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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’287Autori attivi: 7’478
Gli ultimi 5 iscritti: GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti - angelobello11 - Maurizio Cortese |
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Le 23198 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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Ho spesso cercato il mondo
attraverso lo spicchio di luce
della finestra in questa stanza
l'immutabile spazio
non fosse altro che per le persone che passano
e le stagioni che si susseguono
nel loro ritmo immutabile.
Eppure imparo a conoscere
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La vedo ...
costruisce i giorni della vita
senza pensare al domani.
I miei ricordi, salienti immagini
fuggevoli alla dimenticanza
dettano perfette figure geometriche
un triangolo compiuto
un salto tra un'emozione ed un'altra
la scuola, la
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| Al cospetto dell'io
volto a strati nel suo oblio
buca le scarpe ai passi lenti
come se fosse un unico lamento
e si rinasce nel frattempo
per non sentirsi controvento
paura seppellita nel vento
e cuore messo a tacere, sentimento.
Fragile
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| rigurgito di stanchezza
eccesso di speranza
parole vuote avvezze
a fare la differenza
eppure c'è sempre un modo
di ritrovarsi ancora
nel riflesso di un sorriso
muore l'ultima certezza
implosione di speranza
arguto sentire e nella
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Sentire questo suono
è come spegnere il cielo
in una notte stellata
con il velo della nebbia
Chiudere il respiro
prima che il cuore aperto
abbia percorso un battito
per negare il suo calore
Sangue addormentato
premessa di un
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M' inoltrai in punta di piedi
nei sentieri ombrosi
seguendo la brina
sulle felci ancora addormentate
la, dove l aurora
ferisce come un bacio rubato
le fronde accoccolate
sulle stradine di sassaiole bianche
Le foglie gramate di brina
mi
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Notturna nenia alla Luna gemea,
e a un ramo che la Notte ottenebrava
cupo cantando un fringuello ‘l tergea
di mestizia perenne, e s’inquietava.
Cantico forse ne fu di dolore,
e a’ nembi oscuri si estollea, e l’affranto
rostro lagnava fors’anche
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Un quadro dipinto su terraferma
paralizzato con lunghe catene
potrei morderle se solo volessi
L’odore è di fermo
e i colori non si accendono,
sarebbero vivaci
se non fossi io a incupirli
Guardo per terra
e poi in aria
Chissà se
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India |
26/04/2015 10:21 | 1439 |
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Perché mi guardi?
sconosciuto ai più.
E se io ti guardo
tu continui a guardarmi,
ma perché,
che vuoi?
E se qualcun'altro mi guarda?
dove devo guardare
dietro davanti o di lato?
Sto impazzendo
qualcun'altro mi
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Plano con la mente e l’anima alla ricerca della vita
che d’incanto riappare
nell’ aria che bussa alle porte del mattino
e mi accorgo che tutto ...
è melodia al risveglio.
Una nenia di mamma compagna di un bambino,
ritma dolcemente il
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È in cerca di quiete l’inquieta anima mia
su per i tornanti
nel freddo del mattino luminoso.
Pax!
M’accoglie l’augurio del santo Benedetto,
l’antico abate orante et laborioso.
Pax!
Qui dove l’inferno urlò forte il suo grido di
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forme d'ogni bellezza,
prolungarsi d'attimi suoni:
questi e non quelli.
cieli che non si vede il tempo
ma all'orecchio
dove comincia corso Buenos Aires
proprio all'angolo dell'intenzione
nel punto più segreto del giorno
un piede
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| Les yeux errant
sur tout l’espace ouvert,
je respire les chaudes haleines
printanières
qui, légères
montent dans l’air
comme une douce romance.
Quel plaisir
à contempler la nature
qui prend une vigueur
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Dietro la porta
in un piccolo spazio,
c’è ancora il tuo respiro,
non salirò sul treno,
m’inebrierò
col profumo delle rose
quando al sorgere dell’alba
il sole cerca di te e dice:
schiudi la corolla!
Il nostro linguaggio
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Inchiostro
l’oro dei pensieri
senza fianchi il sorriso
si assesta nel lontano orizzonte
bramando l’impossibile.
Storie senza tempo
accolgono parole
in attimi di sole
dove la vita non degenera
in un fantomatico silenzio
ma scorre
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In una sera fra le tante
vissute per ripugnante inerzia,
aspettando la gravità di Morfeo
a contrastare i maliziosi capricci
di una ruota ovviamente sfortunata.
