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Poesie pubblicate: 360’936Autori attivi: 7’472
Gli ultimi 5 iscritti: Gaetano J - Malena - Die - vorreichiamarmigreta - Lorenzo Vecchia |
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Le 5005 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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Per sette lune
hai brillato
in quel letto d’ospedale.
Poi ti sei sfaldata
tra le sue mani
e adesso sei polvere.
C’era chi aveva timore
di toccarti
e chi te ne dava la colpa.
Ma ne avevi viste tante,
memoria amorfa
in un tempo senza
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Alexis |
12/01/2014 15:54| 1051| |
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Solo una volta nella vita
Viaggerò
pur senza coraggio
navigherò in mari lontani
toccherò impossibili orizzonti
volerò più in alto del cielo
rifugerò dalla mia blasonata prigione
finalmente libera
da
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India |
11/01/2014 00:27| 1608 |
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Quando muore un artista, non la tomba
gli servirà per esser ricordato:
la voce rimarrà, sua, che rimbomba
nelle opere d’arte che ha creato.
Si disperdano pure sopra l’onda
le ceneri del corpo ormai bruciato:
resterà la sua fama, assai
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fiato al veleno
la terra che si acceca
di fuoco nero (D)
Nate dalle paludi delle streghe
le terre dei fuochi sono piene
di odio denso fatto per regnare
sull'altare dei malati di dolore
Gli effluvi sono confinati altrove
ma il veleno ha
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| E tornerà primavera
e le mie mani metteranno un mazzo di fiori
su quella triste lapide
che mai meritò le lacrime
che dal mio cuore seppero sgorgare
e tornerà primavera
a lembire di fresca dignità quel volto
che
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semi di cielo
l'albero è ormai il perduto
fuoco del sole (D)
Albero dei veleni neri
partorirai semi di sangue puro,
dolore che di notte asciuga e trema
l'ultima melodia della prima luna
I campi ormai bruciati dalla sorte,
fiato di
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cosa da poco
il dolore che resta
fra ciglia nere (D)
Ci sarà sempre qualcosa da dimenticare,
qualche piccolo dolore o forse grande,
cresciuto fra le spire di un respiro ignoto,
cose da poco che sanguinano il cuore
Ci sarà sempre
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Stanotte sono
il dono della terra
dolore e nube
Fuori ora fa freddo e la terra è dura
non avrai paura se il buio scende
e cancellerà i mattini nella nebbia
non avrai dolore lungo il viale nero
Fuori c’è il vento che soffia ancora
e qualche
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Aghi di pino e ali di farfalla
piccole mani strette sul cuscino
il tempo dei ricordi è ormai lontano
riposa sulla sponda dell'oblio...
Ombre nel buio tetro della stanza
fantasmi senza corpo e senza luce
attimi eterni di silenzi e
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| La morte del tuo sguardo.
La vendetta del tuo silenzio.
Il più atroce dei vortici emozionali
che si veste di vitalità senza morale.
Un inizio senza polveri,
quello legato a te che vai.
Eppur mi chiedo dove te ne vai.
Senza le tue
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| Al viale del tramonto
di un giovanile sogno
resta
un quadro non dipinto
una tela bianca
una poesia muta
di due anime in un corpo solo
Nella cruda realtà
affonda
l’ultima speranza.
Nel silenzio,
lacrime di stelle
a umane lacrime
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| Morirò felice
abbracciato all'attimo
mancante,
sostenuto sul fare del
mancato momento
tristemente
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| Una voce altisonante
parla nel silenzio delle notti bianche,
risuona nella stanza in penombra
e macabre presenze danzano nella mente,
forte è richiamo dal fondo dell'oscuro abisso.
Intrappolate nella rete del buio fitto
agitano le mani,
si
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| Chi reggerà
le mani fredde
quando la vita
le abbandonerà,
allorché il sangue
non le colorera'
e la morte
domanderà
il suo trofeo?
In vero
il Silenzio
non opporrà
resistenza
ai nodi
di Libitina
e,
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| Tu ci sei.
Sei nel sangue,
scorri nelle vene.
Sei nei sorrisi
e nel taglio degli occhi.
Sei nei gesti
che compio ogni giorno.
Sei in
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| Inizi a conoscerli... gli uomini.
