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Le 23195 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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| Autunno
custodisce sogni
d’eterea sostanza
cullandoli
tra rami spogli
d’ogn’indecenza
sicché puri
possan spaziare
per campi
profumati di rose
e lampi
e bufere di vento
sfidare.
Si fa pioggia
il sogno
scende giù
bagnando le
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| Cos’è questa smania di tingere fogli
riempire il silenzio con la penna
e nascondere tutto alla vista aliena
-Potrò celare ai falchi la preda furiosa?
Avverso al frastuono della gloria
le finte benemerenze e i banchetti
di quelli delle
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Guarda là
albe e tramonti si susseguono
e portano con loro
luci, colori e frammenti di poesia
che danno a questo cuore
la certezza di un perimetro di bene.
Guarda là,
notte di stelle
che il cielo sembra lacrimare
argento e
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Tu che vivi gli attimi nascosti delle mie ali
apri i pensieri più lontani e incontrami la'
dove il sole diventa orizzontale...
Tu che senti le libellule del cuore
porgi l'orecchio al fruscio di voce lontana
e dipingi per me il tempo
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| Inspiegabilmente
un fremito mi assale.
La mente ripete un nome
all'infinito
nel silenzio
che non posso zittire.
Leggero è il
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| Ora cambi sovente o cielo
mistiche nubi con aspetto fiero
riempiono quel tuo limpido vuoto
e il sole malato lo fanno prigioniero.
Cresce di colpo il vento
un tramontano bastardo lancia la sfida,
avvolgente carezza di natura
pieghi e modelli a tuo
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| Si gira e rigira
dentro il giaciglio
dei pensieri,
non riuscendo mai
a resettare la sua mente.
Prova con insistenza
a soffocare il rumore
con silenzi troppo deboli
per vincere il frastuono
che ha dentro.
Nessuno l’aiuta.
Forse basterebbe
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| Mille finestre
tra la Maremma e il cielo
Manciano,
tra boschi e pietre
di un passato dove il tratto
del disegno appare
come un bianco scoglio
su una verde onda.
Immobile è
lo sguardo nel silenzio,
il tempo, il vento tra
i
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Si compiacerà del buio
il cielo
ogni qualvolta sulla terra
vedrà sorridere un bambino
E non si affliggerà
delle notti in cui
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il sole si adagia
su cuore della sua luna
che attende la sua dolcezza
il crepuscolo s'innazerà
fin dove i cuore mio lo vedrà
e lo bacerà cullando
con la tenera armonia di sempre
finché non si addormenterà
fra
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La notte grida
il dolore del risveglio
nel parto mattutino dell’alba
avvoltoi coprono il sole
con un tenebroso velo.
Un’ombra scende nelle città
nelle piazze vuote
nelle strade deserte
mentre occhi nascosti
guardano dietro buie
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Seduta e assopita
le spalle
al caldo muro
abbandonate
L'afa assorbe l'energia
più facile il divagare
della
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| Fuori da tutto,
soffoco anche in quell’intrigo
di lana che si srotola in discesa
e imparo l’arte del ragno
ma l’accantono
Migro altrove,
oltre il soffitto dove
un raggio di luce m’allieta
So ogni mossa del mondo
so dove il piede
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Luce
che lenta torni a morire
fioca imperi ancora
negli ultimi stenti di sole.
Invano rischiari le case,
dimore ormai presto socchiuse,
mesta al rimirar la sera
d’ispiro a vagabondi pittori.
E’ l’autunno che avanza
spento e silente
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Si sveglia la città caliginosa
di nebbia che ricopre le colline
ed appaiono incerti i campanili
che si elevano verso il cielo scuro.
Ma poco dopo si rischiara l'aria
e timido ad oriente avanza un sole
che poi sul mezzogiorno splende
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Il vento della notte annuncia
il divenire autunno e nel suo incedere
disperde il velo
che imprigionava il cielo.
