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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 360’890Autori attivi: 7’472
Gli ultimi 5 iscritti: Gaetano J - Malena - Die - vorreichiamarmigreta - Lorenzo Vecchia |
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Le 5004 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Quels péchés
ai- je fait
pour ne plus t'avoir
à mes côtés.
Dans le fond
de l'abîme
où ensevelie
vivante,
je cherche
une issue,
je sens toute
ma fragilité.
Seule une photo
me
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Ho appeso l'anima all'attacca panni
davanti a me solo il corpo vuoto
mi guarda impietosito
mi rivuole con lui...
...il tempo che il tabacco si faccia cenere
non si accorgerà nemmeno
di essere morto.
L'anima è volata
il corpo
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Ho momenti d'angoscia
e momenti di felicità.
Istanti d'indifferenza.
briciole di serenità.
Oggi è meglio di ieri,
peggio di domani,
quasi come
un passato che vuole ancora
essere presente
ma è morto nel
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So che son nati fiori sui dirupi
e che la morte li ammira benevola
un corso inevitabile certo
ma c'è chi s'è incamminato prima
Stanotte non pioveranno stelle
e gli amanti non avranno richieste
sarà l'anticipo d'un inverno
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La morte,
un velo sul corpo,
copre dolcemente i colori della vita
...finita...
In un arcobaleno spento
pezzi di musica si confondono nell'aria
profuma di niente,
gli occhi si chiudono alla luce di ora,
non navigano più il presente
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pietra e terra
questa stagione fredda
di croce nera
Vivo di pietra e terra, respiro sangue
sui colori di una nuvola remota
tradotta in cenere dalle soglie nere
di una stagione antica, regno della sera.
Trovo le ossa nel silenzio e
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Manchi in questo giorno
tanto quanto quello
In cui te ne andasti
Oggi che ho ancora
bisogno di te
ancora di più,
mi manchi.
Allora fu disperazione
Oggi la tua assenza
Imprime ogni ricordo
nel presente, nel futuro.
E per questo ancora di
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Fanny |
02/11/2012 22:34| 1164 |
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di fuoco il cielo si tinge fra le nubi
richiamo all'estro
del predator notturno,
scivola a valle suo stridulo lamento
ad accompagnar novella sera amante
nell'ancestrale ricerca di un'alcova,
gli occhi restringe vento sterile al declino
carezza
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| Non corone di mirto né d'alloro
Ombreggiarono il tuo amato volto, ma furono altre
Ad accompagnare il tuo ultimo viaggio.
In nessun annale è riportato il tuo nome
Non fosti poeta né scienziato insigne
Ma dei tuoi passi profuma
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| Filtrata
da un madido
cipresso,
la pioggia
batte il tempo
sulla scritta:
“Dal Cielo guidami,
segui i miei passi,
prendimi in braccio
la notte
nei miei
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| E vien quel giorno
in lume di candela,
lacrimar silente affanna.
Pupilla fissa
animo lontano guarda.
Velo di rugiada
su marmi candidi;
fuochi fatui
e stille d'opalina cera
su porte chiuse
sull'eterna pace.
Fiorisce il morto
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Un salto lungo il ponte
tra reale ed immaginario.
Attraverso il labirinto
dell'inconscio;
in apnea verso la ricerca
di se stessi.
Voce d'alterità,
Titanessa senza più trono.
Nel giardino segreto,
succo di mandragore
dove
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La tristezza s'appoggiò all'anima,
come fu greve quel peso da sopportar
chiusi gli occhi,
ascoltando silenti lacrime
d'eccelso amore
dolente fu la spina
che impietosamente
incise il dolore
*
il tuo nome è ancor
triste canto
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Eppur m’ è tracimato il cuore
all’improvviso
mentre le mani cercavano un appiglio
tra rami fiacchi
ricoperti di giovani spine
M’aggrappavo alla sponda
di quel torbido letto
d’acque e sassi
e nell’attesa ti invocavo
parole e lacrime
-
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| Nel ricordo
si perde il pensiero
in un tempo lontano.
Ancor oggi
mille domande
si affacciano al cuore.
Le labbra le sussurrano piano
di quei momenti,
di quella gioia perduta.
Di quei momenti,
di quel tragico dolore!