- Fari senza luce
come occhi senza aridità
e lacrime senza future memorie.-
Inizi a conoscerli... i bambini.
- Sorrisi di donne,
come madri incinte,
come amanti che riparano
le rughe ai fiumi i loro
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Lievi le vendette,
ruvide pieghe del cuore,
quel piccolo spazio d'acido livore
che libera le ombre represse
Tumide le ansie,
affilate spade del divenire
di un eco troppo grande
per contenere gli angoli del viso
Dolci le sorprese,
quel ghigno
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Sperde calore
quest'amare
nell'ignavia dei più.
Amai riamato
oppure folle
sognai?
Perduta l'anima
nel lembir carezze
di morti fiori.
Macilento
è il cuore al gelo
d'immensa Tundra.
Morte,
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tremano le ombre
nel cielo di dicembre
fiato alle stelle (D)
Tredici le ombre di dicembre,
tredici le lingue di fuoco ormai tradite
e niente da sperare nella terra degli inganni
con il debole chiarore a far da riva
Tredici le spine, ferite da
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- esiti
come neve a scendere
oltre le mura della città;
era dunque morte, tra gli indumenti
paralisi composta - tale da non sembrare - livida
non più carne - non più prigione debole
opportunità;
così
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Da tempo trasmetto solo in bianco e nero
vuota ormai l'ampolla dei colori.
La voce tenue non riempie più le stanze,
non comunico emozioni.
Funziono ancora bene
ma non sembra interessare,
i miei programmi già visti
i bollettini
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Serpeggia impietosa
da angoli quieti di gente cenciosa
ai cuor in festa, bagnati di sangue
s'insinua e non distingue
non s'arresta,
è ferma come sfinge
del suo barcone lo sciabordio
l'orrore è alle porte
non v'è via di
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| Sto sporcando
le mani con il
fango della mia
umanità.
Cos'è mai questo
vivere,
tra il sorgere d'una stella
e il passaggio lento
radente d'una morente
cometa
e la foglia
ch'ormai già
riposa.
Vivere
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Tesa quella tremante mano
a voler serrare, nel debole pugno,
immagini di vita
che scorrono veloci
nel rantolo della morte
Soffocato il respiro
mentre un urlo spezzato
squarcia il giorno,
giorno maledetto
che alla vita dice addio
Un minuto,
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giorni di morte
arresi alla vendetta
dei cupi inverni (D)
Maledico i giorni che verranno
e il tuo respiro gelido di sabbia,
deserto di un potere indefinito
sul frutto scuro della notte cieca
Pronuncio rune incise a nebbia
e il velo dei dolori
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Mi guardo intorno
E sento freddo.
Troppo spazio
Vuoto mi circonda.
Il fiato ogni volta
Che respiro
Si spezza
E mi lascia in apnea.
Tu non ci sei,
non mi abbracci ed
io non posso più
prendermi cura
di quella donna
che mi ha
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(Quando morirò
voglio drappi di organza alla finestra
a far tornare il sole
e le rondini a volare
nel cielo di un sogno ormai svanito).
Sarà un trapasso
in trasparenza bianca
dal corpo all'anima
presa per mano
da un'altra
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| -E adesso, dove vai adesso?-
Vado a riposarmi,
adesso sono fioriti i giardini
E le farfalle sanno cantare
sui prati
e danzare sui fili d’erba
E i fiori non muoiono,
rigenerano i petali
nel buio della notte
Al mattino hanno un abito
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un anno è un velo
dolore per le sere
e per il cuore (D)
Non respirare questo buio marcio,
se nei ricordi il gelo delle sere
ha il segno dei cassetti ancora vuoti
di qualche carezza data ad ore
Non chiedere delle follie del cuore
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Acqua,
fango sino al mento
poi silenzio,
la morte compagna
dei mie istanti.
Sono uccello dalle ali di cristallo
della mia vita
ho fatto scempio
e la mia mente vaga
sino al sacro tempio,
un Dio mi dona
di fuoco un atroce ballo.
Scoppi di
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| Con impeto
l'anima si raccoglie
nelle ombre dorate,
strisciando
nei ricordi
di melodiosi suoni
e suggella
la tua immagine
riflessa
in uno specchio di luci.
Madre...
amore svanito
nelle strade
di un Natale vuoto,
ora siedo piano
dinanzi
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5005 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 2311 al n° 2340.
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