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Le 32430 poesie in esclusiva dell'argomento "Introspezione"
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Corre veloce la vita
ogni giorno una tacchetta in meno
non c’è proprio niente da fare
in special modo quando quel sogghigno
sembra fare l’autostop
combattimento da eludere
ci mancherebbe altro
rallentare il passo è nocivo
allungare il passo
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Vibrazioni profonde
bassissime
avanzano
si rigenerano
in crescendo
sempre più alte.
I polmoni si espandono
in alto
indietro
in tutte le membra.
Si odono
sibili
fischi
urli lancinanti
di animali feriti
a morte.
Sentimenti, legami,
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E finalmente corse alla montagna
per osservare da vicino il cielo.
Nessuno gli indicò la
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 | Alta è la notte
ed anche un po’ freddina,
cadon l’ore, rotte,
una s’estingue, l’altra s’avvicina.
Lacrima quieto il pianto d’una fonte
torna una voce, viene e va, vicina
tace, non tace
fino alla mattina.
Ed io l’ascolto, flebile nel canto
è
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 | Se un giorno smarrissi
la lucidità della ragione.
Persuadimi a non andare fuori rotta,
e stringimi forte,
per impedire che io sguazzi nel fango.
Forza la mia resistenza con dosi-
di fiducia,
se sfiduciata mi negherò al mondo.
Sii turbine
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| Credere di poter gestire il tutto
diventa ormai troppo scomodo
prenderne atto non fa certo piacere
vista l’indipendenza che sino ad oggi ti sei garantita
il tempo è nemico non fa sconti a nessuno
ed è qui che entra in ballo
sogghignando a tue
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Tutto quello
che non è stato
tutte le cose che restano
anche se le ombre
avvolgono il cielo
in un velo di nebbia.
Tutte le parole
che non abbiamo mai detto
e i baci negati
sull’orlo del tempo.
Tutti i sorrisi
le stelle mai accese
e la
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Si placarono i venti
scivolando sulle antiche
tempeste
speranza tornava a vita,
nei dolci mattini
d’allora cantavano
le allodole
in quel nuovo volare
degli ambiti sorrisi,
al calore del suo abbraccio.
Ma il tempo fugge,
ostinato cancella
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Tremendamente tremendo quel sentire
bloccando gli arti compreso il respiro
paura si scatena formulando partita vinta
tremore ha il suo bel daffare
onde non scatenare il peggio
tornando sui tuoi passi
ricercando quella pace frutto di un
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Silenzio
nemmeno il ticchettio dei tasti tiene compagnia
giornata uggiosa da dimenticare
scavando il più possibile alla ricerca di emozioni
quei doni ai quali appigliarsi nei momenti no
una dietro l’altra in bellavista fanno
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Ma che pensiero!?
La notte mi dà,
mi rigiro e affondo
nel bianco letto,
mi diffendo
e da solo salgo
nella storia dell’uomo:
un profeta, un poeta
ed il Creatore
che ci vuol comprare,
la sua storia futura
non può essere
senza quei due.
Un
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Seguo l’onda
del cuore
nel tramonto
che colori non ha,
e rivedo
i pascoli perduti
e un fanciullo,
che io ero,
nella paura di vivere
senza l’amico sole
e nascevano
mostri neri
figli della valle
che spariva
lentamente,
solo, il suono
della
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Come l’ombra
che si cosuma
nella luce
sempre nuova,
così io all’alba
mi anniento
in una luce
che mi cambia,
ma mi è sempre
nuova più nuova.
E, rivivo
parole eterne:
"Cantate
un canto nuovo."
E le meraviglie
avrò nel profondo
del mio, sì
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Vati dimenticati
figli di una luna
che solo lei
va a cercarli,
nipoti delle stelle,
piangono nelle notti
senza luci, nere
allora cercano quel Dio
quasi dimenticato
dai nostri giovani
che hanno tutto
tranne le certezze,
mentre loro
mai
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Ti incontro spesso mio tirannico ego
del mio vero "Se" non vuoi farne abnego
in cima alla torre impartisci comandi
infondi sfiducia per mero diletto
della sofferenza sei nutrimento
saldo baluardo di frustrazioni
sei il forte gelo della paura
serpe
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 | In un sogno, camminavo
in quel viale che da Piedigrotta
va verso il suo cimitero,
nel cader del sole i fitti cipressi
alternavano luce e nero
che rallentava i miei passi.