Ritornano i colori di mirra e assenzio,
il silenzio, quel lungo vagar sopra
sentieri di un prato sempre verde
come un tardivo
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Ti saresti acceso
almeno l'ultima sigaretta
se qualcuno ti avesse detto
che lì finiva la tua strada
Avresti detto cose
da ricordare nel tramonto
e forse un gesto di gelosia
per le nuvole rimaste
Ti saresti vergognato
per le piogge
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Mi domandasti serio "Cosa sono?
Identici ai fiori che dipinsi!"
Surfinie sono, surfinie oltremare
blu come la notte, come i lividi
sul cuore, le impronte dell’incontro
se approdi alla riconoscenza.
Qui sul terrazzo c’è l’ultimo tepore
e tutte le
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| Non c’è inganno nel gioco,
compreso ad ogni minimo imbroglio,
la tristezza è un pianto sottile del cielo
cala al suolo pesante in un velo
A ogni passo è memoria che torna
impotente agognando sentieri
imbrattati,
ma solo di
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| onde sbattute in fronte
segni, rivoli di sale sciolto
l’occhio di conchiglie fuori appena
vento rumoroso
avviluppa il centro storico
correnti accarezzate da ali ingorde
a filo d’acqua come vapore
gradini di scale con sudore
la ringhiera
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D’improvviso acquerellata,
forse volutamente obliata,
evaporo su mille rivoli
di nostalgico sentire.
A riconquistar celeri
l’andato esistere corrono
finestre spalancate sui ricordi.
E salgo scale della mia memoria.
Mia rapita mente
tracimi
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Si dipinge di quiete la lontananza
dove dall’alto cade un bacio rosso cielo
là, sull’apparir nebbioso gioviale abbraccio.
Muoiono, lacerandosi sui pallori
le melagrane aperte, senza fiori:
ed io, ai margini sfrondati astratta osservo.
Vibrante
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Tepido sole settembrino
illumina il corpo a metà,
leggera brezza
canuta pensante, carezza.
Panchina tranquilla
-strano-
echi d’altre realtà,
non sembrano interrompere
desiderata quiete;
refolo che visitò austeri manieri
tra
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mi ha inghiottito il mare
le onde come un sudario
azzurro
tendono la mano
disperato aspetto
l'onda più lunga si perde
negli occhi
la veste è zuppa
come le ossa
sotto la pelle
il sole scotta i raggi
penetrano spille
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malia di sguardi imprevisti
sulle corde delle note zampillanti
che s'inseguono nei labirinti del proficuo amor
sui carboni ardenti
giacciono i miei pentimenti di malsana vita
a rincorrere lucciole per lanterne
dimenticando di volar oltre le
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Minaccioso s'avvicina il vento
al calar della sera,
sibilante s'abbandona
al cambiamento.
Vorticano nell'aria
verso il cielo
foglie
senza più vita.
Tra le passate stagioni
vagabonda la mente
e percepisce l'anima,
il
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Non riesco a rammentare
il pulviscolo della tua saggezza
che s'espandeva umile
nel morire del tempo, insieme.
Mi struggo di riportare alla luce
quel sapore di bontà e letizia
ma non ricordo la ricetta.
Più che un singhiozzo un
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In volo si scorge
l’airone regale
che canta soave
le lodi del mare
Sulle ali si libra
altero e fugace
infine si lancia
in cerca di preda
Folate di vento
di casto grecale
lambiscon le piume
reggendolo in volo
Discende sul mare
e lento si
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Ed in questo silenzio chiuso
immalinconito guardo ...
stupefatta l’ ombra mia si snoda
e giace ...
sul cespuglio il trillo s’ode
in un
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| Grappoli d’istanti come petali odorosi, in afflati amorosi
si perdono tra grani di clessidra, tra rughe di tempo,
tra gonfie vele che trasportano obliati sogni a cavallo
di notti senza vento.
Grappoli d’istanti, come chicchi d’uva d’assaporare,
da
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Il fragor dell'onda giunta prima
è canto di sirena celata dal velo,
son cupi versi dal mare in rima
che fan dell'orde d'anfratti in cielo.
Persa nel tempo sagace e ondoso
ebbra di schiuma che mai trova pace,
nel orrido abisso d'un fondo
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23195 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6481 al n° 6510.
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