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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 360’902Autori attivi: 7’473
Gli ultimi 5 iscritti: Daniele Alimonda - Gaetano J - Malena - Die - vorreichiamarmigreta |
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Le 5005 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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E' facile emozionarsi
più difficile controllarsi
e se io volessi piangere?
Forse non è appropriato...
ma io mi emoziono
so che forse stono
ma per me è normale
e questo suona male
ciao eugenio
per tutto
ciao eugenio
per
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Silenziosa come la morte,
giunge la sconfitta,
abbandona il velo scuro che la ricopre,
una macabra bellezza dipinge adesso i miei occhi,
che vitrei scrutano il baratro,
in cerca di una via d'uscita,
un barlume di luce.
Ma è impossibile
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Vedere la fine,
sentirla vicina,
udirne i passi venire
- eco d'altro mondo, dimora senza tempo... -
a spenger,
col fiato che resta,
le luci della ribalta mortale.
S'apre il sipario,
nello spoglio teatro ridonda un monologo muto
- canto del
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Bere,
vivere,
respirare,
amare...
immerse
nei profondi fondali.
Ora immobile
muta ed uguale
sotto questo
finto cielo...
"Ossa"
che nel nulla
vi adagiate
nei giorni
dal vuoto strangolati.
Dietro un opaco vetro
dove " la
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La sua mano impaurita, fredda,
nella sua debole figlia
(per quanto tempo ho pensato
come sarebbe stato).
Non ti ho mai amato
-forse si in qualche buco nel tempo-
mai abbastanza comunque.
L'agonia sanguinante di tua moglie
e i pianti malati di
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Lo scheletro di alice vaga
nell'etere mortale della sonnolenza mentale.
Appuntito e scarno
vibra ad ogni cenno di risveglio.
Le ossa,
argentorilucente,
si muovono sicure
nel deserto androgino della coscienza
rallentano ad ogni richiamo
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Mostrati! Unghia sottile, nella buia cupola,
in un corollario di stelle lucenti, appesa,
vieni! Spicchio argentato appari d'incanto,
rivesti il cielo smorto e pallida mostrati!
Scendi sopra il mio capo colma d'amore,
spandi il chiarore, esangue
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Pellestrina dipinge
di riflessi tavolozza
il mare
Ha pennellate e secoli
di mani ruvide dai flutti
Come la vedi adesso
con gli occhi del cielo?
Pellestrina in processione
dall'aurora al tramonto
Nella marea canta
con la musica
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hy ju |
10/10/2011 21:01 | 1789 |
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Cadevano cicogne gravide
il cielo era uno splendore
il bagliore bruciava il cielo
le nuvole divennero neve
e mia moglie come Sarah.
Cadevano cicogne gravide
un bruciore intenso
odore di arrosto
e nauseabonde torte
di fedida
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| Hai saputo donare attimi intensi,
in una vita interamente
costruita per amare con tutta te stessa.
Sono proprio quelli gli attimi
che ora vorrei passassero più veloci,
gli attimi di un'estate
che ha aspettato te per andarsene,
e che
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| Senza finestre,
senza finestre la ricordo quella stanza
con un letto alto e bianco
che galleggiava nell'ombra.
Senza luce,
senza luce lo ricordo quel mattino
come un grigio crepuscolo infinito.
E tu di cera,
di cera ti ricordo,
con occhi senza
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I miei ossequi Signora
ché avendoti sempre rispettata
merito il beneficio d' uno sconto
per questa pena che seco mi trascino
Ho la vita legata con un filo troppo lungo
alla caviglia destra che claudicante ormai
mostra segni di sano
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Da sempre mi nascondo qui
ma le parole a volte non servono
le stesse parole che un sera cantai
e che adesso miseramente si perdono.
Questo è il mio venerdì
questa galera di niente socchiuso
la collezione assurda dei me
e l'ultima
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notte infinita,
evanescenti stelle
assente la luna
cielo immenso,
lugubre drappo nero
inconsapevole,
crudele giunge
un alba
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| Piedi logori calpestarono aurore
circumnavigando l’occaso
Diacciate mani strinsero forte vernali aliti di vento
per poi cedere al suolo il calore dell’allaccio
Riarsi occhi fissarono il sole misconoscendo l’elegiaca luna
dimentichi della luminosità
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Quanti quesiti
vorrei porti
amata sorella
e quante nuove
vorrei darti.