Se il pessimo resoconto accompagnava
la solitudine del giorno bacato
per
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Lungo l'arenile arrossato dal pianto del vento
urlano gli spettri dei marinai nelle canzoni disperate,
gridano in un pianto senza ritegno
tirando a riva gli occhi spenti di rondini cadute.
Hanno seguito inebetiti il richiamo delle
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Confusione della testa
è quella voglia che di ridere
lascia amaro in bocca al saggio
che descrisse il vanto
nella più espressiva delle malattie
ed al pari dell'amore
sembianze da lupo imprime
in sfuocate forme
d'immaginazione ed
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La mia poesia
la scrivo di notte,
quando tutti dormono
e nella mia stanza regna il silenzio.
Riesco ad inventare parole
a volte resto perplesso
chiedendomi come faccio,
so a malapena scrivere,
la calligrafia lascia un po’ a desiderare
eppure
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Sorge dal mare ridente il sole.
Si libra Aurora, nel cielo
tenebroso per l'ora
e fosco di nubi,
tra le mani recando di rose
una ghirlanda, solleva di fiori
piccoli serti, a inframmentare
del velo notturno la cupa oscurità,
prima
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| Avevo una casa
una famiglia
un tempo che era mio
e l‘ho perduto
dentro una stiva,
ammassato
tra sogni e violenze
qualcosa che non percepivo,
solo un relitto che ti porta lontano
dentro un mare che sa di dolore.
Ammucchiati tra letame e
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Con puntura di ferro e fuoco,
marchio!
Travaso rubato al cuore
lacero, contuso, livido,
nell'infinito sentire,
segno!
Mentre il chiodo lento s’imprime
nel vacuo risvolto del buio,
in silenzio lo stolto dorme.
Oh impavido tempo
cerchi
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| Il buio astrale
fitto del suo vuoto
mi attende ogni volta che torna
il silenzio
il tempo del pensiero
Hanno piccole discrepanze
le sottili pieghe del passato
e recano un disagio cronico
dove socchiudo appena
la parvenza di ricordi
-l'ipocrita
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hy ju |
22/04/2015 21:56 | 1343 |
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la tua silhouette
ormai lontana
fra i sottoportici
il mio passo
nel rimbombo
di sale di marmo
il sole scende al di là
di un muro
la mia immagine
sul vetro contaminato
di raggi opacizzanti
annientata
una cupa trasparenza
mi
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Domande risposte
in un balletto d’altri tempi
si avvicendano
sugo al pomodoro
imbratta la tela della vita
emergono emozioni
ove il sentire si raggomitola
trattenendo il respiro
non basta coinvolgere chi
senza rispetto ne
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Scordo il finale
delle frasi fatte al secondo piano.
Si guada più o meno sempre
di notte.
Sarà che l'illuminazione artificiale mi fa dilungare
sul semaforo inutile al di qua
dello stridìo delle quattro meno venti.
E
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| lungo è il passo dall'esasperato all'orrido
affaccendato, incespicato tra automobili
corrotto dall'aria fresca, imbambolato
(indottrinato, pubblicizzato, imbarbarito)
ero lì, abbarbicata alle braccia
come edera, ho tenuto
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| Gol, Silvano, Gol.
A spicchi cantava la curva
annodata.
Le mani del padre nel
freddo giubbino, subivano
ansie e taglienti dolori.
Nel salto uno scorcio
d'ingrata barella.
Come? Chi è stato?
Si cerca la voce, il
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| Si contagia la paura,
endemico terrore
passa attraverso gli occhi
increduli
di chi guarda inorridito:
lo spavento convulso
atterra il movimento,
inerte reazione
s'impossessa del corpo
intrappolato
dall'immobile stasi,
retrocede
scansando
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Ora che le acque del tuo
mare sono piene di morte,
dove galleggiano, fiori
neri come l’ebano.
Piango con te, isola
d’amore, piango i tuoi
figli, che nel tuo mare
vengono a morire.
Perla sabbiosa, che
racchiudi un pianto
universale, che il
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Non vuole aliti di sostegno,
sa di farcela da sola.
S’avventura solitaria
sullo scoglio ostico
dei soli perduti,
con la gioia del bimbo
che disprezza il pericolo.
Scivola spesso ma il suo cuore
ha gambe forti per rialzarsi.
(La speranza di un
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23198 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 7171 al n° 7200.
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