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♦ Pierfrancesco Roberti ♦ Gianluca Leissring Lauricella | |
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Le 23177 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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Luce crescente e soffusa dell’alba
annuncia quella accecante del sole,
attendo il suo benefico calore.
In cielo avanza lentamente un arco
da est si spinge nell’azzurro a ovest.
Luce cadente va verso l’occaso
si rifugia nel rosso del tramonto,
il
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Esserti di fronte e vedere oltre
allungando appena questa mano...
essere qualcosa da considerare,
come il vento che strappa nuvole dal cielo
e le scaraventa all’infinito
o come un foglio piccolo di carta
sul quale riversare gocce
tinte di
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Come un drago che avanzi artigliando
candida ‘na’ trina quel ciel va macchiando,
sornione si oppone un refolo dispettoso
sfilacciando il cumulo con quel suo far brioso.
Indaco stende il manto che pare intonso
eppur ebbro di vita e sorvolo
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Vivì |
12/05/2021 18:13 | 652 |
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Quando piove
nell’ultimo respiro della sera
oltre le finestre
è il tempo del silenzio.
Torna il nostro ripensare,
il respirare antiche voci
nel leggero fruscio delle foglie.
Le frange delle tende
in girotondo si agitano
e portano i ricordi.
Una
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Mi son pentito
d’essere nato,
in questa vita
non ho trovato
neppure l’ombra
d’un po’ d’amore,
per questo provo
un gran dolore.
Nessuno m’offre
da lavorare
e le giornate
son tutte amare!
Senza una donna
che dona affetto
la notte è
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Cavalco i giorni come onde
lungo la linea d’ombra
tra terra e cielo
nei flutti scomposti delle nubi
sullo specchio ceruleo.
Mi sorprende ancora
l’orizzonte mutevole
come davanti a un prodigio
o a un’attesa docile
di un copione temuto.
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Solo Tu, puoi aiutar la gente
a capire i respiri di questa terra
sparsi tra i solchi,
salta un eco che ci afferra.
Solo Tu, che dai amore,
alle colline un fiume di ricordi,
splendi come fa il sole,
le tue attese son più profonde.
Tu ci
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Case messe in fila
come appisolati uccelli
sui rami degli alberi.
Stinti colori si riaccendono
al tramonto.
Nessuno canta
dentro il silenzio.
Tiepida la brezza
scivola nell’aria.
Lambisce cauto un riverbero
tra emozione e ricordi.
Si abbandona
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Sul litorale uno sciacquio di malinconia e lenze,
e sotto un pino la calma mi sembra menzognera.
La tramontana urla il suo passo sulle onde
mentre racimolo sul palmo della mano
i resti di una vita serena di ricordi e sogni
di un mondo forse
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Sono cresciuto
tra i rottami spuntati
delle illusioni.
A volte ho sognato
d’essere nuvola
tra i contorni del sole
al tramonto
o di confondermi
nel leggero crepitio
della pioggia.
A volte ho sognato
d’essere l’ultimo vento
lungo l’argine dei
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| E ...
se l’aria dondola
e cigola
nella fessura della vetusta finestra
s’anima la tormenta
nella Maestra via
dove si consuma
la gelida mente mia
ormai sepolta
da frastuoni a stormo, neri
coperti d’ombre di cupi veli
e di tenebre
e di
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| Sonnecchia il vento dopo la pioggia
aiuta il fiore a pettinare il petalo
corroso, si perde entro ogni istante
e raccoglie distanti i piccoli germogli.
Parla in un silenzio afono l’usignolo
la natura è chiusa al passo del freddo
la primavera ha
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| Più non vive
lo schiavo dell’abitudine
che si aggrappa al suo scoglio
e ripete lo stesso passo inutile,
non cambia mai marcia,
non rischia le onde del mare
pur sapendo nuotare,
che evita una passione,
che preferisce il nero al bianco
piuttosto
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| Fantasia pronta a dare il meglio di sé
si accascia ogni volta su di un lembo di terra
ove la vita è pronta a ricevere amore
quel gioiello che non sempre
sappiamo trastullare tra le mani
affinché in tutto il suo splendore
possa elargire qualcosa
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Son dentro le tue viscere
scorro nel tuo sangue come fiume in piena,
di te non ho pena.
Ti perseguito col sole o con la luna
sono la tua paura.