Ti percepisco
nella tenera trasparenza
mi appartieni.
La mente ignora
e si fa partecipe
della tua dimensione.
E' serena
sa di condividere
le interiori
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Nel giorno del mio compleanno
i miei 57 anni,
i miei fili bianchi tra i pochi capelli
e la convinzione
di non aver costruito niente.
Il giorno del mio compleanno
la morte mi venne a trovare
bevemmo del the
e parlammo del buffone al potere
e
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In questo corpo intriso di dolori
oggetto di inesausti e beffatori
ragionamenti
anche la mente sfinita d'attesa
di responsi già vede la sua resa
senza lottare
anela abbandonarsi al suo riposo
pur conscia che non altro
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| Cara vado al camposanto.
C'è la mamma lì che aspetta.
'Mamma, s'io non tornassi...'
Però vedrai che torno...
e resto qui con te...
Or altro cuor m'aspetta:
'Nù core aspetta a'mmé!'
Invero il posto
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| Porta il mio corpo nella grande foresta
e seppelliscimi dove la grande sequoia
ha fatto da tana al procione.
Ho piantato alberi
e tagliato rami
ma mai ho ucciso
una pianta di quelle
che ho generato
dal mio dolore.
Porta il mio corpo dove
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Un canto antico si eleva
dai rami
degli alti cipressi
che ombreggiano
la tua ultima dimora.
Sono
gli instancabili guardiani
del regno delle ombre.
Il mio dolore si dissolve
improvvisamente
come nebbia evanescente
davanti alla tua
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Troppo piccolo per essere uomo,
troppo grande per un angelo.
Di tutto la natura ti ha privato,
un male serpeggia nel tuo corpo
dilagante onda bianca.
Indifeso, di solo amore
armato voli, lontano
dalla gioia e dal dolore
più in alto del
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Calma è la notte
e senza vento
che d'intorno
tutto quieta
e si rischiara i tetti
alla nascente luna.
(G. Leopardi)
Sereno ogni pensiero
posa
non io, non mai
e tumultuoso s'affaccia
il giorno del trapasso.
Quanti ricordi
o mia
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Una galleria di volti,
teca di esistenze in un'immagine,
ed è una giacca, una cravatta
ed un sorriso colto chissà quando,
in un giorno di festa, nella speranza
che il bello accada, chissà quando.
Quali silenzi sentite se
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Se nessuno verrà
a trovarmi al camposanto,
nulla importa,
avrò di banco tanti amici;
parleremo, scherzeremo,
ricorderemo, rideremo,
forse piangeremo,
ma mai diremo;
la parola:
domani
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Calato negli abissi della terra,
sommerso nella più profonda quiete:
ma pace non può trovar l'uomo ch'erra
ammettete che egoisti siete!
Cuore duole quando menzogne sento,
nessun fuoco a scaldar la mia mente;
suon d'egoismo
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Mani buie e scabre
accarezzano le mie
e chiedono perdono.
Segna la stessa ora
quel pendolo maligno
che ti consiglia di affrettare.
Ma lento è il tuo tacere,
svelto il tuo osservare.
Accarezzi l'anima mia
e la riempi
ed esigi
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dicevano ha sette vite come i gatti
Pepsi era il suo nome
manto maculato bianco- arancione
un miagolìo sommesso
quasi un sussurro
giocava con chiunque avesse voglia
perfino col volare di una foglia
aveva un muso rosa il corpo caldo
prima
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Cobalto in zaffate sul grano mietuto
Un campo di trombe che squillano
Sotto il cielo sfondato di luglio
La conferma delle setole impresse nella pasta
Intinte di fame
Capogiro in mezzo all'estate
Revolverata al cuore
Coi grilli che intorno
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L'ultima eclissi
è sempre in attesa,
è madre di costanza
e silente regina offesa...
Già sa'...
il vestito da indossare
e le lacrime che son da versare
in quello spazio bianco che rimane
su quel tuo rotolo di betulle
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Ti prendevo in giro,
chiamandoti:
Ingegnere, Architetto,
Dottore e pure Teologo!
"Brava solo in Letteratura!"
rispondevi; e ci scontravamo.
Ma da sempre ricorrevo a te.
E ora...?
Ora,
la grande Avventura dell'Eterno,
ti riserva
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5005 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3571 al n° 3600.
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