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Le 4992 poesie in esclusiva dell'argomento "Morte"
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| Di quel giorno ricordo la nebbia
che si mangiava gli alberi e le case
l’odore liquido di terra fradicia
su, nei vapori freddi che dal fiume
toccavano le sponde erbose e il cielo
ed io sentivo quel freddo dentro
mentre guardavo l’uomo nella bara
il
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| I giorni del dolore sono ami da estrarre,
pesci che abboccano senza usare vermi.
Le ceneri dei morti passano dalle suole
-raggirando la gomma-
e ci penetrano come trapani
dissanguando anoressici ricordi.
I giorni del dolore sono battimani
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Le piume di cristallo
sono il ghiaccio dei giorni
il sogno malato
che mi porta lento alla sera
Niente più
che freddo nelle stanze
il buio che deride
le mie rughe sulla pelle
Le rose di corallo
sono le nuvole rosse
verso la fine del
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Mare sterminato
di un popolo antico
cara immensa Sicilia mia
pacifica raccoglie storie
di storici marinai
quasi respira
l’immenso mare vivo
movimentato da barche
gelide e squallide che portano in deriva
fantasmi d’anima
in ginocchio
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Lungo il bordo del bosco
non hanno mai
sentito parlare di te
dei tuoi sorrisi senza nuvola
Non hanno mai letto
le tue parole scritte al vento
e non sanno che amavi
la luce del tramonto
Le ombre non sembrano
le stesse di quel giorno
e
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Tra tanti numeri in fila
tu, deportato ignoto,
matricola laterale
dal nome usurpato,
involucro d'uomo
su telaio ghiacciato
di cielo sporco
in righe cineree
tremante ramoscello
appeso flebile
al vento gelido del Buran
- nella notte
nella
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Fitta nebulosa, coprente cielo
malsana aria s’avvolge di ciminiera fastidiosa
maleodorante olezzo ad infestare... il corpo... odioso
triste epilogo, sfumati pensieri, piangente resta il velo.
Cellula impazzita, l’infinito strazio
d’un lavoro che
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Nel mio paese
c’è un piccolo cimitero
dove vorrei riposare
ha le mura di pietra
E qualche volta
si possono vedere i lumi
tremare nel vento
Quando viene la sera
si è troppo stanchi
per volare via lontano
dai campi di
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Sono morto
come quando in sogno
il passo non si compie
e i sensi, acquorei
ingannano;
sono morto
come quando in sogno
la voce, impersonale
è suono informe;
sono morto
come quando in sogno
il reale è ignota fantasia di segni
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| Oggi,
quel cielo plumbeo assolutamente,
un sole immaginario solamente,
sospese gocce che inarcano la schiena,
avvicino la mia poltrona
accomodandomi ... svestito
scaldato dal calore
d’un vitale ricordo d’amore.
Ieri,
un cielo azzurro
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Hai lasciato cadere i tuoi sogni
dietro voli radenti oltre il filo spinato,
trame di passi come fiori spenti orlano
spazi rubati alla vita.
Unghie conficcate nella pelle rancida
urlano preghiere senza voce;
parole partorite in flebili
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Dove nasce
l'incanto della luna
hai lasciato impronta
e bellezza
nell'ispirazione
della tua giovane memoria...
addio senza un saluto
sei andato
a rimirar le stelle
nel coniugarti
all'ultimo sole
e in un abbraccio
senza tempo
sei
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Quanto cenere ha tratto il vento ai monti!
L'Odio perenne si consumò e sparve.
Riapparve dopo, assetato di sangue,
e il vento più non c'è.
Il camino non sbuffa più i vapori
della Morte. Il Tramonto è andato
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l’uomo ha pianto come un bambino
dinanzi a terre devastate
tramutate in fumo velenoso
l’uomo ha pianto come un bambino
ha visto i corpi dei suoi figli dilaniati
ridotti pelle ossa e poi colpiti
l’uomo ha pianto come un bambino
ha sentito la
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Solo due inverni
per non dimenticare
due stagioni
per non lasciare il vuoto
Un tratto
di matita leggera
sulla tela bianca
come la neve che cade
Qualche lacrima
feconderà la terra
ed i semi sbocceranno
nel buio dei germogli
Solo
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Sotto la neve, quieta anima dormi
sotto la neve, ora è silenzio
nel riposo della vita,
quieta la tua mano,
il vento più non
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E quando tu vedi la morte insonne –
perire tra fiamme ed urla violente,
dolore acuto di uomini, donne:
nessuno mi vede, nessuno mi sente!