Volavi
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| Rimembrano il suo calore
su ramo le caduche foglie,
Scende la notte su esse
aleggia, palpito e sospiro
nel'ultimo addio al sole...
Ricorda novembre
avvicendarsi d' anni
di tristi anniversari;
la morte ha mesto suo pianto.
Ritorna il lento
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| Passi,
lenti, smarriti,
braccia di corolle
sui marmi e luci
come piccole vite
tra le notti infinite,
(e memorie
che s’annebbiano).
Pianti,
voci, sussurri,
forbici tra i ricordi.
Feroce è il tempo
che pace nega ai vivi
ed un
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Pianti
sotto cieli di pioggia
un concerto spezzato
in fila per uno sguardo.
Sono occhi mesti
nell’ammasso di dolore
voce della solitudine
oltre l’esiliata salma.
Suono acre di campane
ricordi pulsanti del cuore
petali di disperazione
nel
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sento le stelle
il soffio delle notti
in un respiro
Io ti attendo in queste piogge,
in ogni goccia caduta a terra
simile a una lacrima che esita
sulle spoglie di un cielo inerte.
Le porte si apriranno ancora
in questo spazio
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| Quando l'albero vacilla
ai colpi della tempesta
anche la chioma
si piega alle direzioni
per non cedere
al susseguirsi della quiete
le radici si assestano
per cercar equilibrio
ma il terreno instabile
rende l'oscillazione frequente
non
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| Mi opprime il sospetto
d'esserti simile
nel far bere lacrime
a prigionieri dei nostri letti.
Con la polvere,
crudelmente folgoriamo
quel cuore a noi tanto fedele,
piegando a noi,
ignare volontà
striscianti come
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C'è una fine,
a tutte le illusioni,
c'è sempre una fine.
Una corda che si spezza
dopo un groviglio.
Dopo tanti nodi
e sfilacciature
si arriva ad un termine.
C'è una fine per tutte le cose
che hanno avuto
un
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Incontrastato tiranno
il tempo regna
nella città dei morti
e lapidi e date corrode
mentre un tiepido sole
sbiadisce vecchie foto
a ricordar care sembianze
ormai spente
in attesa di eternità promessa
e il pensiero dei vivi forte
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Arrivò leggera,
camminando
illuminava
di semplicità,
sguardi e visi
spandeano serenità
benché in lei
incombessero
fatiche, tremori.
Era sole e nubi,
limpide acque
e tortuosi
torrenti in piena.
In
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| Passerà il freddo
rovesciando il giardino di stelle
mentre i pini argentati, rubando lo scintillio alla luna
chiuderanno il sipario nel cerchio
dopo
sarà balsamo la falce che confida nella luce
mietitrice sottile, della somma dei
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| Si va per morti
si va a testa china
e fiori in mano
si va contriti
per poi dimenticare
sempre.
E si contano gli anni
le differenze
sui nomi delle tombe
venti o sessanta
senza capire ragione
di tale scelta divina.
Si va per
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Stretto ti va addosso quest'abito d'ossa,
presto lo spirito smetterà d'alitarvi dentro,
non più figlia del giorno,
ma d'una notte nera.
Si perde nell'aura come cipria
soffiata via da un piumino
la tua giovane vita,
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Era una languida furia... una belva...
un tigre infame da fauci sì altere,
e colle reclute l’alte maniere
sembrava ognora malvagio iscordar.
Era ‘l suo volto coverto di veglie
pustole fredde... di calli vegliardi,
e ‘l labbro irsuto
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| Ingordo e implacabile,
come belva ostile,
il mio Spirito
colmo di cattivi raggi
come la peste che già fiuta
il martirio della tomba.
Senza mattino ormai
s'agita il mio cuore
che rode col suo sonoro Inferno
e
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Per amore
ho donato la mia anima
all'oscurità.
Sono sceso nell'inferno
per rubare l'essenza
dell'immortalità
ed ora gemo
nella fredda terra
del silenzio.
Cammino per le strade
ma nessuno mi vede
neanche tu.
Mi nutro
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Quanto dolore ho raccolto
quaggiù.
Neanche la pioggia
riesce a lavare tutto questo.
Le mani tremano quando vedo
la violenza
spaccarmi il cuore.
Avevo un cassetto di sogni
da realizzare.
Perchè?
E' come vivere su un
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5004 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2851 al n° 2880.
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