La sera era scesa sulla deserta via
quando da lato un’antica figura
mi
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Preferisco essere l’oscuro
la parola nascosta
alle luci dell’alba
quando la notte ancora trema
di una lama affilata sulla luna.
Preferisco morire d’amore
uccidere con un solo bacio
lento come le stelle
sacrificate al loro cielo
e sentire la
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È mancato quel nonnulla
capace di commuovere persino ad oltranza
inutile sprecare sofferenza
a niente vale tormentarsi
un battito fuori corso inutilmente si appiglia
dolente contrazione s’impone
cercando nel vuoto
catturando frammenti
problemi
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Io sono Antica, come il ferro, l’agave, la luna che sorge e il sole che tramonta.
Ho dentro voci lascive, odore di pioggia e catene che trascinano pianti.
Ho visto tanto dolore.
Incapace di sorreggerlo mi sono fermata.
Ho diari in cui annoto i miei
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Volteggiano piano le prime foglie
e lente cadono - vanno a morire –
sui marciapiedi e sull’acqua del fiume
che sotto i ponti indifferente scorre.
Ed io con loro cado.
E fragile tra le fragili foglie
mi confondo e marcisco giorni
e ore - e
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Mio amato vento, soffia
sciogli le redini
fantasma di libertà...
Cruda e afosa la realtà.
Eterno occhio dell’anima
penetra nell’ignoto
attraversami pioggia di luce
così io vedrò dove comincia il cielo.
Tutto fiorirà di gioia
quando il fior di
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ho paura di rompere con i miei occhi iniettati di silenzio l’aura di purezza di un bimbo
non mi piace che le mie ferite sporche di notti si accostino ai figli immacolati degli angeli
io raggomitolato nella mia anima ferita non riesco a vedere in faccia
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Respira la sera,
in sussurri di parole amare
abbarbicate a erranti danze
di pensieri sconnessi e laceranti.
Dopo anni di silenzio,
torna il canto della pioggia
e la tempestosa luce dei fulmini
che si dissipano in un setaccio
di nuvole cupe e
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Sorvolo il mare che mi fa un saluto,
“ Ma come sei già andato via?”
Sei apparso e subito mi hai lasciato
senza avere il tempo di capire cosa sia stato.
Mi hai fatto conoscere l’amore,
ho conosciuto gioia e dolore,
mi hai dato il calore del
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Sventolan capelli son rami gialli,
ove appender sogni,
soffian emozioni a brulicar parole.
Pensier dinamici ed effervescenti,
contorni biondi e nostalgia imminente.
Ispirazioni, malinconia e tormenti,
vocio al cuore ad alternar frasi,
e di passion
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La festa mi veste
delle mie speranze
ed io rincorro
una pazza gioia
che è nata nel niente,
nella povertà
di una guerra
appena finita,
ora, ad ogni
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Avrei preferito un bacio,
una piccola perla
nascosta fra le pieghe
delle tue labbra
e non respirare il buio
di qualche notte triste
come il vento notturno
che porta via ogni cosa.
Avrei preferito un sorriso
e non il silenzio gelido
del
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Asettica solitudine
trovi il mio ritmo
con l’assolo del cuore
pensieri pregni
vaganti nel limbo
riprendono vita.
Nel rumorio della mente
provo a scindere
il giusto dall’errato
ponderando vacui giudizi
fuggendo vetrine di balocchi per
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Tempi distanti, schegge di memoria,
a ritrovar storia, fessure aperte ove entrarvi è gloria.
Un suono, una voce, chiaror ad ombreggiar nel buio
forme e figure, candela accesa alla finestra,
a suggestionar bimbi e crear atmosfera.
Campi di grano a
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Sorprendimi anima mia
assopita su giaciglio.
Di questo inimmaginabile tempo
non tacere
non tralasciare di godere
sublìma il dolore.
Io vivo
ti ascolto limpida voce.
Senza maschere
mi rivelo coi sensi affinati
scremando pensieri cavi .
Stiamo
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 | Non sai la fortuna del poter levitare.
Pensare di cose che sanno di matto
e non doverle per forza imbrigliare.
Il buio del bosco è fresco rifugio.
Tutte le foglie riprendono vita
al primo sorso di vento
e ballano sotto
e sopra i miei piedi.
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32430 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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