Co la mia voce tenebrosa ti parlo
le mie mani di gelo ti stringono la gola
tolgono il respiro dalla
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Uomini, noi,
aggrappati sul dorso scivoloso
del margine del mondo.
Un cielo di lanugine
si scurisce nei torbidi mulinelli
delle foglie strappate dal vento
e così come loro si agitano le idee
come ali consumate nella mente
che annaspa tra i
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Oggi il sole è pieno,
prima del caffè il suo profumo
poi un velo di miele sul pane tostato.
Il velluto del divano di mamma
ancora ha le forme della TV
spenta a notte inoltrata.
Nel sonno, la fata turchina
ha posato la bacchetta
fra lievità e
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E’ forse nei momenti di odio- amore
che si capisce meglio una persona,
è quando al tumultuoso batticuore
subentra un cuore acido che dona
altro significato a chi nel cuore
era stato adorato, e non perdona
ai difetti coperti dal languore
che si
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| No, oggi non è festa,
è la ricorrenza d’una
tragedia funesta,
oggi è pianto
per aver subito dolore,
per un piccolo conio di rame.
Pianto per donne che nei campi
hanno per la fatica abortito
per uomini che per
il mondo hanno vagato.
in cerca
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Non si perde o non si vince nella vita,
conviene prenderla come viene.
Abbiamo ereditato una vita già fatta
e la viviamo a rate anche pesanti.
Di tanti luoghi immersi nel tempo
ora lascio alle spalle città, strade e porti.
Della porta del passato ho
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Seduta ai tuoi tavoli bianchi
Caffè di istruiti ed ubriachi
io ci scrivo i miei allegri atti
Penso al mio bene di aver goduto
Caffè di fiabe e novelle accese
zampilli di risate fino a cader il giorno
Caffè Trieste che tu concili
il folle con
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Un’alba incerta ha disegnato il gioco delle colline.
In un orizzonte che si chiude
lascio il mio promontorio
giocandomi la vita con salti mortali,
a ridosso dei giorni quando ridere
è troppo e troppo poco meditare.
In quest’alba si trasfigura ogni
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Là dove il cielo sembra
incontrare la terra o il mare
là sta il severo confine
che da sempre separa
e divide
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La notte sa prendermi per mano
e mi sento purificato dalla luna,
la luna che consola le mie solitudini.
Ho già negli occhi gran parte di cielo
ma che se ne fa la vita della mia inettitudine?
Inutile al suo gioco mi ha riposto
tra i suoi aborti
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Forse perché pensa
che il prossimo anno
non la potrò più vedere
oggi proprio nel giorno
del compleanno mio mi
vuole con un atto d’amore
festeggiare, non usa parole
ma parla con i suoi fiori
sì illusion non è sì che
con più splendore
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La sublimità di un peregrinare
nell’incontenibile ...
note stropicciate
nel grembo
l’abito piange
acque solitarie
nel suo pallido biancore
nell’essere ramingo
in questa “beltà” di vita sfuggente
tra sprazzi di follia
nel punto e a capo di un
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Uno spicchio di cielo
con più climi
a bersagliarmi
e a illuminarmi
i dì.
Uno spicchio di cielo
a sollevarmi
quando ti ho visto il volto,
figlia
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Notte capolavoro
fabbrica sontuosa di sogni
riposo e vertigine
a chi ti cerchi stanco
e a chi di più
sia vago d’esperienza
In te il rifugio
come la speranza
d’un risveglio di energia
al mattino che incalzi
Null’altro che
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Implorante con un filo di voce,
eco del silenzio in riva a alla strada dell’abbandono.
Non chiede preghiere colui che tace, oramai,
stanco di aspettare,
anche l’ultimo scampolo di luce.
Di spalle, confinato sul cartoccio di sudici stracci,
abbassa
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timide ombre
mietono sorrisi
in un campo di stelle
un pensiero che sfugge
come un ricamo di nuvole
il cielo come il cuore
una voce il silenzio
parole in balia del vento
-come un bambino che gioca-
l’ultimo brandello d’anima
-come le dita della
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Silenzi
in questi chiari scuri
silenzi nelle penombre
silenzi sui gialli muri
silenzi che urlano
voci taciute
voci ascoltate
partenze...
ora si va
salutando
il lento dondolio
dell’oleandro
ora si va
scrutando all’orizzonte
un nuovo
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23177 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 931 al n° 960.
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