva
accarezza il tuo viso...
Riesci ancora a sentirne
l'essenza,
volteggi silenziosa
tra fiumi di pensieri
e sinuosamente distingui
l'odore d'ogni fiore
che lentamente passi
tra le anziane dita...
Contempli la
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Saldan |
08/02/2010 10:16 | 1731 |
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Passavo
davanti a decine
di camere chiuse.
Nella notte,
il silenzio
di quel corridoio
annientò il mio coraggio.
Un grido straziante
alle mie spalle mi voltò
violentemente.
Il grido d'una madre
che aveva perso
la sua
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Ho sentito il tuo dolore
fresco possente
nello sguardo del viso
negli occhi rossi di pianto
anche oggi a distanza
di poche settimane - per te -
di pochi anni per me.
Le mamme amica mia
le mamme - sai - sono eterne
quando siamo piccoli
sono
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| Mi pervase
violentemente
l'odore dei crisantemi
quando aprii la porta
una mattina di dicembre.
Ricordo che da piccolo
salivo quelle ripide scale,
ed ero il bimbo
più felice al mondo.
Il ricordo di te
vive ovunque
tra queste
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| Le urla di mia madre
sono state la colonna sonora
della mia infanzia.
La ricordo
così innamorata di mio padre
che non osava pronunciare
il suo nome ad alta voce.
Non raccontava a nessuno
i suoi sogni
perché temeva
che non si
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| Nessun saluto consapevole
nessuna parola di conforto,
nel mio giorno più brutto
io, incapace del solito supporto.
Il comune squillo del telefono
la conversazione spezzata dal pianto,
poi la corsa verso la vita,
la Tua Mamma e quel che ne
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Fanny |
01/02/2010 08:05 | 1306 |
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| impotente al fato
aspetto,
manca poco tempo ormai
lo sento
la vedo arrancare
nel tuo corpo freddo,
far scendere un velo opaco
sugli occhi
(non hai voce per dirmi cosa provi
ed io posso solo accarezzarti.)
sto aspettando...
non ho
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| Ormai...
Sollevo la polvere... sbuffo
lento e mesto il vento ricopre
la fossa di chi non è...
cadaveri senza fiato
involucri di idee morte
vuoti e silenti.
Aleggia nell'infinito
un grigio turbinare
foglie come piume
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Non vigilerò più
sui cadaveri
non infuocherò
ai divini ceri
non velerò la faccia
con le mani
non vestirò
ornamenti strani
ti fronteggerò
a muso aperto
reciterò unico nel deserto
fisserò
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| Foglia d'inverno
caduta, consumata,
strigliata dal vento
Foglia timida
su tristi fiumi d'amore
che aspetta in silenzio la fine
tra i canti gelidi del maestrale
Acqua che non serve a dissetarla,
luce che può solo consumarla,
polvere
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| E varcasti la soglia
dell'infinito male
dove polvere e morte
annientavano il giorno.
Fosti ricordo d'uomo,
di figlio o madre,
greve fu l'aria
degl'echi di lacero pianto,
nel fumo aspro
consunto.
Fosti cenere al vento,
sì dispersa,
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E sono qui
ad ululare alla luna
come un lupo solitario
che loda la sua amata
Si resto qui
paziente ad aspettare
prima o poi dovrà passare
questa notte senza fine
Ed io ti aspetto
sempre sola resto
anche se a volte c'è
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| Ero solo una bambina
avrei voluto giocare
ridere con le amiche
studiare.
.
Avrei voluto vivere.
.
Ma non ho potuto
.
In quel freddo lager
non c'era nulla da fare
se non pregare.
.
Avrei voluto VIVERE
Sino a quel giorno...
.
Era il mio
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Triste |
27/01/2010 19:10 | 4757 |
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| Occhi
di profondità incolore
vuoti di luce
straripanti di terrore
sguardi
d'ogni età
che traducevano parole
impossibili da dire
piante in silenzio
sopra un giaciglio sporco
chilometri
di filo spinato
arrossato
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| resta assordante
il silenzio delle tue parole
un'immagine o forse una fotografia
il pensiero l'istante
l'anima ti ricorda importante
il sogno del tuo volto
corre lungo la mia mente
avvolte in un fiume di lacrime
avvolte in un beffardo
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| Giunge la fine alla buonora,
l'accolgo con un sorriso,
senza inchino,
come fosse una vecchia conoscenza.
Dal fondo d'ideali frammentati
tocco apici di sere oblique,
dove muoio come un fiore aberrante
strappato dalle sue radici
e
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5006 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4351 al n° 4380.
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