Bugie, menzogne: son nostre colonne,
ipocrita triste, uccidi la mente:
in dolci lenzuola m’avvolgon: cretonne
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| Sentii il gelido tuo respiro
su di me
ti lasciai fare
volevo seguirti senza ripensamenti.
L'anima e il cuore m'avean distrutto
nessuna pietà
per la mia fragilità
il mio voler crescere
ed essere amata.
Così come s'ama un
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Esiliata da tutte le cose
scivolava dentro i pensieri negati.
La fragile ferita sulla quale spingeva
mancava e vegliava
dacché bugiarda, scisse il suo sé.
Tatuati alle nuvole passavano i giorni
e passavano lenti al sapore del ferro.
Per strade
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Dove sei ora
tu che coglievi le stelle
con un respiro
di favola uccisa
Dove ha lasciato le rose
che sbocciavano
quando il primo sole
scioglieva la brina
Dei primi giorni di marzo
ed il silenzio
ti sfiorava le ciglia
socchiuse nel
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| Era un gelido vento
a rapire l'ultimo rifugio
d' un sogno
strappando
l'amore di donna
ad un bimbo mai nato
e a quel giorno
che fuggiva
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| Riempirò la vacuità celeste
con ogni delizia mortale:
innalzerò, sola come una veste,
la colonna delle cose vane,
che, splendidamente circondata
dagli affreschi di uomini perduti,
sfiorerà tra le nubi, obliata
della
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| De sopra ar parchettone
ce sta ‘no scatolone;
è de cartone, è a fiori
ce so l’ impicci de tanti colori.
Spizzico e l’opro piano,
me tremano le mano,
er petto me s’affanna,
er core me diventa ‘na capanna.
C’è sempre mamma in mezzo a tante
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Ti sei stancata
di venirmi a prendere
ed allora
hai rimandato le cose
Non sei più uscita
e con le carezze
hai cercato le notti
il respiro lento dei giorni
Ti sei spaventata
e per un po’
hai sussurrato parole
da sola
Non ho mai
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Non odo le note di nenie che vanno tra nuvole rade
imbavagliano l’anima. Ho pensieri già troppo imbrigliati
la lingua impastata...
Scivolo nella mia solitudine di uno strato più sotto
tutto è tangibile... una carezza pensata un
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Una moneta gettata
nella fontana,
mobilitò tutti
e la sicurezza
fu come agevolante dissidio.
Era elevato il pensiero
di colui che
giunse a rammentare
i suoi primi
timori.
Laggiù si avvide della
presenza affine
a simulare
e a
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Hai rinunciato alle scarpe
ricusato la valigia colma di carezze
camminato scalzo sulle orme altrui.
Ora sotto i piedi nudi
le ferite non sanguinano più il trascorso.
Dio ti fece uomo, ma tu vivevi libero
tal gabbiano senza rotta.
Le
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Leggerezza -
nulla più,
ed è suono.
L'esodo di anime
umiliate sparge
arcobaleni daltonici:
un vociare bastardo
sbrindella il velo
dell'ultima dignità -
“nemmen la morte
è più degna
del
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Ho visto le ombre dei miei ricordi
accorparsi, addensarsi
dentro uno specchio
che non restituisce più
la mia immagine
ma solo un volo di farfalle nere
e gli occhi di un corvo
La danza dei fantasmi
è iniziata esangue nella
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Sabyr |
30/12/2016 15:56 | 594 |
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Ho spento la luce
perché
non potevo sentire
il vento
soffiare via le cose
Senza di te
Ho chiuso le finestre
perché il mattino
faceva troppo male
al cuore
Senza la tua voce
Era il vento
a riempire il vuoto
della sera
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| Aveva
e tutto era il nulla
fuori le mani sue...
in silenzio
ammirando l'acque limpide
sgorgare purificanti
l'animo e intenzione...
eppure
quel che sentiva
era spirito
tracimante ferro
incandescente
e soffrir dell'attimo
che fu
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4992 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1321 al n° 1350.
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