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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Gli ultimi 5 iscritti: Daniele Alimonda - Gaetano J - Malena - Die - vorreichiamarmigreta |
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Le 5004 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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si sa la signora con
la falce in mano
non ha ferie né giorno
di riposo lavora indefessa
non batte mai la fiacca
e nella notte vile predatrice
sfiora con la mano il mondo
gioco di nervi paura a pelle
trema la terra scuote
la notte
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Tirava un vento
carico di silenzio...
Ed in me era
un flusso vitale
di morte.
Il canto degli uccelli,
sulle tombe,
pareva il sussurro silente
dell'anime, e le
lievi danze de'cipressi
erano solo
del loro alito
il sentore.
Ora io stavo
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| lascio che sia;
il mio modesto sorriso
quel fare così...
inutile,
e quelle scarpette
appuntite come volessi
bucare il cielo con i miei passi,
non fanno presa
sulle metriche divine ed isteriche.
Precedo le vie,
come desertica la
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EnzoL |
28/05/2012 19:59 | 2180 |
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Chiedi consiglio alla notte
e alle sue stelle.
Un'eterna lotta di liberazione,
una crociata marchiata dal desiderio di fede.
Ascolti il tuo cuore
e scivoli dentro l'armatura.
Un eterno conflitto
fatto di spade e sangue.
Chiedi consiglio al
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Jimmi |
28/05/2012 10:35| 1951 |
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| La mia anima esangue nelle infinite tenebre
ritrova lacrime credute perdute,
la luce che un tempo
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| Acuti strazi m'infliggean dolore
Supina e inerme giacevo muta
Quei luoghi cari, sì perdean colore
Siffatta notte m'abbandonai sparuta
Un coro gaio e amico udii lontano
D'arretro mi chiamavan moleste voci
Guardinga mi fermai e
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Dove sorge il sole
si apre una via.
Non c'è più il tempo di riflettere,
sotto il fuoco nemico si risponde o si muore.
Dove sorge il sole
vi è la colonna di soldati che marcia.
Non c'è abbraccio,
ma solo il freddo
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Jimmi |
26/05/2012 09:40| 2001 |
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Si veste la vita in geometrie di sorte
che stessa tesse.
Sgomitola l'eternità,
intreccia atomi con mani di fuoco
crea soli e cosmi attorno a me.
Eppure io figlio suo
piango per lei,
lei l'unica dea prigioniera di se stessa
nell'eterno
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| Uggioso il giorno innanzi,
lontano nel disteso mare
l'anima di una madre,
a ricercar solo avanzi
negli aspri
e consumati istanti.
Racchiusa e pallida
scruta
nel suo destin crudele
passi divisi e incerti,
che dell'amata prole
il cammin di
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Le tengo strette
le mie notti
Hanno il sapore dolce amaro
dell'assenzio
Sono ritagliate da sfondi bui
come velluto nero
dove brilla l'argento delle stelle
e la mia solitudine
Non le cambierei con nient'altro
queste mie compagne
ma vorrei
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Nulla più adesso,
se non lo sgomento,
se non il brivido freddo
di un addio troppo precoce.
Un dolce sorriso
dilaniato in un ultimo istante.
La tua anima ora
vola libera,
tra le braccia possenti
di un angelo.
Una luce calda e
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Cantami una canzone
che scivoli come un velo
sull'oceano
cantami un po' d'amore.
La passione si è coperta di squame
per te amore
il desiderio è una marea
che mi spinge
sempre più lontano.
A volte mi sento
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L'ora che a te mi congiungerà
lo sento si fa’ più vicina madre
l'attesa della buona ventura
speranzosa si erge tra il consumarsi
di atri sostanziosi contorni di vuoto.
Da quando, ci separammo
tu muta e io in lacrime,
quante cose
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Ti sorride dolce
mentre lacrime internamente la corrodono
Ti aiuta a camminare
mentre la cancrena divora le sue gambe
Ti dona il suo tempo
e tu non sai che è tutto ciò che ha
Ti lascia andare
mentre artigli roventi le arpionano
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Non dormirai
affollato di paure
rabbie pressate
sale di lacrime impietrite
io non mi sveglierò
dal sonno che ha deciso al posto mio
c'è un velo di confine
dove forse ci rincontreremo.
Forse.
Non so neppure se ci
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Ho bisogno del mare,
del canto degli oceani
che incantano le scogliere.
Sciolgo le ciocche della sera
per non sentirmi ancora solo
prima che arrivi la notte.
Sono stato una goccia nell'universo
e nascendo
un angelo mi ha messo
un dito sulle
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Racconto, allora ...:
Nasco destinato a morire
- di questo dovrei esser grato ai miei creatori? –
cresco borghesemente e sposo male;
figlie, due. Se solo avessi potuto,
mi sarei riprodotto per partenogenesi.
Ora attendo l'arrivo della mia
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La solitudine imbocca coscienza
in codesto momento
di dolore,
ode il giorno e culla la notte sveglia.
Sola, qual fruscio nel buio
tarda il concilio?
Requie che non dona
agli occhi torbidi di lutti amari;
e ai pianti mormoro
tormento nella
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E mi dicevi non arrenderti
c'è chi ha bisogno di te
mentre il treno fuggiva
da Berlino a Sarajevo
e gettavo le cicche dal finestrino.
Ma io
ero stanco
e fumo ero già allora
mentre il treno correva
la morte mi chiese
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L uomo che stava pensando al peggio
ne aveva il colore
e aveva lo sguardo
di chi lentamente
costruisce il coraggio
e cerca parole
che suonino lievi
di fronte alla scena
e agli occhi del primo
che fosse rientrato.
Ma il tempo
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Carezze nel sonno
aliti di vento sulla pelle,
fiammate di onde
nella mente
quando la tua mano
fredda accarezza
nel sonno il mio sogno.
Chè tue carezze
in culla mia
giammai
aliti di labbra
mai sfiorate,
di te,
che solo ombra
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Mi vestirò di fiori, come aurora in rinascita
e berrò l'aria pregna del sole, cielo che pioggia ha ripulito.
Navigherò nelle nuvole lontane
che non so più immaginare
potrò rifugiarmi solo nel mio odore
e nel mio
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Lasciatemi un'alba
un'alba in primavera
quando il mare ha ancora
bisogno di me.
Lascio i miei nulla
al prete irriverente
che ha detto che è peccato
desiderare la roba che non mi appartiene.
Lascio i miei scritti
ai miei figli
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Ecco infine all'orizzonte
il traguardo
verso cui cavalcavamo
asintotici.
E’ un fiume secco non
più alimentato
dalla sorgente sotterranea
che rinfrescava il nostro
esistere sudato.
E nessuna Fata Morgana potrà
più
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Tu sei mia madre
non dimenticarlo.
Ovunque io sarò
sono parte di te
ad ogni modo.
Ero sangue
e ti scorrevo nelle vene.
Ero carne
nata dalla tua
in un miracolo della vita.
Tu sei mia madre
tu sei la mia fonte,
il mio cuore è
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| C'è tutta una storia
di ragni e fuochi
nei tuoi occhi
neri pozzi colmi
incontenibili
vanno larghe queste mie parole
nella stanza vuota
mancano d'aria fino al soffitto
fino alla pendola ferma sul muro
che scansa l'ora
o la
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| Piano gridavi e soffocando piangevi.
L'alba giunse e ti portò via,
in una nebbia mista a rugiada
ti dissolvesti come polvere al vento.
Non scorsi più le tue labbra,
i lineamenti del tuo volto.
Il ricordo delle tue carezze mi
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| Taglia l’aria
con parole sferzate.
Taglia l’aria
con le nocche serrate.
Taglia (ahia)...
il respiro in un pugno.
Piega il corpo
alla malcapitata.
Spiega il corso
della loro serata.
Spiega il colpo
nella notte inoltrata.
Corre
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| I fiori di ciliegio
Cadono volteggiano sinuosi
Leggeri
Leggiadre le farfalle
Si abbracciano in volo
Si stringono
In quel salto
Nel vuoto.
Cadono
A
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E' stato un soffio
a portarmi via
parlavo giusto col vento
che guardava i miei occhi
e restava zitto.
Dalle braccia di una madre
dal suo ventre profondo...
solo in un attimo ho lasciato
una scia di dolore.
Col mio sangue si è
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| Eri solo una rondine ferita bianca e nera
sull'asfalto di città.
Le ali dimenavi rattrappita. Non più il cielo sulla
verde prateria, solo fumo di pietre arroventate
a bruciarti come fuoco le ferite ove morte avea
già posto
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5004 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3151 al n° 3180.
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